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Autore: Nidham    10/09/2013    3 recensioni
Breve elucubrazione della mia ladra nel momento piu' triste del videogioco, quando una scelta porta a tragiche conseguenze. Fatemi conoscere il vostro parere, visto che è anche il mio primo tentativo^^
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per quanto in fondo al cuore se l'aspettasse, Zevran non riuscì a trattenere un moto di stupore nell'udire quell'incresciosa dichiarazione, espressa con tono tanto sincero e affranto, da qualcuno che probabilmente avrebbe preferito tagliarsi un braccio piuttosto che aver a che fare con lui e con la sua folle ricerca.

Alistair temeva l'Oblio, era stato cresciuto in quella paura, educato ad essa, come ogni individuo dotato di un briciolo di saggezza, eppure, adesso, se ne stava davanti a lui senza battere ciglio, con il volto teso in una determinazione eretta su fondamenta di ineluttabilità, pronto a offrirsi volontario per una missione semi suicida che divergeva da ogni suo principio morale.

Pur non volendo, era impossibile non ammirarlo per un gesto tanto disperato, dettato unicamente dall'amore e dal rimorso, per quanto l'elfo continuasse a ritenere inutile rimpiangere ciò che si sarebbe facilmente potuto scongiurare.

“Tu non sai a cosa corri incontro” continuò Alistair, con voce piatta e roca, quasi inudibile. “Non sai nemmeno come entrare nell'Oblio o se sia possibile farlo.”

“Tu sì?” non era certo di esser riuscito a mitigare il sarcasmo, ma non aveva intenzione di scusarsene, anche se un frammento della sua anima lo pungeva con vecchi ricordi di polverosi combattimenti fianco a fianco e avventurosi bivacchi vicino al fuoco.

Vederli spuntare dal nulla, proprio un attimo prima del disastro, aveva fatto breccia nel muro di insensibile rancore che si era eretto intorno, provocando in lui un'ondata di gratitudine mista a sollievo che, però, non poteva fargli dimenticare di star parlando con l'assassino involontario e consapevole di colei che aveva promesso di salvare.

“Nessuno sa niente di queste fesserie” si intromise Oghren, allontanando il Custode con una spallata, mentre finiva di mummificare il ferito. “I maghi si tengono stretta la loro versione della storia, spacciandola per verità, e i Templari fomentano la superstizione, terrorizzando i poveracci, ma il Creatore incenerisca la mia fiaschetta e ci faccia saltare tutti in aria se crederò mai che non esistano altre possibilità.”

Zevran lesse lo scetticismo negli occhi dell'antico compagno, ma anche il desiderio smisurato di credere in una bugia rassicurante. Non per la prima volta, si chiese cosa fosse giusto fare, cosa lei avrebbe voluto che facesse. Un aiuto gli avrebbe fatto comodo, come aveva appena constatato, con sommo disappunto, ma era dura tollerare l'idea di affidarsi proprio a chi gli aveva tolto tutto. In realtà conosceva molto bene la risposta; era quella per cui si era lasciato convincere a recarsi un'ultima volta al castello ed era anche quella per cui non aveva spaccato la faccia al suo re, non appena aveva promesso a Wynne di non far niente senza il suo consenso: Eilin aveva perdonato Alistair per averla condannata, così come, in un tempo ormai troppo lontano, aveva perdonato lui per averla assalita, quindi come poteva un umile assassino arrogarsi il diritto di condannare chi mostrava di essere tanto pentito per la propria colpa?

Assolverlo era impensabile, giustificarlo inconcepibile, ma poteva almeno tollerare di aiutarlo a redimersi, accrescendo proporzionalmente le proprie possibilità di avere successo.

Inoltre il Custode aveva compiuto il primo passo sulla strada della perdizione e guadagnato un po' di punti nella sua stima, infrangendo la parola data a quella maga bigotta e tremebonda che avrebbe lasciato il suo vecchio capo a marcire tra atroci sofferenze, pur di non rischiare il suo prezioso fondo schiena.

“Se vi ricordate bene, già una volta abbiamo dimostrato come i barbogi della Torre non siano tanto onniscienti” continuò il nano, incurante delle elucubrazioni mentali che facevano tacere i due stolti spilungoni che doveva portarsi appresso. “Dicono che soltanto i maghi possano raggiungere l'Oblio, ma, mentre salvavamo la loro baracca, ci siamo finiti tutti e posso garantirvi che nessuno meno di me ha un briciolo di magia in corpo.”

“Però fu un demone a spedirci lì” protestò Alistair, saggiamente. “E mi auguro di non trovarmene davanti un altro.”

“Date le circostanze, non credo si possa rifiutare un aiuto, da chiunque arrivi” le fasciature erano più fastidiose delle ferite stesse, ma Zevran evitò di lamentarsi, intimamente commosso dalle maldestre cure di Oghren. “Comunque non avevo in mente strani rituali d'evocazione.”

“So cos'hai in mente e non è un piano molto più prudente.”

“Però decisamente più affascinante” sogghignò il nano, assumendo per un attimo uno sguardo ebete. “Quella maga ha un davanzale così sfacciato da far invidia a Felsi.”

“E anche il carattere non è da meno” borbottò l'elfo, schivando all'ultimo secondo una gomitata in parti sensibili e ancora sane del suo corpo. “Morrigan era affezionata a Eilin, a suo modo. Se esiste una possibilità per salvarla, sono sicuro che non si tirerà indietro.”

Evitò di accennare al fatto che fosse stata proprio la maga a ventilare l'unica soluzione possibile perché tutta quella storia non finisse in tragedia, se solo qualcuno avesse avuto abbastanza buon senso da accettarla, anche perché era certo vi stesse pensando pure Alistair, con quel suo sguardo crucciato e l'aria mesta.

Forse era un'illusione e la strega delle Selve li avrebbe spediti all'inferno senza mezze parole, ma se già una volta era stata ambasciatrice di un rimedio ignorato dai Custodi stessi, che pure avrebbero dovuto essere le somme autorità in materia di Arcidemone e Flagello, avrebbe ben potuto scovare un qualsiasi trucco o incantesimo proibito capace di aiutarli.

“Non voglio impedirvi di venire con me” sentenziò infine, incerto se avrebbe dovuto pentirsi della propria decisione. “Ma sappiate che io ho intenzione di salvare Eilin a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo, lecito o illecito, a meno che non debba massacrare un villaggio di bambini o torturare un centinaio di vergini, azioni che il nostro capo disapproverebbe eccessivamente. La mia anima è già nera, ma sono pronto a macchiarla con ogni altro peccato immaginabile, pur di tirarla fuori da quell'incubo, per cui, se pensate di sollevare vuote obiezioni moraliste una volta che avremo trovato una soluzione, non fatemi perdere tempo e lasciatemi andare per la mia strada.”

 

Uhm... la sto tirando troppo per le lunghe? ^_^ Non so mai dove possa andare a parare quando inizio un capitolo, ma posso assicurare che dovrebbero esserci delle svolte già dal prossimo! Grazie mille a chiunque continui a seguire questa ff e grazie millissime a chi ha la pazienza di continuare a incoraggiarmi e consigliarmi con le recensioni.

  
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