Era una tranquilla domenica pomeriggio… almeno per Julia ma per suo fratello non era molto tranquilla…
-No! Ho detto che non posso Mark! ...tu vai ma io non. Posso! …va bene sono uno rovina allenamento… ciao!- Axel staccò il telefono e vide sua sorella che lo guardava con un viso a dir poco terrorificante –AH! Julia… mi hai fatto spaventare, non guardarmi mai in quel modo- continuò dopo essersi spaventato di quello sguardo.
-Allora? Oggi stai tutto il giorno con me?- chiese la piccola sedutasi sul letto del fratello che prese un biscotto dal pacco.
-Certo, cosa vuoi che facci- ma Axel non riuscì a continuare la frase che il suo cellulare squillò per la terza volta quel pomeriggio e indovinate un po’ chi era a chiamarlo? Ma naturalmente Mark Evans –Dimmi Mark… allora se pochi minuti fa ti avevo detto che non potevo adesso non posso ancora… ho promesso a Julia che passavo la giornata con lei… aspetta che glielo chiedo…- Axel si tolse il cellulare dall’orecchio e chiese a sua sorella –Il Calcioman qui al telefono mi ha chiesto se vuoi andare al campo sul fiume…- e mentre lo diceva negava con la testa ma sfortunatamente non sapeva che la piccola Julia voleva da molto tempo andare a vedere un allenamento del fratello.
-Si voglio andarci! Digli che saremo lì tra pochi minuti!- disse la castana che uscì dalla camera del fratello per dirigersi nella sua a mettersi una comoda tuta e lasciò il fratello pietrificato.
-Ehm… tra poco siamo la…- disse e dall’altro capo del telefono si sentì un “Giochiamo a Calcio” da spaccare i timpani.
-Sono pronta fratellone, andiamo?- e a quella frase il bomber si riprese e seguendo la sorella si diressero verso la porta –Fratellone?! Smetti di fare la statua che cammina e diventa un umano!-
 
-Ciao ragazzi- disse il bomber entrando in campo e ricevette da parte di un certo capitano al quanto strambo un intervista.
-Smettila Mark, ora che sono qui ci alleniamo?!- “anche se avevo intenzione di passare tutta la giornata con Julia…”
-FORZA FRATELLONE!- sentì urlare dalle panchine dove c’erano sedute Nelly, Silvia, Celia e Julia
-Certo!- rispose Axel per poi sorriderle che venne ricambiato subito.
 
-Ehi Julia, ti piace il calcio?- chiese d’un tratto Silvia.
-Si, mi piace tantissimo!-
-E ci sai giocare?- chiese la manager avendo preso il pallone che finì fuori il campo e la risposta fu un si molto energetico.
-Silvia! Passa!- si sentì provenire dal campo e la manager rispose
-Ad una condizione: fate giocare anche me e Julia- a quell’affermazione non solo Axel e Mark rimasero stupiti, ma anche il resto della squadra e le altre due manager. La Raimon acconsentì e le due ragazze entrarono in campo.
-Ju…Julia?! Perché non mi hai mai detto che sapevi giocare a calcio?!- chiese stupito il n°10.
-Perché tu non mi hai mai chiesto dove andavo pomeriggio con le mie amiche?- chiese di tutta risposta la piccola che si posizionò di fronte il fratello dopo che disse di saper giocare come attaccante.
“Vediamo che sa fare…” pensò il biondo che passò il pallone a Max ma quel passaggio non arrivò a destinazione(?) perché Julia intercettò il passaggio “Ma quella è la Julia che ha vissuto in casa mia fino a un’ora fa?” pensò l’attaccante avendo visto con quanta velocità la sorellina intercettò il passaggio.
-Stupiti eh? Prendi Silvia!- e la bambina passò il pallone alla manager che si diresse verso la porta, ma poco prima di tirare passò alla più piccola dicendole di provare a segnare –Ok!- fu la risposta. Poi si alzò dal terreno quando il pallone e la bambina furono allineati, tirò e la palla, coperta di fiamme, andò dritta in porta lasciando di sasso tutti i giocatori.
-Raffica esplosiva!- ma quella tecnica non fu adatta al tiro eseguito da Julia, il Tornado di Fuoco.
-Julia?! Come? Quando? Di quale dimensione sei uscita?- chiese Axel che per lui fu un grande trauma aver assistito alla seconda volta ad un tornado di fuoco che non fosse lui ad eseguirlo.
-Uffa Axel… di tutte le volte che ti ho fatto compagnia mentre facevi un paio di tiri in porta, ho sempre studiato le tue mosse per il tornado di fuoco e l’altro giorno l’ho messa a punto- disse Julia e sorrise al fratello ritornato nel mondo degli umani.
Stettero ad allenarsi per un’altra ora poi ritornarono a casa.
-Perdonami Julia che non siamo rimasti assieme tutto il tempo- si scusò Axel durante il tragitto per casa.
-Ma siamo rimasti tutto il tempo assieme… e poi mi sono divertita anche così, perché non mi hai mai portato ad un tuo allenamento? È divertente!-
-Pensavo che ti saresti annoiata…-
-Secondo te nelle partite gli spettatori si annoiano a vedere una partita? No! E lo stesso principio degli allenamenti, sono emozionanti anche solo guardando!-
 
 
ANGOLINO CHE SFORNA LE FIC A Più NON POSSO
E ora è stato il turno di Axel e Julia! YEEEEEEEEEEEEEE! *spara i fuochi d’artificio*
Coscienza: un po’ di contegno Ilaria, per favore!
No! Ma passiamo ad altro, questo capitolo mi è venuto in mente quando ero dai miei parenti che giocavano a Machiavelli, dato che io ci so giocare sono entrata anche io (nessuno se lo aspettava che ci sapessi giocare :P) e così mentre giocavo POOF! Ho pensato “Come rimarrebbe Axel se Julia sapesse giocare a calcio? Oppure se sapesse fare il tornado di fuoco?” ed ecco qui l’origine di questo capitolo!
Vabbuè… vi saluto! Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuu!
p.s. recensite mi raccomando!