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Autore: Elielihoran    11/09/2013    1 recensioni
Si affrettò a varcare la porta sul retro di quel posto di cui già aveva abbastanza. La verità era che Liam si sentiva stanco. Stanco di confrontare inconsciamente la sua popolarità a quella dei suoi amici e notare che la sua era sempre inferiore. Stanco di essere il meno considerato. Stanco che le persone si ricordassero di lui solo quando lasciava la sua fidanzata o stabiliva follow spree su twitter. Stanco di vedere le fan chiedere abbracci a tutti meno che a lui. Liam sorrideva, ma ci rimaneva male. Nessuno aveva mai preferito lui, sin da quando era bambino. E lui continuava a rimanerci male, sin da quando era bambino. La porta sul retro dava su un vicoletto buio, senza case o finestre, solo muri di mattoni color terra cotta. Liam si sedette su un gradino e si portò le ginocchia al petto.
Subito sentì dei passi pesanti e rumorosi, e nella sua visuale comparvero un paio di anfibi color inchiostro, rovinati. Salì con lo sguardo, passando da delle gambe magre, avvolte in un paio di leggins stile galaxy, una pancia piatta, praticamente inesistente, coperta da una maglia nera ad un viso dai tratti dolci e delicati.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. "Tell me about you". 




“Esattamente dov’è che ci stai portando?” chiese Harry alquanto irritato. Da più di venti minuti i cinque ragazzi seguivano Neev che camminava sicura per le strade di quella città semivuota che sembrava conoscere talmente bene. I ragazzi le avevano domandato più volte dove si stesse dirigendo, ma aveva sempre evitato di rispondere, un po’ perché aveva sempre amato essere misteriosa, un po’ per carattere. Neev infatti adorava le sorprese, ma non le venivano fatte spesso, quindi si divertiva a farle agli altri. Potevano essere sorprese inutili, stupide o non gradite, a lei non importava. Aveva sempre amato questo genere di giochi.  
“Siete seccanti. Non ho risposto alle cento domande precedenti, dovrei rispondere a questa?” disse fintamente scocciata, trattenendo a stento un sorriso che spingeva per venire fuori. Harry sbuffò rumorosamente, non era mai stato un tipo paziente, al contrario di Neev. Al suono dello sbuffo di Harry, Neev decise di rivelare ai ragazzi dove si stavano dirigendo.  
“Non potevamo entrare in una di quelle cento gelaterie che abbiamo sorpassato?” sbuffò Louis, sporgendosi in avanti e continuando a camminare facendo penzolare le braccia, assumendo così le sembianze di una scimmia e trascinando i piedi come un bambino stanco.
“Non fare il guastafeste, Louis. Ha detto che è la migliore!” sbottò nervoso Niall, che dopo aver sentito la parola ‘gelateria’ e averla associata a ‘gelato’ quindi a ‘cibo’ aveva messo da parte tutta la stanchezza di cui minuti prima si lamentava. Niall Horan era un vero mangione, mangiava di tutto, pozzo senza fondo, l’aveva etichettato Neev. Con quel visino dolce, quasi angelico. Neev si sentiva rilassata in sua compagnia. Le piaceva Niall, per quel che conosceva di lui. Niall era la persona più buona del mondo, a detta dei suoi migliori amici. Ed era la verità, Niall aveva sofferto così tante volte per così tante cose che stava sempre attento a non dire o fare cose che potessero far star male qualcuno. Metteva la felicità degli altri prima di tutto, spesso anche prima della sua di felicità, beccandosi così le paternali eterne da parte dei suoi amici.
“Visto che sei così entusiasta, caro Niall, facciamo un gioco” propose Neev fermandosi e guardando il biondo negli occhi. Gli altri la imitarono e tutti e cinque presero a guardare Niall, che si trovò ad essere in imbarazzo.
“Di che si tratta?” chiese allora il biondo tentando di spostare l’attenzione degli amici sulla mora. Neev stese le labbra in un sorriso furbo e guardò al di là delle spalle del biondo, lungo la strada che ancora dovevano percorrere per arrivare da Carlo, la gelateria che lei preferiva in assoluto. Spostò lo sguardo alle scarpe di Niall e poi di nuovo sui suoi occhi.
“Facciamo una gara fino a quel palo” esclamò entusiasta indicando un palo a pochi metri da loro “Se vinco io, mi porti sulle spalle fino alla gelateria, se vinci tu ti pago tutti i gelati che ti entrano nella pancia” Niall pensava di avere già la vittoria in tasca, era sempre stato veloce a correre, non conoscendo Neev, però, sconosceva anche le sue abilità motorie. I ragazzi invece, guardavano divertiti la mora con le mani sui fianchi, pensando al fatto che probabilmente Neev avrebbe dovuto chiedere un prestito alla banca per pagare tutti i gelati che Niall avrebbe potuto mangiare.
“Sei sicura Neev? Nella pancia di Niall entrano almeno trenta chili di gelato..” mormorò Zayn. Neev annuì convinta, così il biondo accettò. Entrambi si posizionarono, pronti per partire. Quando Harry diede il via, entrambi schizzarono come se fossero farfalle. Per quasi metà gara Niall si trovò in testa, poi con uno scattò finale Neev lo superò ad una velocità incredibile, quindi vinse la gara. Col fiatone si girò verso il biondino, sorridendo orgogliosa della sua vittoria.
“Non è possibile!” urlò il biondo “Hai le scarpe a reazione? Le ruote? Dove nascondi le ali?” chiese Niall più serio che mai, parlando a scatti per via del respiro affannato. Neev scoppiò a ridere sguaiatamente, sotto gli occhi stupiti degli altri ragazzi, che nel frattempo avevano raggiunto gli amici al ‘traguardo’.
“Girati, Horan. Preparati al tuo nuovo zaino” disse allora la ragazza saltando sulle spalle del biondino, che non si mosse di un centimetro per il semplice fatto che il peso di Neev era praticamente pari a zero.

“Parlatemi di voi” disse Neev, interrompendo il silenzio che si era creato e facendo dondolare le gambe, che penzolavano dalla schiena del povero Niall, che da più di dieci minuti camminava con la ragazza sulle spalle e le mani sotto le cosce di lei, per tenerle alte. Neev dal canto suo non poteva essere più comoda. Teneva il mento poggiato sulle sue braccia, che stavano intorno al collo Niall soffiando il suo respiro caldo su di esso. Neanche a Niall dispiaceva quella posizione. Neev Davies pesava davvero poco, in più gli piaceva sentire la guancia di lei contro la sua, a cui ogni tanto veniva regalato qualche tenero bacio scoccato dalle labbra rosee della mora.
“Caspita..” mormorò Harry realmente stupito “Ragazzi, da quant’era che qualcuno non ce lo chiedeva?” disse sottovoce, passandosi una mano tra i riccioli castani e soffiando una flebile risatina.
“Di solito tutti sanno tutto di noi. E’ fastidioso conoscere qualcuno e non poter presentarsi” continuò Louis tristemente. Era da ben tre anni che nessuno chiedeva ai ragazzi come si chiamassero, quanti anni avessero, qual’era il loro colore preferito o semplicemente se preferivano dormire la domenica oppure svegliarsi di buon mattino. Tutti conoscevano ogni singolo dettaglio della vita di quei cinque ragazzi, per questo alla domanda di Neev si trovarono un po’ impreparati, nessuno di loro sapeva da dove cominciare.
“Sono Liam” cominciò Liam con voce neutra, come se si trovasse in un ritrovo per alcolisti anonimi “Liam James Payne. Non ho mai finito gli studi e non mi sono mai laureato. Quando ero piccolo sognavo di diventare un avvocato di successo oppure volevo fare il pompiere, volevo andare a lavoro tutte le mattine e mettere da parte i soldi per comprare una casa. Non ho mai fatto nessuna di queste cose, sono diventato un cantante. Dal punto di vista economico, la mia vita non è poi così difficile. Ho dato una festa per i miei sedici anni, non si è presentato nessuno. Non ero esattamente il prototipo di ragazzo popolare, tutt’altro, venivo picchiato, senza un apparente motivo. Quando salgo sul palco e vengo acclamato da tutte quelle persone, penso ai miei genitori. Al fatto che non li vedo quasi mai. Gli mando regali su regali, ma so che per loro il regalo più grande è un po’ del mio tempo. So che mia madre è orgogliosa di me, ma so anche che mi vorrebbe accanto a lei. Un po’ di giorni fa ho incontrato una ragazza che ha fatto una serie di cose giuste. Ha fatto la domanda giusta, la domanda che ci voleva per gli One Direction. Una domanda che non veniva posta da troppo tempo. Si tratta di un semplice ‘parlatemi di voi’. Ho una fobia cronica per i cucchiai, quelli che riflettono la mia immagine, sono spaventosi. Sono piuttosto superstizioso, penso che non riuscirei mai a fare qualcosa di importante senza mangiare almeno una caramella gommosa. Credo alla legenda del filo rosso, quella giapponese. ‘Ognuno è legato all’anima gemella da un filo rosso invisibile’. Infine, la mattina, appena sveglio faccio almeno trenta flessioni, ho l’ansia di non piacere a chi mi sta intorno.” alla fine delle sue confessioni, Liam prese un lungo respiro. I ragazzi guardarono stupiti il moro, che dal canto suo si sentiva bene. Non capitava spesso che Liam James Payne si aprisse in questo modo con qualcuno, neanche ai ragazzi aveva mai detto tutte quelle cose, fino a quel giorno. Harry si trovò seriamente a pensare che Neev fosse una specie di miracolo, un qualcosa di celestiale, divino, paradisiaco. Niall in testa stava ancora riformulando le parole del suo migliore amico, ci pensò un momento e gli venne un dubbio.
“Perché ti picchiavano?” chiese ingenuamente. Il povero biondo non credeva di aver fatto qualcosa di male, fin quando non ricevette un calcio da Neev, una pacca di rimprovero da Zayn, uno spintone da Harry e Louis si limitò a dire che era la persona più inopportuna del mondo.
“Niente” mormorò poi. Liam dal canto suo nemmeno aveva sentito, era nel suo mondo di ricordi, per gran parte ricordi brutti. A risvegliarlo fu la voce di Neev che finalmente annunciava agli amici  che erano arrivati alla tanto famosa gelateria.
“Ve lo offro io il gelato!” esclamò Neev contenta e pagò il gelato per tutti meno che per lei. Quella sera non aveva fame, infatti non aveva intenzione di cenare. Voleva chiedere a Liam quell’autografo per Matt, ma non ne aveva il coraggio. Non voleva neanche deludere Matt, ma ci avrebbe parlato. Gli avrebbe spiegato che non era facile e che era una cosa che non poteva fare. Prima di uscire dall’ospedale aveva parlato con i medici per vedere se il cancro al polmone di Mattie stesse migliorando. I medici avevano scosso il capo sconsolati, avevano anche confidato a Neev che il tempo che rimaneva a Matt Jones era meno di un anno. Neev cercava di non pensarci, ma le era impossibile. Matt era praticamente suo fratello e non ci si rassegna mai all’idea di un fratello con i giorni contati.
“Domani mattina usciamo!” esclamò a quel punto Neev. Non avrebbe chiesto l’autografo a nessuno dei ragazzi, li avrebbe direttamente portati la. Gli avrebbe presentato Matt, per lo più per presentargli una delle persone che amava di più che per aiutare Matt a conquistare Jenny. Sorrise entusiasta per la sua idea.
“Ci vuoi di nuovo prendere in ostaggio, bella bionda?” le chiese scherzando Louis, passando un braccio intorno alle spalle di Neev. Neev in tutta risposta rise divertita.
“Prima di tutto, caro il mio Tomlinson, non sono bionda” esclamò la mora sorridendo a trentadue denti. La testa di Liam spuntò dall’altro lato, con un’espressione divertita che Neev trovò adorabile.
“Però sei bella!” urlò pizzicandole un fianco e facendola letteralmente saltare in aria.
“Si. Si, lo sono” si pavoneggiò giocosamente la mora. Fu un attimo. Neev colpì con il palmo della mano la punta del cono gelato che Louis stava leccando. Il gelato rimasto si spalmò in maniera piuttosto omogenea intorno alla bocca e sul naso di Louis. Il ragazzo sgranò gli occhi, di sottofondo partirono le risate isteriche degli altri, mentre Neev cercava di trattenere un sorriso, sforzi inutili, scoppiò a ridere chiassosamente sotto lo sguardo truce di Lou. Il  moro si passò un dito sull’angolo destro della bocca, trovandolo cosi completamente sporco di gelato al pistacchio. Spostò ancora lo sguardo su Neev, che faceva strani rumori per non ricominciare a ridere sguaiatamente.
“Lo trovi divertente?” le domandò Louis con una finta calma, mentre si avvicinava minacciosamente a Neev, che mano a mano indietreggiava “Vieni qui, Neev!”
“Che vuoi, Louis? Allontanati!” esclamò lei tendendo le braccia avanti e cercando di stabilire un’ulteriore distanza.
“Voglio solo darti un bacio! Su dai, vieni qui!” Neev cominciò a scappare, ma sfortunatamente Lou le afferrò un lembo della camicia costringendola a fermarsi. Mentre la mora cercava di divincolarsi, Louis la tirò a se e l’abbracciò da dietro, cominciando a strofinare la sua bocca sulla guancia di lei, che in meno di tre secondi si ritrovò uno strato di gelato verde e appiccicoso.
“Louis” urlò in preda alle risate “Louis smettila!”  ma Louis si stava divertendo troppo per smettere, quindi cominciò a farle il solletico sui fianchi, facendo contorcere Neev.
“Louis ti prego!” ripeteva urlando Neev, bloccata tra le braccia del ragazzo “Louis! Mi scappa la pipì!” urlò allora. Louis sollevò subito le mani e indietreggiò schifato, col naso arricciato in una smorfia di disgusto.
“Che razza di donna urlerebbe queste cose?” la canzonò Liam. Neev si voltò lentamente e lo guardò in cagnesco.
“Che razza di uomini non aiutano una ragazza in pericolo?” rispose lei urlando. Cominciò a camminare pestando i piedi, fingendosi offesa. Il bello dei ragazzi, direbbe una persona adulta, e che ci vuole niente perché si affezionino a qualcuno. Perché i ragazzi, i giovani in generale, vogliono bene a tutti quelli che li circondano, perché sono giovani. Non hanno ancora quella diffidenza tipica di un adulto. In quel momento, i One Direction si stavano affezionando a Neev, le stavano volendo bene. Contemporaneamente, anche Neev si stava affezionano, li avrebbe abbracciati tutti, se solo nel suo DNA ci fosse un pizzico in più di dolcezza, magari anche un po’ di riluttanza.  



Hi! 

Perdonatemi, sono consapevole dello schifo che è venuto fuori, per giunta sono in ritardissimo! Questo capitolo è stato difficile da scrivere, l'ho riscritto almeno cinque volte. Ho la testa piena di idee, soltanto che siamo solo al quarto capitolo e ho paura che siano un po' premature, quindi le scrivo e poi le cancello,ahahahah. E' un capitolo un po' di passaggio, non succede niente di eclatante. Più in la mi piacerebbe far prendere alla storia una piega diversa.. Sono indecisa se renderla una storia a tratti triste o magari con capitoli d'azione, con sparatorie e nascondigli (?), non so se mi sono fatta capire,ahahah. Oppure potrei semplicemente scrivere di una storia d'amore tra Neev e uno dei ragazzi, voi che cosa preferite? 
Comunque, tornando al capitolo, mi avevate chiesto se avrei dato spazio anche agli altri ragazzi, oltre che a Liam. Ebbene si,ahahah. Diciamo che in questo capitolo Liam c'è e non c'è, è molto più incentrato su Niall e Neev, con un po' di Louis (?),ahahahah. Comunque tutti i ragazzi diventeranno importanti per Neev, in modi diversi ovviamente :D 
Per via delle mie indecisioni sulla piega da  far prendere alla storia, sto cercando di non rivelare niente su Neev, ed evitare magari di parlare della sua famiglia, delle persone che frequenta, della gente che conosce proprio perchè sono indecisa D: 
Al solito, se vi va lasciate una recensione, fatemi sapere cosa ne pensate, cosa dovrei sistemare. Vi chiedo anche di aiutarmi e di farmi sapere che piaga volete che la storia prenda. Grazie sempre a chi recensisce e a chi mette la storia nelle preferite/ricordate/seguite. 


Baci, Elielihoran. <3 <3 <3 
  
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