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Autore: xmiriam    12/09/2013    1 recensioni
Cosa succederebbe se due mondi completamente distinti si unissero, formando una cosa sola? Ebbene sì, questa è una Dramione.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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But the arms of the ocean deliver me
Ormai andava avanti da troppo tempo: ogni tre giorni andavo al San Mungo e vedevo sempre la stessa cosa: Hermione distesa e immobile. Tante volte sperai di vederla sveglia, seduta sul suo letto, con un gran sorriso sulle labbra e magari anche una caramella Tuttigusti +1 in bocca, ma questo non accadeva mai.
Nonostante fosse iniziata la scuola andavo frequentemente da Hermione anche se i permessi erano diventati veramente limitati. Fu così che il 14 ottobre scrissi la mia seconda lettera che avrei sistemato sopra la prima sul comodino della stanza 47 del reparto delle Malattie e le Ferite Magiche del San Mungo.
Cara Hermione,
Non ti chiedo neanche come stai, perché tutti e due sappiamo la risposta. Mi manchi tantissimo. L’anno scolastico è iniziato; le lezioni sono diventate davvero pesanti e alquanto noiose perché a fine anno ci sono i G.U.F.O.
A volte ti sogno: ti sogno sorridente, felice, ti sogno mentre ridi, mentre stai con i tuoi migliori amici (forse non te l’ho detto, di solito io, Potter e Weasley veniamo insieme a farti visita, chi l’avrebbe mai detto, eh?).
A scuola c’è una nuova insegnante di Difesa, si chiama Dolores Umbridge, lavora al Ministero, è un po’ matta, si veste di rosa da capo a piedi, anche il suo ufficio è rosa e pieno di ritratti di gatti miagolanti, è disgustoso.
Spero di rivederti sorridere il più presto possibile,
Con amore,
Draco
«Malfoy, ti dai una mossa?» mi richiamò Weasley da dietro la porta del mio dormitorio. Dei Grifondoro nella sala comune Serpeverde erano insoliti, ma Weasley e Potter erano lì che mi aspettavano perché saremo andati insieme al San Mungo. «Sto… sto arrivando, un attimo di pazienza» sbraitai mentre chiudevo la lettera e la mettevo in tasca. «Se non esci subito noi…» cominciò, ma non riuscì a finire la frase perché io aprii la porta della mia stanza e loro sospirarono di sollievo.
Appena arrivati nella stanza 47 del San Mungo, la scena che mi si parò davanti agli occhi, mi fece rattristire ancora di più: la mamma di Hermione teneva la mano della ragazza distesa sul letto e il padre era seduto con il viso affondato fra le mani. Quelli erano dei genitori Babbani, eppure avevano ben capito che il Mondo Magico era in un grave pericolo; quando ci videro alzarono lo sguardo e fecero un sorriso forzato.
Non avevo voglia di vedere quella scena, non volevo piangere davanti a quelle persone: lasciai la lettera sul suo comodino sopra quella di poco tempo prima e dissi a Potter e a Weasley che non avevo voglia di guardare  quella disperata immagine, perché altrimenti sarei scoppiato anch’io.
 
Hermione tells
«Primo anno, primo anno, da questa parte!» grida un uomo gigantesco con la barba incolta. Io e i ragazzini del primo anno lo seguiamo. Arriviamo sulla riva di un lago somigliante ad una tavola nera, sul lato opposto di dove siamo noi, sorge un castello mozzafiato: una volta attraversato il lago con delle imbarcazioni, entriamo nel castello di Hogwarts. La professoressa McGranitt ci aspetta in cima alle scale di marmo e tutti noi la raggiungiamo.
«Benvenuti a Hogwarts!» ci accoglie la professoressa. «Dunque, fra qualche minuto varcherete questa soglia e vi unirete ai vostri compagni» annuncia indicando un enorme portone di quercia dietro di lei. «Ma prima che prendiate posto verrete Smistati nella vostre case» spiega. «Sono Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde» dice la professoressa McGranitt. Draco Malfoy ammicca. «Per il tempo che starete qui, la vostra casa sarà la vostra famiglia, i trionfi che otterrete le faranno guadagnare punti e ogni violazione delle regole le farà perdere punti» continua la professoressa con aria severa. «Alla fine dell’anno, alla Casa con più punti verrà assegnata la Coppa delle Case» conclude la professoressa. Neville accanto a me trasale, si precipita in avanti, ai piedi della McGranitt, grida: «OSCAR!» e prende tra le mani il rospo che giace indisturbato sull’ultimo gradino della grande scalinata di marmo. Non appena si alza in piedi, si ritrova sotto gli occhi severi della professoressa e sussurra impercettibilmente: «Mi scusi». Poco dopo la professoressa ricomincia: «La cerimonia dello Smistamento inizierà tra pochissimo» detto questo, volta le spalle e sparisce.
«E’ vero allora, quello che dicevano sul treno» Draco Malfoy parla. «Harry Potter è venuto a Hogwarts» aggiunge rivolto a Harry; un fremito di eccitazione percorre tutta la folla di ragazzini. «Loro sono Tiger e Goyle, e io sono Malfoy» fa un passo in avanti e si avvicina al ragazzino con i capelli corvini. «Draco Malfoy». Ron trattiene la risata e si gira dalla parte opposta. Malfoy se ne accorge «Il mio nome ti fa ridere, eh? Non c’è bisogno che ti chieda il tuo» guarda il Rosso con disprezzo. «Capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano, devi essere un Weasley» Ron fa una smorfia di disgusto. «Scoprirai che alcune famiglie di maghi sono migliori di altre, Potter, non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate» continua ignorando Ron. «Posso aiutarti io» porge la sua mano bianca a Harry, e quest’ultimo la osserva e poi aggiunge. «So riconoscerle da solo le persone sbagliate, grazie». La professoressa McGranitt ritorna e batte sulla spalla di Malfoy con una pergamena arrotolata, e lui ritorna al suo posto. «Siamo pronti per ricevervi, seguitemi» afferma la professoressa, e ci conduce all’interno di un portone di quercia. Non appena entriamo nell’enorme sala, ci accolgono applausi da ragazzi seduti in quattro enormi tavolate, due a destra e due a sinistra. In fila arriviamo fino ai tavoli delle autorità. Il soffitto era pieno di stelle e candele. «Il soffitto non è vero, sembra un cielo stellato, ma è una magia, è nel libro Storia di Hogwarts io l’ho letto» spiego alla ragazzina accanto a me. Alla fine di questa enorme sala uno sgabello è posizionato in cima a una gradinata composta di tre o quattro scalini.
La professoressa ci fa raggruppare tutti infondo a questa scalinata e prende un cappello mal concio e tutto rattoppato. «Bene aspettate qui per favore» ordina la professoressa e non appena raggiungiamo tutti la scalinata aggiunge: «Dunque, quando chiamerò il vostro nome verrete avanti, io vi metterò il Cappello Parlante sulla testa e sarete Smistati nelle vostre Case» srotola la pergamena e legge: «Hermione Granger» e un fremito di paura invade il mio corpo. Salgo i quattro scalini; ‘coraggio, stai calma’ penso. Mi seggo sullo sgabello e il cappello comincia a parlare: «Ah, molto bene, sì, bene, ci sono: GRIFONDORO!» un boato dal tavolo Grifondoro e io corro a sedermi. «Draco Malfoy» reclama la McGranitt, il ragazzino pallido si siede sullo sgabello e non appena il cappello sfiora la sua testa, grida con voce cupa: «SERPEVERDE».
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Ciao a tutti!
Scusate il disastroso ritardo, ma non avevo ispirazione e avevo anche deciso di prendermi una pausa, ma non ce l'ho fatta, 
mi farò perdonareee:)
Nel frattempo ho iniziato una nuova ff, quindi per tutte le lettrici directioners (sì, è sui oned) ecco a voi 'It's time to fly' che potete trovare cliccando qui!
Con questo vi saluto, se mi cercate sono su Twitter: sono @perfelt0n ci sono sempre anche quando volete farvi una bella chiacchieratina ahah!
Un bacio<33
Miriam.

 
  
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