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Autore: _Light_Blue_    14/09/2013    4 recensioni
TRAILER UFFICIALE : http://www.youtube.com/watch?v=kZ-T7V1aJvE
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Ho perso tutto... Ma non ho perso Niall.
Cosa dovrò ancora sopportare dopo la morte dei miei genitori?
Cosa mi attende?
Amore... Musica ... Passione...
No, non è la sigla di Violetta... è la mia vita.
Mi chiamo Stephanie Horan e questa è la mia storia
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[ Questa storia era già stata pubblicata in questo account, ma per sbaglio l'ho eliminata ]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2: Aspettare

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Mi distesi sulla schiena sul materasso, si fece largo nella mia testa un senzo di solitudine lancinante, mentre lo stomaco cominciò a farmi male.

Portai le braccia su esso cercando di alleviare il senzo si nausea, ma questo imperterrito continuava a dolermi.

Mi sentivo gettata in un angolo, dopo essere stata strappata dalla mia vita, mi sentivo completamente abbandonata, come un cane in mezzo alla strada, al freddo. 
Impaurita, del mio futuro, non sapevo cosa avrei fatto da lì a cinque minuti, se avrei dormito, se avrei pianto...

Sentivo il cuore battere, forte, provocando fitte lancinanti al mio spirito.
Il mio cuore batte ancora, il suo cuore, della persona più cara a me in assoluto non batte più.
Mi sentivo perduta.

Trattenni il respiro per evitare di piangere, ma le lacrime prepotentemente iniziarono a farsi largo.
Combattevo contro me stessa.
Chiusi gli occhi cercando di prendere un bel respiro per calmarmi, ma quando l'aria lasciò il mio corpo, portò con se anche quelle goccie d'acqua salata.

rimasi impassibile, immobile, con le lacrime che uscivano dai miei occhi.
Non singhiozzavo, non mi lamentavo.
ero lì, immobile e vuota.

Quando i miei respiri si regolarizzarono con i battiti del cuore affannosi, afferrai un cuscino accanto a me e lo strinsi al petto, dove lancinanti fitte mi perforavano da parte a parte.

Affondai il viso su esso, mantenendo gli occhi saldamente chiusi e la bocca aperta per far arrivare più ossigeno possibile ai polmoni.

Ma mi sentivo comunque soffocare.

Non avevo intenzione di svegliare gli altri ragazzi, di disturbare mio fratello.

... Mio fratello, il ragazzo che per due anni rimase lontano da me, mi abbandonò al mio destino, abbandonò nostro padre alla malattia.
Malattia che dovetti combattere al suo fianco, finendo sconfitta e umiliata.

Finii con l'addormentarmi cullata dalla voce di Niall nella mia testa.


Mi svegliai con un profumo di caffèlatte che mi riscaldava il corpo infreddolito da quella notte da dimenticare.

Dalla porta semi chiusa riuscivo a sentire le voci di Harry e Liam.

- Non so cosa le piace! - 
- Lo so io secondo te harry? - 

I ragazzi discutevano amichevolmente, sentivo il rumore di piatti di coccio e bicchieri di verto scontrarsi tra di loro, Harry stava sicuramente cucinando, mentre Liam apparecchiava la tavola. 

Mi misi seduta pigramente sul letto, sentendo lo stomaco brontolare rumorosamente.
Posai una mano su esso, avvertendo una tremenda sensazione di vuoto.

- E se non ha fame...? - 
Chiese Harry come se leggesse i miei pensieri.

- Non so Harry... A me sembra tipo da pane e marmellata la mattina. - 

Mi alzai pigramente dal letto avviandomi verso la porta con andatura da zombie.
Prima di uscire dalla stanza guardai la sveglia, le 9 e 40.

- Niall ha detto di farla mangiare con le buone o con le cattive comunque. - 

constatò Liam.

- Hai intenzione di legarla sulla sedia...? - 

Attraversai il corridoio, non producendo alcun rumore. 
Mi fermai sulla soglia del salotto, rimanendo in piedi impalata.
Liam e Harry stavano svolgendo i compiti che avevo sospettato.
Li osservavo muoversi vispi per la cucina.
Il riccio stava facendo il caffè, mentre maneggiava una bottiglia di latte.
Il moro invece stava trasferendo i piatti sul tavolo che divideva il salotto dalla cucina.

Con la coda dell'occhio mi individuò.

- Hei, Buon giorno. - 

Mi sorrise venendomi incontro dopo aver abbandonato i piatti sul tavolo.

Harry si girò di scatto tenendo fra le mani un bicchiere di latte macchiato.

- Vuoi fare colazione con noi? - 

Accennò un sorriso, poco convinto.
Il latte fra le sue mani era fumante, infatti qualche attimo dopo Harry lo dovette posare per essersi ustionato i polpastrelli della mano.

- giorno... - Sussurrai quando Liam mi raggiunse a pochi passi.

- Serve qualcosa? - Mi chiese titubante.

- Posso... Posso usare il bagno? - Chiesi evitando il contatto visivo.

Avevo la voce roca, la gola mi bruciava.

Liam mi poggiò una mano sulla schiena, spingendomi verso una porticina bianca in fondo al corridoio.

- Eccoci. - 

fece aprendo la porta.
Il bagno era enorme e lussuosissimo.

- Lì ci sono gli accappatoi, tu puoi usare quello di Niall... Insomma... E' tuo fratello. Di certo non puoi usare il mio, ma se ti piace dippiù... - 

Ironizzò indicandomi degli accappatoi colorati ma molto molto chiari.
Uno rosso, quasi bianco.
Come quello ce ne era uno blu, uno verde, uno viola e uno arancione, ognuno con il nome ricamato.

- Lì invece, dentro quell'armadietto ci sono degli asciugamani puliti... - 

disse puntando il dito su un armadietto accanto il lavabo.

- I prodotti per la diccia, bagnoschiuma e shampoo si trovano dentro quell'altro, dopra il lavandino. - 

continuò.

- In fine, il phon si trova sopra il bancone... Lì, già è attaccato alla presa. -

Mi indicò un bancone con sopra due scatoline di profumo e il phon, tra il lavandino e la vasca.

- Grazie Liam... - 

Dissi sorridendogli appena.

- Figurati Steph. Prima che vada... Cosa vuoi per colazione? -

Riflettei, avevo visto Harry preparare del caffè latte, sull'isolotto della cucina c'è un bel cesto di frutta, a meno che non è finta. 
Sicuramente, se mio fratello non è cambiato, la dispensa dovrà avere un'abbondante varietà di biscotti al cioccolato e poi...
Liam aveva accennato a pane e marmellata.

- Un pò di tutto, muoio di fame -

Ridacchiai.
Oh... Mi era sfuggito di bocca.

Liam rise accarezzandomi il braccio.

- Sei proprio sorella di tuo fratello. - 

Risi anch'io a quell'affermazione più che ovvia.

Liam mi lasciò da sola, chiudendo alle mie spalle la porta.

Mentre avanzavo nella stanza ripassavo mentalmente la posizione degli oggetti.

Raggiunsi la vasca e aprii l'acqua facendola uscire cala, poi mi diressi verso l'armadietto e tirai fuori lo shampoo e il bagnoschiuma.

Li posai all'interno della vasca\doccia e andai a prendere un asciugamano da mettere sul bancone vicino alla vasca.

quando mi liberai dei vestiti e li gettai a terra mi misi sotto l'acqua corrente.

Inizialmente sobbalzai, l'acqua era davvero calda, così la regolai, raggiungendo il perfetto equilibrio dell'acqua tiepida.

Quando il mio corpo si ricoprì di schiuma la mia  mente si li liberò da tutti i pensieri negativi.

Ero in un specie di tras emotiva, felice, rilassata, mi sentivo al sicuro, protetta e coccolata.

Quando i miei capelli furono anch'essi schiumosi sentii come volare via un peso enorme nella mia testa.
Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dall'acqua che scorreva sui capelli e lavava via ogni impurità, concreta e astratta.

Mi sembrava una vita che non mi facevo una doccia rinvigorente.
In quell'ospedale, così freddo, mi sentivo imprigionata.

Le infermiere mi chiamavano per nome, alla caffetteria mi davano sempre il solito...
Quanto ci sarò rimasta? Mesi... 3 o 4. 
La camera di nostro padre aveva oramai preso forma come una stanza di casa nostra, c'erano delle foto, dei libri, le coperte che lo rimboccavano a casa, il suo cuscino...

Adesso invece a casa c'era Niall.

Era tornato dopo due lunghi anni in quella che era stata casa sua.

Sarà entrato in camera sua, avrà trovato tutto come lo aveva lasciato, la sua chitarra, all'angolo del letto, le sue riviste di musica sulla scrivania, i suoi plettri sparsi per la stanza, i suoi abiti piegati e sistemati dentro l'armadio, il letto rifatto, con le federe dell'ultima volta che ci dormì, prima di partire, senza avvisare e sparire definitivamente dalle nostre vite.

Quante volte sono entrata in camera sua, per sedermi sul letto e guardarmi intorno.
Lì lo sentivo vicino, lì tentavo vana di chiamarlo, lì gli inviai 500 messaggi.
Inutilmente.

Lui ci aveva dimenticai, tagliati fuori dalla sua nuova vita, piena di fama e fortuna.

Mentre noi soffrivamo.
Mentre io soffrivo.

Sarà entrato in camera mia, quella camera ormai fredda, con le tende sempre chiuse, con il letto sempre disfatto, con le mie centinaia di cuffiette posate su ogni angolino degli scaffali, con i miei peluche sul pavimento.

Infantili, è vero. 
Non gettai mai i miei giocattoli di quand'ero bambina, li tenni sempre nella camera. 

Mi ricordavo dei bei vecchi tempi, quando mamma e papà accompagnavano me e Niall sulle giostre, quando io e mio fratello litigavamo per l'altalena, quando facevamo i pic nic sulla casa sull'albero, ormai sigillata e dimenticata.
Le volte in cui mamma ci dava il bacio della buona notte e sceglieva per me un peluche diverso ogni calar del sole...

E quando Niall me li nascondeva e litigavamo... 

Una lacrima si unì all'acqua scrosciante.

Quei ricordi mi fecero sorridere.

Ma soffrire allo stesso tempo.

Nella mia camera ancora tenevo il carillon con la ninna nanna che mi cantava nostra madre.

Mentre uscivo dalla doccia canticchiai il motivetto.

Un calore si formò nel mio stomaco, come se la sua anima fosse entrata e si fosse insinuata in esso per farmi stare calda mentre mi mettevo l'accappatoio di Niall.

Niall l'avrà sicuramente aperto, avrà visto le foto, le nostre foto, tutti insieme, le mie foto con lui e la mamma...
Dentro c'era anche la sua cavigliera e il braccialetto che mi regalò quando avevo 5 anni.
Dentro c'era... Il pacchetto di sigarette.

Mi ricordai del pacchetto e dell'accendino dentro il carillon.

Se Niall lo vedesse scoppierebbe!

Ha sempre odiato i fumatori, adesso scoprirà che a fumare invece sono io!

... Ma in fondo...

cosa si aspettava? Che mi facessi suora?
Con tutto quello che ho passato, mi sorprendo della mia volontà di non usare droghe pesanti pur di dimenticare o tagliarmi come qualche autolesionista.

Ma purtroppo l'ospedale mi ha insegnato ad odiare i farmaci e ho sempre avuto il terrore degli aghi e lamette.

Avevo però il mio jolly, la frase più accusatoria che esistesse al mondo, lo avrebbe spronato

' Cosa ti aspettavi Niall? Te ne sei andato, nessuno è rimasto a badare a me quando papà si è ammalato, io da sola non ho avuto la forza di farlo guarire. Se è morto è stata solo colpa tua! Ci hai lasciati! Ci hai abbandonati! '

Raccolsi da terra i collant neri e l'intimo, poi sgattaiolai in camera mia, stando attenta a non farmi individuare da Liam e Harry.

Mi infilai il tutto, poi con l'asciugamano che mi avvolgeva i capelli mi coprii il petto andando alla ricerca della camera di Niall, il quae aveva accennato fosse quella di fianco alla mia.

Mi insinuai in essa e aprii l'armadio, tirando fuori la prima maglietta bianca che trovai.

''Crazy Mofos '' 

Era la scritta su essa. '' Pazze pervertite '' . Mi ricordo qualcosa del genere, rivolto alle sue fans.

quando uscii mi diressi in salone, dove vidi Liam fuori dalla porta finestra al telefono e Harry intanto mi versava del succo dentro un bicchiere di vetro.

Andai verso di lui che mi fece sedere a tavola.

- Buon appetito - 

Mi sirrise. 
Iniziai a divorare quell'invitante fetta di pane con la marmellata, poi iniziai ad intingere i biscotti nel latte.
Dopo 5 biscotti decisi di berlo, quando la tazza si separò dalle mie labbra Harry scoppiò a ridere con la fetta biscottata in bocca.

Se non fosse fisicamene impossibile, avrei giurato che quella gli partì dal naso o le orecchie.

- Che c'è? - 

Chiesi falsamente offesa.

- Hai i baffi ! - 

Ridacchiò dopo aver mandato giù la fetta biscottata con il latte.

- I che? - 

Mi passai la mano sul viso e sentii qualcosa di bagnato
Quando l'allontanai vidi le dita della mano sporche di latte.

- Mi ricordi troppo tuo fratello - 

Ridacchiò Finendo di bere dal bicchiere.
Annuii non molto entusiasta del paragone.

Harry notò il mio stato d'animo preoccupato.

- Hei Steph che hai? - 

Chiese mentre il nervoso si fece larco nel mio stomaco, comprimendo il cibo appena ingerito e facendo spazio ad una terribile sensazione di nausea.

Alzai lo sguardo, incrociandolo con Harry preoccupato.

- Harry... Mi chiedi cos'ho? Cosa posso avere? - 

dissi con la voce strozzata quasi da un pianto.

- S.Scusa Steph. - 

Disse torturandosi le mani.

Scossi la testa, non volevo si sentisse in colpa, non centrava nulla in tutto questo.

- no, No, Harry non è colpa tua, non devi scusarti -

Dissi alzandomi dal mio posto.
Corsi in camera mia prima di scoppiare a piangere davanti a lui.

Ho sempre odiato piangere davanti gli altri e non avrei di certo cominciato a farlo ora.

Adesso avrei solo dovuto attendere che Niall tornasse a casa...





Salve!

Questa fan fiction già l'avevo pubblicata su questo sito, però l'ho cancellata per sbaglio... Perdonatemi? 
Ho approfittato per sistemare i capitoli.
... C'è solo un problema...
Questo capitolo sarebbe dovuto essere mooooolto più lungo, ossia....
Nel vecchio link questo sarebbe stato un terzo del capitolo.
E sarebbe stato però molto più corto. Come?
Quando ho pubblicato per la prima volta questa FF, ero alle prime armi e...
La storia faceva schifo XD 
Così la sto correggendo e allungando...

Vi prego recensite ç_ç Non so se vi piace o meno, se è il caso che ci rinunci e elimini definitivamente questa FF... 

Baci :3 
  
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