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Autore: Grace82    14/09/2013    4 recensioni
La prima storia che scrivo sui miei adorati Damon ed Elena, umani, ma sempre con le stesse emozioni, la stessa passione e e gli stessi problemi.
Dalla storia:
-Smettila di urlare! Mi sono trovato a dover scegliere tra tradire mio fratello e mentire alla donna che amo e questa è l'unica cosa che mi è venuta in mente-
Quelle parole mi tolsero il respiro.
Una strana e inspiegabile felicità mi riempì il cuore.
Senza pensarci, spinta dalla rabbia e dalla frustrazione che provavo, mi avvicinai a lui e tirai verso di me la sua maglietta facendo combaciare le nostre labbra. Quel leggero contatto bastò per mandarmi letteralmente a fuoco.
Tentai di approfondire il bacio ma Damon, inaspettatamente, posò le mani sulle mie spalle allontanandomi.
-Elena, non posso-
-Scusami, io...io avevo capito...- dissi improvvisamente imbarazzata.
-Non fraintendermi, farei l'amore con te in ogni angolo di questa casa, ma tu non sei pronta, non ancora- ammiccò con un sorriso malizioso e assolutamente perfetto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I belong to you
 

Capitolo 1- Sogni che scottano




Caroline continuava a raccontarmi del suo incontro con un fantomatico ragazzo di nome Niklo...Nikle...forse Niklaus, ma la mia mente era rivolta altrove. Non riuscivo a smettere di pensare che due diamanti azzurri mi stessero osservavando da lontano.
-Elena!- mi sentii chiamare. Era lui, la sua voce.
Girai il viso di scatto con il cuore a mille, ma vidi solamente poche persone che parlavano sedute ai tavoli del Grill. Tornai quindi a guardare la mia amica.
-Elena, Elena!- 
Questa volta mi mossi con così tanto impeto che a stento riuscii a non cadere, porca miseria, perchè mi sentivo chiamare se non c'era nessuno?
-Cosa succede?- chiese Caroline.
-Non lo so-
-Dove vai?-
-In bagno, torno subito-
Una volta entrata, mi posizionai davanti lo specchio scrutando il mio volto, e notai solamente due paia di occhiaie che mi imploravano di tornare a letto e rimanerci per un mese. 
Sconsolata e preoccupata di essere stata improvvisamente presa da una forma di pazzia ''sentirsichiamaredalragazzochetivolevifare'' mi sciacquai il viso sperando che la cera migliorasse. Dopo essermi asciugata tornai a guardare lo specchio, e per poco non ebbi un infarto quando vidi la figura di Damon alle mie spalle. Velocemente mi girai, ma trovai solo una ragazza notevolmente preoccupata per la mia espressione da pazza-maniaca. Quando lasciò il bagno, mi diedi due schiaffi in faccia per cercare di far tornare in sè la vecchia Elena, e scacciare quella che vedeva i fantasmi.
Probabilmente Caroline si stava preoccupando, quindi mi diressi verso la porta per uscire ma, aprendola, una mano si posò su di essa chiudendola con violenza. 
Riconobbi il suo profumo all'istante, e una cascata di brividi percorse ogni singola cellula di cui ero dotata quando percepii il respiro di Damon infrangersi contro la pelle.
Lentamente mi voltai, incontrando i suoi occhi e realizzando solo in quel momento quanto mi fossero mancati. 
Lo conoscevo da 24 ore e già ne ero dipendente.
Un fremito di eccitazione mi scosse nel momento in cui il solito sorriso sghembo spuntò sul suo volto.
-C-che ci fai qui?- chiesi balbettando dopo aver posato lo sguardo sulla sua bocca.
-Sono venuto per finire quello che avevamo iniziato ieri sera-
E senza lasciarmi replicare si avventò sulle mie labbra rapendole, mordendole, succhiandole e...



Di colpo mi svegliai sudata, col fiato spezzato come se avessi corso una maratona, e incredibilmente accaldata.
Non potevo andare avanti così.
Erano passati 7 mesi da quella notte e ancora lo sognavo. Capitava minimo una volta a settimana, mi ritrovavo sempre in queste condizioni pietose e, come se non bastasse, ogni volta venivo investita da un po' di nostalgia e dal desiderio di rivederlo ancora.
Per non parlare del sogno.
Era sempre lo stesso, mi sentivo chiamare, mi allontanavo da Caroline e poi mi ritrovavo spiaccicata al suo corpo statuario. L'unica cosa che cambiava erano i luoghi in cui ci incontravamo, ed essendo i 7 mesi composti da tante settimane, lo avevamo fatto praticamente in tutti i posti di questo mondo, persino nel....no, troppo imbarazzante.
Tra i tanti luoghi la casa del mio ragazzo non poteva mancare, anche se non capivo cosa c'entrasse con Stefan.
Era forse un segnale divino per dirmi che lo stavo tradendo anche se involontariamente?
Oppure era il fratello di cui raramente mi parlava?
Sì certo, in quel caso mi sarei sparata.
Guardai sconsolata la sveglia e notai che erano le 7.30.
Presa da un raptus di energia improvvisa, saltai giù dal letto e riuscii ad infilarmi l'uniforme da cheerleader in soli 5 minuti, roba da non credere, dato che ero famosa in tutta Mystic Falls per la mia grande abilità nell'arrivare tardi in qualsiasi situazione di qualsiasi giorno.
Una volta mi avevano dato anche un premio e no, non sto scherzando.
Caroline aveva convinto il sindaco Lockwood a lasciarmi una specie di diploma con scritto: Elena Gilbert, onorevole ritardataria di questa città.
Che grandi amici che avevo.
Scesi le scale in fretta e furia per fare colazione, ma l'occhiataccia lanciata da Jeremy mi fece capire che un uragano stava arrivando.
-Pensi che non lo sappia che è la sgualdrina della tua segretaria a farti tornare in ritardo la sera?- mia madre strepitava già a quest'ora.
-Miranda, te l'ho già detto: questo mese è più impegnativo dei precedenti- mio padre, avvocato e perennemente assente.
-Sì, e lo era anche lo scorso, e lo scorso ancora-
-Mi hai stufato lo sai?-
-Ah io? Sei tu quello che non c'è mai, quindi vedi di...-
-Ciao, io vado!- dissi catapultandomi fuori di casa, consapevole di non aver ricevuto risposta e stanca di quella situazione che andava avanti da un anno.
Non li sopportavo più. 
A passo veloce mi incamminai verso la scuola, tremando per il freddo che caratterizzava quel giorno di febbraio. Nonostante ciò, una sensazione di calore mi invase al ricordo delle sue labbra che, nel sogno, sfioravano ogni singolo angolo del mio corpo. La vibrazione del cellulare mi distrasse da quei pensieri e accorgendomi del sorriso ebete che per colpa di Damon avevo sul volto, scossi la testa per cancellarlo immediatamente.
Estrassi il cellulare dalla borsa e notando il mittente della telefonata mi venne un colpo al cuore: Stefan.
-Pronto?-
-Non ci credo, sei già sveglia?-
-E tu sei sempre simpatico-
-Dai, lo sai che scherzo. Il ritardo è la parte di te che preferisco-
-Mi manchi anche tu-
A quella frase si ammutolì improvvisamente.
-A proposito di questo, devo dirti una cosa-
-Quanto tempo devi rimanere ancora?- 
-Un mese, un mese e mezzo. Mi dispiace, so quanto questa situazione ti ricordi...-
-No Stefan, è tutto ok. Capisco perfettamente che New York è un'opportunità importante per te, i miei genitori sono un'altra storia, davvero-
-Sai quanto ti amo?-
-Ogni tanto me ne scordo ma...diciamo di si- gli dissi sorridendo tra me e me.
-Posso chiederti un favore?-
-Certo-
-Potresti andare dopo scuola a casa mia e inviarmi un pacco di vecchi articoli che sono nel cassetto della scrivania?-
-Al solito indirizzo?-
-Sisi-
-Va bene-
-Ora devo andare, ti chiamo dopo. Ah, se non li trovi chiedi a mio fratello, dovrebbe essere tornato. Ti amo-
-Cosa? Stefan...- ma non riuscii a terminare la frase che lui aveva riagganciato. 
Stavo quindi per conoscere quel fantomatico fratello di cui raramente mi aveva parlato. Sapevo tutto della sua famiglia, ma quello era sempre stato un argomento taboo.
Mi aveva detto che il padre si chiamava Giuseppe, da cui aveva preso la passione per il giornalismo, e avevo anche intuito che tra i due ci fosse un bellissimo rapporto dal dolce sorriso che aveva quando raramente ne parlava.
Mi aveva raccontato che la madre, a cui era molto legato, era morta quando aveva solo 17 anni, e che lui si era dovuto occupare di Giuseppe, poichè era caduto in una forte depressione.
Del fratello sapevo solo che il loro rapporto era peggiorato negli anni per colpa di una ragazza, e che raramente si vedevano o parlavano.
Stefan non si era aperto subito con me, a causa delle storie precedenti, ma alla fine, precisamente la notte di capodanno, si era confidato e per la prima volta aveva detto di amarmi. 
La nostra relazione era cominciata circa 30 giorni dopo l'incontro con quel ragazzo, e mi aveva totalmente coinvolta. Se non ci fosse stato lui sarei già scappata di casa. Tante volte mi ero rifugiata fra le sue braccia piangendo, stufa di sentire i miei genitori urlare e litigare, e ogni volta mi aveva accolta, consolata, e protetta.
Stefan era la mia sicurezza e la mia forza.
Sentivo di amarlo.
Da un mese, però, aveva lasciato Mystic Falls, ed io ero ripiombata nella situazione precedente al suo arrivo nella mia vita, tornando a piangere sempre più spesso. Naturalmente non avrei potuto costringerlo a rimanere qui per farmi da balia, sapevo quanto desiderasse sfondare nel campo del giornalismo ed era il minimo che potessi fare per ripagarlo.
Ovviamente mi mancava tantissimo.
Dato che quando arrivai la campanella non era ancora suonata, raggiunsi Bonnie e Caroline nel cortile antestante l'entrata.
-Ciao splendore!- mi salutarono in coro.
-Buongiorno ragazze-
-Come è andata la nottata? Sei più fresca del solito!- chiese Bonnie.
-Bene, bene- risposi improvvisamente imbarazzata, mentre i ricordi del sogno tornarono a popolare la mia mente.
-Oh, oh- cavolo, Caroline aveva capito tutto.
-Che c'è?-
-Ancora sogni erotici col ragazzo dagli occhi azzurri?-
-No, ma che dici?-
Entrambe mi guardarono sarcasticamente.
-E va bene, forse ho fatto sogni non troppo adeguati per una che è fidanzata, ma non ne voglio parlare. Come sta tua madre?- dissi rivolgendomi a Care sperando di deviarla da quel discorso per nulla allettante.
-Si è quasi ripresa del tutto, e non vede l'ora di tornare a lavoro-
La notte dell'incidente lei stava tranquillamente guidando verso casa quando una macchina le aveva tagliato la strada all'improvviso. L'impatto era stato molto violento, aveva sbattuto la testa, ma per fortuna la situazione si era conclusa per il meglio. Caroline non avrebbe sopportato di perdere sua madre, erano troppo legate. Dopo quella sera la signora Forbes era stata ricoverata per 2 mesi in ospedale, poi l'avevano obbligata a minimo 5 di riposo. 
-Comunque non cambiare discorso!-
-Cosa vuoi che ti dica? Sì, mi sarebbe piaciuto rivederlo, ma ora c'è Stefan nella mia vita, e va bene così!-
-Elena, sembra quasi che tu ti stia accontentando!- mi disse Bonnie.
-Siete proprio testarde-
-Tesoro- disse Caroline -un bel culo e quegli occhi non si dimenticano tanto facilmente-


La giornata scolastica era trascorsa senza molti intoppi, ed io mi ritrovavo nuovamente a camminare, ma quella volta verso casa di Stefan.
Una strana sensazione mi attanagliava lo stomaco. Era come se avessi un presentimento, forse dovuto alla curiosità che avevo di conoscere il fratello del mio ragazzo. Magari era simpatico e gentile, magari era brutto e paffutello, praticamente il contrario di Stefan, e magari avrei potuto scoprire più cose sul loro rapporto.
Eh, sì, Elena Gilbert era un po' curiosa.
Mentre percorrevo gli ultimi metri che mi separavano da quella casa, notai una macchina sconosciuta.
La strana sensazione tornò a farsi spazio prepotentemente.
Per evitare una lunga e noiosa ricerca delle chiavi nella borsa decisi di bussare, quel tizio doveva essere dentro.
Dopo dieci minuti nessuno si era degnato di venirmi ad apirire, così cominciai a frugare per trovare il maledetto pezzo di ferro.
Un sospiro di esasperazione mi sfuggì quando finalmente le trovai ma, nello stesso momento, qualcuno aprì la porta.
Sollevando lo sguardo incontrai quegli occhi, gli occhi che mi avevano letto l'anima, i soli occhi che per sette mesi avevo segretamente sperato di rivedere.
La mascella di entrambi era praticamente arrivata al pavimento, le mie gambe tremavano, il cuore stava uscendo dal petto ma un'inspiegabile e assolutamenete sbagliata felicità mi invase.
Damon era lì, in piedi di fronte a me, dopo sette mesi di sogni erotici.
Damon era lì, oh cavolo, completamente a petto nudo.
Brutto e paffutello eh?





----Note----
Ciao bellezze!
Inizio col ringraziare le splendide fanciulle che hanno lasciato magnifiche recensioni!
Grazie, grazie mille!
Eccoci dunque al nuovo capitolo! Spero sia all'altezza delle vostre aspettative! 
Ci tenevo a chiarire che la vicenda dei genitori di Elena verrà chiarita nei prossimi capitoli e che, dopo quel prologo, non potevo permettere che Elena gli saltasse subito addosso! Ma sappiamo tutte che la nostra amata doppelganger, nonostante quelle eterne insicurezze, ci abbia fatto un pensierino fin da ''Tu devi essere Elena''.
Alzi la mano chi non avrebbe voluto!
Tornando a noi: vi comunico che gli aggiornamenti non saranno frequentissimi, sia perchè è ricominciata la scuola, sia perchè devo portare avanti anche l'altra storia.
Comunque ce la metterò tutta.
Vi avviso anche che Caroline farà la parte dell'amica di Elena, e non quella del ''You and Elena: Epic''
Anche perchè, mio e solo mio personale parere, è l'amore tra Damon ed Elena ad essere epico.
Alla prossima
Grace82

 
  
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