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Autore: Yssis    15/09/2013    1 recensioni
[five-shot (?)] [esperimento mal riuscito di HiroMido romantica (?)] [Happy Birthday Ice_Angel!]
La penna scorreva sul foglio bianco e Ryuuji non fece in tempo neanche a leggere quel che scriveva.
Non era la sua testa che guidava la mano, ma il suo cuore.
A Midorikawa sembrò persino che il tempo si arrestasse, permettendogli di mettere su carta tutte quelle parole che non era riuscito a dire al momento giusto.
Sperava solo di essere ancora in tempo.
::
“Era quasi un gioco. Era tutto un gioco, in effetti.
Eravamo bambini e ci volevamo bene.
E poi? Poi cos’è successo, che ci ha fatto allontanare così?
Che cosa può essere mai successo che non sia degno di perdono?”
Niente, infatti. Niente non è degno di essere perdonato, tutti hanno il diritto a una seconda possibilità, e infatti Midorikawa si era fatto risentire. Perché era pronto per perdonarlo.
E Hiroto nel silenzio di quella mattina piena di speranza, promise al sole e alle stelle che non l’avrebbe più lasciato solo né fatto soffrire, il suo Mido-chan.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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5. Insieme

Ryuuji lasciò la busta davanti alla porta della casa di Hitomiko Kira, dove era sicuro abitasse anche Hiroto.
Rimase per un attimo a osservare la casa dall’esterno, desiderando ardentemente fermarsi per aspettare la reazione del suo amico quando avrebbe trovato il suo mazzo di fiori.
Peccato che non fosse possibile…
Tirò un lungo sospiro, poi prese coraggio e bussò due volte contro la porta in legno.
Poi fuggì. Cominciò a correre giù per la strada in discesa, arricciando il naso e facendo spuntare la lingua fra le labbra sottili.
Si fermò soltanto a cinque isolati di distanza, per riprendere fiato.
Quando però guardò l’ora dal cellulare, sbiancò – per quello che la sua carnagione ambrata gli consentiva.
Riprese a correre questa volta verso casa, e afferrata la cartella si fiondò a scuola.
“Tardi tardi! Terribilmente tardi!!”
Quello che Midorikawa non ricordava, era che quel giorno, le lezioni erano sospese in tutta la città…
Se ne rese conto una volta svoltato il vicolo di solito ghermito di ragazzi che chiacchieravano o ripassavano la lezione in attesa del suono della campanella, e che invece quel giorno era deserto e silenzioso.
Quando si rese conto di che schiocco sembrasse con la cartella sulle spalle nel cortile della scuola chiusa, scoppiò a ridere, come a sbeffeggiarsi da solo.
Il pensiero di Hiroto aveva sostituito ogni cosa, persino lo sciopero degli insegnanti in quella mattinata!
Rise di gusto per qualche istante, poi sempre con il sorriso sulle labbra e lo zaino sulle spalle, si incamminò per le strade della città che cominciava a svegliarsi mentre il sole ancora basso ma già splendente preannunciava un pomeriggio caldo e soleggiato nonostante la fine dell’estate.
Dopo aver fatto colazione con alcuni amici incontrati per strada e aver vagato per qualche ora, si rese improvvisamente conto di essere arrivato al parco…

***********

Hiroto non accennò niente alla sua sorellona quando scese a fare colazione, e lei non gli fece domande quando le disse di voler andare al parco nel primo pomeriggio.
Il sorriso sincero sulle labbra del ragazzo e i suoi occhi così vivaci e splendenti parlavano da soli, non c’era bisogno di altre parole.
Hiroto passò tutta la mattinata a torturarsi, cercare di non pensare troppo a cosa avrebbe detto e quando, vanamente.
La sua mente tornava sempre ai giochi che facevano lui e Ryuuji quotidianamente quando stavano al Sun Garden, al sorriso del suo amico dai capelli color pistacchio, quel sorriso così bello e rassicurante...

Contro ogni sua premonizione la mattinata volò mentre Hiroto continuava a immergersi in ricordi non più dolorosi, semplicemente vividi e belli come non li vedeva da tempo.
Uscì di casa come stabilito, dopo pranzo, senza che se ne rendesse conto.
Salutò Hitomiko con un tono allegro e inafferrabile, proprio come la sua corsa non appena svoltato l’angolo.
Sapeva che doveva andare lì. Sapeva che non c’era posto migliore di quello per riappacificarsi con Midorikawa.
Il sole splendeva alto e raggiante quando le sue scarpe da gioco calpestarono l’erba e i fiori profumati.
Ma niente potrebbe essere paragonato alla gioia che gli scoppiò in petto quando vide Ryuuji dondolarsi lentamente sull’altalena mentre si portava alla bocca il panino mezzo avvolto nella carta stagnola che scintillava come argento illuminata dai raggi del sole caldo.
E in quel momento corse.
Non gli importò più nulla; doveva solo correre, arrivare il più vicino possibile a Ryuuji per stringerlo forte, abbracciarlo e dirgli tutto quello che non era stato capace di dire mesi prima.
-MIDO-CHAAN!!-

***********


Ryuuji stava dondolandosi sull’altalena, mordicchiando il suo toast e guardandosi intorno nel parco deserto.
A quell’ora stavano senz’altro tutti mangiando, e anche lui non capiva perché avesse voluto a tutti i costi venire proprio in quel posto a pranzare. Solo…? A lui non piaceva la solitudine! Avrebbe potuto andare a casa mangiare, con i suoi genitori, oppure con qualche amico in un locale…
Ma appena sentì dalla parte opposta del parco una voce che a lungo aveva udito solo nei sogni, una voce che lo chiamava per nome con un’enfasi e una dolcezza unica, allora capì perché aveva dovuto essere lì, in quel momento.
Lasciò cadere il pane tostato per terra, e prima ancora di rendersene conto si ritrovò anche a lui a correre verso la figura che si faceva via via più nitida attraverso il prato.
-HIRO-CHAAN!!-
Non riuscirono a fermare la corsa. Neanche quando furono a pochi centimetri di distanza. Si andarono a sbattere uno contro l’altro, e caddero rovinosamente a terra, rotolando fra l’erba fresca e i fiori di campo.
Si guardarono negli occhi, quando furono sicuri di essere fermi.
Il nero della notte si fuse nella profonda vastità dell’universo lucente e sconfinato, mentre delle dita sottili, dorate e lattiginose si intrecciavano insieme.
E così rimasero, per tutto il pomeriggio, e si promisero di rimanere... Insieme. Per sempre.

E se noi fossimo stati con loro, in quel momento, avremmo potuto confonderci con i colori dei fiori di campo e con il calore del sole
che furono i testimoni di quella promessa che non sarebbe mai più stata infranta.

*angolino di Sissy la fiorista (?)*

Ma ciaaaao!
Chi si rincontra?! I miei amatissimi lettori! (?)
Ditemi un po’, che ve ne pare della mini-long?? ^^”
Allora, su una cosa voglio essere chiara e precisa: è la mia primissima HiroMido quindi senz’altro sarà banalissima e anche terribilmente noiosa.
Che ci volete fare, i novellini sono così… *u*
Ma io ci ho provato, ed è questo che conta di più! ^^”
Un’altra cosa importante: regalo per un’amica, la persona forse più lenta ad aggiornare che conosco – me esclusa, ovviamente! xD Perché sì, lo so di essere una ritardataria DOC con gli aggiornamenti… -.-“ – l’amica che mi è stata accanto più di tutti quando i sensi di colpa di un certo omicidio che ho commesso (??) mi attanagliavano… L’unica e sola, Ice_Angel!! *coriandoli e stelle filanti*
Tanti auguri Angy-chan!! <3 Spero che questa mia five-shot (?) non ti abbia fatto eccessivamente vomitare, la chiudo qui. *^*
Tvb, meriteresti di più ma ahimè sono un’incapace per quanto riguarda le HiroMido! x.x
Un bacione a tutti quelli che hanno letto la long (?) e mi hanno sopportata fino ad ora!
Vi faranno santi, avete la mia parola! *u*
Sissy-chan

  
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