Gennaio
Caro diario,
oggi
io, Harry, Ron e Ginny abbiamo passato un pomeriggio indimenticabile:
vista la neve abbondante dell’ultima settimana Harry e Ron si erano
intestarditi nel voler giocare ad una partita di scacchi nella sala grande(all’insegna
del pantofolaionalismo^^), ma finalmente siamo riusciti a convincerli ad andare
fuori.
Faceva tanto freddo ma per fortuna
avevo i miei guanti rossi bordeaux e la mia sciarpa
intessuta di fili dorati a darmi caldo…Ron era
buffissimo: aveva degli scarponi che sembravano una pelliccia di mammut ed una
giacca marrone con qualche pezza colorata. Lui insisteva nel dire che non erano
toppe quelle, ma solo dei motivi per meglio decorarla. Bè…non
poteva mancare la ciliegina sulla torta: un paio di calzettoni che si intravedevano dai pantaloni di Ron a pois grigi e color
salmone (un accostamento fantastico ^^).
Ginny
non faceva altro che fissare con un occhio Ron mentre ridacchiava per il suo
abbigliamento strambo e con l’altro guardava Harry. Il
suo sguardo si posò diverse volte su di lui che non faceva che ridere della
disperazione di Ron. Incrociai i loro sguardi e fu allora che Ginny cambiò bruscamente direzione cominciando a
punzecchiare di nuovo Ron, seriamente indaffarato con i lacci delle scarpe che
gli si srotolavano continuamente.
Per prima presi la mia bacchetta e con
un Wingardium Leviosa
spiaccicai una palla di neve sul volto di Harry che mi rispose a dovere. Così
si unirono anche gli altri…devo dire che tutto filò
liscio, ci divertivamo un mondo, fin quando poi non scivolai di colpo per terra
per il ghiaccio che c’era attorno e…Ronald Weisley molto acutamente ha pensato bene di darmi una mano
per rialzarmi! Ma non aveva considerato la suola
liscia dei suoi scarponi che erano diventati una sorta di ammasso di peli
irrigiditi dal freddo! Infatti mi cadde completamente
sopra.
……… ………
…… non so come confessare il mio imbarazzo.
Per alcuni istanti, durati per me un’eternità, gli occhi vergognosi e quasi
intimoriti di Ron mi guardarono. Io non sapevo cosa fare, so
solo che il profondo blu del suo sguardo mi penetrò talmente dentro che non
proferii parola. Sentivo il suo respiro un po’ affannato come il mio per
l’imbarazzo, ma i nostri corpi sembravano pietrificati. Per un momento( o forse era solo la mia immaginazione) mi è parso che Ron
abbia voluto avvicinarsi un po’ più a me. Il mio cuore batteva a mille, forse
non stavo neanche più respirando quando capì che Ron mi stringeva la mano. Ci
perdemmo entrambi per qualche meraviglioso, minuscolo secondo sotto la neve che
cadeva soave e quasi impalpabile(sotto gli occhi di
Harry e Ginny!!!!!!!!). E’ come se fossimo stati nascosti dal
mantello dell’invisibilità, mentre attorno giaceva un’atmosfera di grande
intimità.
Solo dopo ci rendemmo conto della
situazione:per primo Ron si mosse e schiarendosi la
voce si allontanò, malgrado la mia voglia di sentirlo ancora così vicino. Poi
con sguardo rivolto verso il basso mi porse la mano e questa volta riuscì a
strattonarmi verso sé, per poi lasciarmi… da sola
quasi spingendomi tra il freddo della mia solitudine. Lo guardai un’ultima
volta prima che si girò di spalle del tutto…
Che malinconia!quanto avrei voluto Ron…quanto avrei voluto afferrarti, non farti fuggire come
sempre dal mio sguardo e dichiararti tutto quello che so su te, o meglio su noi…ma come sempre la nostra incommensurabile timidezza ha messo a tacere bruscamente ogni cosa.
‘l’amore è come un candido fiocco di
neve che cade dal cielo: non sai mai come prenderlo prima che si sciolga tra le
dita’.