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Autore: GrePendergast    17/09/2013    9 recensioni
Chi shippa Malec e non ha mai pensato a quel che fanno quando la penna della Clare non è lì ad assistere? Beh, qui ci sono tanti loro missing moments e i loro pensieri durante alcune conversazioni prese dal libro. Alcuni avvenimenti del libro li ho cambiati, quindi non siete voi a ricordare male, non siete voi a ricordare male, sono io che dovrei darmi all'uncinetto. Tutto comincia dall'appartamento di Magnus e finisce con un "e vissero tutti felici e contenti" perché pagina 511 di CoLS non esiste.
Pace, amore e shippate Malec ✌
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Alec Lightwood con Jace, Isabelle, Clarissa e il mondano di cui gli sfuggiva di nuovo il nome, erano nel loft di Magnus Bane. Alec cercò, come al solito, di tenersi fuori dall'attenzione di tutti, ma questa volta non ci riuscì. Lo stregone continuava a guardarlo e a sorridergli, anche mentre stava parlando con qualcuno, ma il fatto era che nessuno pareva accorgersene. Gli aveva per sino dato un pizzicotto sul sedere, all'inizio aveva pensato fosse stato il puka, ma solo dopo si accorse che era stato Magnus che gli aveva sfoggiato un altro dei suoi sorrisi.
La festa era appena finita, tutti erano stati mandati via a forza da Magnus, ma visto che il mondano si era trasformato in un topo perchè aveva bevuto un cocktail blu, andarono nella camera da letto ben arredata di Magnus che stava parlando di qualcosa a Jace e Clary, dicendo una parola di cui non comprese il significato: ciccipucci.
Alec non stava ascoltando, era stanco, le ultime due notti le aveva passate in bianco a riflettere su qualsiasi cosa gli passasse per la testa. Smise di stirare distrattamente il copriletto e alzò lo sguardo. Magnus lo stava guardando di nuovo.
"...Vorrei poter dire che è stato un piacere, ma non è così. Non che non siate tutti dei tipi carini. E per quanto riguarda te, chiamami quando vuoi"
Magnus fece l'occhiolino ad Alec e schioccò le dita facendogli apparire un biglietto da visita in mano.
Alec cercò di dire qualcosa, qualsiasi cosa sarebbe andato bene, un semplice "grazie", "adesso no, Jace e Clary non sanno ancora che sono gay..." oppure "scusa, ma non sei il mio tipo", ma anche "ti chiamerò questa sera, domani usciamo insieme?", ma non riuscì a dire niente e iniziò a balbettare. Per sua fortuna Jace lo prese per il braccio e lo tirò fuori dalla stanza. Alec inciampò ripetutamente.
"Ma che ti prende?"
Jace lo stava guardando storto.
"Niente... Ero solo sovrappensiero e lui mi ha colto alla sprovvista..."
"Potevi semplicemente dirgli di no"
Non aveva considerato quell'eventualità, Magnus non era un ragazzo tanto sgradevole, insomma, non puoi trovare sgradevole una persona che da un mega party per il suo gatto anche se questi si perde. A pensarci meglio, lo stregone era anche bello, con quelle labbra carnose, gli occhi a mandorla, i capelli in disordine... Ok, doveva calmarsi, il suo cuore stava battendo più veloce del previsto.
Clary uscì dalla camera di Magnus e una palla di peli grande quanto un criceto passò in mezzo ai loro piedi.
"E così, il festeggiato è tornato giuto in tempo per la sua festa"
Disse ironico Jace.
Prima di parlare, Alec guardò Jace, come per dire: "no. shhh, zitto Jace, zitto".
I quattro scesero le scale, Clary aveva il topo-Simon nello zainetto.
"E quindi per... Ehm... Simon!"
Finalmente si era ricordato il nome del mondano, ma per sbaglio lo aveva urlato.
"Scusate... Quindi per Simon, cosa dobbiamo fare?"
Jace, Clary e Isabelle lo guardarono male, ma fu Clary a parlare per prima.
"Non hai sentito niente di quello che ha detto Magnus?!"
"Era troppo occupato a scambiare il numero di cellulare con lo stregone"
Ovviamente era stato Jace a parlare, che con il suo passo veloce li superò, seguito faticosamente a ruota da Clary. Alec e Izzy rimasero circa un metro più indietro degli altri due.
Alec guardò Isabelle e alzò le spalle muscolose.
"Dobbiamo solo aspettare un po' di tempo prima che si ritrasformi da solo"
Isabelle si asciugò una lacrima.
"Se gli fosse successo qualcosa, io... Io non so cosa avrei fatto!"
"Probabilmente la stessa cosa che stavi facendo prima, non puoi certo dire di conoscerlo da una vita..."
Alec era ancora più stanco, ma cercava di seguire il filo del discorso.
"Questo non vuol dire che io non.."
"Cosa? Che non lo ami?"
Ci vollero pochi secondi per far arrabbiare Alec.
"Bisogna conoscere una persona per amarla... È questo l'amore!"
Alec aveva alzato la voce senza rendersene conto, sperava che nessuno lo avesse sentito, e per nessuno intendeva Jace."Ma non è solo questo. Ti sei divertito alla festa, Alec?"
Senza pensarci troppo su, gli uscì una sola sillaba.
"No"
"Ho pensato che magari Magnus ti piaceva. È carino, vero?"
Sì, pensò Alec. Sì, è molto carino, ma il suo sguardo diceva il contrario.
"Carino? I gattini sono carini, Izzy. Gli stregoni sono..." Sexy, a quanto pare. Questo è quel che pensava, un lieve rossore si formò sulle guance di Alec.
"... Un'altra cosa"
"Ho pensato che potesse succedere qualcosa... Che poteste fare amicizia"
"Ce li ho già degli amici"
Alec guardò dietro di sè cercando Jace che si era fermato a parlare con Clary.
"Hai bisogno di amici diversi"
"Io non ne ho bisogno, sei tu che vuoi che io mi distragga da quello che provo per Jace"
Le ultime parole che pronunciò furono un sussurro e, per sentirle, Isabelle si avvicinò ancora di più ad Alec, ma non disse più niente.
Continuarono a camminare in un fastidioso silenzio. Capitava poche, anzi, pochissime volte in cui Alec riusciva a zittire la sorella e adesso che ci era riuscito, si sentiva in colpa per averlo fatto in modo brusco.
"Alec! Isabelle! Andate avanti, vi raggiungiamo"
Alec si fermò per ribattere, ma Isabelle lo prese per un braccio e si fece seguire, fino all'Istituto.

Magnus era finalmente solo nel suo appartamento aveva Presidente Miao sopra una mano. Andò in camera sua e poggiò il gatto sul suo pouf viola. Lo stregone andò in bagno e si spalmò sul viso la sua crema idratante, aveva ottocento anni, doveva pur mantenersi in qualche modo. Magnus si spogliò rimanendo in mutande e si sdrariò sotto le coperte, ma non riuscì a chiudere gli occhi che il suono del campanello gli rimbombò nelle orecchie. Si alzò sbuffando, si mise il suo kimono e andò a rispondere al citofono.
"Chi osa disturbare il mio riposo?"
"Jace Wayland. Ti ricordi? Sono quello del Conclave"
"Oh, sì, arrivo"
Magnus si era ringalluzzito, era sicuro che Jace fosse Alec e quando aprì la porta si accorse che non era il ragazzo che pensava e la sua impressione tornò infastidita.
"Tu non sei quello con gli occhi azzurri"
"Credo stia parlando di Alec"
Sussurrò Clary a Jace.
"No. I miei occhi vengono solitamente definiti dorati e luminosi, tanto per la cronaca"
"Si, ho notato, non sei il ragazzo Lightwood"
"Tanto per fartelo sapere, io sono un Lightwood. E di solito tutti desiderano vedere me, al posto di Alec"
"Me ne rendo conto perfettamente. Ma c'è qualcosa nel tuo amico. Non è come voi"
"È più gentile e non è pronto per i tuoi giochetti. Stagli alla larga"
"È un ordine ufficiale del Conclave?"
"È un consiglio"
"Bene. Volete dirmi perchè siete venuti qui?"
"Simon... Il topo... È scappato"
Clary sembrava sconvolta, anche troppo secondo Magnus.
"Mentre stavamo uscendo, uno dei tuoi ospiti è andato a sbattere contro Clary. Credo le abbia aperto lo zainetto e abbia preso il topo. Simon, voglio dire. Devo scoprire chi era. Immagino tu lo sappia. In fondo sei il Sommo Stregone di Brooklyn, no? Suppongo che a casa tua non succedano molte cose di cui tu resti all'oscuro"
Magnus aveva capito che lo stava adulando per ritrarne delle informazioni, ma lui stette al gioco.
"Hai ragione"
Disse guardandosi un unghia con lo smalto glitterato.
"Diccelo, per favore... Ti prego."
"Va bene. Ho visto uno dei vampiri motociclisti della tana di Uptown che se ne andava in giro con un topo grigio in mano. Sinceramente pensavo fosse uno di loro. A volte i Figli della Notte si trasformano in topi o pipistrelli quando si ubriacano"
"C'è un'altra cosa... Dov'è la tana?"
Magnus esitò a dirglielo, non voleva inimicarsi i vampiri, non era una scelta saggia metterseli contro, ma poi pensò a un incantesimo che poteva tirare addosso ai due per non far dire il suo nome ai Figli della Notte.
"Al vecchio Hotel Dumont, Uptown"
"Grazie"
Gli aveva detto Clary, ma lui aveva già chiuso la porta e li aveva messi sotto incantesimo senza che neanche se ne accorgessero, stupidi Nephilim. Tornò in camera sua e si sedette sul letto.
"Mmm... Alec, Alec Lightwood"



Oddio il mio obrobrio è online... Ehm... Sì, bene... Allora, so che non è un poema illuminista, ma è la mia prima ff che pubblico, non la prima che scrivo, ma solo delle mie amiche lo hanno letto (grazie @_Nightwisher_) e boh... Se recensite vi voglio bene(?) scrivete quello che non vi è piaciuto così mi miglioro u.u Pace, amore e shippate Malec ✌
  
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