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Autore: DeliciousApplePie    18/09/2013    3 recensioni
Tom non rispose, si limitò ad avvicinarsi ancora di più a Beth e a stringerle i polsi.
–Tom lasciami andare- Disse leggermente impaurita. Il ragazzo assottigliò gli occhi e la strinse ancora più forte.
–Tom, lasciami, mi fai male!- La voce della ragazza iniziò a tremare.
–TOM LASCIAMI- Urlò Beth con tutte le sue forze.
Il ragazzo infastidito accontentò la rossa e la spinse violentemente contro la parete della camera provocando un forte tonfo e la caduta di Beth, che scoppiò in lacrime tenendosi la testa dal dolore.
Dal secondo capitolo.
“Thomas. Matthew. DeLonge. Che cazzo stai facendo a mia sorella?” Beth sobbalzò e la testa iniziò a girare.
“Tu alzati” Comandò autoritario il fratello maggiore.
Lo sguardo di Tom era perso.
“Non posso”
“Ha bevuto, e molto” Continuò il biondo indicando la bottiglia vuota di fianco.
“E tu ne approfitti, giusto?” Accusò Travis.
Dal quinto capitolo.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo sesto

Desideri.
 

 
 
“Dio” Una voce maschile imprecò per l’ennesima volta e delle mani iniziarono a percuotere il corpo della ragazza ancora nel letto.
“Giuro su mamma che se non apri quei cazzo di occhi ti rutto in faccia e ti faccio diventare bionda”
La ragazza mugugnò per l’ennesima volta rigirandosi nel letto. Travis sbuffò e si avvicinò alla porta-finestra del balconcino spalancando le tende.
Trav.. mi fa male la testa..” E lentamente il ragazzo si avvicinò porgendole una pasticca e dell’acqua che aveva precedentemente appoggiato sul comodino di fianco al letto.
 “Lo immaginavo, ora alzati, primo giorno di scuola, ricordi?” Beth sobbalzò dal letto non appena riuscì ad elaborare la frase. Prese la pastiglia e si diresse in bagno. Si specchiò e due profonde occhiaie le solcavano lo sguardo, ma non se ne curò molto. Il collo candido era ricoperto da molteplici succhiotti, ma che per la stanchezza non notò. Si fece una doccia, si sistemò i capelli, indossò delle bermuda larghe e una maglia rubata nell’armadio del fratello. Non si truccò molto, si limitò a coprire le occhiaie. 
Alla  Poway High School era abbastanza anonima. Lei non dava fastidio a nessuno e nessuno dava fastidio a lei, tranne qualche cheerleader che la squadrava dalla testa ai piedi. Una volta fatta colazione lei e il fratello, come consuetudine, si recarono a scuola con i loro amati mezzi di trasporto, gli skateboard.
 
 
“Cosa diamine hai sul collo? Sembri un dalmata!” Affermò Anne non appena la rossa gli si presentò davanti.
“Maledetto DeLonge” ringhiò tra i denti portandosi una mano sul collo.
“Cosa cosa cosa? Ho sentito bene?” Beth roteò gli occhi e portò l’indice della mano libera sulla bocca della bionda.
“Non dire niente a nessuno. Ti spiego dopo” Non appena concluse la frase Tom fece capolino dal parcheggio della scuola. Una vampata improvvisa percorse il corpo di Beth, le guance diventarono paonazze e un senso di vergogna la portò ad abbassare lo sguardo.
“Sbaglio o ti sei uniformata al colore della tua maglia? Sei bordeaux!”
“Mimetizzazione!”
Anne alzò un sopracciglio notando Tom arrivare.
“Si, mimetizzazione. Io e te dobbiamo parlare!” Beth annuì.
“Di che dovete parlare?” Si intromise il biondo dando un bacio sulla guancia a Anne.
“Cosa da donne!” Tom le scompigliò i capelli e si avvicinò alla rossa dandole un pizzicotto sulla guancia.
“Sei cadaverica. E non hai un bell’aspetto. Hai certe occhiaie.” Beth fece spallucce. Una folata di vento spostò i capelli liberando il collo. Lo sguardo di Tom si posò proprio su di esso sogghignando.
“Buongiorno” Travis fece la sua comparsa con Jonas riservando un occhiataccia al ragazzo che poco prima non era a debita distanza dalla sorella.
“Dio Beth, ma quale animale ha mai potuto combinarti questo?” La ragazza maledisse Jonas e osservò di sottecchi Tom che se la rideva beato mentre Travis si allontanava infastidito. Beth se ne accorse.
Lo seguì.
“Si può sapere che ti prende?”
“Fino a qualche giorno fa nemmeno ti guardava più in faccia, e ora sembra tutto passato! Non ti fai qualche domanda?”
Concluse Travis raggiungendo Mark che in lontananza parlava con alcune cheerleader mentre lei decise di entrare nel tanto odiato edificio chiamato scuola per iniziate il suo primo giorno.–Fanculo-

“Abbiamo l’armadietto vicino. Che coincidenza!” Una voce famigliare squarciò i pensieri di Beth intenta a leggere l’orario delle lezioni. “Oh, ciao Cook! Non è il mio questo. Non so di chi sia. Mi ero solo fermata a leggere l’orario. Il mio è nell’altro corridoio.” Il ragazzo annui.
“Beh, che coincidenza lo stesso. No?” La rossa sorrise mettendo una mano in tasca.
“Oggi pranziamo insieme?” Chiese di nuovo. La risposta fu interrotta dalla campanella che segnava l’inizio delle lezioni e fu trascinata dalla massa degli studenti lontano da Cook dicendo solo un “Si”.
 
 
 
-Perché proprio io devo andare a fare le fotocopie degli elenchi?Perché?- Beth vagava per la scuola in cerca di qualche bidello che la potesse aiutare. Era la quarta ora, e aveva filosofia. –Sempre meglio fare le fotocopie però!- Pensò mente si avvicinava allo sgabuzzino sperando di trovare Ken, il bidello simpatico.
Lo chiamò un paio di volte, ma niente.
Quando la porta si spalancò e una mano la trascinò dentro chiudendo a chiave la serratura. Per lo spavento Beth lasciò la presa dei fogli che portava in mano che si dispersero sul pavimento. “Ma come cazzo ti permetti? E sopratutto chi sei?!” Chiese incazzata. Una mano le bloccò la bocca. Un profumo pungente che conosceva bene le inebriò i sensi. Era Tom. C’era da aspettarselo!
Il ragazzo lasciò libere le labbra di Beth, e pericolosamente si avvicinò a lei poggiandole le mani sui fianchi e nascondendo la testa nell’incavo del suo collo iniziando a baciarlo lentamente. “T-Tom..” Piazzò le mani sul suo petto allontanandolo leggermente ritrovandosi faccia a faccia con il biondo. Tom fece un altro passo in avanti facendo aderire il suo corpo con quello di Beth finché con la punta del suo naso non arrivò a toccare quello della rossa. Le mani si infiltrarono furtivamente sotto la grande maglia e iniziarono a toccare la pelle liscia passando alla schiena disegnando delle linee che fecero rabbrividire Beth. Tom, curvo su di lei si abbassò ancora un po’ finché con le sue labbra sfiorò quelle di lei e sul suo volto comparve un mezzo sorriso “Ciao” disse continuando ad accarezzare la pelle nuda. La ragazza fece per parlare ma lui l’anticipò andando via lasciandola da sola nello sgabuzzino, al buio, raccogliendo i fogli da terra.

La campanella suonò. Era ora di pranzo.

“Tom, non ti smentisci mai eh? Come hai fatto a farti sbattere fuori dalla Gonzalez il primo giorno di scuola?” Chiese Mark mentre  prendeva posto di fianco all’amico. Il loro tavolo era di fianco a quello delle cheerleader e ai giocatori di football. Se è quello che pensate, beh, si, erano abbastanza popolari per essere dei punk.
“La signorina Gonzalez non gradisce il mio repertorio di parolacce spagnole. Poi ha parlato quello che a vent’anni sta ancora in un liceo” Mark fece spallucce e rise appoggiando una mano sulla spalla dell’amico. “Sei sempre la solita testa di cazzo! Scommetto che sei andato nello sgabuzzino di Ken, giusto?” “Si, ma non cambiare argomento come sempre! Comunque ho azzardato a fare una cosa” Mark assunse una espressione interrogativa e Tom gli raccontò tutto per filo e per segno.
“Quindi il piano sta procedendo eh! Confido in te!” Tom rise e salutò Travis, Anne, Alo, Jonas, Markus e Chris che avevano appena preso posto.
“Beth? Dov’è?" Chiese Travis a Anne, la quale alzò le spalle. Il biondo iniziò a guardarsi in torno.–Meno di una settimana e me la scopo sicuro!- Pensò soddisfatto. Ma non appena concluse il pensiero notò Beth seduta fuori al grande giardino con Cook. Parlavano animatamente.
“Mi sa che James ti ha fregato” Sussurrò Mark al suo orecchio ridendo.

James Cook. Ultimo anno. Il classico ragazzo mediamente popolare, con una brutta reputazione. Aveva un grosso tatuaggio sul fianco, una croce.

Tom velocemente si alzò dal tavolino e uscì dalla mensa dirigendosi fuori, accese una sigaretta e con noncuranza si avvicinò hai due che erano seduti sul prato. “Ciao Effy” Beth rimase perplessa. Era da molto che non la chiamava in quel modo.
 “Ehm, ciao, Tom.” Il biondo sorrise aspirando del fumo.
“Ciao anche a te Cook!” Il moro fece un cenno con il capo. Cadde silenzio imbarazzante tra i tre. Tom si posizionò davanti a Beth sedendosi a gambe incrociate.
“Ehi Eff, ho bisogno di parlarti. Oggi puoi venire a casa? Verso le 7, va bene per te?”
“Dovrei uscire con Cook stasera a dir la verità, ma faccio un salto da te prima. James, quindi oggi alle 8 al parco?”
Il ragazzo annuì e salutando la rossa se ne andò lasciandola da sola con il biondo.
“Quindi oggi esci con lui, eh?” Beth annuì.
“Beh, c’è di meglio” La ragazza alzò un sopracciglio. 
“Ah si?”
“Certo che si! Il sottoscritto ad esempio! Non per niente mi chiamano HotPants!”
“Tom, se stasera mi devi parlare di quello che hai fatto oggi, beh, ti dico solo che non è stata una buona idea.”
Il biondo sorrise malizioso.
“E che ho fatto?”
“Lo sai! Ma non so nemmeno io cosa volesse significare ciò che hai fatto, ma è stato.. strano. Non voglio essere una delle tante.”
“E chi ti dice che tu lo sia?”
Beth lo fissava negli occhi intensamente. Tom si sentì a disagio. Dover mentire così spudoratamente alla sua “migliore amica”, se così si può ancora definire, era dura.
“Senti, Thomas, non so tu cosa stia architettando, ma non mi frega. Mi sta iniziando ad interessare Cook. E tu, beh, tu sei tu.” Il biondo abbassò lo sguardo sentendo una stretta al cuore. Una cosa mai provata prima. Un dolore atroce.
“Capisco” Disse flebilmente alzandosi.
“Beh, allora ci vediamo. Non preoccuparti per stasera. Non c’è bisogno che vieni” Si girò e in silenziò ritornò dagli altri. –Ma che cazzo mi è preso? Sembravo uno sfigato che veniva rifiutato in uno scarso film di serie B- Commentò alzando gli occhi al cielo.
 
 
 
“Non saprei come aiutarti. Tu la conosci meglio di me.. dovresti aiutarti da solo!” Concluse Mark.
“Si, ma..non la conosco su questo punto di vista. Non so cosa fare. Capisci?” L’amico annuì.
“Chiedi a Trav!” Il biondo sgranò gli occhi.
“Amico, ti riprendi? Se chiedo una cosa del genere a Travis mi spezza in due.” L’altro fece spallucce.
“Chiedi ad Anne!” Tom scosse il capo.
“E allora arrangiati e scopati sua nonna! Vale lo stesso, no?”
“Mark! Fottuto idiota, lo sai che ti amo, ma ho bisogno di serietà. Non posso perdere questa scommessa.”
“Lo so. Eccome se lo so. Ma nemmeno io conosco questo aspetto di Beth. L’unica cosa che so è che ha sempre avuto un debole per te. E questo lo sai anche tu, per cui non capisco perché ti abbia rifilato un due di picche!”
Il biondo ci pensò su.
“Probabilmente conoscendo la mia brutta reputazione ha pensato che volevo solo scoparla”
“Perché, non è così?”
Rise Mark. Tom non rispose.
 

Beth camminava frettolosamente stingendosi nel top che indossava –Maledizione, avrei dovuto mettere una felpa- Pensò mentre girava l’angolo tra due villette. L’entrata del grazioso parco le si apriva davanti a lei. Una figura le venne incontro. Era Cook.
“Buonasera!” Disse James cordialmente.
“Sera” Sorrise Beth sistemandosi il pantaloncino di Jeans.“Che si fa quindi?”
Allora, andiamo prima ha mangiare al mc qui vicino. E poi verso il tardi andiamo al Soma. Che ne dici? Mica hai già mangiato?” “Oh, no. Non ho mangiato. Comunque mi sembra un ottima idea.”
“Perfetto! Beh, offro io comunque!”
Beth sorrise nuovamente e Cook le cinse la vita dirigendosi verso il fast food.
 

“Vaffanculo.” Urlò Tom.
“Che diavolo succede ora? È tutto il pomeriggio che imprechi.” Disse Mark scocciato mentre l'amico lanciò il suo telefono su divano e incrociò le braccia al petto come un bambino.
“Eff non risponde.” Il blu roteò gli occhi.
“Tutta questa preoccupazione per una scommessa? La stai prendendo sul serio vedo! So cosa ci serve per rilassarti un po.” 
“Illuminami!”
“Andiamo al soma. Ascoltiamo buona musica. Tu ti diverti un po’. Io e Trav cerchiamo di convincere il bastardo del proletario di darci una serata e siamo tutti felici e contenti”
Il biondo annuì
Va bene. Mi sembra ottimo. Andiamo a prendere Travis”



 

La rossa rideva a crepapelle. Cook come un bimbo offeso aveva messo il broncio. “Non posso crederci! Come, come hai fatto a copiare pure in nome? Non ci credo” Rise ancora.“Dio. Samantha Cook.  Come hai fatto a copiare pure il nome? Perfino il nome! Non bastava copiare le risposte”
Il ragazzo sorrise e si arrese alle risate di Beth. “Ero distratto.” Beth lo fissò seria per un secondo e poi scoppiò in un'altra risata.“Ho perso le speranze”Ammise James divertito.
 “Stasera chi suona al Soma?” Chiese la ragazza curiosa asciugandosi una lacrima provocata dalle forti risate. “Non so." -Tom lo sa di certo- Pensò. Ma poi come per scacciare il pensiero scosse il capo cercando di non pensare al biondo.
 

Mark entrò nel locale affollato come sempre. Tra la folla notò un gruppetto di ragazzi che frequentava il suo stesso corso di storia. Si girò verso  Travis “Andiamo dal pelatone a chiedere per il concerto” Il punk annuì lasciando indietro Tom.
Il biondo non appena mise piede al Soma si precipitò verso il piccolo bar pieno di alcolici.
“DeLonge” Salutò il barista. Ormai li era di casa. Tom ricambiò il saluto con un cenno del capo. “Che ti porto? Il solito?”
“No, portami una birra. Oggi vado sul leggero”
 Il barista non se lo fece ripetere due volte che la rissa era già di fronte a lui. Presa la bottiglia marroncina si immerse nella folla. Iniziò a pogare insieme alla massa di ragazzi. Doveva rilassarsi e divertirsi un po. Cercò tra la folla una possibile preda da rimorchiare e portarsi nel bagno. Quello era il suo modo per rilassarsi. –Dov’è Monique quando serve?- Pensò ringhiando. La birra era finita. Aveva bisogno di qualcosa di più forte. Si riavvicinò al bancone “Ehi amico. Dammi il solito và.” Il barista rise e gli preparò un cocktail che velocemente buttò giù. –Così va meglio- Si buttò tra la mischia più leggero e spensierato di prima. Iniziò a pogare come se non ci fosse un domani quando con una gomitata colpì qualcuno. “Gesù” Sentì imprecare. La musica era alta, ma il grido di quella ragazza era talmente alto da riuscire ad arrivare alle orecchie di Tom. Il biondo curioso si girò. “Beth?” Disse. Ma la ragazza fece segno di non aver capito tenendosi il labbro con una mano lasciando intravedere una scia di sangue che era arrivata a sporcare il top azzurro. Dietro di lei Cook che osservava la scena. Strafottente Tom, mantenendo lo suardo fisso su Cook, le prese un braccio e la portò in bagno. “Scusa per la gomitata” Disse mentre imbeveva un fazzoletto con dell’acqua.
“Non preoccuparti” Il labbro era leggermente gonfio e il sangue continuava ad uscire. Con estrema delicatezza tamponò il liquidò rosso e cercando di fermarne la fuoriuscita. Beth sussultò dal dolore.
“Scusa ancora.” Prese un altro fazzoletto, sempre imbevuto e iniziò a pulirle il sangue sul petto e sulla maglia. Fermato il sangue Beth si sedette su uno dei lavandini. Tom le si piazzò davanti. “Perché ti devo sempre distruggere in qualche modo?”Chiese ironico.
“Odio represso nei miei confronti?” Tom scosse il capo.
“Non potrei mia odiarti. Sei la mia migliore amica” La rossa sorrise portandosi una ciocca dietro i capelli.
“Abbracciami” Disse poi, allargando le braccia e le gambe facendo posto davanti a lei per permettere al biondo di avvicinarsi il più possibile. Il ragazzo la strinse con forza. Iniziò ad accarezzarle la schiena e lentamente prese a baciarle il collo. “Tom, ne abbiamo parlato oggi” Disse atona l’amica staccando il biondo. Tom abbassò lo sguardo sulle sue labbra osservando la piccola ferita. Un brivido strano gli invase il corpo. Aveva voglia di assaggiarle. Aveva voglia di provare com’erano. Quella labbra che erano sempre state a sua disposizione ma che adesso erano per un altro.In quel momento non pensava a niente, la testa era vuota, e l'unica cosa che voleva fare era baciare quelle labbra così perfette. Gli mise una mano sul collo e avvicinandola a se posò le sue labbra su quelle della ragazza lasciando un casto bacio. Erano soffici, morbide e vellutate anche se segnate da quello spacco che doveva ancora rimarginarsi. La rossa non oppose resistenza e le schiuse facendo incontrare le loro lingue. La bocca di Tom sapeva di alcol. Si staccò di poco leccandosi il labbro superiore “Vodka?” Chiese sfiorando le labbra del ragazzo che sorrise annuendo. Beth si fiondò su quelle labbra e quel bacio casto e puro si trasformò in un groviglio di lingue e lievi gemiti. Le mani del biondo accarezzavamo vogliose il corpo di lei. Le mani finirono sotto il top accarezzando la pelle e salendo fino ai seni accarezzandoli dolcemente, mentre Tom era sceso a baciare il collo. Preso dalla voglia iniziò a stringere e palpare bramosamente il seno mentre Beth gemeva lievemente sotto quel tocco. Tom era eccitato e la ragazza se ne accorse e si sentì soddisfatta. La sua mano destra scese lungo il petto del biondo fino ad arrivare all’erezione. Tom staccò il suo volto dal collo di lei e con espressione maliziosa incoraggiò Beth a continuare. Ma rimase deluso. La ragazza scostò il biondo. “Non sarebbe dovuto succedere” Detto questo scese dal lavandino e si diresse nel locale.
 


 

Eccomi qui C:

Beh, che dire? Strana questa situazione, no?
I ruoli si sono invertiti. E' Tom che ora vuole Beth, 
anche se solo per un secondo fine, ma cambieranno i sentimenti di Tom?
Si inizierà ad interessare sul serio a Beth? Chi vincerà la scommessa?
Tutto questo nei prossimi capitoli!
Oddio oddio oddio, sembra una cazzo di publicità, vero? HAHAHHA
Scusatemi, ma ho sempre desiderao farlo!
Comunque vorrei ringraziare staywith_me , Layla e Kaleidoscope_ Per aver recensito lo scorso capitolo :3


Se volete lasciare una recensione
mi farebbe molto piacere. 
Grazie per aver letto questo capitolo.
-Ela

 

  
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