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Autore: hellosunshine    22/03/2008    3 recensioni
La mia fanfic inizia verso la fine del 7°libro, prima dei "19 anni dopo", esattamente il giorno dopo la battaglia di Hogwarts nella quale Harry ha sconfitto Voldemort...Mi auguro di cuore che vi piaccia!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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C A P I T O L O     2




...FOR WHAT IT'S WORTH?
IT WAS WORTH ALL THE WHILE...
...I HOPE YOU HAD THE TIME OF YOUR LIFE.

Greenday "Time of your life"

...PER COSA VALE LA PENA?
NE VALE SEMPRE LA PENA...
....SPERO CHE TU ABBIA VISSUTO I PIU' BEI MOMENTI DELLA TUA VITA.

Greenday "Time of your life"





Hermione camminava svelta sull'erba verde, cercava Harry e l'ultima volta che l'aveva visto stava andando verso la casa di Hagrid, o meglio, quello che ne era rimasto.

Aveva la strana sensazione di camminare ad un metro da terra, tanto che era felice, quella mattina per lei era carica di promesse...sorrise e assaporò il piacere del venticello primaverile sulla pelle...

"Hermione!" la voce di Harry la riportò con i piedi perterra.
"Si?" rispose incerta guardandosi intorno in cerca dell'amico.
"Harry ma dove sei?" disse ancora lei non vedendolo.
Hermione vide la mano di Harry spuntare da dietro un cespuglio, le faceva cenno di avvicinarsi.
Lei si avvicinò sempre piu' perplessa...quando fu vicina al cespuglio Harry la tirò giù bruscamente.
"Ehi! Sta attento!" s'indignò Hermione.
"Ssssh!" fece Harry guardandola severo "Non hai idea!" sussurrava "sembra che abbiano tutti la mappa del malandrino! mi trovano ovunque! Ti hanno vista venire qua?".
"Io...penso di no" rispose in fretta lei contagiata dall'ansia dell'amico.
Harry, accovacciato, spiava tra i rametti del cespuglio...
"Harry ma dobbiamo proprio stare accucciati qui dietro? mi fanno male le ginocchia!" si lamentò Hermione "E il mantello? Non te lo sei portato dietro immagino!".
"No Hermione, se no non saremmo qui dietro come due idioti!" rispose Harry seccato.
"Perchè non usiamo un incantesimo di disillusione allora?" gli chiese Hermione sbuffando.
Harry si girò verso di lei "Hai ragione! Ok, io lo faccio a te, tu a me...pronta?
Si colpirono sulla testa con le bacchette nello stesso istante.
Harry provò di nuovo la singolare sensazione di sentire un uovo rompersi dove la bacchetta di Hermione l'aveva toccato.
"Bè direi che ha funzionato" osservò Harry guardando Hermione che aveva preso l'esatto colore e la precisa consistenza dell'arbusto alle sue spalle.
Harry si alzò e così fece Hermione osservandosi curiosa.
"Certo che è proprio una cosa strana..." buttò lì lei ancora intenta ad esaminarsi.
"Si la prima volta è strano" ammise Harry "ma dopo un po' ti ci abitui" aggiunse.
"Sarà..." disse Hermione scettica.

Poco lontano c'era una sasso, abbastanza grande perchè ci si potessero sedere tutti e due.
Harry arrivò per primo e si sedette, Hermione si sistemò subito dopo.
"Mi dispiace Hermione" si scusò Harry, "Ma non mi davano un attimo di pace" disse accennando alle persone che si aggiravano lì intorno.
"Non ti preoccupare, posso capire" fece Hermione comprensiva.
Harry le sorrise malizioso, Hermione si mosse sulla scomoda pietra, a disagio.
"Allora..."cominciò Harry "Tutto a posto con Ron?" le chiese.
"Certo!" si affrettò a risponderle, facendosi tutta rossa.
"Bene" fece Harry guardandola di sottecchi.
"Hermione, sono contento per voi" disse Harry sincero sorridendo all'amica.
"Ti ringrazio Harry" disse Hermione grata rispondendo al sorriso.
I due rimasero per un pò in silenzio, osservando il via vai di persone vestite di nero davanti a loro.
"Sai..." Harry ruppe il silenzio "sono molto nervoso oggi...ho la sensazione che la gente si aspetti da me qualcosa...continuano a farmi domande, e sono convinti che io abbia le risposte per tutto!" finì sconsolato.
"Penso sia normale Harry, voglio dire, molta gente ha assistito di persona quando l'hai ucciso...è normale che abbiano mille domande" cercò di rassicurarlo Hermione mettendogli una mano sulla spalla.
"Si"ammise Harry "Probabilmente hai ragione, solo che speravo che con la morte di Voldemort sarebbe finita...Speravo che sarei finalmente diventato una persona..."
"Comune?" lo anticipò Hermione.
"Esatto, che l'attenzione verso di me sarebbe via via diminuita..."finì lui abbattuto.
"Scusami se te lo dico Harry, ma secondo me è un po' sciocco da parte tua pensarlo!" si interruppe vedendo l'espressione di Harry, poi continuò risoluta: "Insomma penso che finchè vivrai l'attenzione degli altri sarà rivolta verso di te..." concluse.
"Già..." concordò Harry.
"Penso che sia ora di pranzo!" osservò Hermione notando che la maggior parte delle persone si dirigeva al castello.
"Si penso anch'io" disse Harry alzandosi.
Hermione si alzò a sua volta e prese a camminare vicino ad Harry, i due amici sentirono scorrere lungo la schiena qualcosa di caldo e seppero che l'incantesimo di disillusione si era esaurito.
"Quello di Moody era durato molto di più" osservò Harry borbottando.

Salirono insieme i gradini di pietra e lentamente arrivarono alla sala grande, Harry fu fermato solo da una decina di persone e lo considerò un miglioramento.
Entrò quindi nella sala animato da nuove speranze: forse pian piano lo avrebbero lasciato in pace.
Lui e Hermione si sedettero vicini in un tavolo poco affollato e cominciarono a mangiare vicino ad una vecchia megera con un cappello che ad Harry ricordava la Torre Eiffel di Parigi, i due amici ridacchiarono per tutto il pranzo della stravaganza della donna.
Harry inconsciamente continuava a cercare Ginny con lo sguardo.
Al bis di pasticcio di rognone Hermione gli disse: "Non ti preoccupare, la vedrai presto".
Come aveva fatto a capire? "Lo spero" sospirò Harry.
In realtà era un pò nervoso al pensiero di parlarle, ma nello stesso tempo non vedeva l'ora...calmati, si disse, proprio nel momento in cui stavano apparendo dal nulla i dolci.

Sazi lui e Hermione si alzarono dal tavolo, due vecchie signore lo presero per un braccio, lo costrinsero a chinarsi e lo baciarono due volte ciascuna sulla guancia lodandolo per le sue imprese.
Quando riemerse Harry disse: "Non ti azzardare a ridere tu!".
Hermione infatti era paonazza, proprio non riusciva a trattenersi "Scusa" gli disse con voce soffocata.
"Però Harry pulisciti le guance, sei sporco dovunque di rossetto!" fece Hermione divertita.
Lui, scontroso, si ripulì con la manica della veste, uscirono di nuovo nel parco e cercarono un posto per stare tranquilli, camminarono un po' fino ad arrivare vicino ad un vecchio olmo.
Harry fece per sedersi ma Hermione lo fermò di botto trattenendolo per la veste: Ginny e Ron stavano venendo verso di loro.

Harry rimase impietrito.
Lo stomaco iniziò a fare le capriole nello stesso istante in cui la vide...

E adesso? Cosa faccio? Perchè è così bella accidenti?....

Ginny arrivò per prima, lei e Hermione si abbracciarono strette strette per qualche secondo, poi guardò Harry che desiderava intensamente un contatto con lei ma che non osava fare il primo passo...
Ron stava abbracciando Hermione...

Harry era semplicemente senza fiato.

Ginny gli appoggiò delicatamente una mano sulla guancia, lo guardò tanto intensamente che il cuore di Harry saltò qualche battito.

"Non ti azzardare mai più a lasciarmi Harry Potter!" le disse lei con una fermezza tale da ricordarle la signora Weasley.

Ma allora perchè desiderava da morire baciarla?

Per fortuna fu lei a baciarlo...la terra girava, gli uccelli cantavano, il vento soffiava e la testa di Harry era letteralmente tra le nuvole...

Tornato alla realtà Harry le disse senza fiato: "Sarei pazzo a farlo" la attirò a se e la abbracciò stretta.
"Quanto mi sei mancata" le disse sincero.
"Anche tu..." gli disse lei guardandolo adorante.
In quel momento un gruppo di persone chiamò Harry per nome, lui e Ginny si separarono, Harry salutò il gruppo con la mano, e fu felice quando decisero di non fermarsi.

Lui e Ginny andarono a sedersi insieme a Ron e ad Hermione all'ombra dell'olmo.

Harry passò l'ora restante sospeso in una felicità che aveva temuto più volte di non riuscire più a provare.
La trascorse con tre delle persone che amava di più al mondo e, tra loro, c'era il tacito accordo di non menzionare nessun argomento spiacevole, quindi si può dire che fu un ora perfetta.
In uno di questi momenti "perfetti" lui e Ginny erano seduti vicini testa contro testa, le dita intrecciate.
"Harry..." disse Ginny piano.
"Mhhh?" mugolò lui, le stava baciando le nocche...
"Devi promettere che dopo ti siederai vicino a me e che non mi lascerai la mano nemmeno per un secondo." disse lei seria.
"Lo prometti?"gli chiese.
"Prometto" disse lui "Ginny Weasley ti prometto che non lascerò questa stupenda mano per nulla al mondo...dopo..." le baciò la bocca.

Mancavano 5 minuti alle 3, Hermione svegliò tutti dal bel sogno ad occhi aperti dicendo: "Dobbiamo andare".
Ron si alzò per primo, porse la mano ad Hermione per aiutarla.
Così fece Harry con Ginny, le diede la mano.
Ron ed Hermione erano qualche passo davanti di loro, Ron teneva il braccio attorno alle spalle di Hermione mentre lei gli cingeva i fianchi.

Ad Harry faceva uno strano effetto vederli scambiarsi effusioni, da quando li conosceva non avevano fatto altro che litigare, ma infondo l'aveva sempre saputo che erano fatti l'uno per l'altra.
Lui e Ginny procedevano lenti, sempre tenendosi per mano, immersi nei loro pensieri.
Avrebbe tanto voluto tirarla su di morale...fare qualcosa di concreto per lei...ma cosa?

Molte persone li salutavano in maniera garbata, nessuno gli tendeva più agguati notò Harry.
"Sembra che non sia mai il momento giusto per noi, c'è sempre qualcosa di più importante" osservò Ginny guardando Harry.
Fu come se lei gli avesse letto nella mente "Sono sicuro che presto lo sarà, deve esserlo" le assicurò lui fiducioso, sperando con tutto il cuore che fosse vero.
"C'è sempre qualcosa che non va...non riusciamo mai a chiarirci ad avere un pò di privacy insomma..." finì lei sconsolata.
"Senti" Harry la fece fermare "Ginny, non so se te ne rendi conto" abbassò un po' la voce perchè intorno a loro c'erano decine e decine di persone...proprio come diceva lei, avevano bisogno di privacy...
"probabilmente no ma...tu sei l'unica cosa bella che mi è rimasta...Ho perso tutto."
Ginny lo guardò sull'orlo delle lacrime, non era abituato a vederla così fragile e vulnerabile.
Ripresero a camminare.
"Con questo voglio dire che è impossibile che il momento giusto per noi due non arrivi mai! Perchè è solo per te che sono qui...sono tuo Ginny." le assicurò lui.
Ginny gli sorrise "Ed io tua Harry."

Gli strinse la mano, erano arrivati vicino al lago.
Una miriade di sedie erano state sistemate ordinatamente in tante file lunghissime. Davanti ad esse vi erano tutte le tombe di marmo bianco, proprio come quella di Silente, ricordò Harry.
"Harry non mi lasciare" gli ripetè Ginny angosciata, mentre andavano verso la sua famiglia.
"Non ti lascio." le assicurò lui dolce.
Harry salutò l'intera famiglia Weasley senza mai lasciare la mano di Ginny, si sedettero vicini.
Harry aveva alla sua destra Hermione,Ron, Percy, Bill e Fleur che si stava asciugando il naso in un fazzolettino di seta.
Alla sinistra di Ginny c'era George, serio come Harry in tanti anni non l'aveva mai visto, subito dopo di lui sedeva Charlie seguito da Molly e Arthur, distrutti dal dolore.
Harry si sentiva anche lui molto triste e un pò fuori posto in mezzo a tutta la famiglia Weasley, Ginny al suo fianco piangeva in silenzio.
Lui si avvicinò più a lei ma in quell'istante George lo chiamò.
"Dimmi George".
"Abbiamo scritto una poesia..." gli porse un foglio di pergamena scritto in bella grafia, Harry lo prese.
"La leggerò io...se ci riuscirò" gli passò il foglio.
"Vorrei che salissi anche tu sul palco".
George accennava al piccolo palco che era stato sitemato davanti alle sedie, sul quale stavano salendo membri del ministero e del corpo insegnanti.
"Ci saranno anche gli altri, ho scritto i nomi lì sotto...gli indicò il margine del foglio.

C'erano molti nomi, oltre ai fratelli Weasley,Ginny e Fleur c'erano: lui, Hermione, Angelina Johnson, Katie Bell, Alicia Spinnet, Oliver Baston,Lee Jordan,Verity Bloom (che Harry riconobbe come la commessa bionda del negozio "Tiri vispi Weasley"), Neville Paciock,Seamus Finnigan, Dean Thomas e Luna Lovegood.
"Certo George, conta pure su di me."assicurò Harry all'amico.
"Grazie" disse George.

"Ehi scricciolo" George si stava riferendo a Ginny.
"E' un peccato che piangi, ti rovini il tuo bel faccino..." la baciò sulla tempia.
Lei cercò di smettere, si asciugò gli occhi con la mano libera.
"Ti voglio bene" le disse George.

Harry si sentì seriamente a disagio nell'assistere ad un momento così intimo tra due fratelli, si voltò verso Hermione per non guardarli.
Si accorse che Ron e Hermione stavano leggendo la poesia, così come altri dei nomi che gli aveva fatto George, seduti poco lontano da loro.

"Anche io ti voglio bene George..." Ginny riprese a piangere forte, lasciò la mano di Harry per abbracciare George che lottava contro se stesso per non piangere a sua volta.
Appena si separarono riprese la mano del ragazzo.
"Questo era uno strappo alla regola..." gli disse tentando di scherzare.
"Certo scricciolo..."scherzò Harry a sua volta.

Cominciarono i funerali.
Per primo parlò Kingsley Shacklebolt, diventato da poche ore il nuovo ministro della magia, fece un discorso breve e conciso poi cominciò a dare la parola ai vari rappresentanti del ministero, ognuno dei quali aveva un proprio discorso da leggere.

Harry lesse la poesia, la trovò adatta alla situazione.
"So che non è bellissima" gli disse Ginny piano "Ma non abbiamo avuto molto tempo...e poi non siamo certo dei poeti..." finì lei.
"No, è carina, penso che a lui piacerà" le disse Harry con un sorriso.

Dopo i discorsi delle varie persone presenti sul palco riprese la parola Kingsley Shacklebolt e cominciò ad elencare i caduti nella battaglia.
Ad ogni nome un gruppo di maghi sparava delle scintille multicolori in aria, il rumore di sottofondo era quello delle sedie spostate sull'erba, dei nasi soffiati e dei pianti sommessi...

Finito di elencare tutti i caduti il ministro diede spazio alle famiglie che volevano ricordare i propri cari prima della sepoltura.
Erano già state scavate infatti le fosse e stavano cominciando a seppellire le salme.

Passò un altra mezz'ora prima che toccasse a Fred Weasley essere sepolto.
Tutta la fila dov'era seduto Harry si alzò e lentamente, a piccoli gruppi, e si fece strada verso il palco, in mezzo al silenzio.

Il signore e la signora Weasley arrivarono per primi, Kingsley li abbracciò entrambi ed espresse le proprie condoglianze alla famiglia, poi si fece da parte, insieme ai cognugi, per fare spazio ai ragazzi.

George salì sul pulpito.
"Sono George Weasley" la sua voce risuonava nitidia tutt'intorno, grazie alla magia attiva sul palco.
"Il fratello gemello di Fred, che siamo qui a salutare oggi per l'ultima volta" prese fiato.
"Ho sempre fatto ogni cosa, dalla più stupida alla più importante della mia vita insieme a lui...Così capirete che oggi, per me, è come un primo giorno..." Piangeva, silenzioso.
"L'unico rimorso che ho, è di non avergli mai detto: Ti voglio bene Fred...ma quando si ha una persona vicino per 19 anni uno pensa che sia scontato..." alzò le spalle "spero che lui lo sappia...se fosse qui adesso riderebbe di me" scosse la testa "vorrei che venisse fuori da quella tomba e dicesse che è stato solo uno scherzo!".
Cercava con fatica di tenere ferma la voce, gli scendeva qualche lacrima...fece una pausa...molti dei presenti sul palco piangevano.

George riprese:"Insieme, con fratelli e amici abbiamo scritto una breve poesia...una cosa semplice che viene dal cuore..." s'interruppe, inspirò e con la voce rotta finì: "Fred sono sicuro che ti piacerà fratello".
Fece una pausa, si calmò, poi iniziò:

"Oggi non ci sei
ma la tua risata risuona ancora dentro di noi."
gli tremava la voce...
"In questo spazio immenso...
che hai lasciato
In questo vuoto
che mai sarà colmato"
Si distinguevano appena le parole, George era in seria difficoltà.
Harry si guardò intorno, tutta la famiglia Weasley era in lacrime, eccetto Ginny...

Successe molto in fretta, lui non se ne rese quasi conto, Ginny andò verso George, gli posò una mano sulla spalla e lui si fece da parte, lasciando leggere la sorella.



"Oggi non ci sei
ma la tua risata risuona ancora
dentro di noi
in questo spazio immenso
che hai lasciato
in questo vuoto
che mai sarà colmato
nei nostri cuori
che ti hanno amato
nei nostri occhi
che ti hanno guardato
nelle nostre orecchie
che ti hanno ascoltato
nelle nostre mani
che ti hanno toccato
nelle nostre voci
che ti hanno chiamato"

Harry era letteralmente senza fiato, Ginny leggeva con la sua voce dolce e determinata, era così bella e forte...
Ebbe l'impulso irrazionale di correre da lei...
Per la prima volta desiderava così tanto dirglielo che gli faceva quasi male.
Ti amo, pensò.

"Tu per noi sei stato gioia
e ogni volta che la proveremo
ci ricorderemo di te fratello ed amico
che sulle labbra sempre avevi il sorriso
un anima buona che se n'è andata
ma per che per sempre sarà ricordata."

Appena finita l'ultima strofa quasi tutte le ragazze scoppiarono in lacrime, molti si abbracciarono.
Harry era su un altro pianeta...era così fiero di lei che il suo cuore quasi scoppiava.
Lei lo raggiunse, in quel momento gli addetti alla sepoltura calarono la bara di Fred dentro la fossa e, con un solo colpo di bacchetta fu ricoperta di terra.

Addio Fred.

Scesero tutti dal palco in maniera disordinata, Ginny e Ron reggevano la signora Weasley, provata dal dolore.
Harry raggiunse Hermione che era con Luna e gli altri.
"Terribile..." gli disse solo lei piangendo "davvero terribile Harry...sono una famiglia così per bene accidenti!"
Lui non trovava nulla da dire, aveva come un nodo in gola che gli impediva di parlare.
Si limitò a camminare, vicino all'amica, non si fermarono quando arrivarono ai posti che avevano occupato solo poco prima, ma proseguirono.

Erano tutti riuniti poco lontano la miriade di sedie, si stavano salutando.
Il signor Weasley stava andando verso di loro.
"Harry, Hermione" aveva il viso ancora più sconvolto del solito "Noi...torniamo a casa, alla tana, se volete siete i ben venuti, come sempre."
Hermione stava per rispondere ma Harry la precedette: "La ringrazio signor Weasley, ma penso che andremo a casa mia, cioè a Grimmauld Place intendo" puntualizzò Harry, nel caso il Signor Weasley avesse pensato che volesse tornare a Privet Drive.
Hermione lo guardò per un attimo con la bocca aperta e poi disse: "Si signor Weasley, la ringraziamo ma pensiamo che lei e la sua famiglia dobbiate stare un po' da soli".
Harry annuì.
"Come volete, in ogni caso se avete bisogno, sapete dove trovarci", si girò per tornare da sua moglie.
Tutti i figli di Molly erano accanto a lei per consolarla, Harry e Hermione andarono verso gli altri ragazzi.
"Be' ci si vede allora ragazzi" stava dicendo Dean.
"Si, fatti vivo eh!" gli disse Seamus dandogli una pacca sulla spalla.
Angelina,Katie e Alicia si stavano abbracciando, appena li videro corsero ad abbracciare sia Harry che Hermione, si augurarono di stare bene e si diressero verso il cancello di Hogwarts.
Anche Seamus,Dean,Neville e Luna li salutarono, strappandogli la promessa di rivedersi presto, così come Oliver e Lee.

Rimasero solo Harry,Hermione e la commessa del negozio di scherzi, Verity che stava abbracciando George.
"Ci vediamo presto George" la sentirono dire.
"Certo" le disse lui, si baciarono sulla guancia e lei si allontanò come gli altri verso il cancello.
"Mio padre mi ha detto che non verrete da noi" gli disse George.
"Si, andiamo a Grimmauld Place..." disse Harry.
"D'accordo allora magari un giorno o l'altro farò un salto".
"Certo" risposero insieme Ron e Hermione.
"Vi mando gli altri così vi salutano...e, Harry...grazie amico." andò a chiamare il resto della sua famiglia.
Ad Harry diede quasi fastidio sentirsi dire da uno a cui era morto il fratello grazie...ma sapeva che George l'aveva detto in buona fede.

I signori Weasley abbracciarono a turno Harry e Hermione, Bill, Percy,Charlie e George li salutarono calorosamente a loro volta.
Ginny abbracciò forte Harry "Verrò a trovarti presto" gli disse.
Ron abbracciò Hermione, promise anche lui che si sarebbero rivisti il piu' presto possibile.

Oltrepassarono insieme i cancelli di Hogwarts, si scambiarono gli ultimi sorrisi e si smaterializzarono con tanti sonori crack, nella fragrante aria primaverile.





Di nuovo ciao a tutti!
Questo secondo capitolo mi è diventato parecchio lungo senza accorgermene!
Siate clementi riguardo la poesia dedicata a Fred, ho dovuto farla io...
Ho cercato su internet qualche poesia che si adattasse a questo caso ma non c'era nulla che mi soddisfava!
Alla prossima!











  
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