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Autore: StruckedGirl    20/09/2013    1 recensioni
Cècile è una normalissima donna, che lavora come insegnante di francese in una normalissima scuola superiore di Boston. Cècile però non ha passato un'infanzia tutta rose e fiori con una madre affettuosa, anzi, ha passato un'infanzia completamente il contrario di quella descritta prima e in più non ricorda molto della sua infanzia. Ma non finisce, perché sarà la nuova preside a sconvolgere tutto il suo mondo...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Uomini.

Nel mio dizionario questa parola corrisponde alla spiegazione di “Poveri Illusi” e anche a “La cosa più inutile e stupida in questo pianeta”. Ovviamente non tutti gli uomini sono così, insomma adoro il mio migliore amico ed è un uomo. Ma quelli che ti fissano ogni volta che passi come se fossi un panino vivente e ti guardano come se ti volessero dare un morso, quelli sì, li odio. E uno mi è appena passato accanto proprio ora, sorridendomi. Vorrei ringhiargli, ma che cosa faccio? Gli sorrido anche io. Ammetto di essere bella, dopo anni che me lo ripetevano ho deciso di ripetermelo anche io quindi capisco i loro sguardi. So che molti di loro potrebbero trovarmi anche sexy, anche se io non faccio proprio niente per sembrare sexy, e così gli sorrido, è quello che faccio con ogni uomo che mi sorride.

Li illudo. Con quel sorriso nella loro mente posso aver detto che sono a sua completa disposizione, ma non è vero. Ah, se solo sapessero che cosa gira nella mia testa non mi sorriderebbero, né tanto meno mi guarderebbero. Sinceramente non so perché voglio illuderli in questo modo, forse è solo per non far conoscere in giro la mia vera me. La me che ha avuto solo tre rapporti sessuali con un uomo a 16 anni e nessuno dei tre le è mai piaciuto. La me che da quando aveva baciato una ragazza aveva capito che non voleva nessun uomo. La me che preferisce una notte di follie con una donna che con un uomo selvatico, primitivo e sudaticcio.

Se considero gli uomini degli animali? Forse è esagerato ammetterlo ma sì, la maggior parte degli uomini sono animali.

Mi chiamo Cècile, ho 30 anni e lavoro alla Kennedy High School di Boston come insegnante di francese da 2 anni. Ho origini francesi, mio padre era di Parigi e mi ha cresciuta parlandomi in francese, anche se mia madre molto spesso lo riprendeva perché doveva parlarmi in inglese. A me sinceramente non dispiaceva, mi piaceva sentirlo parlare in quella lingua alle mie orecchie sconosciuta e strana. Purtroppo, non lo sentii più parlare in francese dopo i miei 7 anni. In una notte buia e piovosa se ne era andato. Me lo ricordo ancora, ero sveglia mentre se ne stava andando.

 

Stavo nell'ombra, nascosta nel corridoio buio e guardavo mio padre. Il giovane uomo, alto, magro e con i due occhi verdi più belli che avessi mai visto, stava mettendo del cibo in uno zaino per poi chiuderlo e portarselo su una spalla. Mentre si avvicinava alla porta uscii allo scoperto.

-Dove vai?- dissi con la mia piccola voce.

Strinsi di più su di me la coperta che mi teneva al caldo. Quel grande corpo ai miei occhi si avvicinò al mio, piccolo e magro. Mi guardava con tristezza nei suoi occhi.

Si abbassò davanti a me e mi mise una mano sulla guancia. Lo guardai attentamente. Il labbro inferiore gli stava sanguinando.

-Non ti mentirò, piccola mia, me ne vado- disse dopo 2 minuti di silenzio. Lo disse con un tono talmente triste, come se realmente non volesse farlo.

-Ma torni, vero?- dissi io.

Lui scosse negativamente la testa.

-Perchè?- ormai ero scoppiata in lacrime. Le sentivo accarezzarmi le guance paffute.

-E' una cosa complicata, principessa, solo che non posso più rimanere qui- Mi disse stringendo a se e poi continuò -Credimi, vorrei non andarmene solo per stare con te, tesoro-

Sapevo che la mamma lo picchiava, o spesso gli urlava contro. Mia madre non era una bella persona. Mia madre non mi aveva mai voluto e me lo ripeteva ogni giorno in faccia.

-Posso venire con te? Ti prego, non andartene papà- piagnucolai tra le braccia del mio papà.

-Non posso, tesoro, mi dispiace ma non posso- si mise in posizione eretta tenendoni ancora tra le braccia.

-Ma promettimi una cosa...- disse indicando con un dito il numero “uno” e dopo una breve pausa disse:

-Vivre votre vie comme vous le souhaitez et que vous essayez de faire le moins de conneries que possible- e dopo avermi appoggiata con i piedi per terra, uscì dalla porta di quell'appartamento che ora mi sembrava di condividere da sola.

 

Purtroppo, mio caro Papà, ne ho fatte anche fin troppe di cazzate.

Stavo appoggiata accanto al mobile dove era stata messa la macchina del caffè nella sala professori. Guardavo davanti a me, a qualche metro più lontano, la figura snella della professoressa di matematica: Mrs. Cornet. Anche lei mi guardava e un ghigno si formò sul mio viso. I ricordi della scorsa notte erano ancora vivi nella mia testa.

Avevamo una sottospecie di relazione. Quando suo marito era troppo impegnato a guardare la TV, lei veniva a casa mia e la maggior parte delle volte finivamo per fare sesso. Non che a me dispiaccesse, anzi. E non mi interessa se è sposata con un uomo, lei ha fatto la scelta di mentire, convincendosi di essere etero.

Ancora sotto il suo sguardo, presi con un dito un po' di panna da un cupcake messo accanto alla macchina del caffè. Guardai il dito per poi mettermelo in bocca e mentre continuavo a guardarla succhiai la panna via da esso. Dio, la sua espressione, sembrava star per arrivare all'orgasmo solo con quel piccolo gesto. Era ovvio. Con quel gesto, alludevo alla sera prima.

-Vedo che non smetti di stuzzicarla- disse una voce maschile, familiare alle mie orecchie.

Tolsi il dito dalla mia bocca e lo guardai.

Oliver Chbosky. Insegnante di chimica. Conosciuto anche come il mio migliore amico.

-Mi piace stuzzicarla, adoro la sua espressione- dissi riguardando a Mrs.Oliver che ora stava parlando con colleghe e colleghi.

-Come è andata con comesichiama?- dissi riferendomi all'appuntamento a cui era andato sabato con una ragazza. Domenica non avevo potuto chiamarlo, ero impegnata con la mia maratona alla PlayStation.

-Comesichiama era vergine, ora non lo è più- disse per poi bere dalla sua tazza un po' di quell'acqua sporca, chiamata caffè, che veniva servita nell'edificio scolastico.

-Era proprio quello che volevo sentire- dissi sarcastica.

Notai che aveva lo sguardo fisso su un punto preciso davanti a se e...mi ritrovai a guardare il suo stesso punto.

Una donna stava girando per la sala professori con una cartellina stretta al petto e un sorriso smagliante. Una donna alta, molto probabilmente per via del tacco 12 a stiletto che portava ai piedi, snella, con un davanzale prosperoso – quello saltava subito agli occhi, nonostante fosse coperto bene da una camicia color avorio – si mostrava a parlare davanti al gruppo di insegnanti dove c'era anche Mrs.Cornet. La donna in questione aveva una lunga chioma bionda leggermente mossa legata in una treccia lungo la schiena. Era giovane, molto probabilmente della mia stessa età.

-Un bel bocconcino, vero?- disse Oliver

-Scommetto che è nuova, che materia?- chiesi alla figura maschile accanto a me.

-10 dollari che è la nuova professoressa di storia-

-di scienze- dissi mostrando un enorme sorriso. La donna misteriosa si stava avvicinando a noi. Anche Oliver la guardò mostrando un sorriso.

-Buongiorno- disse la bionda con molto entusiasmo.

-Buongiorno, Io mi chiamo Cècile Bonnet, professoressa di francese- mi presentai cordialmente

-Io mi chiamo Oliver Chbosky, professore di chimica-

-Rachel Williams- disse la donna che ora aveva un nome. -Sono la nuova preside-







 

Anche la scrittrice parla:

*si soffia il naso* Ciao a tutti. Avete visto chi è tornata dal mondo dei morti? E finalmente conla mia prima Originale *-*. Non mi aspettavo proprio che la mia prima originale sarebbe stata una FemSlash, ma questa idea mi stava tormentando da ieri notte. Mi sono sentita in diritto di scriverla e di non doverla buttare nel cestino della mia mente. Siccome sono stanca non ho altro dire, a parte che spero che vi piaccia :D
Un abbraccio

StruckedGirl

 
  
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