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Autore: SpacciatoreDiBiscotti    21/09/2013    9 recensioni
Eravamo dentro lo spogliatoio femminile della scuola. Il problema era che c'eravamo solo noi due.
Continuava a tamponarmi il labbro ferito a causa della sua pallonata, con un asciugamano piccolo e rosso.
Il suo sguardo vagava dalle mie labbra ai miei grandi smeraldi. eravamo a poca distanza l'uno dall'altra. teneva il mio mento fra le sue dita, bloccandomi. afferrai il suo polso fermandolo.
"che succede?" chiese confuso.
"me la cavo da sola." presi l'asciugamano dalle sue mani.
"come vuoi", alzò le mani in segno di arresa. "non capisco perchè fai la difficile con me."
"semplice, mi urti il sistema nervoso."
"lo so che sei attratta da me." risi nervosamente, i miei occhi erano fissi nei suoi. "lo so che cadrai ai miei piedi, implorandomi di venire a letto con te, e so perfettamente che in questo momento muori dalla voglia di baciarmi." soffiò sulle mie labbra.
Il mio cuore perse un battito.
Cazzo, se era vero.
- True Love;
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: PWP
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Capitolo 1 

http://www.youtube.com/watch?v=Ee_uujKuJMI )
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Don’t wanna be an American idiot.
Don’t want a nation under the new mania.
 And can you hear the sound of hysteria?
The subliminal mind fuck America.

 
Sentii una fra le mie canzoni preferite partire ad alto volume e purtroppo significava che mi dovevo alzare.
 
Non ebbi la forza di sollevare il braccio e spegnere quella bellissima musica e quell’odiosissima sveglia - che vorrei tanto spaccare in due -.
 
Una buona scusa per alzarsi in ritardo.
 
Misi un cuscino sopra la testa per far finta di non aver né visto né sentito niente, ma questa fase di tranquillità durò assai poco, prima che mio fratello spalancò la porta della camera, tolsi il cuscino per vederlo con una tazza in mano. Lo ignorai e mi riposizionai comodamente.
 
“Alzati scansafatiche, non voglio arrivare tardi a scuola” disse dopo aver portato il cucchiaio alla bocca, mentre masticava i cereali. Mi girai nuovamente verso lui.
 
“ Vado da sola, stai pure tranquillo, userò il mio skateboard…” mi risistemai sotto le coperte. Lui però si avvicinò al mio letto e mi tolse quel morbidissimo pile, mentre io mi rannicchiavo per il freddo.
 
“Senti mamma e papà mi hanno detto di badare a te, come al solito, per questo il primo giorno ti accompagno io, e tutti gli altri giorni andrai da sola con il tuo cazzo di skateboard!” sbottò. “e adesso sbrigati e spegni questa musica del cazzo!” mi alzai di scatto, come se fossi pazza o posseduta.
 
“Non osare insultare il mio adorato skateboard e neanche la mia canzone preferita, CHE NON È MUSICA DEL CAZZO!!” urlai per farmi sentire da mio fratello che oramai era già uscito dalla camera.
 
Rassegnata, mi alzai, molto lentamente, e mi andai a lavare, mi misi pantaloncini e una maglietta a caso presa dall’armadio. Non sono per niente una di quelle ragazze precisine, sono una tipa da maglietta, jeans o pantaloni più leggeri e ai piedi le mie bellissime Vans. Questo era il mio solito abbigliamento, se non venivo forzata ad indossare un vestito.
 
Scesi al piano di sotto con lo zaino in spalla, con la più assoluta calma, poiché ero ancora assonnata. Forse a causa del mio traumatico risveglio mattutino (traumatico perché la prima persona che ho visto è stata mio fratello Harry, detto lo stronzo).
 
“ Sbrigati lumaca!” disse mio fratello uscendo dalla cucina con lo zaino e le chiavi della macchina in mano “I miei amici mi aspettano, e non voglio arrivare in ritardo già dal primo giorno!” Disse mentre uscivamo di casa.

“Senti ma tu devi rompere il cazzo già di prima mattina?!” gli chiesi sarcastica.

“Stai zitta e non rompere!” disse mentre entravamo in macchina.

“ah, adesso sono io quella che rompe!” mi sedevo sul sedile in pelle del passeggero, per poi proseguire affermando “Non sei mica tu quello che ti
sveglia alle sei di mattina per andare a scuola, e che tratta male il mio skateboard!” Protestai, sarcastica.

“è solo uno skateboard!” disse ovvio mentre metteva in moto la macchina.

“ NON È SOLO UNO SKATEBOARD!” dissi con un tono di voce più alto rispetto al normale, mentre lo guardavo male. “ sai a volte preferisco la sua compagnia piuttosto che la tua”.

“se certo come no, dove lo trovi un fratellone bello, con un sorriso fantastico come il mio?” disse mentre faceva retromarcia con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
 
Sbuffai, di tutta risposta, mentre mettevo i piedi sul cruscotto, senza che Harry lo stronzo mi vedesse.
Appena però si girò per guardare la strada mi urlò con gli occhi fuori  dalle orbite:
 
“ma che sei impazzita?! Togli quei piedi dal cruscotto della mia macchina nuova!!”.

“ooh, che palle che sei! Stai scialla!” dissi mentre toglievo i piedi dalla mia precedente (comoda) posizione.
 
Lui sbuffò rassegnato come per dire che ero un vero e proprio caso perso. Accesi la radio e sentii subito la voce di Pink, con Try, adoravo quella canzone, certo Pink non è proprio un modello d’ispirazione ma adoro le sue canzoni.
La alzai al massimo volume, che però fu subito riabbassato da mio fratello che quel giorno aveva come compito quello di rompere il cazzo.
E stava riuscendo perfettamente nel suo intento.
 
Sono facilmente irritabile e capace di uccidere se mi toccano l’Ipod, il mio skateboard e la mia chitarra.
 
Capace di uccidere, esatto.
 
“Tanto lo so che vuoi arrivare in orario perché così puoi vedere le nuove ragazze da poterti fare” dissi girandomi verso di lui che rise leggermente.

“era troppo strano che tu volessi arrivare in orario per rivedere i tuoi amici…”.

“non è vero, io voglio seriamente rivedere i miei amici!” disse mentre guardava con un sorrisetto sul volto la strada di fronte a sé.

“perché ti vuoi spartire le cheerleaders e le troiette della scuola con i tuoi amici già dal primo giorno di lezioni?” dissi impassibile mentre lo guardavo.

“oh senti, sono affari miei quindi fatti i cazzi tuoi e non parlare, grazie.”

“ Wo, aspè! Cosa hai detto? Una parola cortese con me, come g-grazie?!” dissi strabuzzando gli occhi per prenderlo in giro poi continuai dicendo

“aspetta che faccio un video mentre lo dici perché è un miracolo della natura!” cercai freneticamente nello zaino il cellulare.

“HA-HA-HA... Stronza” disse senza nemmeno rivolgermi lo sguardo ed io automaticamente risi.

“anch’io ti voglio male!” dissi facendogli un sorriso da ebete che lui ricambiò.
 
***
 
Finalmente arrivammo a scuola, in seguito a una lotta sul volume della radio.
Scesi dalla macchina molto calma, mentre mio fratello continuava a dire di sbrigarmi. Solo che più lo ripeteva più io rallentavo, così giusto per farlo incazzare.
 
 
“dai, che cazzo, ma ti vuoi sbrigare?!” urlò mentre aspettava con le chiavi della macchina in mano per chiuderla.

“con molta calma, fratellino caro.” dissi con un tono di voce sereno e con un sorrisetto malefico sul volto.
 
Scesi dalla macchina e senza neanche salutarci, le nostre strade si separarono: lui andò dai suoi amichetti coglioni e io dai miei adorati Liam e Chelsea. 
 
“ciao Jess!!” disse Liam mentre mi correva incontro per darmi un bacio e abbracciarmi. Dopo esserci stritolati a vicenda, abbracciai anche Chels che stamattina era un po’ strana.

“come sono andate le vacanze, ragazze?” chiese Liam tutto pimpante.

“Bene, sono andata in America con la mia famiglia, bellissima!” disse Chels, con un sorrisetto sul volto.

“tu Jess?” chiese la bionda.

“uhm, be’ come al solito, estate passata con mio fratello a Holmes Chapel per una mese a trovare i miei parenti, poi siamo partiti con i miei… Liam?”
gli chiesi per poi proseguire “ Tua madre come sta?”

La madre di Liam era malata di cancro da un anno, purtroppo. Suo padre e le sue sorelle erano morte in un incidente quando lui era molto piccolo, circa all'età di otto anni. Lui lavorava molto la sera per procurare le cure mediche alla madre.

“uhm, da un lato bene perché non ci sono stati peggioramenti ma dall’altro non ci sono stati neanche miglioramenti…” disse spegnendosi leggermente rispetto a prima.

“vedrai che ci saranno al più presto dei miglioramenti!” dissi per rincuorarlo, poi il suono della campanella (il più odiato in tutto il mondo) echeggiò nel cortile dove stavamo. Una folla di studenti si spostò all’interno dell’edificio.
 
In seguito a circa dieci minuti, io e Chels eravamo in classe, mentre Liam era andato nella sua.
Avevamo due anni di differenza: lui era all’ultimo anno mentre noi eravamo al terzo
 
Ci sedemmo al banco più indietro e più nascosto possibile, mentre continuavamo a parlare.
 
“allora, sei ancora innamorata di Ryan il giocatore di football, con dei pettorali da urlo?” disse mentre ridacchiava.

“io non sono mai stata innamorata di nessuno!” protestai.

“allora perché continui a sbavarci dietro?” disse sottovoce anche perché la professoressa era appena entrata.

“ i-io non…” boccheggiai, “non è vero!” mi finsi offesa, “non ci sbavo dietro! E ci tengo a precisare che non gli ho mai sbavato dietro..” dissi prima che potesse rispondermi.

Stava per contraddirmi ma la prof ci sgridò da subito, minacciandoci dicendo che se non fossimo state zitte ci avrebbe spedite dal preside, già dal primo giorno. Che palle.
 
***
 
La scuola (FINALMENTE) finì. Il giorno più lungo di tutta la mia vita. Il più palloso. Il più stancante. Il più terribile. Il più qualsiasi aggettivo dispregiativo che possa esistere su questa terra.
 
Uscimmo da scuola io e Chels mentre con lo sguardo cercavamo Liam. Poi mi sentii un braccio circondare le mie spalle. Mi girai di scatto e vidi il mio amico con un bellissimo sorriso sul volto.
 
Certo che il mio migliore amico è proprio bello… ma non starei mai insieme a Liam, lui è… Liam!
 
“Hey, dove ti eri cacciato?” chiesi mentre gli facevo un po’ di solletico, provocando una risatina da parte del mio amico.

“io stavo in classe… andate a casa a piedi, o prendete il pullman?”

“pullman” rispose semplicemente Chels.

“vorrei tanto venire in pullman…” risposi io provocando la risata dei miei amici.

“ tuo fratello, eh?”

“ eh già…”

“dai infondo è meglio andare in macchina col tuo fratellone piuttosto che con il pullman!” disse Chels.

“ oh no, meno vedo mio fratello e meglio sarà la mia giornata! Il problema però è che non lo trovo…” dissi mentre cercavo con lo sguardo una persona alta e riccia.

“ guarda lì ci sono i suoi amici, prova a chiedere a loro…” disse Liam indicandomi il muretto del cortile dove c’erano tutti i suoi amichetti che parlavano.

“okay, chiedo a loro…” dissi mentre mi staccavo da Liam avvicinandomi al muretto. “voi aspettatemi però!”

“stai tranquilla non ci muoviamo!” mi prese in giro Chels.
 
 
LOUIS’S POV
 
Raggiunsi Zayn e Niall seduti mentre parlavano sul nostro solito muretto del cortile.
 
“ciao ragazzi…” dissi per poi gettare lo zaino a terra, mi misi seduto sul mio adorato muretto. “allora, avete fatto delle conquiste oggi?”

“be’ stamattina non ve l’ho detto maa…”, disse Niall per poi scendere giù dal muretto, continuando, “quest’estate mi sono fidanzato”.
 
Io e Zayn rimanemmo impassibili, per poi assumere un’espressione come disgustata.
 
“pessimo errore…” disse Zayn mentre accendeva una sigaretta presa dalla tasca della felpa.

“concordo” dissi io mentre guardavo Niall, con la solita faccia impassibile.

“adesso sei come intrappolato, non puoi farti nessun’altra ragazza, devi rimanere fedele” disse Zayn prima di buttare fuori dalla bocca il fumo passivo.

“non puoi farti neanche una cheerleader…” dissi io inarcando leggermente le sopracciglia.

“ma lei è una cheerleader!” disse lui con un sorrisetto soddisfatto.

“quanto porta di reggiseno?” chiese Zayn diretto.

“terza abbondante…” disse Niall.

“ah okay… può anche andare…” disse Zayn mentre gettava a terra la sigaretta per poi calpestarla.
 
A Niall scapò una risata che contagiò tutti e tre.
 
“ma Styles?” chiesi confuso “lui è sempre puntuale dopo il suono della campanella, è sempre il primo ad uscire dalla classe!”

“aveva un appuntamento con una cheerleader, amica della mia ragazza!” disse Niall sottolineando col tono di voce la terza parola.

“potrà passare quanto tempo volete ma lui rimarrà sempre lo stesso!” disse Zayn accennando una risata, che scappò anche a me.
 
Poi ci accorgemmo che una ragazza si stava avvicinando a noi, l’avevo già vista da qualche parte, ma non me la ricordavo, mi sforzai ma niente.
 
Lei si avvicinò sempre di più, la nostra attenzione si rivolse su quella ragazza che si avvicinava piuttosto decisa verso noi.  Strano le ragazze sono sempre timide in nostra presenza oppure hanno un sorrisetto malizioso o cose del genere.
Lei no, anzi, sembrava scocciata.
 
“ciao…” disse mentre ci salutava con la mano e un sorrisetto forzato sul volto.

“cosa cerchi piccola?” chiese Zayn.

“cerco mio fratello Harry, voi lo avete visto?”

A quelle parole mi ricordai di lei.
 
Lei è Jessica! Jessica la sorella di Haz! Cavolo quant’è cresciuta! Ancora più bella, ma non molto formosa come al solito.
Se
è questo che vi state chiedendo, sì, le ho guardato per prima cosa le tette. È più forte di me.
 
“mi dispiace Jess ma Haz è impegnato” dissi enfatizzando l’ultima parola. “se vuoi, puoi aspettarlo qui con noi!” dissi mentre indicavo i miei amici.

“no grazie i miei amici mi aspettano…” disse mentre indicava due sfigati che ridevano e scherzavano. “mi potete chiamare quanto arriva?” chiese cortese.

“certo” disse Niall sorridendo.

“lo sai, sei cresciuta molto quest’estate!” le dissi con un sorrisetto sincero sul volto, “ sei molto carina…”

“uhm grazie…” disse come imbarazzata.
 
Lei ci ringraziò e poi si girò per tornare dai suoi amici.
 
Anche il suo culo non è affatto male, quei pantaloncini le stavano molto bene.
 
Continuai a guardarle il sedere fino a quando i miei amici non mi riportarono alla realtà.
 
 
HARRY’S POV

Mi avvicinai al muretto del cortile con la consapevolezza di essere parecchio in ritardo.
 
“ciao ragazzi!” dissi mentre scompigliavo il ciuffo di capelli per poi ripettinarli, “novità?”

“Niall è fidanzato... ” disse Zayn.

“wow!” commentai.

“e tua sorella è molto carina…” disse Louis.

“vuoi farmi vomitare per caso?” chiesi retorico, disgustato al solo pensiero.

“non ha delle brutte tette…” disse Lou.

“sono minuscole, amico puoi trovare di meglio!”, dissi ovvio.

“non è male!” rispose Zayn. “e poi nessuno di noi l’ha mai portata a letto!”

“no…” disse Louis “ io ci riuscirei…”, fece il modesto.

“non è vero” rispose Zayn.

“scommettiamo?” chiese Louis a Zayn, con aria di sfida.

“ragazzi, lei non è affatto facile da convincere!” li avvertii.
 
Ci fu qualche istante di silenzio che Zayn interruppe affermando:
 
“ non hai limiti di tempo, ma la devi convincere a fare sesso con te! E a un’altra condizione…”

“quale?” chiese Louis.

“non devi fare sesso con altre ragazze della scuola!” poi allungò la mano e disse “ci stai?”

Louis guardò la sua mano.

“tu non partecipi?”

“no, non rinuncio a portare a letto una ragazza!” disse lui sorridendo.

“allora, sarà molto semplice, lo sai questo, vero?” disse Louis, “ci sto!” afferrò fermamente la mano di Zayn.

“a te sta bene vero Haz?” mi chiese Louis.

“tanto, non riuscirai mai a portarla a letto!”

“mai dire mai!” disse per poi farmi l’occhiolino.
 
 

 
Spazio Autrice:
 
Questa è Jessica Styles (Lucy Hale), la protagonista femminile:
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Questa è Chelsea Johnson (Ashley Benson), la sua migliore amica:
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Questo è Louis Tomlinson, il protagonista maschile:
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Ciao Ragazze!!
 
Eccoci qui con una nuova storia! La sto scrivendo da alcuni mesi perciò volevo condividerla con voi! Spero che vi piaccia :3
 
Se non lo avete capito, le frasi scritte in corsivo sono i pensieri dei personaggi.
 
Sarei molto contenta lasciaste una piccola recensione, solo per vedere se può piacere o no c:

Al prossimo capitolo

- Marta -

xxx 


 
  
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