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Autore: Julia of Elaja    22/09/2013    3 recensioni
Nola Degrees è un'avvenente ragazza di ventuno anni: ha tanti sogni nella testa e anche tante paure, prima fra tutte la morte.
E quando una sera si ritrova a dieci metri da Cell, l'essere perfetto, teme davvero che sia giunto il suo momento.
Non sa però che lei è la chiave di tutto per Cell: il dottor Gelo, infatti, aveva previsto anche qualcos'altro, oltre al raggiungimento della forma perfetta, per il suo androide preferito...
"Ricorda, Cell: una soltanto. La riconoscerai tra mille. Una donna come quella non la si trova facilmente su questo pianeta!".
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cell, Dr. Gelo, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mio ritorno a casa, come prevedibile, non è passato inosservato.
I miei genitori avevano mobilitato parecchie persone per riuscire a capire che fine avessi fatto, polizia compresa, ma nessuno era riuscito a trovarmi. Fino a quando non sono atterrata con quell’aereo del dottor Gelo proprio sopra il grattacielo Degrees, prendendo tutte le mie cose e dirigendomi al piano inferiore, dove avevo trovato mio padre e mia madre che discutevano con il capo della polizia.
Potrete ben immaginare la loro reazione quando sono arrivata nell’attico con l’aria di una devastata, un neonato in braccio, mentre mi trascinavo robe e oggetti alla rinfusa.
Mia madre, ululando, mi si era gettata addosso, facendo spaventare, e non poco, Cratos che era scoppiato a piangere.
Mio padre invece si era inginocchiato a terra tenendosi il volto tra le mani.
Ringraziavano il cielo, poi il capo della polizia, me… erano completamente fuori di senno!
Ma, naturalmente, volevano le dovute spiegazioni. E quando il commissario mi chiese “Cosa è successo?” … be’, ve lo posso dire? Non me la sentii di dire tutta la verità.
Non ho mentito: ma mi sono limitata a dire che l’essere perfetto, Cell, il famigerato mostro, mi aveva rapita e portata via. E che aveva rapito anche quel piccolo bambino che ora tenevo tra le mie braccia. E avevo approfittato della sua assenza per il torneo per scappare via da lì con il bambino.
Ho detto loro che ci aveva portato in una radura nel bosco e che il suo desiderio era quello di giocare con le nostre vite, tenerci appesi ad un filo. E noi non potevamo farci nulla.
I miei genitori volevano assolutamente tenere il bambino con  loro, quando raccontai che io stessa avevo assistito alla morte dei genitori del pargoletto. “Lo adotteremo come figlio nostro!” singhiozzava mia madre. Ma no; ho insistito perché fosse il mio bambino. “Sarà mio, lui è molto legato a me”. E certo, come potrei dire loro la verità., ovvero che quello è davvero il mio bambino?
Se dicessi loro che quel neonato è figlio mio e di Cell, verrebbe tutto a galla; ovvero, il fatto che io non sia un’umana. E i miei genitori potrebbero anche reagire nel peggiore dei modi, cacciandomi da casa, ripudiandomi… sarei costretta a vivere per strada, chiedere l’elemosina ai passanti… e, peggio ancora, mio figlio morirebbe nel giro di pochi giorni tra fame e freddo.
Non posso correre il rischio che ciò accada. Meglio che la storia dell’androide ventuno rimanga segreta.
“Come si chiama questo frugoletto?” mi ha chiesto mia madre il giorno stesso del mio ritorno.
“Cratos” le risposi fiera “Non è un nome stupendo?”.
“Magnifico” rispose lei, tenendo stretto al petto il mio stupendo bambino.
E così, ho continuato a vivere sotto il tetto dei miei genitori, assieme a mio figlio. Quello era l’ambiente perfetto per lui: una famiglia che lo accudisse, che gli stesse vicino e gli volesse bene.
Io ho continuato con i miei studi, sono diventata un medico affermato e stimato specializzato in chirurgia generale ed estetica. Ma non sto qui a raccontarvi della mia carriera universitaria che sono riuscita a concludere in pochissimi anni. Mia madre mi ha molto aiutata con Cratos, così ho potuto dedicare anima e corpo agli studi per concludere nel minor tempo possibile.
Molti ragazzi, colleghi e uomini mi si sono dichiarati nel corso di questi anni: ma ho diniegato qualsiasi proposta, rispondevo loro di essere già impegnata con un altro uomo, una relazione a distanza… la cui distanza, però, non sapevano che equivaleva a quella tra la superficie terrestre e gli inferi.
E continuo ad andare avanti così, con il mio bellissimo figlio che cresce giorno dopo giorno e diventa sempre più simile a suo padre esteticamente, anche se nei pensieri e nei ragionamenti sembra davvero la mia copia.
Ormai sono passati quattro anni; quattro anni in cui non ho fatto altro se non pensare a Cratos e alla mia carriera, passando la maggior parte del mio tempo in sala operatoria per poi tornare a casa e coccolare mio figlio, giocare con lui, sentire delle sue fantasie e di ciò che aveva imparato quel giorno all’asilo.
Le mie amiche mi sono state molto vicine, così quando mia madre era a lavoro gestivano il mio pargoletto assieme a me: gli anni sono passati ma siamo rimaste tutte molto unite, grazie al cielo.
Cratos le chiama tutte “zie”.
Cresce a vista d’occhio, è sveglio, intelligente, non gli si può nascondere nulla perché subito capisce quando qualcuno si sta prendendo gioco di lui. Ed è davvero potente. Come il suo nome dice già.
Compirà quattro anni tra dieci giorni, ma è un bambino prodigio. Solleva sedie e oggetti pesanti con una sola mano, è impressionante! Mia madre ogni volta comincia ad urlare “Cratos, no! Così finirai per farti male!” ma io ci rido su e lo lascio fare. D’altronde, è uno spericolato, come suo padre!
Già, Cell… è sempre nei miei pensieri. Un chiodo fisso che la notte mi fa stare male. Non piango, no, non credo che lui vorrebbe. Però mi manca, ogni dannato giorno. Perché quando guardo Cratos vedo lui, vedo il mio uomo che mi sorride e scherza con me.
Penso a lui che è negli inferi mentre quel dannato ragazzino che lo ha ucciso cammina impunito su questa terra, tranquillo, godendosi la sua vita e soddisfatto dell’aver ammazzato l’unico uomo della mia vita.
Ho scoperto il suo nome: Son Gohan.
E giuro che me la pagherà cara.
Io lo troverò e gli farò rimpiangere di aver ucciso Cell.
Parola di Nola, l’androide numero ventuno.

 
 
 
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Nel frattempo, negli Inferi.
 
 
 
“Giuro che me la pagherà, dovesse essere l’ultima cosa che faccio!”.
Una voce gridava vendetta, una voce carica di risentimento, aspra, incattivita. Da brividi.
“Sta’ calmo” qualcun altro era intervenuto “Arriverà il tuo momento. Devi solo saper pazientare”.
“Sono quattro anni che aspetto!”.
L’altra voce ridacchiava sommessamente.
“Cos’hai da ridere?”.
“Tu mi fai ridere. Hai detto tu stesso che dovrai aspettare il momento giusto, potrebbero volerci ancora altri quattro anni! Se non di più… perciò, mettiti rilassato, fai come me. Anche io bramo la vendetta, lo sai bene. Goku ha un conto in sospeso con me”.
“Goku? Ah, non è lui il mio obiettivo”.
“E chi, se non lui?”.
“Suo figlio naturalmente. Gohan. Quel moccioso, che lui sia dannato”.
Di nuovo la risatina sommessa.
“Io e te potremmo allearci. D’altronde, sei pur sempre cellule delle mie cellule, no?”.
Una pausa di silenzio. Poi l’assenso.
“Fammi uscire da qui e giuro che potrai vendicarti di Goku” la voce dura assunse un tono ancora più serio “Fammi raggiungere la terra e giuro che ti aiuterò nella tua personale vendetta”.
“Affare fatto” rispose l’altro.
E come se nulla fosse, si separarono, camminando ognuno per la sua strada.
L’alleanza era stretta, i patti chiari.
Bisognava solo aspettare che i tempi fossero maturi.


 
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FINE

 
Avete presente quando si dice che la fine di una storia rappresenta l'inizio di un'altra, magari anche più bella e avvincente della precedente?
Ricordate le parole che ha detto Cell a Nola "Questo non è un addio, ma un arrivederci" ?
E allora preparatevi ad una bella notizia: ho deciso di scrivere un sequel di questa storia, il cui titolo sarà:

 
"La vendetta dell'essere perfetto"
 
Contenti? :D
A dire la verità mi sono affezionata troppo a voi e anche a Nola, Cratos e Cell (lui lo amo a prescindere *W*) e mi dispiaceva mettere la parola FINE a questa storia... così ho già iniziato a mettere penna su carta e a scrivere il primo capitolo della nuova storia! ^-^
Quando la caricherò? MISTERO! :3
Vi consiglio vivamente di tenere d'occhio, in questi giorni, le ultime storie pubblicate nel fandom Dragon Ball... chi lo sa, quando meno ve lo aspettate potreste trovare la nuova storia! ;)
Ah, un'altra cosa: avete presente i pacchetti che vi avevo chiesto di scegliere?
Alla fine, ha vinto il pacchetto Ade: come avrete notato, ne ho fatto un cenno nel finale di questa storia, ma in realtà verrà sviluppato tutto nella storia successiva... vi preavviso, sarà una storia diversa da questa, piena di azione oltre che d'amore :3
Detto questo vi saluto, con la promessa e la speranza di risentirvi al più presto con nuove recensioni e pareri sul sequel di questa storia! 
Un abbraccio a tutti! Grazie di avermi recensito ed avermi riempito di complimenti e consigli! ^-^
Ci si sente presto... promesso! ;)
Julia of Elaja

PS: Domani avrò i risultati del mio super esame, AAARGH! Con il primo capitolo della nuova storia vi dirò l'esito :/ (Che spero sia positivo!)
PPS: L'immagine di Nola con il bimbo l'ho creata io con PAINT (e si vede, lol xD) invece l'altra, quella di Cell, è di un'autrice di deviantart, darkly_shaded_shadow, che adoro per come disegna Cell *_*

Bacioni! A risentirci! ;)
   
 
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