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Autore: Curly_Girl    23/09/2013    19 recensioni
"Le ali tarpate e il cuore a pezzi,l’anima irrequieta e la solitudine.
Ora Wendy era questo." - "Harry no,decisamente,non era forte (...) Aveva paura,era questa la verità.
Glielo avessero detto ad XFactor anni prima,non ci avrebbe creduto.
Più andava avanti più sentiva soffocare da tutto,da tutti."
Forse Wendy e Harry volevano la stessa cosa.
L’aria.
Manca quando si è vicini alla fine.
Al di là di un vicolo la troviamo di certo,
certo attraversarlo da soli,non è facile.
Fan Fiction un po' diversa :)
Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Eagle.


Quando Louis aveva visto gli occhi di Harry illuminarsi di una forza nuova, alla fine del suo discorso, un senso di soddisfazione e speranza lo aveva invaso.
Non sapeva cosa fosse, ma qualcosa in Harry si stava muovendo, ed era proprio quello che voleva perché non sarebbe riuscito a vedere il suo migliore amico morto e rassegnato, un’ altra volta.
- Wendy è una benedizione - Pensò.
< Pezzi di merda > fu l’unica cosa che il riccio riuscì a dire, seduto davanti l’amico, gli occhi accesi e lo sguardo fisso.
Un contratto fittizio.
Erano riusciti comunque a fargli fare ciò che volevano.
Sapevano, che avrebbe smesso di lottare, per il bene di quella ragazza.
Harry si alzò, un impeto quasi spaventoso, i pugni serrati.
Allora Louis riconobbe il colore dei suoi occhi: verde chiaro, purissimo, acceso, troppo brillante. Una delle emozioni più vive che esistano,dopo l’amore:
La rabbia.

Quando Louis avvertì Niall che ci era riuscito, il ragazzo esultò.
Avrebbe aiutato Harry, e se fosse servito, si sarebbe ribellato anche lui, se questo avesse potuto cambiare le cose per lui, Juliette, Wendy.
Harry non era solo, in quella rabbia.
Ci pensò su guardando lo schermo del telefono, mentre con una mano salutava i membri della band, registrata finalmente la base per ben due canzoni.
Ma Harry cosa vuole fare? ”  chiese inviando il messaggio veloce a Louis “ Non lo so a dire il vero, non parla, scazza solamente, stiamo venendo in studio comunque, cosa si registra? ” il biondo chiese conferma ad uno dei produttori “ Ora risistemiamo con i controcanti e le doppie voci Summer Love e alle 14 registriamo Over Again, a proposito, ho un’idea ”.
Louis sorrise, anche lui con il telefono in mano mentre Harry guidava, veloce  e continuava a borbottare.
Tutto si sarebbe risolto.
< Mi stanno trattando come un cazzo di bambino > ripeté Harry per l’ennesima volta, mentre cercava parcheggio < Ma non lo sei > < Non so neanche cosa cazzo fare > < Har.. > al riccio venne un brivido < Non chiamarmi in quel modo, ti prego > < Perché? > < Lei mi chiama Har > e Louis rise sonoramente < Riprenditi la tua ragazza, Harry > < Anche volendo, dovremmo firmare un contratto, lo capisci Lou? > affermò Harry lasciandosi andare in un sospiro, perché Louis proprio non capiva.
< In due potete contrattare, potete combattere, come me e Eleanor, non stiamo così male Harry, è un po’ difficile solo per i primi tempi, ma poi le cose cambiano > < Louis,io non posso > < Quella ragazza sta soffrendo molto di più così > Harry fermò la macchina, prendendosi la testa tra le mani < Non posso > < La ami? >.


Ora anche Louis voleva metterlo di fronte ai suoi sentimenti.
Non era tutto già abbastanza difficile?



< Io non posso > < Ti sei mai chiesto perché lei abbia firmato quel contratto, Harry? > avrebbe voluto tapparsi le orecchie, stava rendendo tutto impossibile < Perchè è stata presa in giro dall M… > < Perché ti ama > lo sovrastò Louis, il tono duro e alto, forse un po’ troppo.
Tanto che Harry rabbrividì.
< Ma io amo lei e non posso,capisci? > < Non puoi mettere da parte quello che anche lei prova, se la ami > < Cosa significa? > < Se ti ama, ora soffre molto di più senza di te > Harry scosse la testa < Credi che vivendo soffocata dalla Modest starebbe meglio? > Louis lo prese per le spalle < Nessuno la soffocherebbe se ci fossi tu,con lei >.
Non poteva davvero aver distrutto ogni sua speranza di riuscire a starle lontana, con una sola frase.
O forse sì.

E per questo Niall, vedendolo emozionarsi mentre cantava Summer Love, vedendolo toccarsi il tatuaggio sul petto e notando lo sguardo soddisfatto di Louis, prese il telefono, e chiamò la sua ragazza.
< Grande idea Horan > gli sussurrò poi Lou all’orecchio, ascoltata la conversazione con Juliette < Era l’idea di cui ti parlavo per messaggio >.

Erano le dodici quando Wendy finì di sistemare una parte del magazzino e decise finalmente di prendersi una pausa.
Anzi, fu il suo corpo a decidere per lei.
Una notte insonne e una mancata colazione la portarono a sentirsi quasi male.
Poi, il borbottare di Juls e le altre, la stava innervosendo.
Ogni tanto passavano e la controllavano, come se fosse di cristallo, come se non ne avesse sopportate di peggiori.
< Sono ancora viva, come cinque minuti fa, visto? > affermò un po’ scostante uscendo dal magazzino e sorpassando Juliette, con due scatoloni in mano < Lo vedo eccome > Wen’ non seppe come rispondere, così annuì percorrendo le scalette umide e tornando su in negozio, con la bionda alle calcagna < Andiamo a pranzo insieme? > le urlò l’amica prima che potesse scomparire dietro le librerie.
La ragazza tentennò per un po’, per poi voltarsi e annuire.
Non poteva chiudersi in se stessa, di nuovo.
Cos’avrebbe risolto?
Juliette evitò accuratamente il ristorante del primo appuntamento di Harry e Wendy, proponendole un semplice hot dog e una passeggiata lungo il Tamigi.
Wendy si guardava intorno, respirando l’aria di quella città che tanto aveva sognato e che ora le sembrava volerle ritorcersi contro.
Perché profumava di lui.
Della speranza che Lui le aveva lasciato intravedere e che ora aveva soffocato, come una cappa di vetro che toglie al fuoco l’ossigeno.
< Sai? Quando Niall tentò di impedirmi di firmare quel contratto, mi sono sentita a pezzi > Wendy sospirò, perché non voleva davvero incappare in quel discorso, di nuovo < Anch’io ho tentato di rinunciare a tutto come lui, ma non ha funzionato >  Wen’ tirò indietro un boccolo ribelle, guardando l’amica negli occhi, implorandole di fermarsi prima che fosse scoppiata in lacrime < Abbiamo mentito l’uno con l’altra per salvarci, non è servito > < Jul.. > < No, ascoltami, non devi darti la colpa di tutto questo, hai fatto quel che ho fatto anch’io, metti a tacere tutte le tue paranoie > la ragazza guardò gli occhi azzurri di Juliette cercando un appiglio, poi annuì.
Era davvero seria.
< Non è colpa né tua, né di Harry > il suo nome fu come uno schiaffo in pieno viso < Ha reagito così per proteggerti, capisci? Come te stessa hai fatto > < No, ha reagito così perché firmare quel contratto sarebbe come firmare le carte di una relazione che non può fare altro che dargli altre pene > Juliette si riconosceva in quelle parole come se fosse stata lei stessa a pronunciarle in quel preciso momento.
< Non è così > < Perchè allora è successo? > < Perché vuole proteggerti, ma l’amore è egoista, voi vi volete bene, non devi addossarti tutte le colpe, distruggendoti dentro, Wendy, lui tornerà e affronterete tutto questo insieme >.
Insieme.
Wendy annuì abbassando lo sguardo che le rotolò involontariamente fino alla spalla.
Un’ala del tatuaggio si intravedeva tra la maglietta e la sciarpa che portava quel giorno, la sfiorò ricordando il preciso momento in cui aveva visto lo stesso disegno riprodotto sul petto di Harry.
Brividi.
E poi le sue parole  “Mi hai fatto sentire un po’ come…Un uccellino,Wendy”.
Ed infine il loro primo bacio.

< Wen’? > la chiamò l’amica,preoccupata < Ci sei? > Wendy rise di gusto, probabilmente si era imbambolata < Sì, credo di sì > < Va meglio ora? > domandò sperando di averla convinta con le sue parole < Sì, credo di sì > < Sai dire altro Wen’? Mi preoccupi un po’ > < Ti va un giro sul London Eye? > propose d’istinto, guardandolo in lontananza.
Juliette aprì un po’ la bocca, per poi chiuderla ancora, notando lo sguardo sognante dell’amica < Sì,certo > .
Magari in quella situazione, sarebbe riuscita a convincerla.

Guardò l’orario e mandò un messaggio a Niall, mentre camminavano “In un’ora e quindici minuti esatti penso di riuscire a farcela, l’aquila sta spiccando il volo, ripeto, l’aquila sta spiccando il volo. Passo e chiudo. Lì? Scimmione sbarbato ha sbucciato la banana?”.
Quando il ragazzo aprì il messaggio scoppiò a ridere, attirando l’attenzione di tutto il team. Scimmione sbarbato.
A volte si chiedeva come certe cose potessero venire in mente alla sua ragazza, ma poi si ricordava che era uno dei tanti motivi per il quale lei l’aveva colpito fin da subito.
Il tipico senso dell’umorismo degli italiani.
Scimmione sbarbato si emoziona durante la registrazione, Louis l’ha convinto.
La banana è stata sbucciata, ripeto, la banana è stata sbucciata. Passo e chiudo. Ti amo. ”
Juliette sorrise, per poi ridere, colpendosi la fronte.
Erano una coppia di cretini.

< Tutto bene Juls? > chiese Wendy curiosa < Benissimo aquila. > < Aquila? > la ragazza arrossì, spingendola verso la fila < LASCIA PERDERE >.


 



Sono tornata prima che potessi!
Ed anche voi çç
Non mi avete abbandonata nonostante sia una ritardataria cronica çç

Non potrò mai ringraziarvi abbastanza, anche perchè diamine 390 recensioni.
Voi volete che muoro(?)

E sto facendo di tutto per rispondere ad ognuna di voi.
Siete una più dolce dell'altra.
Davvero, grazie çç

Ho notato anche che mi state segnalando tra le storie preferite e non so, o mi metto a piangere o vengo là e vi bacio tutte.
DAAAH çç

Ok, devo andare dal dentista, per cui la finisco qua e boh, spero qualcuno recensisca!
Vi ho messa abbastanza suspance... potrei postare molto molto presto :3

Un bacio, anche due, ma anche 390.

.Elly

  
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