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Autore: Jace_is_perfect    23/09/2013    1 recensioni
Niall: 'Quel bacio... era sincero... cioè, da parte mia, almeno...'
Io: 'No, Niall, non sai quello che dici.'
Niall: 'Sì, invece. Io ti amo, Hope.'
Restai sbalordita.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzai da quel dannato letto, che ogni mattina diventa più comodo, e andai in bagno per farmi una doccia. Permisi all' acqua di scorrere sul mio corpo slanciato e sui miei lunghi capelli rossi, quasi castani.
Mi insaponai e mi risciacquai, poi uscii dalla doccia.
Mi asciugai i capelli, facendo poi ricadere i miei boccoli sulla schiena e sulle spalle e poi mi vestii con un jeans ed una felpa dei One Direction. Sì, avete capito bene, amo i One Direction. Come molte altre ragazze, d'altronde.
Guardai l'orologio e per un secondo mi allarmai alla vista delle lancette che segnavano le 7.55, ma poi mi ricordai che la scuola era finita e che avevo davanti un' intera estate libera. Che bellezza! Ridacchiai al pensiero.
Ah, a proposito, io mi chiamo Hope, piacere!, e questa è la mia, in certi versi triste, in certi allegra, storia.
Decisi di uscire a fare un giro per Londra, per le sue meravigliose quanto affollate strade.
Presi un gelato, feci un giro in un parco e dopo due ore circa tornai a casa, scoprendo che mio padre era tornato dal lavoro, quel maledetto lavoro che lo tiene occupato 24 ore su 24.
Lo salutai ed andai ad aiutarlo a preparare il pranzo.
Lui era tutta la mia famiglia, in quel momento: mia madre era in America per lavoro e non la vedo da un anno. Mi manca, mi telefona una volta a settimana perché è troppo impegnata, figuratevi una video chiamata, l'unico modo per vederla. I miei nonni non li ho mai conosciuti, erano già morti quando ero nata e di zii... non so nemmeno se ne ho.
Il pranzo era pronto. Mangiai tutto e dopo andai in camera mia: mi misi a pensare.
Come può, una ragazza di 17 anni, non aver mai dato il primo bacio? A Daniel, il mio ragazzo, l'ho sempre rifiutato. Sì, mi prenderete per matta, per strana, ma sono determinata. Se darò il primo bacio (cosa molto improbabile) lo darò ad un componente dei One Direction. Sì, sono completamente matta.
Restai stesa sul letto per più di due ore immersa nei miei pensieri, ma poi squillò quel maledetto oggetto chiamato 'cellulare', ma che io chiamo 'oggetto che rovina sempre tutto'.
Io: 'Pronto?'
x: 'Hope, ciao, sono Daniel.'
Io: 'Oh, ciao amore'
Daniel: 'Ehm... ciao. Che ne dici se ci vediamo alle 17 all' Hyde Park? Dobbiamo parlare.' il suo tono era impassibile.
Io: 'Ehm.. certo. A dopo. Ti amo'
Dan: 'Ciao, a dopo.'
Niente ''Ti amo''? Strano... vabbé, si sarà distratto.
Bene. Sono le 15; fra poco dovrò andare. Aprii l'armadio, il mio grande, difficile (sì, difficile. Non trovavo mai niente senza due ore di ricerche) armadio e cercai qualcosa da mettermi: presi una canottiera semplice e sopra indossai la felpa dei One Direction (Daniel li odiava, così me la misi come dispetto per il suo 'Ti amo' mancato). Poi indossai un jeans e le mie adorate converse.
Misi un filo di mascara e sistemai i miei boccoli.
Ero pronta.
Aspettai le 16.30 leggendo il mio amato libro di Shadowhunters, città di ossa. ''Somiglio molto a Clary (la protagonista)!'' pensai, ''Per il carattere, ma soprattutto per i capelli'' ridacchiai.
Alle 16.30 partii ed alle 17 in punto arrivai alla nostra panchina.
Lui non c'era ancora, così lo aspettai e dopo 10 minuti arrivò, con una ragazza che gli stava praticamente addosso.
Ragazza: 'Ciao, puttanella' mi fece un sorrisetto arrogante.
Io: 'Senti chi parla' mormorai. Aveva un vestito molto stretto e abbastanza corto.
Dan: 'Tra noi due è finita.'
Io: 'Cosa?! Mi lasci per questa...' cercai una parola adatta, ma non la trovai: 'Per questa?!'
Dan: ' «Questa» ha un nome.'
Io: 'Sinceramente non me ne frega più di tanto. Fai sul serio con «questa-ragazza-di-cui-non-me-ne-frega-conoscere-il-nome»?'
Dan: 'Cosa faccio io non ti deve più interessare, ora'
Io: 'Bene. Se è questo che vuoi...' No, no, no. Niente lacrime! Non voglio apparire debole davanti a lui. Devo mostrarmi forte. Devo essere forte.
Ragazza: 'Sì, è questo che vuole. Andiamo, cucciolo mio.' disse andandosene e trascinandolo con sè. Lui mi guardò come per dirmi «Scusami, Hope. Non l'ho scelto io.» e poi cedette alla presa della ragazza.
Mi misi a piangere. Quello sguardo poteva essere solo frutto della mia immaginazione.
Le lacrime caddero... sulla panchina, sul prato, e niente, nessuno poteva impedire loro di sgorgare. Per fortuna.
Ero irriconoscibile: avevo il viso rosso e rigato dalle lacrime, gli occhi gonfi ed il naso arrossato. Grazie al cielo i miei lunghi capelli stile Clary Fray mi coprivano la faccia.
Ad un certo punto, improvvisamente, sentii una mano sulla spalla. Una mano calda, grande. Sussultai al tocco. Poi udii una voce:
X: 'Ehi, perché piangi?'. Mi voltai di scatto.
Il principe azzurro era venuto a salvarmi.
  
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