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Autore: KathPierce92    24/09/2013    1 recensioni
La Mayer ci ha fatto sognare con questi meravigliosi 4 libri ispirati a alla storia di Bella ed Edward. Nell'ultimo libro abbiamo visto i due protagonisti sposati! dal loro amore è nata la piccola Nessie, ragione per cui Bella si è trasformata in vampiro dopo una gravidanze e un parto travagliato a causa dell natura della piccola! Questo è per chi come me si è chiesto e dopo?
spero vi piaccia ! buona lettura
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Successivo alla saga
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Prefazione: il tempo della mia infanzia era scorso veloce e libero. Mi sentivo felice; anche se consapevole in quanto poco tempo avevo raggiunto la maturità biologica. Adesso ho 16 anni e sono felicemente impegnata con il mio Jacob che mi ha amato dall’istante in cui sono nata. La mia situazione familiare era un po’ complicata: Mio padre e mia madre erano dei vampiri,ma mi avevano concepita quando mia madre era ancora umana. Mio nonno materno Charlie e mia nonna materna Renèe erano umani, mentre Carlisle ed Esme i miei nonni paterni erano vampiri. E senza volerlo avevo sfiorato anche l’ultima categoria. Il mio amato Jacob, fidanzato; quasi marito, aggiungerei, è un licantropo. Non potevo più vedere nonno Charlie né nonna Renèe perché per loro, purtroppo eravamo tutti morti in un incidente stradale 10 anni prima. Mia madre aveva dovuto affrontare questo enorme e pesante sacrificio per il nostro e soprattutto il suo bene. Ovviamente vedere una figlia che dopo 10 anni aveva ancora le sembianze di una ragazza di 18 anni era strano, e la bugia era stata indispensabile. Ma tenevo sempre nel cuore vivo il loro ricordo, e ciò mi aiutava a tenere lontana la malinconia; anche se eravamo lontani. Adesso vivevamo in Alaska, ma io tornavo puntualmente a Forks. Il nonno non mi avrebbe di certo riconosciuto. L’ultima volta che mi aveva vista non ero che una bambina. 1 Passai il dito sopra la calda pancia di Jacob. Seguendo la linea dei muscoli e arrivai fino ai pantaloni. Mi fermai. Lui mi guardò malizioso e io ricominciai da capo. Segui di nuovo, delicatamente la linea degli addominali. Mi baciò e in un istante fu tutto veloce e frenetico. I baci si susseguivano sempre più ardentemente ed erano molto lunghi. Slacciai velocemente i suoi pantaloni, mentre lui mi accarezzava la schiena. E poi velocemente al contrario, lui sopra e io sotto e così via in un bellissimo pomeriggio d’estate. Il leggero tramonto accompagnava i nostri movimenti in una luce colorata d’arancio e rosso, mentre la sabbia fungeva da letto. Lo baciai per l’ultima volta. “Cavolo sono già le sette…devo tornare a casa Jake” “Non c’è problema …ti do un passaggio io” Jacob balzò in avanti assumendo la forma di lupo. Mi fece cenno di salire il groppa e io ubbidii. In meno di cinque minuti fui quasi a casa, ma si fermò all’uscita di Forks, davanti al vialetto che entrava nel bosco e che ci avrebbe portato a casa. “Perché ci siamo fermati?” “Volevo solo consigliarti di non pensare…bhè.. hai capito no? Sennò non sarò vivo per il giorno delle nozze…tuo padre mi ammazza…” “tranquillo, non ci penserò. Non sono stupida…terrò il nostro segreto al sicuro dentro il mio cuore” Jacob deglutì rumorosamente. Poi una lacrima gli rigò il viso. l’asciugai con il dito. “Dimmi…cos’è che ti rende così triste?” “Solo che adesso te ne torni in Alaska e ci vedremo solamente tra una settimana” Mi commossi. La sincerità e la dolcezza e soprattutto la devozione di quelle parole mi fece frantumare il cuore in mille pezzi. Presi la sua mano e la misi nel mio petto, lì dove c’era il cuore. “ tu sei sempre qui, non te ne vai mai…” Poi gli baciai teneramente le labbra e spostai la sua mano dal petto velocemente sulle mie tempie. Lui sorrise di questo giochetto strano. “ E anche qui…sei sempre nei miei pensieri. Ovunque io sia oppure ovunque io vada non smetto un secondo di pensarti o pensare quanto ti amo. Ti amo Jake” “ Ti amo Nessie, sei la mia vita e non vedo l’ora che tu sia mia moglie così da poter stare insieme tutta la vita.” Sorrisi alle dolci parole di entrambi e lo baciai intensamente. Lo abbracciai e una lacrima stavolta rigò il mio di viso. Già mi mancava. Jake la catturò con l’indice delicatamente e poi posò il dito bagnato sulle labbra. “ Adesso è mia…per sempre” “Per sempre…” Lo abbracciai intensamente e cominciai a frignare come una bambina. Tanto da inzuppare la sua maglietta di lacrime mentre il buio aveva la meglio sui nostri corpi facendoli quasi scomparire. “ Adesso è meglio che ti riporti a casa sana e salva il coprifuoco era per le sei e mezza e sono già le sette meno un quarto” Sinceramente non avevo proprio voglia di andare a casa. Volevo rimanere a Forks. Jacob mi avrebbe sposato appena avrei compiuto 17 anni. Sposarmi adesso gli sembrava un po’ prematuro e inoltre sapeva che a 17 anni n’avrei dimostrati di certo una ventina. Adesso lui ne dimostrava sì e no 25. E visto che io non crescevo, non poteva farlo nemmeno lui. Quelle che seguirono furono le due settimane più brutte della mia vita. Non riuscivo a dormire quasi mai e la mamma mi diceva che quando ci riuscivo chiamavo Jacob nel sonno. Nemmeno lei riusciva a sopportare lo stato in cui ero. Ero nervosa e avevo fortissimi sbalzi d’umore. Spesso anche la nausea soprattutto dopo aver pianto. Credevo che pensandolo spesso mi sarebbe mancato meno, invece ciò non faceva altro che sottolineare la distanza che ci divideva. Il lunedì era una disperazione secondo mia madre. Passavo ogni fine settimana a Forks per tornare il lunedì mattina puntualmente. Ma quello era uno dei giorni più brutti della settimana caratterizzati da una specie di depressione in cui entravo. Passavo la settimana in un modo molto passivo, cronico. Il venerdì successivo che mi aspettava sarebbe stato uno dei giorni più belli dei soliti venerdì. Ma ancora questo non lo sapevo. Quel venerdì infilai i miei soliti Jeans e la mia t-shirt preferita e infilai le scarpe da ginnastica nere. Nella frenesia di arrivare presto a Forks non badai all’abbigliamento, malgrado che di solito indossassi qualcosa di carino per l’occasione. Quando arrivammo al confine con Forks Jake era lì ad aspettarmi. Mi stupii del fatto che non fosse con i suoi soliti pantaloncini e il petto nudo. Indossava una maglietta bianca a maniche corte che gli sottolineava i possenti muscoli. Nella maglietta c’era disegnata una cravatta. Mi sentii enormemente a disagio. Aspettai che la macchina di mio padre si allontanasse per andargli incontro. Quando la macchina di papà fu così lontana da sentire la sua scia abbastanza lontana corsi verso di lui e lo abbracciai. Lui fermo nella sua solita posizione,con la schiena poggiata e la gamba all’indietro si lasciò andare in un bellissimo abbraccio. Poi abbassò la testa e mi baciò. Io lo guardai sottecchi. “ Come mai così elegante? Andiamo da qualche parte?” “ Vedrai…” Quelle parole mi misero in soggezione. Lui era semplicemente bellissimo invece io No. “ Cavolo potevi dirmelo…guardati sei stupendo…io invece…” Lui rise divertito. Poi andò verso la macchina e cominciò a frugare. Io guardai curiosa. Dalle sue braccia uscì un vestito bianco corto fino alle ginocchia semplice. “ Da dang …” “ Jacob …ma è stupendo...io non so cosa dire…” “ aspetta, non abbiamo finito…” Frugò ancora in macchina. E uscì una cintura nera di Vernice e delle scarpette abbinate. “ Oh mio Dio…” Cominciai a baciarlo intensamente sulle labbra. “Amore…non dovevi…Ti amo” “ Anch’io ti amo Nessie…ma adesso vieni con me” Entrammo in macchina e ci dirigemmo verso Forks, ma la superammo velocemente. Quasi arrivati Jacob si fermò e mi bendò gli occhi poi ripartimmo di nuovo in un breve viaggio. Non sapevo dove stavamo andando, capivo solo che ci dirigevamo verso nord perché sentivo la scia di papà. Mi lasciai abbandonare alla fantasia. Da quelle più futili a quelle più intense. Un ristorante di lusso, una discoteca, il molo, ma era escluso visto che uscivamo dalla riserva. Un albergo…un luna park e tante altre cose, solo quando sentii fermare la macchina smisi. Jacob scese dall’auto e girò dall’altra parte , aprì lo sportello e mi prese in braccio. “ Amore…ma che fai…?” Lo sentii ridere sotto i baffi, mentre mi posò delicatamente per cercare qualcosa in tasca. Una chiave io dedussi dal rumore della chiave che girava nella toppa. “ Ma vuoi dirmi dove siamo?....” “ un attimo di pazienza…ci siamo…” Entrando riconobbi l’odore di candele profumate. Mirtilli, rosa e Fragola. I miei preferiti. Quando Jacob mi tolse la benda restai di stucco. Ero dentro un ampio salone, che aveva al centro un tavolo di legno apparecchiato per due persone, illuminato da un lume con due candele a centrotavola. Era un’atmosfera romantica, il tutto coronato dalla luce soffusa delle candele intorno alla stanza, le stesse che davano quella piacevole fragranza. Cominciai a girare per tutta la stanza. Poi mi fermai di colpo verso Jacob. Lui cominciò a parlare prima che potessi rivolgergli qualsiasi quesito. “ e’ Nostra…almeno lo sarà presto…” Io lo guardai senza capire, mentre la testa cominciava a girarmi. Jacob si avvicinò a me a passi lenti ed eleganti. Io seguivo la scena imbambolata, come se quella fosse una scena di un’una vecchia telenovela Spagnola. Jacob si fermò davanti a me, prese qualcosa dalla tasca e s’inginocchiò prendendomi la mano sinistra. Io abbassai lo sguardo verso di lui. Avevo la sensazione che alla fine sarei svenuta di colpo, visto che le ginocchia non smettevano di tremare. “ Nessie, Sposami” Caddi in ginocchio anch’io per l’emozione. Questo non me lo aspettavo. Io e Jacob avevamo parlato di matrimonio, ma non avevamo mai approfondito più di tanto. Guardai l’anello. Era bellissimo lucente. Un super diamante circolare. Sorrisi emozionata, mentre le lacrime mi rigavano il viso. “ Certo che ti sposo…” In quel momento mi sembrò tutto perfetto. Stavo per sposare l’uomo della mia vita che mi ha amato dal momento in cui emanai il primo respiro e mi amerà per tutta la vita. L’uomo che io ho sempre amato. L’uomo con cui io ho coronato il mio primo fidanzamento all’età di 13 anni. Ma che ufficializzato solo a quattordici. E pensare che sono già passati 3 anni; e chissà quanti ne dovevano passare senza che la mia crescita si muovesse di una virgola. Avevamo la nostra casa. Era tutto perfetto. Mentre continuavo pensare tutto questo Jacob cominciò a baciarmi lasciandoci andare in un intensa passione , fatta di baci e carezze intense.
  
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