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Autore: giulia_b    24/09/2013    1 recensioni
Si siede, le mani strette tra i capelli, e grida.
Il vetro della finestra accanto a lui va in frantumi, così come il bicchiere e la bottiglia abbandonati sul tavolo, il boccettino dell’inchiostro tra la carta, lo specchio appeso alla parete. I pochi passanti in strada sollevano lo sguardo sulle schegge di vetro che cadono dall’alto. Una giovane madre al piano sottostante scuote leggermente il capo e, con un sospiro, sale le scale buie stringendo il bambino a sé.
Mentre l’urlo di Alexander si spegne, i frammenti sparsi per la stanza si ricompongono e tornano al loro posto, l’inchiostro rientra nel recipiente, i fogli appesi oscillano, la gente in strada torna a camminare credendosi visionaria.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alex entra nella sala illuminata dalle ampie finestra ad arco acuto poste lungo i lati più lunghi. Seguendo James e Ethan, si avvicina ad uno dei lunghi tavoli a cui sono seduti pochi studenti e su cui è posata un’enorme quantità di cibo, più di quanta ne ha mai vista nella sua vita, ogni piatto condito con i più disparati tipi di fiori. Il suo stomaco si risveglia, ricordandogli dolorosamente che non mangia da almeno due giorni. Siede accanto a James e osserva incredulo il pasto che ha davanti agli occhi.
-Non c’è molta gente in questi giorni, ma vedrai che appena inizieranno le lezioni, questo posto sarà talmente pieno di studenti che si farà fatica a trovare posto da sedere- commenta il ragazzo ridendo e cominciando a riempire il piatto vuoto che ha davanti.
Alex fissa la distesa di cibo davanti a sé, quasi temendo che, nel momento in cui lo sfiorerà con le dita, questo svanirà, come in alcuni sogni che negli ultimi anni gli facevano visita la notte.
-Puoi mangiare. Non è finto- gli dice sprezzante Ethan, portandosi la forchetta alla bocca.
Il piccolo illusionista allunga una mano e afferra una pagnotta. Spezzandolo, nota al suo interno piccoli semi di lavanda, il cui profumo si mescola a quello del pane. Lo assaggia e subito pensa che dovrebbe suggerirne la ricetta a Jack; i suoi guadagni decollerebbero.
Alex magia. Sempre più velocemente. Sempre più voracemente. Cercando di riempire il vuoto che da anni ha nello stomaco e che sembra allargarsi ad ogni boccone, senza colmarsi mai.
Finalmente, dopo quello che gli è sembrato durare un’eternità e al contempo il pasto più veloce della sua vita, inizia a percepire un vago senso di sazietà. È una sensazione che non prova da prima della morte di sua madre.
-Fame?- chiede James, osservandolo stupito.
 Alex abbassa lo sguardo imbarazzato.
-Io… non mangio da un po’- dice, prendendo un sorso dal bicchiere da cui si solleva un delicato odore di gelsomino.
-Qualche ora?-
-Qualche giorno- risponde, scuotendo il capo. –L’ultima volta è stato due giorni fa, credo-
-E come diavolo fai ad essere ancora in piedi?- gli chiede James incredulo, bloccandosi con il cucchiaio a mezz’aria.
Alex ride della sua espressione.
-Soltanto perché tu non riesci a passare mezza giornata senza riempirti di cibo, non è detto che anche gli altri non riescano- borbotta Ethan.
Improvvisamente, Alex sente un leggero fastidio nello stomaco, fastidio che si fa sempre più invadente, tanto da spingerlo a correre fuori dalla stanza tenendosi una mano davanti alla bocca.
Si precipita nel cortile interno, appoggiandosi con tutto il peso ad uno degli alberi e prendendo respiri profondi. Quello che ha mangiato spinge per uscire dal suo stomaco. Gli gira la testa, in un improvviso attacco di debolezza che lo fa cadere a terra. Stringendo l’erba verde tra le dita, Alex svuota lo stomaco. Non era mai stato così male, mai tanto male da rigettare il poco cibo che riusciva a mangiare.
Dopo quella che gli è sembrata un’eternità, riesce a raddrizzare la schiena e ad appoggiarsi al tronco dell’albero dietro di lui. Una solitaria goccia di sudore gli scende dalla tempia, percorrendo il profilo del suo viso fino al mento.
-Avresti dovuto andarci piano-
Alex si volta di scatto verso la direzione da cui è provenuta la voce, verso la chioma fitta di foglie.
Un ragazzo è seduto placidamente su un ramo, una gamba piegata davanti a sé e l’altra lasciata dondolare nel vuoto. Nella mano stringe un vecchio violino e un archetto. La pelle è chiara, con una leggera sfumatura dorata. Ha i capelli lunghi, talmente scuri da acquistare riflessi blu con il variare della luce, tenuti raccolti alla base della nuca. I suoi occhi di ghiaccio l’osservano dall’alto.
-Cosa?- mormora il piccolo illusionista.
-Non avresti dovuto mangiare tanto- ripete il ragazzo.
-Davvero? Grazie, non l’avevo capito- borbotta sarcastico Alex, abbassando di nuovo lo sguardo e appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
Respira profondamente, combattendo contro la nausea che ancora gli attanaglia lo stomaco.
Con una risata, il violinista scende dall’albero.
-Sei quello nuovo, vero? Direttamente al quarto anno- dice, con il sorriso sulle labbra.
-E tu come lo sai?-
-Ho assistito alle selezioni. Complimenti davvero, non avevo mai visto nessuno gestire le fiamme come fai tu-
-Grazie- risponde, aprendo gli occhi e guardandolo dal basso.
-Io sono Julian-
-Alexander, anche se immagino che tu lo sappia già. Mi alzerei, ma non sono certo di riuscire a restare in piedi- si presenta Alex con un sorriso amaro, stringendo la mano tesa davanti a lui.
-Ti lascio a riprendere le forze, allora. Ci si vede- dice Julian con un cenno della mano, allontanandosi.
Il piccolo illusionista solleva la mano in saluto, per poi appoggiare di nuovo la testa alla corteccia.
La stanchezza cala su di lui come un sipario. Non aveva ancora provato a mantenere quelle sembianze per una mattina intera e l’episodio di poco prima ha dato una bella scossa alle sue energie.
-Alex!-
Apre gli occhi verso James, che gli sta andando incontro trascinandosi Ethan.
-Stai bene?-
-Meglio- risponde Alex annuendo e alzandosi appoggiando una mano all’albero. –Vado in camera, voi tornate pure in mensa. Ci vediamo più tardi-
Si volta e s’incammina verso la zona dei dormitori, sperando che i suoi compagni di stanza non lo seguano e facciano quello che ha detto loro. 



ciao a tutti =)
eccomi qui con un nuovo capitolo della storia di Alexandra =)
mi scuso già da ora per i ritardi che ci saranno nella pubblicazione dei prossimi capitoli, vorrei riuscire a pubblicare una volta alla settimana, ma so che non ci riuscirò, comlpici l'ultimo anno di liceo (e relativo esame di maturità, aaaahhhhh!!!) e la mancanza di ispirazione che mi ha colpita in questo periodo. mi dispiace.
in ogni modo, grazie mille a chi ha recensito, messo tra le preferite/seguite/ricordate o anche solo letto la mia storia =)
spero che questo capitolo vi sia piaciuto e abbiate voglia di farmi sapere cosa ne pensate =D

ciaociao a presto =*
giulia
  
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