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Autore: Aria__    24/09/2013    43 recensioni
Tutti si chiedono "ma cosa c'è dopo le favole?". Ora vi racconto io cosa è successo alla fine della favola di Alice Wall.
Due ragazzi con lo stesso carattere orgoglioso, sicuro,scontroso. Alice ed Harry. Tutti dicono che i poli opposti si attraggono mentre due poli dello stesso segno si respingono. Quindi Alice ed Harry,uguali in tutto, dovrebbero respingersi giusto? E se la loro storia fosse l'eccezione che conferma la regola?
-Siamo troppo giovani per perdere le speranze. L'orgoglio ci fa perdere tante cose nella vita. A che serve essere brave persone? Cosa ci si guadagna? Solo sofferenza?-
A volte per andare avanti, bisogna tornare indietro.
Dal capitolo 8:
*-Io non me ne vado,perché adesso voglio essere solo qui.. con te-
Alice capì che stava lottando con qualcuno più testardo di lei e quella battaglia l’aveva persa nello stesso istante in cui aveva alzato lo sguardo verso quel ragazzo tutto ricci e fossette.
Le mani di Hary accarezzarono le sue guance.
-Ti odio-sussurrò la mora indignata
-Lo so-rispose Harry senza muoversi*
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutto torna.. e tu?
 





La piccola Rachel entrò in chiesa con un bel vestito celestino e un mazzo di fiori bianchi fra le mani.
Attraversò saltellando il centro della chiesa e si fermò ai piedi del padre davanti all’altare sorridendo felice.
Harry le prese la mano e si chinò verso di lei.
-Sei felice?- le chiese
-Quando vedrai la mamma lo sarai anche tu- gli rispose bisbigliando
In quel momento la musica nuziale fece eco nella grande chiesa e tutti gli invitati si alzarono e si voltarono verso l’entrata.
Alice con i capelli lasciati sciolti e al vento come sempre, indossava un vestito bianco talmente stretto da lasciare libera immaginazione. Il velo era fermato sui capelli da una coroncina.
I suoi occhi chiari brillavano e il sorriso stampato sulle sue labbra trasmetteva una serenità unica.
Harry era estasiato da quella visione e la guardava con occhi sognanti, col cuore a mille al solo pensiero di avere finalmente Alice tutta per se ufficialmente e per sempre.
Ma qualcosa andò storto.
Il brusio che si creò in sala fece tornare Harry alla realtà e notò una macchia rossa farsi sempre più grande sul ventre di Alice sporcando l’intero vestito.
La ragazza era immobile al centro della chiesa con le mani sporche di sangue e gli occhi fuori dalle orbite.
Harry provò a raggiungerla ma non riusciva a muoversi. Urlava ma la sua voce non usciva dalle sue labbra. Iniziò a dimenarsi senza successo.
Osservò impotente il corpo di Alice schiantarsi al suolo in una pozza di sangue e poi si udì un suono di campane.
 
Harry si alzò dal letto sentendo la sveglia irrompere la quiete.
Rimase alcuni secondi fermo fissando il soffitto della sua stanza scura, prima di spostare lo sguardo verso il lato vuoto dell’enorme letto.
Fece un respiro profondo e mandò giu il nodo alla gola e si alzò con uno scatto.
Si fece una doccia veloce ed entrò nella stanza della piccola Rachel che già lo aspettava sveglia seduta a gambe incrociate sul suo lettino.
-Ciao papino- disse sorridendo
Harry scosse la testa e rise. –Hai fatto ancora una volta prima di me-
La piccola sorrise e si alzò per seguire il padre fuori casa. Si fermarono al solito bar all’angolo e fecero colazione con un muffin al cioccolato e un the caldo, ormai un’abitudine di ogni mattina.
Arrivati fuori l’asilo privato come sempre tutti gli sguardi erano rivolti verso il giovane padre famoso e la piccola bambolina che lo seguiva ovunque.
-Mi raccomando fa la brava- disse il riccio abbassandosi sulle ginocchia in modo da trovarsi faccia a faccia con la sua meravigliosa bambina
-Dici a mamma che deve aiutarmi a colore l’unicorno di blu, falle temperare le punte dei pastelli okay?- disse con quella sua voce da angelo
-Va bene tesoro, glielo dirò- rispose schioccandole un forte bacio sulla guancia
 
Harry parcheggiò l’auto all’esterno dell’ospedale centrale di Londra e vi entrò all’interno con la solita aria desolata e malinconica.
Saluto Carl e Betty, i due infermieri del primo piano che gli portavano ogni giorno il caffè in stanza, e prese l’ascensore.
Arrivato al quarto piano scese e si diresse verso la stanza 123.
Perrie ed Eleanor erano in piedi fuori la porta sorseggiando un cappuccino e parlando a bassa voce del più del meno.
Quando notarono il riccio lo salutarono con la solita aria di chi la sa lunga.
In quel momento dalla stanza uscì Paul che si portò una mano davanti al viso e si avvicinò alla finestra per prendere una boccata d’aria.
-Ciao- disse Harry avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla –Come è andata la notte?- chiese
-Come sempre- rispose stanco l’uomo
-Posso restare io te l’ho detto..-
-Hai una bambina di cui prenderti cura, e devi riposare.. non è un problema per me è pur sempre mia figlia-
Harry annuì e prese un enorme respiro prima di entrare nella stanza completamente buia.
Si avvicinò alle finestre e aprì le tende facendo entrare il caldo tepore di quella strana giornata londinese.
Si voltò verso il letto e osservò il corpo ormai immobile della sua amata.
Le si avvicinò e si accomodò sulla sedia di legno vicina al letto e le prese la mano.
-Tua figlia ha detto che devi temperare i pastelli, pretende un tuo aiuto per colore gli unicorni o quello che è- disse massaggiandole il palmo –Penso mi conviene mettermi all’opera e temperarli altrimenti si arrabbierà tantissimo con te, sai come è fatta..- rise per poi fermarsi a guardare il suo viso di pietra
I capelli erano diventati di un colore strano e sbiadito, come la sua pelle ormai bianca e le labbra di un rosa troppo pallido.
Harry prese il suo telefono dalla tasca e come ogni mattina faceva partire la sua segreteria telefonica in modo da farla ascoltare alla more.
-Ciao, sono Harry e in questo momento non posso risponderti perché sto cantando per mille persone, se ci tieni davvero a parlare con me lascia un messaggio-
 
-Ciao, sono Harry e in questo momento non posso risponderti perché sto cantando per mille persone, se ci tieni davvero a parlare con me lascia un messaggio- si sentì dire nell’aria
Alice si guardò intorno confusa. –Avete sentito?- sussurrò vicino a Rachel e Louis che erano seduti con lei nel salone di casa.
-Cosa mamma?- chiese la ragazza posando la tazza di te
Alice sbattè più volte le palpebre e scosse la testa. –No scusate, sono solo molto stanca per tutti i preparati per il matrimonio di Zayn- disse portando lo sguardo sul catalogo d’abbigliamento notando però che era svanito
Alzò lo sguardo e si rese conto di essere immersa nel nero.
-Rachel? Louis?- chiamò spaventata
Un leggero profumo di colonia riempì l’aria, e quella sensazione la fece rabbrividire.
Era il profumo di Harry.
-Alice pensi davvero che si possa continuare così?- la voce di Harry riempì il vuoto circostante
-Harry? Harry dove sei?- chiese la ragazza intimidita
-Sono quattro anni, quattro che non ti degni di aprire gli occhi.. ed io mi sono stancato di aspettarti-
Improvvisamente il nero cominciò a prendere forma, fino a raggiungere le sembianze di una stanza di ospedale.
La mora riconobbe all’istante Harry seduto con il volto rivolto verso il basso. Spostò lo sguardo verso la ragazza a cui stringeva la mano e rabbrividì capendo che era lei.
-I dottori mi hanno detto che ormai anche il miracolo è da escludere e che tu stai morendo lentamente..io.. io non sono come comportarmi-
-Harry sono qui- disse lei avvicinandosi
Provò a mettergli una mano sulla spalla ma questa svanì nel momento esatto in cui entrava in contatto con la sua pelle.
-Rachel sta crescendo senza una madre, o almeno, senza una madre che le dica cosa fare.. lei.. lei si veste e si prepara già da sola la mattina ti rendi conto? Lei dovrebbe fare i capricci perché come ogni bambino non vuole andare a scuola e invece ha capito tutto-
Alice aveva una voglia matta di piangere.
-Ha capito che non stai bene, e che io non ce la faccio da solo.. è intelligente e bellissima sai? Ha dei capelli lunghissimi e neri, gli occhi di un verde così chiaro da sembrare quasi azzurri e ti somiglia tantissimo e vederla ogni giorno tu.. tu non puoi capire come mi sento-
Venne interrotto dalla porta che si apriva, rivelando una Annabelle distrutta e trascurata.
-Mamma- sussurrò Alice –Mamma sono qui mi vedi, mamma- urlò agitandosi, ma la donna la superò senza battere ciglio –Insomma mi spiegate cosa sta succedendo? Perché sono ferma in un letto d’ospedale.. tu sei morto Harry- urlò frustrata
-Come sta?- chiese la donna
-Come sempre, non batte ciglio, non muove una mano, niente di niente è tutto terribilmente fermo- rispose il riccio lasciando che una lacrima rigasse la sua guancia
-Non piangere amore mio sono qui, io sono qui sto bene- urlò la ragazza
-Le hai già fatto sentire la tua segreteria?-
-Si, ma non ha senso per me.. so che è un modo per cercare di riportarla qui ma non credo abbia molto senso-
-La segreteria telefonica, ecco perché la sentivo- disse Alice
-Vado a prendere dei cornetti, qui fuori ci sono Zayn e Niall- disse Annabelle dando una pacca sulla spalla al riccio e uscendo dalla stanza
Harry si passò le mani sul viso e rimase immobile per quelle che sembravano ore a fissare il viso della mora.
Alice si avvicinò al suo corpo inerme e provò a toccarlo ma una forte scarica elettrica la fece volare e di nuovo il nero iniziava a riempire ogni spazio.
-No, di nuovo no- urlava –Harry salvami ti prego- disse osservando gli ultimi frammenti del suo viso
 
La porta della stanza si aprì e Rachel,corse seguita da Louis, ed abbracciò il padre.
-Ciao piccolina, come è andata a scuola?- le chiese
Louis poggiò il suo zaino sulla piccola poltrona e fece l’occhiolino per poi lasciarli soli.
-Papà tu conosci la storia di Biancaneve, oggi la maestra l’ha raccontata e io ho pensato subito alla mamma- disse con quei occhi enormi
Harry la fece sedere al lato del letto con le gambe penzolanti e la osservò. Non le aveva mai raccontato una fiaba, non l’aveva mai portata al parco e non avevano mai trascorso tanto tempo insieme.
Il riccio era sempre chiuso in quella stanza d’ospedale e si sentiva terribilmente in colpa per il modo in cui stava trascurando la sua bambina.
In un modo o nell’altro la vedeva anche come la causa di tutta quella situazione.
Alice dopo la forte emorragia del parto era entrata in coma e non si era più svegliata.
-Perché ti è venuta in mente la mamma?- le chiese
-Perché la mamma dorme sempre, dalle un bacino e vedrai che si sveglia- disse convinta
Harry le sorrise. –Tesoro la mamma è la principessa più bella del mondo ma nessuna magia la farà svegliare.. vedi la mamma ha avuto..- si interrupe a guardala
Come poteva spiegare a una bambina così piccola che la sua mamma non si sarebbe più svegliata?
Scosse la testa e si alzò. –Va bene, proviamo ma non restarci male se non si sveglia- le disse
-Tranquillo papà- rispose la piccola sistemandosi a cavalcioni sulle gambe della madre e spostandosi più in avanti per vedere meglio
Harry e si piegò su Alice. Quella della figlia era un’idea folle, l’aveva baciata tante volte in quei quattro anni.
Poggiò le labbra sulle sue e una forte scarica attraversò il suo corpo.
Rivide ogni attimo dal primo all’ultimo.
Il loro primo incontro, il loro primo bacio. I litigi. L’amore vero. Il suo amore che cresceva a dismisura.
Tutto ciò che li aveva portati a quel momento. Proprio come un film.
Si allontanò e sentì il freddo invadergli il corpo. Sospirò e si voltò versò la bambina.
-Mi dispiace tesoro- disse avvicinandosi alla finestra per chiuderla
Rachel rimase immobile nella sua posizione a pochi centimetri dal viso della madre, mentre attendeva un qualsiasi movimento.
E avvenne il miracolo.
-Papà avevi ragione, la mamma ha degli occhi bellissimi- disse la bambina
Harry chiuse la finestra e si voltò. –Lo tesoro ma come..-
E li ogni sconforto, ogni lacrima, ogni sofferenza svanì.
-Tu sei la mia bambina- disse la voce roca e flebile di Alice
-E tu la mia principessa- sussurrò la bambina –Hai visto papino, ora non piangerai più vero?-
-Come..- cercò le parole
Harry rimase pietrificato mentre Alice voltava lentamente la testa e sollevava gli angoli della bocca nel sorriso più stanco e spento del mondo, ma pieno d’amore. -Insieme per sempre giusto?- sussurrò
Il resto è amore signori. Il resto è vita.
 
Fine.

*SpazioMe*
Solo una cosa.. grazie.
Grazie per essere state pazienti, grazie per essere state con me dall'inizio alla fine. Grazie.
Non faccio i soliti ringraziamenti perchè non ho il tempo di scrivere tutti i vostri nomi.Immaginate che io lo abbia fatto okay.
Andando alla storia. Si è davvero finita.
Non era il finale che volevo, quello che avevo pensato era molto più drammatico.. alla fine qui finisce tutto bene. Magari il finale strappa lacrime lo userò per un'altra storia, quindi non ve lo dirò muahaha.
Analiziamo un po i punti.
1. Alice è entrata in coma dopo il parto, quindi tutto quello che è stato raccontato fino alla scena del parto Alice l'ha vissuta veramente, il resto è solo frutto del coma e della sua testa.
2. La segreteria di Harry, mi avete tormentato dall'inizio della storia ahah e svelato il mistero Alice sentiva la segreteria perchè Harry gliela faceva ascoltare ogni giorno.
3. Quindi Harry non è morto per davvero, contente?
4. Boh non so cosa ci sia ancora da spiegare ma se avete perplessità sono a vostra disposizione.
Se fa schifo come finale, lo accetto non ne sono rimasta entusiasta neanche io..
Se volete continuare a seguirmi in questo momento ho in corso la storia From the plane crash at the heart of disaster con sexy Malik, se passate mi fa piacere ;) (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1975275)
Come vabe inoltre già sapete abbiamo un gruppo facebook e chi ancora non è iscritto è ben accetto: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/
Non metto i link dei trailer e il resto perchè non ho tempo, ma li trovere nei capitoli precedenti.
Insomma, per concludere io sono sempre qui per voi e non vi liberete di me tanto facilmente la mia mente lavora per voi.
Spero di avervi trasmesso qualcosa, una qualsiasi emozione e di avervi reso felici.
Bene dichiaro uffialmente conclusa People always leave, fatemi sapere le vostre considerazioni sui personaggi e su ciò che pensate in generale.
L'amore trionfa. Sempre.
Un abbraccio.
Aria__


 
  
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