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Autore: sibley    26/09/2013    2 recensioni
[STORIA REVISIONATA E MODIFICATA]
Draco ed Hermione si ritrovano ad un forzato settimo anno, un settimo anno in cui devono fare i conti con la realtà che hanno vissuto finora e con un segreto che si portano dietro da troppo tempo. In questo scenario fanno da sfondo anche nuove relazioni sul nascere, ma soprattutto gli amici dei due che sono determinati a far sputare loro il rospo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
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Nel dormitorio nei sotterranei di Serpeverde, di fronte al bel biondino che risponde al nome di Draco Malfoy, in piedi con le braccia conserte e con addosso una vestaglia rosa vaporoso si stagliava l'alta figura di... Theodore Nott. Un Theodore Nott che aveva anche l'espressione parecchio corrucciata e indagatoria, per giunta.

"Stai cercando di dirmi che vuoi cambiare sesso, con quella vestaglia?" buttò lì Draco, sperando che Theodore non stesse aspettando proprio lui od in caso, di sviare il suo discorso verso qualcosa di più divertente.

"Ah-ah. Spiritoso. E' di Pansy, ovviamente... e sto cercando di dirti che se non la pianti di uscire di notte, finirò con il seguirti e se scopro che è ciò che penso io... sappi che verrai esposto al ludibrio pubblico in Sala Grande, caro Dracuccio mio..." 

"Ah sì? E cosa ti aspetti che io faccia di notte?" esclamò Draco con grande sicurezza. Sicurezza piuttosto finta, dal momento che il biondo rampollo di Casa Malfoy iniziava seriamente a sospettare che Theodore l'avesse scoperto.

La proverbiale sfortuna di Draco Malfoy voleva che dopo otto anni, in cui tra le altre cose c'era stata anche una Guerra Magica nella quale farsi scoprire con Hermione Granger sarebbe significato andare dritti in braccio alla morte, qualcuno si rendesse conto delle sue "fughe" dal dormitorio proprio adesso all'ultimo anno! Proprio quando ormai mancavano solo nove mesi, nove mesi e dopo sarebbe potuto uscire con Hermione alla luce del sole senza doversi nascondere sulla Torre d'Astronomia, nel bagno di Mirtilla Malcontenta o peggio nell'aula della Professoressa Cooman.

"Io, sono fortemente convinto... che tu di notte vada ad Hogsmeade, attraverso il passaggio della Stanza delle Necessità... e tu vada ai Tre Manici di Scopa. Confessalo, tu hai una relazione con Madama Rosmerta!"

"Ma che cazz?!..." basito, il povero Malfoy si vide costretto a trattenersi per non svegliare l'intera casa, incluso il Professor Lumacorno, che dopo numerose insistenze aveva accettato di dormire nel dormitorio degli Studenti, proprio come gli altri insegnanti.

"No, Theodore. Nessuna relazione con Madama Rosmerta. La lascio volentieri a Weasley, so che aveva una fissa con lei un paio d'anni fa." 

Nott fissò Draco poco convinto, ma mise le mani sui fianchi, come una chioccia petulante e insistette.

"Allora dimmi dove vai tutte le notti." 

Draco riflettè rapidamente. Prima o poi sarebbe venuto a scoprire comunque della loro relazione, non c'era alcun dubbio... tanto valeva sputare il rospo subito almeno con lui.

"Theo, non sono così uno stronzo da mentirti, e nemmeno così infame da Obliviarti... sei uno dei miei migliori amici, lo sai... ed io sono disposto a dirtelo, ma con la promessa che non ti scapperà una risata e non dovrai dirlo a nessuno. A Zabini lo dico io domani mattina, con tutta calma." 

"Andata, fratello. Adesso dimmi, non sto più nella vestaglia vaporosa di Pansy!" 


Draco si accomodò sulla poltrona migliore della Sala e con calma iniziò a raccontare gli avvenimenti di otto anni prima, di come aveva conosciuto Hermione e come erano sopravvissuti alla Guerra Magica. Ma come si poteva raccontare tutto ciò? Draco, dunque, ebbe una pensata migliore.

"Sai dove potremmo trovare un Pensatoio, Nott?" chiese Draco.

"Sì... Dovrebbe essercene uno nell'armadio della nostra stanza. Te lo vado a prendere." 

Theodore si avviò strisciando le pantofole rosa, anch'esse di Pansy e riemerse dalla loro stanza circa dieci minuti dopo con in mano un grande recipiente.Theodore guardò Draco che afferrata la bacchetta di biancospino, che tra l'altro gli era stata restituita da Hermione dopo la battaglia finale, si stava estraendo dalla mente alcuni pensieri e ricordi. Lentamente Draco fece cadere quei sottili pensieri, somiglianti quasi a ragnatele, nella bacinella e invitò Theodore con un gesto regale della mano a tuffarsi nel catino. Theodore non se lo fece ripetere due volte e si lanciò dritto nel Pensatoio mentre Draco immediatamente lo seguì a ruota.

< Era appollaiato da ore su quel maledettissimo ramo ad aspettare che la sua Hermione uscisse dalla tenda per andare a cacciare qualcosa dal momento che era rimasta la sola ad avere la bacchetta poiché purtroppo la bacchetta del signorino Potter si era spezzata e dunque ora toccava ad Hermione fare il lavoro doppio. Dopo qualche secondo, la riccia uscì dalla tenda dicendo ad Harry di stare attento a qualsiasi rumore. La Grifondoro alzò lo sguardo, in attesa del segnale. Draco fece luce con la bacchetta e iniziò a saltare di ramo in ramo fino ad arrivare ad una radura nella quale era eretta una seconda tenda.

Draco entrò nella tenda silenziosamente e attese qualche istante nel quale Hermione fuori avrebbe incantato l'area meglio di lui e l'avrebbe resa inespugnabile. Nel frattempo, il biondo si era messo comodo sopra ad un grosso letto matrimoniale. Pochi minuti dopo, Hermione entrò nella tenda e si levò di dosso la pesante giacca invernale, poiché nella tenda faceva piuttosto caldo. Lei immediatamente si avvicinò a Draco e gli prese il braccio che di solito porta il Marchio Nero. Era una strana abitudine quella che aveva preso lei, non riusciva assolutamente a staccare le proprie mani da quel braccio mentre continuava a guardare la pelle candida "sporcata" da quell'orribile tatuaggio non richiesto.

"Stai bene, amore?" cinguettò lei.

"Sì, piccola. Sto bene. Ho saputo che a Godric's Hollow le cose non sono esattamente andate come speravate tu e Potter. Se avessi saputo che quel bastardo aveva lasciato Nagini a casa di Bathilda te l'avrei detto... ma purtroppo da quando l'anno scorso non ho ucciso Silente la mia famiglia non è più così vicina a Voldemort. Certo, potrei chiedere a Zia Bellatrix ma temo che sospetterebbe qualcosa... e non si lascia Imperare facilmente." 

"Lo so Draco, non devi dirmi queste cose. L'importante è che adesso io e te siamo qui e niente ci può dar problemi... come hai fatto a sfuggire stavolta?" 

"Ho trasfigurato Tiger trasformandolo in una mia copia perfetta e gli ho imposto con la Maledizione Imperius di comportarsi esattamente come me per circa una giornata. Anche se sono lontano, sono abbastanza forte da avere un grande potere su di lui." 

"Fai progressi, con questo tipo di magia..."


La Serpe ed il Grifone unirono le loro labbra in un bacio disperato senza nemmeno lasciar spazio al discorso che stavano facendo, stringendosi sempre di più e proseguendo quel che non aveva per niente il sapore dell'amore, ma bensì del proibito e della paura di venir scoperti... e la paura di non rivedersi mai più. Hermione si staccò da Draco e sospirò guardando il suo braccio ma senza vedere però il Marchio Nero.

"Ma... Cos'è successo?"

Draco accarezzò i capelli alla Grifondoro e iniziò a spiegarle alcuni degli esperimenti che aveva compiuto quella settimana.

"Ho sentito parlare che i Babbani utilizzano una strana maniera per rimuovere i tatuaggi che si fanno da soli, o per chiudere le cicatrici che si creano in seguito alle ferite... ho provato prima a rimarginare la ferita della marchiatura a fuoco, riaprendomi tutto il braccio, fino a tornare alla carne vera e propria... ed alla fine ho richiuso la ferita per non lasciare segni... mentre con la tecnologia Babbana mi sono fatto rimuovere l'inchiostro dal braccio. Per il resto, l'incantesimo imposto da Voldemort sui Marchi Neri è simile a quello che avevi utilizzato tu per i Galeoni magici che utilizzavi per comunicare con l'Esercito di Silente."

"In effetti, l'idea era venuta da lì."

"Ed io ho utilizzato il processo inverso, annullando quella magia sul mio Marchio Nero."

"Ma come fai in mezzo agli altri Mangiamorte, Draco?... è pericolosissimo! Se si accorgessero che non hai più il Marchio Nero, ti ucciderebbero immediatamente! No, no, no... questo non lo dovevi fare... finirai nei pasticci, verrai scoperto!..."

"Ho provveduto anche a questo. Ho imperato di nuovo Tiger, l'ho trasfigurato e l'ho mandato a Diagon Alley. Lì è entrato da Tiri Vispi Weasley e si è procurato quei Marchi Neri finti da mettersi sulle braccia... quindi quando sono a casa basta utilizzare quegli affari lì e il gioco è fatto. Mi basta stare vicino a mia madre e a mio padre, così quando i loro Marchi bruciano io posso fingere che anche il mio abbia iniziato a scottare."

"Sei un genio... forse, anche molto più brillante di me..."

"Ti amo, Hermione."

"Ti amo anche io, Draco."
>


Draco afferrò per un braccio Theodore e lo trascinò fuori dai suoi ricordi a forza. Evidentemente la parte che sarebbe arrivata dopo non era esattamente qualcosa che avrebbe voluto mostrare a Theodore Nott, che per quanto fosse stato il suo migliore amico, sicuramente non avrebbe potuto né voluto vedere gli attimi intimi suoi e della sua amata Hermione.

"Ehi! Proprio adesso che mi stavo divertendo!" latrò Nott.

"Stai zitto, ebete! Vuoi svegliare tutti!? Ora torna a dormire, non è il momento più adatto per girovagare per la Sala Comune. Ti ripeto: che non ti scappi una sola parola con nessuno. A Blaise ci penso io. Buonanotte, Theodore." 

"No. Spiegami di più."

"...d'accordo"
- cedette il biondo Serpeverde, consapevole che non avrebbe potuto far cambiare idea a Theodore nemmeno con l'Imperius.

"Ricordi quando ad Halloween del nostro primo anno un Troll entrò nella scuola?"

"Certo, una serata indimenticabile!"

"Come no... be', quella sera Hermione era in un bagno che piangeva per colpa di Lenticchia. Non so perché, mi sono solo fermato a parlarle e da lì è iniziato tutto... abbiamo trovato il modo di vederci varie volte all'insaputa di tutti, nel corso degli anni e come hai visto anche durante la Guerra Magica abbiamo trovato la maniera di incontrarci più o meno frequentemente. Non riuscivamo a stare distanti... o almeno, io non riuscivo."

"Ma... tutte le idee di tuo padre, gli insulti, tutte le volte che vi siete presi a parole nei corridoi..."

"Bugie, solo enormi bugie!"

"D'accordo, d'accordo... stai calmo, Principino. Credo di aver capito... non sta a me giudicare, non ho intenzione di dirti nulla, soprattutto perché ormai sono anni ed anni che protrai questa relazione e penso tu sappia cosa stai facendo... come sempre. Perciò, se non hai nulla in contrario - e non credo tu ce l'abbia - vado a letto. Buonanotte, Draco." 


Draco riprese i suoi pensieri dal Pensatoio e con cura li rimise dentro la sua bionda testa. Silenziosamente fece Evanescere il Pensatoio. L'avrebbe fatto ricomparire la mattina dopo mentre con calma rientrava nella stanza che divideva con Theodore Nott, Blaise Zabini, Gregory Goyle e a sorpresa come New Entry dopo la morte di Tiger, Marcus Flitt costretto a tornare ad Hogwarts dopo che era stato scoperto un inganno nei suoi M.A.G.O. che effettivamente avevano destato sospetti per i voti un po' troppo alti.

Draco si mise a letto guardando il soffitto. Domattina avrebbe dovuto spiegare a quel pazzoide di Blaise Zabini tutta quella faccenda poiché non si sentiva di voler far torto a Blaise raccontando la sua storia solamente a Theodore. I due gli erano stati accanto in egual misura e gli pareva corretto spiegare la situazione a tutti e due. Non capiva bene perché non l'avesse mai detto prima ai suoi amici, loro non avrebbero mai detto nulla di male su quella relazione mentre invece capiva benissimo per quale ragione Hermione avesse sempre taciuto la sua relazione con lui a San Potter e al Rosso. Loro non avrebbero capito. Avrebbero pensato che il suo fosse solo uno stratagemma per estorcere ad Hermione informazioni preziose sul loro Trio Miracoli. Su questi pensieri tormentati, cadde in un sonno profondo.
  
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