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Autore: Narmona    26/09/2013    2 recensioni
Il Konoha Restaurant era forse il ristorante più elegante e più sfarzoso della città. Era stato aperto da poco da una certa signora Tsunade in uno dei quartieri più malfamati della periferia. Tenten si era chiesta molte volte perché quella donna avesse deciso di aprire un bel ristorante proprio in quel quartiere, ma non aveva mai trovato una risposta. [...] Cercò di raccogliere tutto il coraggio che aveva e di muovere il primo passo verso la porta; lei doveva raggiungere il suo obbiettivo, non poteva fermarsi in vista della meta per un timore qualsiasi. Lei doveva assolutamente farsi assumere in quel ristorante.
Genere: Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Assunta. Tenten non poteva crederci, era stata assunta nel Konoha Restaurant, il ristorante più lussuoso di tutta Konoha. E tutto ciò grazie a un taciturno barista che aveva detto la cosa giusta al momento giusto.
Da quando aveva saputo che era stata assunta, Tenten non aveva fatto altro che vessarlo con i suoi ringraziamenti. Non che la cosa dispiacesse al giovane dagli occhi bianchi, si capiva dal fatto che cercava di nascondere un semi-sorriso, ma dopo essersi gratificato con i suoi complimenti quanto bastava cercò subito di disfarsi di lei.

-Il Boss l'ha assunta, farebbe meglio ad andarsi subito a cambiare, stiamo per aprire- Si limitò a dire.

Tenten annuì con ancora un largo sorriso sul volto, poi però si fece seria e si guardò intorno:
-Si ma.. dove mi dovrei cambiare? Con che cosa poi?- Poi la ragazza si voltò verso il barista -Ma soprattutto, in che cosa sono stata assunta?-

Il giovane posò un altro bicchiere sulla vetrinetta alle sue spalle.
-In che senso?- Domandò con un'impassibilità ammirevole.

-Ecco, si insomma, sono stata assunta come cameriera, cuoca, tuttofare...? Non capisco, potresti spiegarmelo?-

Neji posò il panno con cui stava asciugando i bicchieri nel lavandino dietro il bancone. Aveva finito i bicchieri da asciugare, ma dallo sguardo che lanciò alla ragazza, aveva finito anche la pazienza. La ragazza se ne accorse subite e si imbarazzò moltissimo. Sentiva il bisogno urgente di congedarsi da quel ragazzo dai lunghi capelli castani e di trovare qualcun altro a cui chiedere informazioni per capirci qualcosa. Non voleva andare dal capo, Boss come lo chiamava lui, per paura di irritarla e perdere il lavoro ancor prima di averlo iniziato. Con i datori di lavoro era sempre meglio non scherzare troppo. Ma nel momento in cui Tenten stava per salutare il ragazzo, dalla porta dietro di lei uscì frettolosamente qualcuno.
Appena Neji la vide i suoi occhi di un bianco opaco, quasi vitreo, si illuminarono. Tenten capì immediatamente che il ragazzo aveva trovato qualcuno a cui scaricarla.

-Ino! Vieni un attimo qui, devi aiutare questa ragazza-

-Oh, e questa chi è?- Chiese Ino, avvicinandosi.

Nel girarsi, Tenten si ritrovò faccia a faccia con una ragazza molto magra, dai lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e dagli occhi di un azzurro intenso.

-E' stata assunta da poco dal Boss. Non sa ancora nulla di questo posto, la lascio a te-

Detto ciò, Neji si eclissò dietro il suo bancone impegnato a pulire la macchinetta del caffè dalla sporcizia. Ino rimase a fissare il ragazzo scuotendo la testa; Tenten si rese contro che evidentemente il senso di superiorità di quel ragazzo non era stato colto solo da lei.
Subito dopo, la ragazza bionda puntò i suoi occhi azzurri su di lei:

-Dunque tu saresti il nuovo acquisto del Boss! Sei carina, sai?-

-Ah... grazie!-

-Allora, Neji ha detto che non sai ancora nulla dei meccanismi del ristorante, vero?-

-Si- Ammise Tenten arrossendo.

-E' normale, sei appena arrivata!- Ino prese la nuova ragazza per il braccio e la spinse dentro la porta della cucina -Dunque, adesso ti spiegherò tutto del ristorante. Bene, fermati qui e cerca di ascoltarmi bene!-

Tenten si fermò nel corridoio su cui dava la porta dell'atrio. L'odore di cucinato che proveniva da un'altra porta poco distante da loro era davvero molto forte. Oltre all'odore, Tenten sentiva alcune voci indistinte provenire da più parti. Ino catturò la sua attenzione indicando la porta da dove proveniva l'odore di cucinato:

-Allora, dal bancone di Neji, ovvero dall'atrio del ristorante, entrando in questo corridoio troverai tre porte. La prima porta sinistra, si quella, è la porta della cucina. Da lì i cuochi preparano il cibo da servire. Ogni cameriere deve entrare in cucina per prendere i piatti da servire, per questo la porta è così grande, così le persone possono entrare e uscire insieme. Invece quella- Indicò una porta di fronte alla porta della cucina -Quella è la porta del magazzino. Lì conserviamo tutto il necessario per cucinare-

Tenten seguiva con lo sguardo tutto ciò che Ino indicava senza perdersi una parola. La zona servizio, ovvero la zona in cui i clienti non potevano entrare, era davvero molto accogliente e piacevolmente decorato con quadri e foto degli altri camerieri.
Ino riacquistò l'attenzione di Tenten indicando la terza porta alla fine del corridoio che Tenten non aveva notato:

-E quella è la porta dietro la quale c'è la scalinata per salire agli alloggi dei dipendenti del ristorante. Non so se lo sai ma questo ristorante include nella misera paga vitto e alloggio!-

-Si- Rispose prontamente Tenten -Lo so, per questo mi sono fatta assumere qui!-

Ino la guardò piacevolmente stupita, poi le rivolse un sorriso:
-Bene, allora possiamo passare subito alle presentazioni. E' fondamentale che tu conosca tutti gli altri dipendenti del ristorante per poter lavorare bene e in armonia. Il Boss vuole un lavoro impeccabile da noi!-

La ragazza dai lunghi capelli biondi trascinò Tenten all'interno della cucina. Appena varcato la porta, le due ragazze vennero travolte dal pungente odore di cucinato che aleggiava in tutto l'atrio del ristorante, impregnandole i vestiti.

La cucina era collocata in una stanza molto spaziosa, occupata per la maggior parte da mobili e utensili da cucina. Ad ogni parete erano attaccati ogni sorta di utensili ad asciugare o semplicemente per essere a portata di mano. Nel mezzo della stanza una grossa cucina ad isola ricoperta di fornelli e lavandini permetteva ai cuochi di cucinare tutte le pietanze che volevano e alle altre persone di camminare nella stanza senza troppa difficoltà. Due grossi forni, uno a legna e uno elettrico, completavano l'arredamento della cucina. Tenten rimase sbigottita dall'immenso locale: la giovane ragazza non aveva mai visto una cucina professionale di quel calibro. Ino, nel vedere la sua espressione, si lasciò scappare un risolino. Vicino ai fornelli ricoperti di pentole e padelle si affaccendava quello che a Tenten sembrò il cuoco. Il ragazzo infatti indossava il tipico abbigliamento da cuoco, con tanto di cappello e camicia, e aveva anche la corporatura giusta. Ino indicò il ragazzo che non si era accorto di loro:

-Lo vedi quel ragazzo? E' Choji, il nostro cuoco. Cucina dei piatti buonissimi e non poche volte il Boss riceve complimenti dai clienti per il cibo servitogli-

Tenten annuì mentre osservava il ragazzo mescolare con un mestolo all'interno di una grossa padella.
-Si, in effetti ha l'aspetto di un cuoco, è davvero gras...-

Ino lanciò uno sguardo preoccupatissimo verso Tenten, già sul punto di fermarla, ma la ragazza non riuscì comunque a finire la frase.

Da dietro di loro, infatti, una mano esangue uscita dal nulla si premette sulla bocca di Tenten impedendogli di continuare la frase.

-Non è carino da parte tua dire una cosa del genere!- La rimproverò una voce melliflua maschile.

Ino si lasciò scappare un sospiro di sollievo, poi fece avanzare il ragazzo, che intanto aveva lasciato la presa su Tenten, presentandolo:
-Lui è Sai, il nostro pasticciere. E' davvero un artista, riesce creare delle torte a più piani davvero sorprendenti, ed è un mago coi pasticcini!-

Tenten squadrò quel pasticciere moro, alto e incredibilmente pallido confusa. Non riusciva a spiegarsi il perché di quel gesto e il falso sorriso che aveva costantemente sulla faccia le faceva venire i brividi. Ino intuì le perplessità della nuova arrivata:

-Riguardo a prima- Le disse avvicinandosi all'orecchio per non farsi sentire -Sai ti ha bloccato perché il cuoco è molto permaloso sul suo aspetto fisico. La parola grasso è il suo tabù, se la sentisse andrebbe subito in escandescenza e non cucinerebbe più, rovinandoci la giornata lavorativa-

Tenten, nell'ascoltare guardò prima il pasticciere Sai che annuiva ritmicamente con quel sorrisetto stampato sulla faccia, poi il cuoco vicino ai fornelli che frattempo li aveva notati e si stava avvicinando a loro.
Appena lo vide Ino smise subito di parlare e salutò il cuoco Choji con allegria, spiegandogli chi era la nuova arrivata e cosa stessero facendo.

-Ah, e così tu saresti la nuova arrivata! Allora oggi cucinerò qualcosa di speciale per darti il benvenuto!- Le disse Choji, dopo aver sentito la spiegazione di Ino -Ti piacciono le bistecche? Ne ho già cucinate un po', ma quelle sono solo per me!-

-Choji ha il vizio di preparare tre cucine ogni volta: una da servire ai clienti, una che serve a noi dipendenti del ristorante e una che consuma da solo- Spiegò Sai, vedendo la faccia dubbiosa della ragazza.

Tenten le lanciò un timido sorriso. Ora sapeva il perché quel cuoco era così grasso e perché quella parola era un tabù per lui.

Dopo aver scambiato qualche altra parola sulla bontà delle bistecche alla brace, Ino “liberò” Tenten dalla presenza opprimente del cuoco e del pasticciere e la spinse di nuovo nell'atrio.

La prima cosa che notò uscendo da quella porta fu Neji che era ancora dietro il bancone impegnato questa volta ad asciugare le tazzine da caffè. Ma quel ragazzo ha sempre delle cose da asciugare? si chiese Tenten, poi la sua attenzione fu catturata da qualcos'altro. Un ragazzo alto, dai capelli castani raccolti in una piccola coda sopra la nuca e lo sguardo incredibilmente annoiato incrociò la strada delle due ragazze:

-Ino- Disse il ragazzo soffocando uno sbadiglio -Cos'è tutta questa energia?-

Poi, asciugandosi una lacrima dagli occhi, si accorse che Ino non era da sola:
-E tu chi saresti, una nuova arrivata? Certo che il Boss non ha perso tempo a riempire il posto vacante lasciato da Rock Lee!-

Tenten rimase affascinata dal suo modo di fare: quel ragazzo sembrava svogliato, disinteressato, pacato ma al contempo distinto e impertinente e ciò lo rendeva molto curioso agli occhi della nuova arrivata.

Ino sorrise al ragazzo, poi lo presentò a Tenten:
-Lui è Shikamaru, il coordinatore del ristorante. Per ogni problema di qualsiasi tipo ci si deve rivolgere a lui, come una sorta di rappresentante di classe. In pratica è il vice del Boss, la quale non vuole essere disturbata per nessun motivo in nessun momento!-

Shikamaru annuiva ad ogni parola della ragazza dagli occhi cristallini con uno sguardo rassegnato:
-Si, quella vecchiaccia non ha mai voglia di fare niente, preferisce rimanere nel suo ufficio a bere alcool e a giocare al poker online, lasciando tutte le cose da fare a me! Mi devo occupare persino di pagare gli stessi dipendenti, assurdo!-

-Vecchiaccia?- Chiese Tenten stupita nel sentire le parole di Shikamaru. Non avrebbe dato più di trent'anni alla donna che l'aveva assunta.

-A si, tu non puoi saperlo. Quella vecchiaccia sembra una giovane trentenne ma in realtà è un'arzilla cinquantenne che a furia di usare cosmetici è riuscita a tenere giovane la sua pelle!-

-Incredibile!- Furono le uniche parole della ragazza, ma il suo sguardo sbigottito lasciava intendere il resto. E' fuori da ogni logica pensò.

-Sentite, non so come fate ad avere tempo per bighellonare in questo modo ma io ho da fare!- Si congedò alla fine Shikamaru con un gesto della mano -Tu, nuova, puoi iniziare asciugando posate e bicchieri nella zona di servizio. Puoi andarti a cambiare nella stanza numero quattro, troverai tutto lì!-

Ino seguì con lo sguardo il coordinatore del ristorante poi, spingendo Tenten nella sala da pranzo dove altri camerieri stavano preparando i tavoli per i clienti immersi in una cacofonia di suoni di posate, bicchieri e brusii soffuso, le disse:
-Visto? Ha intuito subito cosa volevi sapere senza neanche chiedertelo! Shikamaru sembra un ragazzo svogliato e noioso, ma in realtà è un genio. E' per questo che il Boss lo ha promosso a coordinatore del ristorante. Fidati, lui e Choji li conosco fin da quando eravamo piccoli!-

Arrivati nella sala da pranzo, Ino indicò con la mano tutto il resto dello staff del ristorante:

-Quello è Kiba, il baby-sitter del ristorante. Si, lo so, è strano trovare un baby-sitter maschio, ma Kiba, insieme al suo cane Akamaru, è un ottimo animatore e inoltre adora i bambini. Lui invece è Shino, il giardiniere. E' lui che cura la siepe e il giardino del ristorante, inoltre è davvero un mago nel trattare gli insetti che infestano questa zona!- Disse indicando due ragazzi che stavano apparecchiando un tavolo in fondo alla sala.

Il primo era un ragazzo alto, bruno con due segni rossi sulle guance, segni che probabilmente servivano a qualche gioco che avrebbe fatto in seguito con i bambini. Il secondo ragazzo invece era corvino e molto più alto di tutti i ragazzi del ristorante ed aveva un aspetto terribilmente lugubre a causa della tuta da giardinaggio e gli occhiali scuri. “Non sono ammessi animali nel locale” suppose Tenten non vedendo da nessuna parte il cane Akamaru.

Ino indicò un altro gruppo di persone:

-Guarda, quella graziosa ragazza dai lunghi capelli blu è Hinata. Non è carina? E' anche lei una cameriera. Invece quei due vicino a Hinata sono i musicisti del ristorante, Kankuro e Temari. Kankuro è un bravissimo pianista mentre Temari è una violinista eccellente. Sono fratelli sai? Quel biondino lì invece è Naruto, il nipote del Boss, un vero scansafatiche che non sa fare praticamente nulla e combina solo guai, ma essendo raccomandato da Tsunate in persona non possiamo fare altro che sopportarlo!-

-Ah, ma quello è il ragazzo di prima!- Esclamò all'improvviso Tenten guardando Naruto posare sui tavoli dei bicchieri.

Ino le lanciò uno sguardo dubbioso, ma non fece domande.

-Come cameriere c'è anche il bellissimo Sasuke, che adesso però non c'è, probabilmente si starà cambiando. E' un ragazzo davvero carino, ma non montarti la testa, Sasuke è solo mio! Mi basta Sakura come rivale! A proposito, quella ragazza dai capelli rosa è Sakura, la mia rivale in amore, mentre quel ragazzo dai capelli rossi è Gaara, il cantante. E' un tipo solitario e taciturno, ma ha una voce molto gradevole ed è il fratello minore dei musicisti. Non va molto d'accordo con Sakura e soprattutto Rock lee!-

-Chi è questo Rock Lee? Lo state nominano da quando sono arrivata-

-Ah beh, Rock Lee è un personaggio- Rispose Ino ridendo -E' un ragazzo davvero strano con una capigliatura davvero bizzarra e delle sopracciglia incredibilmente folte. Lo conoscerai molto presto, è il tuttofare del ristorante, si occupa lui delle pulizie del locale-

Tenten annuì pensierosa. Aveva conosciuto tutto lo staff del ristorante, ora non doveva fare altro che cambiarsi, presentarsi per bene e iniziare a lavorare. Ino capì al volo l'impazienza della nuova arrivata.

-Dai, adesso vai a cambiarti, io ti aspetto qui e intanto do una mano a sistemare la sala!-

Salutandosi, Tenten corse letteralmente nel corridoio della zona di servizio, superando una cartello giallo appoggiato vicino al bancone di Neji con su scritto “attenzione, pavimento bagnato”. Appena entrata nel corridoio, la ragazza si trovò davanti a un secchio pieno d'acqua e a un ragazzo che, chino su uno spazzolone, lavava diligentemente il pavimento fischiettando. Nel cercare di evitare di andare a sbattere contro il ragazzo, Tenten scivolò sul pavimento bagnato e inciampò nel secchio d'acqua, cadendo rovinosamente sul pavimento e bagnandosi tutta. Subito il ragazzo lasciò lo spazzolone a terra e la soccorse.

-Ahi che male!- Furono le uniche parole che la ragazza riuscì a dire, aggrappandosi al ragazzo che la tirava su e massaggiandosi il gomito destro.

-Ti sei fatta male? Eppure avevo messo il cartello! Oh no, il pavimento si è sporcato di nuovo!-

-Scusami, non avevo visto che qualcuno stava pulendo!- Si scuso Tenten rimettendosi in piedi con l'aiuto del ragazzo.

-Va bene, è giusto così, non mi sono impegnato abbastanza nel mio lavoro e questa è la punizione!- Disse il ragazzo con fervore, poi si accorse del dolore che provava la ragazza al gomito.

-Ti fa male? Non preoccuparti, la forza della gioventù ti allevierà presto il dolore, come dice sempre il grande Maestro Gai!-

Tenten rimase a guardarlo sconcertata dai discorsi insensati che faceva. Chi era il maestro Gai? Cos'era la forza della gioventù? Il ragazzo però, nel vederla tutta bagnata, distolse lo sguardo evidentemente imbarazzato e, rosso in viso, raccolse lo spazzolone che nel frattempo era caduto . Aveva gli occhi neri come la pece e le sue sopracciglia incredibilmente folte erano seminascoste da un caschetto davvero singolare. I capelli erano così lisci e neri che riflettevano la luce. Ma questo è il famoso Rock Lee pensò Tenten ricollegando la descrizione di Ino al ragazzo che aveva davanti.
La ragazza si scusò nuovamente con il tuttofare, poi corse verso la fine del corridoio e salì le scale, diretta verso la stanza numero quattro.


Dopo aver informato Tsunade sul numero dei clienti che avrebbero affollato il ristorante in quel giorno, Shikamaru si affrettò ad abbozzare uno schema tattico per i camerieri per facilitargli il servizio dei clienti.
-Allora oggi Sakura servirà l'ala destra del ristorante insieme a Hinata, Ino la metto insieme a Naruto così Sasuke potrà servire da solo e senza inconvenienti la zona davanti l'atrio, mentre la nuova la metto nella cucina ad asciugare posate e bicchieri!-
Ma mentre stava scrivendo nel bozzetto il nome di Sasuke nella zona della stanza davanti l'atrio, Shikamaru sospirò lasciando la penna sul foglio e si portò una mano alla tempia:
-Che sbadato, la stanza numero quattro è la stanza di Sasuke, quella vuota è la numero cinque... pazienza, lo capirà da sola!-


Salita la rampa di scale, la ragazza si ritrovò in un lungo corridoio dove si affacciavano innumerevoli porte. Le bastarono pochi passi per trovare la porta della stanza numero quattro.
-Ah finalmente posso posare la mia roba e cambiarmi!- Esclamò, girando la chiave che si trovava nella serratura e aprendo la porta.

  
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