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Autore: blejan    27/09/2013    6 recensioni
Momenti di vita ordinaria di esistenze straordinarie: la Interdimensional Magical Energy Security and Control Organization di tutti i giorni, tra ordinaria amministrazione e non.
Raccolta per la challenge “Slice of Life” di areon.
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I.M.E.S.C.O.: Chocolate Box'
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Prompt: 4 - COLAZIONE
Titolo: Finding Isolde
Autore: blejan
Fandom: Originale
Personaggi: Jvette, Alaros, Adriss, Isolde
Genere: Fantasy, Avventura, Comico
Rating: Verde
Avvertimenti: nessuno
Lunghezza: 738







Finding Isolde



La prima cosa che colpì Jvette quando entrò in cucina fu un cornflake: in senso profondamente fisico perchè, materializzatosi dal nulla, cercò di esplorarle la cavità nasale destra con estrema e professionale perizia, prima che riuscisse a soffiarlo, sconfortato ed umidiccio, in un fazzoletto.

- ‘Giorno Jvette - la salutò un gemello, accovacciato su uno sgabello della penisola, armeggiando con il barattolo della crema di nocciole, parecchio indispettito dal fatto che quest’ultimo non gli concedesse il privilegio di aprirsi: portando la treccia, doveva trattarsi di Alaros.
Nonostante stesse grugnendo per lo sforzo, il palmo della mano opalescente per l’incantesimo di forzatura in atto, riuscì ugualmente a sorriderle solare, i capelli sulle tempie incollati dal sudore. Con un puff soffocato, il coperchio si arrese; il ragazzo sollevò un pugno chiuso verso l’alto in segno di vittoria.
- Sono il re degli scassinatori. - annunciò compiaciuto, assalendo il piccolo contenitore con un cucchiaio.
Jvette fece scorrere lo sguardo sull’ attrezzatura che precedentemente doveva aver provato ad usare nell’impresa, disposta alla rinfusa sulla tovaglia a quadri grigi e rossi: una forchetta, un coltello, un apriscatole, un cavatappi, un seghetto, tra le fette biscottate, ed un’ accetta.
- Sei il re dei casinisti. -

Un pugnale, lungo come il suo avambraccio, con la lama che spuntava di un paio di dita dal fodero, ricoperto da una sostanza bluastra e gelatinosa che aveva l’aria di essere tutto tranne commestibile, si faceva ammirare in equilibrio sul barattolo di marmellata d’arance.
Fu quest’ ultimo particolare a far tornare la sua attenzione ad Alaros, squadrandolo attenta con gli scuri occhi color cioccolato. Non era particolarmente disturbata dal fatto che il gemello avesse tentato di tranciare a metà un barattolo solo per cibarsi del contenuto, lo aveva visto esibirsi in numeri ben più inventivi e fantasiosi.
Come risvegliatasi da un sogno, notò ciuffi di muschio argentei impigliati tra i capelli scuri, una sbavatura umida di fango sul collo e, ovviamente, la corazza di cuoio scuro ricoperta di terra, sul cui petto campeggiava il segno annerito che testimoniava il passaggio di una fiammata.
- Goblin ad Hyde Park. Una discussione piuttosto… Articolata - snocciolò sintetico il ragazzo.
La voce di Jvette fece sembrare la creatura contro cui aveva combattuto una mammoletta.
- Se fai immediatamente sparire quello- indicò con un dito, sottile ma malintenzionato, il pugnale -dal tavolo, magari potrei considerare l’eventualità di non privarti temporaneamente della funzionalità articolare coxo-femorale. -
"Ambage delizioso, Jvette."
Nel battito di ciglia successivo l’arma era già al sicuro nella cintura del gemello, le iridi smeraldine sottili e circospette.
- Crema di nocciole?- offrì, sporgendo il barattolo - Scambiamo i nostri germi in segno di pace. - le sorrise.
Si accorse di aver trattenuto il respiro solo quando Jvette gli sfilò il contenitore di vetro dalle mani, accettando le sue scuse e ricambiando il sorriso.
- Sono troppo buona. - considerò, ficcando in bocca una generosa cucchiaiata.
Con un balzello si sedette sul bordo del tavolo, il pigiama di almeno tre taglie più grandi le svolazzò attorno come un mantello, facendola sembrare ancora più esile.
- È mio questo? - indagò Alaros, valutando un lembo della maglia di cotone blu cobalto.
- Veramente è mio. - constatò Adriss, entrando nella stanza.
Aprendo il frigorifero a caccia del cartoccio del latte, sbuffò divertito - Il vostro attaccamento a noi ragazzi ci gratifica, signorina Arabel. -
Alaros ghignò - Ti vogliamo bene anche se hai un malsano impulso cleptomane nei confronti dei nostri pigiami. -
Jvette sorrise loro sbarazzina, strizzando gli occhi ed esibendosi in una linguaccia affettuosa.

Un uggiolìo sommesso attirò la loro attenzione.
- Buongiorno anche a te, Isolde. - sorrise Adriss, poggiando il latte sul piano di granito dei fornelli ed immergendo le braccia oltre lo sportello dell’elettrodomestico.
Ne riemerse con un oighear, uno spiritello dei ghiacciai: una palla di candido pelo, grossa quanto una mela, che lo osservava coi grandi occhi neri rotondi come bottoni.
Era stato proprio lui ad averla scoperta ruzzolare nel giardino in mezzo alla neve la vigilia di Natale di due anni prima e da allora non se n’era più andata.
Con cautela la posò sulla tovaglia per andare a scaldare il latte, mentre Alaros ed Jvette le facevano sorseggiare del succo d’ ananas da una tazzina da caffè, ridendo delle piccole orecchie appuntite che tremolavano emozionate.

Lo schioppo del gas che si accendeva la fece sobbalzare ed i ragazzi sgranarono gli occhi mentre, con un singhiozzo inquieto, espelleva quelle che scoprirono essere, ad un attento e meravigliato esame, delle gelatine alla frutta.





NdA : Salve creature! Alaros non si smetisce mai e ci regala gag ogni volta, la considera una missione^^. L’oighear (che in gallese significa ghiaccio) è una razza inventata dalla sottoscritta, nel caso steste andando a cercare forsennatamente in giro riferimenti in materia. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, il prossimo promette di avere toni più seri.
See ya

blejan



Istantanea credits: immagine di mintconspiracy
  
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