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Autore: LarryTranslations    28/09/2013    1 recensioni
Louis si trasferisce a Holmes Chapel dopo la morte dei suoi genitori in un incidente d’auto. Ha la custodia delle sue cinque sorelle ed è grazie alle più piccole che incontra Harry Styles, un insegnante d’asilo. La vita diventa molto più complicata per Louis.
Larry Stylinson!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Nessuno dei personaggi reali citati mi appartiene, la storia non è in alcun moda intesa per offendere e/o danneggiare tali persone, i caratteri rappresentati non riflettono la realtà, la traduzione non è stata fatta a scopo di lucro.

Questa fanfiction, è una traduzione. Potete trovare l'originale a questo link.
Questo è il permesso dell'autrice.




Capitolo Due.


Martedì, mercoledì e giovedì passarono velocemente e relativamente privi di eventi. Daisy e Phoebe erano molto felici della loro nuova scuola; adoravano completamente Harry. Louis stesso, era abbastanza affezionato all'insegnante d'asilo. Tutte le mattine di quella settimana, aveva portato le bambine all'asilo in anticipo, rimanendo a parlare con lui per circa dieci minuti, prima di correre al lavoro. Tutti i giorni dopo scuola, Louis era l'ultimo in classe e rimaneva a parlare con Harry ancora un po', fino a quando gemelle non iniziavano a lamentarsi che erano affamate o dovevano proprio andare via, perché Lottie, Flick e Georgia sarebbero arrivate a casa presto e lui doveva essere lì per farle entrare in casa.
Harry aveva veramente rasserenato l'umore di Louis e solo chiunque si era accorto del cambiamento nel suo comportamento. Louis quasi danzava al lavoro tutti i giorni, salutando chiunque con sorrisi e un veloce "Buongiorno!".
Trattava i clienti più maleducati con gentilezza, qualcosa che era impressionante di per sè. Era andata avanti così per una settimana e quando Louis scivolò attraverso la porta quel venerdì mattina, arrivando a malapena in orario per la quinta volta
quella settimana, Zayn esplose.

"Hai incontrato una ragazza, o qualcosa del genere?" Louis lo fissò confuso.

"No…Cosa te lo fa pensare?"

"Sei arrivato quasi in ritardo ogni giorno, questa settimana! Poi ti presenti con questo enorme sorriso e di buon umore, mi spiace, amico, ma per quanto tu sia carino e felice normalmente, questo è eccessivo e non è il Louis che conosco." Louis scrollò le spalle.

"Sono arrivato in ritardo, perché ho dovuto portare le gemelle all'asilo e la mia vita è molto più facile ora che non devo trovare qualcuno che le tenga. Arrivano a casa e dormono, perché sono stanche per la scuola. Harry dice che sono molto competitive durante le attività fisiche e corrono in giro durante la ricreazione, così quando tornano a casa, sono completamente esauste." Zayn sollevò un sopracciglio.

"Harry? Chi è Harry?"

"Il maestro delle gemelle" il sopracciglio di Zayn si unì quasi, all'attaccatura dei capelli.

"Di solito non ho a che fare con gli insegnanti delle mie sorelle, ma non bisognerebbe riferirsi a loro nello stesso modo in cui fanno i bambini? Tipo Mr.… Qualunque sia il suo cognome?"

"Io ed Harry siamo amici, una sorta di amici. Non usciamo o cose simili, ma siamo abbastanza in confidenza e sarebbe strano se lo chiamassi 'Mr. Styles' e lui chiamasse me 'Mr. Tomlinson'. Oh, questo mi ricorda: credi che potresti guardare le ragazze questa sera? Dalle 6.45 alle otto?"

"Certo, mi sembra ovvio, ma perché?"

"È la serata dei genitori all'asilo." Zayn ghignò.

"Parlerai col tuo nuovo 'amico'?" Zayn sollevò le mani, mimando esageratamente delle virgolette con le dita, appena disse la parola 'amico'. Louis alzò gli occhi al cielo.

"Non lo so, in effetti. Potrei non averne l'occasione, ci saranno molti genitori."

"Un sacco di MILF che cercheranno di rubare il tuo uomo?"

"Perché continui ad insinuare che Harry è il mio 'uomo'?"

"Amico, è ovvio che la ragione per cui sei stato così felice questa settimana, è lui. E' l'unica cosa che è veramente cambiata nella tua vita, di recente" Louis guardò verso il pavimento.

"E' questo il punto, comunque. Tutto è cambiato. Harry però, mi fa sentire normale, meno come un padre. Non mi sono sentito così felice, o così a casa, da quando i miei genitori sono morti. A questo punto, non me la sento per niente di farmi domande, per una volta, preferisco solo vivere. Non che tu e Liam non siate stati grandi, ma…non so. Lui rende tutto più facile. Quando parlo con lui, dimentico di avere degli obblighi, che i mie genitori sono morti, che ora io sono il genitore. Mi sento di nuovo come un ragazzo. Lui solo…non so. Mi fa sentire meglio." Zayn lo guardò con un'espressione dolce, un piccolo, triste, sorriso, sull'angolo delle labbra.

"Ho capito, Lou. A che ora vuoi che venga stasera?" Louis gli sorrise dolcemente.

"Verso le 6.40? Probabilmente è un po' presto, ma almeno ho il tempo per spiegarti cosa fare e magari arrivare un po' in anticipo." Zayn annuì e appoggiò un braccio sulla sua spalla.

"Certo. Ora andiamo.Abbiamo perso abbastanza tempo qui e Liam ci prenderà a calci in culo se lo lasciamo ancora lì fuori da solo, a pulire i tavoli."


****


Quando Zayn arrivò a casa Tomlinson, fu sorpreso di trovare Flick ad aprire la porta. Lei gli sorrise e si allungò per abbracciarlo.

"Starai qui a controllarci stasera, Zayn?" Zayn sorrise alla bambina di otto anni, baciandole la guancia.

"Sì, tesoro. Dov'è tuo fratello?" Flick ridacchiò, indicando il piano superiore.

"Sta avendo uno dei suoi momenti. Daisy e Phoebe sono di sopra che saltellano ovunque e--"

"Daisy, tocca qualcos'altro e dirò a Zayn che sei in castigo, non ci saranno tv o caramelle per te e dovrai essere a letto presto. Hai capito?"

Zayn scosse la testa al comportamento del suo amico. Forse sarebbe dovuto arrivare prima, per aiutarlo mentre si preparava. Sospirò e si girò per guardare Flick.

"Torna in sala, io vado a vedere se posso aiutarlo."

Flick annuì e zampettò via. Zayn si girò e iniziò a salire, facendo due scalini alla volta. Quando raggiunse il pianerottolo, prese il corridoio a destra, dove c'erano le camere di Louis, Daisy e Phoebe e Georgia. Bussò all'ultima porta in fondo, esattamente opposta a quella di Lottie, all'altro capo del corridoio. Ci fu un mugolio e qualche urlo, prima che la porta si aprisse per rivelare un Louis arruffato e senza maglietta e Phoebe e Daisy leggermente spaventate. Zayn sbuffò, lanciando a Louis un altro sguardo, prima di girarsi verso le bambine.

"Su ragazze,andiamo giù e lasciamo a vostro fratello, il tempo per scegliere cosa mettersi. Deve fare una bella impressione, o no?" Daisy e Phoebe corsero verso di lui, abbracciandogli le gambe.

"Grazie mille, amico. Non so cosa farei senza di te." Louis gli fece un sorriso grato e già esausto.

"Non preoccuparti, a cosa servono gli amici, altrimenti? Vieni giù quando sei pronto, sarò nel salotto con le ragazze." Disse Zayn, prima di girarsi e camminare, con le bambine ridacchianti ancora attaccate alle gambe, verso le scale.


****


Alle 6.53, Louis arrivò correndo al piano inferiore, afferrando le sue scarpe prima di entrare in sala. Iniziò a saltellare, provando ad infilare la scarpa al piede, per poi realizzare che era il piede sbagliato. Scambiandola, guardò Zayn.

"Okay, Daisy, Phoebe e Georgia devono iniziare a prepararsi per andare a letto alle 7.30, le metto a letto io quando torno, se però dovessi arrivare dopo le 8.30, fai pure tu e mettile a letto. Ti mando un messaggio se dovesse succedere," passò all'altra scarpa, fermandosi momentaneamente per tirare fuori le stringhe. "Flick deve iniziare a prepararsi verso le 8, ma comunque dovrei essere a casa per quell'ora, perciò non mi preoccuperei troppo di lei. Ancora, ti mando un messaggio se dovessi doverla mettere tu a letto. Assicurati che Georgia prenda lo sciroppo per la tosse prima di lavarsi i denti, ho messo il necessario sullo scaffale vicino al lavandino in bagno. Umm…Non più di mezz'ora di TV, preferirei che giocassero, o leggessero, o qualcosa di simile. Se vogliono, possono avere una pallina di gelato a testa," qui, guardò direttamente le gemelle e Georgia "ma non di più, altrimenti non dormono. Penso sia tutto. Hai il mio numero e quello dell'asilo è attaccato al frigo, in caso di emergenza. Divertitevi piccole sarò a casa presto!" Si piegò per dare un bacio e un abbraccio ad ogni bambina, stringendole gentilmente e arruffando i loro capelli. Una volta finito il giro, guardò verso Zayn.

"Grazie mille. Ci vediamo dopo, amico." Zayn gli sorrise.

"Divertiti con Harry, amico." Zayn gli fece l'occhiolino e Louis roteò gli occhi in risposta. Si incamminò verso la porta, lanciando un ultimo saluto da dietro la spalla.

****

Louis realizzò, ormai sul punto di entrare nella classe, che c'erano molte più persone di quanto si aspettasse. Una veloce occhiata nella stanza, gli fece capire che molti erano in coppia e un senso di inadeguatezza si fece strada nel suo stomaco, si sentì improvvisamente fuori luogo. Forse non era stata una così grande idea. Nessuno aveva notato il suo arrivo, poteva sempre andarsene semplicemente. I suoi piani di fuga, vennero tuttavia sventati, quando un Harry raggiante, si avvicinò a lui, reggendo un cartellino per il nome ed un pennarello.

"Sei venuto! Qui, scrivi il tuo nome e sotto i nomi delle gemelle. Aiuterà le persone ad identificarti." Harry gli tese il cartellino e il pennarello, guardando Louis fissarli per un momento, prima di roteare gli occhi e prenderli al suo posto. Tolse il retro anti-adesivo e schiacciò il cartellino sul taschino sinistro della camicia di Louis. Stappò il pennarello e scrisse, in una grafia piccola e nitida, "Louis Tomlinson. Daisy e Phoebe Tomlinson". Louis si mosse a disagio, alla strana sensazione di qualcuno che scriveva su di lui attraverso i vestiti e la carta dell'etichetta. Harry alzò lo sguardo quando finì, guardando Louis mentre tappava il pennarello. Picchiettò la guancia di Louis con un lungo dito.

"Non essere così spaventato, sono solo genitori. Andiamo, te ne presento qualcuno." Harry prese gentilmente il braccio di Louis e lo spinse verso un gruppetto di genitori alla loro sinistra.

Harry fece un grande sorriso appena si avvicinò, la sua mano che scivolava giù, verso il polso di Louis, mantenendo una stretta ferma, come a dire "Sei okay, ti tengo". I genitori interruppero la conversazione, sorridendo educatamente ai due ragazzi.

"Hey tutti, questo è Louis Tomlinson. È nuovo in città, perciò non conosce ancora molta gente." Disse Harry, sorridendo al gruppo. Loro lo osservarono, esaminandolo dall'alto in basso, lui si contorse internamente sotto il loro scrutinio, agitandosi a disagio, borbottando 'ciao'. Una donna bionda con troppe rughe sulle guance, lo fulminò criticamente.

"Sembri un po' troppo giovane, per essere un genitore. Quanti anni hai, comunque?" Chiese, un po' rudemente. Louis si agitò, nervoso.

"Emh, ho vent'anni, ma non sono un genitore. Ho la custodia delle mie sorelline, e due di loro sono iscritte qui, per quando sono al lavoro." Un'anonima signora castana, lo guardò aspra.

"Come fai ad avere la custodia delle tue sorelle? E quante ne hai, comunque?" Gli occhi di Louis si mossero su di lei, la sfida che appariva sui suoi lineamenti. Sentì Harry stringere il suo polso un po' più forte, circondandolo. Prese un piccolo respiro prima di provare a parlare nuovamente.

"Ne ho cinque e ho la loro custodia, perché quattro mesi fa, i miei genitori sono morti in un incidente stradale. Sono il più grande e piuttosto che farle dividere e mettere in un orfanotrofio," sputò fuori queste parole, come se gli bruciassero la lingua, "Ho acconsentito a prendere la loro custodia."

Fu leggermente scioccato, quando una giovane donna castana, sulla trentina, gli sorrise vivacemente. Lei aveva il braccio intorno ad un alto, relativamente giovane, uomo con un ciuffo. I loro cartellini dicevano 'Caroline Murs' e 'Olly Murs'.

"Penso sia ammirevole. Devi aver sacrificato molto per le tue sorelle e sono sicura che, anche se adesso non capiscono, ti saranno veramente grate quando diventeranno più grandi." Disse dolcemente. La donna gli piacque subito, non solo perché l'aveva difeso, ma lei è il marito sembravano persone molto carine. Stava solo ricevendo queste…vibrazioni da lei. Il suo sorriso si aprì ancora di più, appena i suoi occhi finirono sul suo cartellino.

"Tu sei il tutore di Daisy e Phoebe? Mio figlio le adora. Non smette mai di parlare di loro. Ha molti problemi a distinguerle, sai, così parla di loro come se fossero un'unica persona. Ho anche sentito che sono molto intelligenti."

Louis le sorrise. Sì, gli piaceva sicuramente quella donna. Louis e Caroline si immersero nella loro conversazione, senza veramente notare gli altri genitori che se ne andavano. Olly e Harry stavano dietro i due, parlando di sport e altre cose "da maschi". Louis finì col prendere il numero di Caroline, in cambio del suo, e pianificarono di fare un incontro con suo figlio, Jonahtan. Louis era triste quando scattarono le 8 e fu tempo di andarsene. Aspettò con Harry, mentre lui salutava con un 'Arrivederci' tutti i genitori che se ne andavano. Dopo che l'ultimo se ne fu andato, i due uscirono, Harry spegnendo le luci e chiudendo la porta della classe dietro di loro. Sorrise a Louis.

"Allora, ti sei divertito?" Louis rise di cuore.

"Sì, mi sono divertito, alla fine. Ero un po' preoccupato all'inizio, alcuni di quei genitori sembravano veramente orribili. Ma Caroline è stata incantevole, sono molto felice di avere avuto l'opportunità di conoscerla." Disse Louis, saltellando leggermente a causa dell'adrenalina che gli faceva sentire il corpo leggero.
Louis, guardando il nuovo amico mentre camminavano verso le macchine, fu colpito da un'idea.

"Ti andrebbe di venire a cena domani? Il sabato, i miei colleghi vengono da me, così dovrei già cucinare per otto, cosa cambia per nove? Se non sei già occupato, ovviamente." Harry lo fissò, leggermente incredulo.

"Davvero? Non sarebbe strano?" Per il momento, si erano fermati davanti alla macchina di Louis. Louis scosse la testa con forza.

"No! Per niente! Daisy e Phoebe sarebbero estasiate e anche a me farebbe veramente piacere averti con noi! Per favore?" Harry fissò la strada, mordendosi le labbra come se stesse considerando l'idea, in realtà stava solo cercando di reprimere un sorriso. Ritornò a guardare Louis.

"Sì, farebbe piacere anche a me." Louis si illuminò, lanciandosi verso l'amico e avvolgendogli le braccia intorno al collo. Harry si immobilizzò per un secondo, prima di avvolgere delicatamente le sue braccia intorno alla vita di Louis. Si rilassò lentamente, mentre un sentimento confuso ma confortevole, si faceva strada dentro di lui. Louis alla fine si tirò indietro, sapendo che doveva andare a mettere a letto le ragazze, visto che erano già passate le otto.

"Fantastico!" sorrise, "la cena sarà alle 6.30, ma puoi venire per le 6. E grazie, sai, per avermi fatto uscire stasera." Harry gli sorrise dall'alto.

"Non è nulla. Buonanotte, Lou." Louis aprì la portiera della sua macchina mentre Harry iniziava ad andarsene.

"Buonanotte, Haz."
   
 
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