Capitolo 4
Raphael The Arcangel
NDA Ciao a tutti scusate per il ritardo ma sono statra piuttosto impegnata con la scuola. il capitoo è più lungo del normale per farmi perdonare. spero vi piaccia
Ci vediamo sotto!
LILY
Stavo leggendo orgoglio e pregiudizio quando mi accorsi del ora. Erano le undici e un quarto. E ci voleva almeno mezzora per arrivare alla Torre degli Angeli. Eravamo tutti in salotto. Il camino era spento, la stanza era illuminata dal lampadario stile impero al centro della sala. Le finestre erano aperte e si godeva di una vista spettacolare sul Empire State Building. Io ero nella poltrona di velluto rosso vicino alla finestra. Bianca e Sirius erano accoccolati li vicino. Si stavano tenendo abbracciati sembrava che avessero bisogno di conforto . Non avevano fatto altro che sbaciucchiarsi e dirsi quanto si volevano bene. L’unica persona con cui avevo potuto fare una conversazione decente era stato Potter! Ma dico, con tutte le persone che ci sono al mondo con Potter dovevo passare il mio tempo?!
Si si lo so sono ingiusta. Lui è qui perché vuole bene a Bianca quanto me. Il suddetto idiota Potter, intanto era stravaccato sul secondo divano. Era sdraiato a pancia in giù. Portava dei Jeans babbani neri e una maglia anch’essa nera. Quel colore metteva in risalto il pallore della sua carnagione chiara.
Era sdraiato sul divano e teneva in mano una penna d’oca. La penna d’oca scivolava leggera e delicata sulla carta producendo un lieve scricchiolio. Di tanto in tanto intingeva la penna nel calamaio con l’inchiostro poi tornava a scrivere senza staccare gli occhi dalla pagina . Sapevo che aveva una calligrafia bellissima e ordinata. Come lo sapevo? Avevo letto il suo Diario. Okay detto così è molto immaturo e immorale. Ma... l’avevo trovato e non avevo resistito! Guardai le sue mani che si muovevano leggere sulla carta come la penna. Aveva delle belle mani lunghe, grandi ma affusolate erano mani da pianista.. le dita erano molto fini e sul dorso aveva piccole cicatrici che non si velavano se non guardando molto bene.
Non che io abbia osservato le sue mani! A me non importa nulla di Potter! Può fare quello che vuole!
«Ehi ragazzi dobbiamo andare!» dissi. Nessuno si mosse . Black continuò a abbracciare B e Potter continuò a scrivere imperterrito. Sbuffai spazientita
« Black potresti anche guardarmi! Potter tu potresti anche degnarci della tua regale presenza! Vado a chiamare Remus mi trovate da lui quando vorrete prestarmi attenzione!» dissi irritata con le mani che mi tremavano. D’accordo ero leggermente nervosa. (leggermente?N.D.James)
(Potter tu devi stare zitto o giuro che ti faccio dormire sul Divano! N.D.Lily * con uno strano luccichio negli occhi*)
(Non vale più questa minaccia! Sono un fantasma ricordi? Non ho bisogno di dormire Evans! Tu dovresti rilassarti sai? Nd.James * mentre fluttua via*)
Va bene okay forse e dico forse James ha ragione ero leggermente nervosa.
Stavo per andarmene da quella stanza quando Potter dal divano mi richiamò. «Aspetta Evans!» mi disse. Mi voltai verso di lui, sorpresa. Aveva deposto la penna sul tavolino, aveva tappato la boccetta e aveva chiuso il libro che ora giaceva sul suo grembo. E fu allora che riconobbi il libro. Era un libro non molto spesso, con le pagine di pergamena, rilegato in velluto verde smeraldo, sul dorso c’erano delle lettere dorate. Sapevo cosa c’era scritto
DIARIO DI JAMES CHARLUS POTTER
E subito sotto sempre in lettere dorate c’era scritto in caratteri più piccoli ma molto chiari e ammonitori
E’
severamente proibito
aprire questo diario a meno che non desideriate
essere crucciati
dal proprietario.
Lui notò il mio sguardo e sorrise sornione. Non mi piaceva per niente quel sorriso, portava solo guai.
Eppure, non riuscivo a distogliere il mio sguardo dal suo. Quegli occhi color caramello mi avevano incatenata e imprigionata. Era una sfida. James Potter mi stava sfidando a una gara di sguardi. Mi sfidava a distogliere lo sguardo. Ma io non sono mai stata brava a rifiutare le sfide. E se c’era una cosa che adoravo era una sfida con Potter perché mi piaceva avere la soddisfazione di togliergli quel ghigno arrogante dalla faccia. Spostai lo sguardo sul suo corpo per non distrarmi. Mi resi conto di aver perso e il sorriso malizioso era riapparso. Sapevo cosa significava quel sorriso lui voleva irritarmi.
«Ti piace quello che vedi Evans?» chiese con il suo sorrisino sbruffone un pochino malizioso.
Io distolsi in fretta lo sguardo.
«No Potter, sai perchè? Perché vedo solo un grosso pallone gonfiato!» gli risposi per le rime.
«Oh quanto siamo irritabili Evans!» mi schernii Black
Mi voltai verso Black infuriata. Si era alzato dal divano. Indossava una semplice camicia bianca lasciata fuori dai jeans i capelli ricadevano in selvagge onde nere sulle spalle muscolose, gli zigomi alti lasciavano intravedere un viso fiero e austero. Gli occhi grigi mi stavano perforando indagatori e un ghigno arrogante quanto quello del suo compagno di merende Potter gli deturpava il bel viso. Sirius Black era bello questo non potevo negarlo. Ma come poteva una persona così bella essere anche così terribilmente arrogante?
«Non sarei così irritabile se voi due non foste così idioti!» dissi a quei due. Una risata dalle scale mi interruppe. Era Remus vestito di tutto punto.
«Ciao Rem! Di a questi due cretini che dobbiamo andare!» esclamai esasperata. Lui mi sorrise dolcemente.
« Mi dispiace Lily ma prima di venire con voi devo fare una cosa» disse Remus. Lo guardai perplessa e curiosa.
« Beh vedete è complicato. Io non sono solo un mago. Sono anche un Lupo Mannaro. Quindi, secondo le politiche degli Accordi prima di presentarmi a Raphael. Devo incontrare il capo branco del clan di Manhattan Luke Garroway.» ci spiegò. Io continuavo a non capire. Dalla faccia di Black e Potter intuii che nemmeno loro capivano.
«Accordi? Capo branco? Ma di cosa stai parlando Rem?» chiese Potter per tutti noi. Fu Bianca ancora sul divano a parlare. «Sta parlando degli Accordi un patto siglato per mantenere la pace tra Nascosti e Cacciatori»
Remus annui. Io non capivo ancora nulla
«Gli accordi sono delle leggi che impongono delle regole ai Nascosti. Quelle imposte ai Licantropi sono molte, ma quello che devo fare stasera è più un legge non scritta dei Licantropi che qualcosa sancito dal conclave. Devo andare a parlare con Garroway per chiedergli il permesso per rimanere il tempo necessario ad aiutarvi con Raphael.» concluse Rem in tono piatto.
« Ma non è giusto! Non devi mica avere il permesso pe rimanere qui!» esclami.
«Si invece, non fa parte di un branco di licantropi ne del Preator Lupus per cui è obbligato dalle leggi del Conclave!» mi disse Bianca. Remus annui e si avviò verso la porta del ascensore. Prima che le porte si aprissero Bianca gli disse:
«Conosco Luke è una brava persona. Lui capirà»
Remus le sorrise e entrò nel ascensore. Le porte si richiusero e io guardai la mia migliore amica.
« Perché non ci hai detto niente?!» chiesi.
« Perché gli accordi sono un segreto. Solo i Nascosti sanno di loro, e preferiamo non parlarne perché ci sentiamo sottomessi al Conclave».
« Che cos’è? E Cosa sono i Nascosti?» chiese Black.
« Non avete tempo siete in ritardo!» ci rimproverò lei e a velocità sovrannaturale se ne andò.
Scendemmo in strada con mille domande per la testa. Decidemmo di andare da Raphael con un taxi
REMUS
Mi diressi a Chinatown, il quartier generale dei Licantropi si trovava li. Bussai alla porta della stazione di polizia abbandonata. Sentii un rumore di passi. Mi venne ad aprire un uomo corpulento.
«Chi sei? Che ci fai qui Ragazzino?» mi chiese lui.
« mi.. mi chiamo Remus Lupin.Sono anch’io un licantropo e devo parlare con il capobranco di Manhattan» risposi.
«Vieni» disse brusco l’uomo guidandomi dentro. Passammo pe un lungo corridoio e poi aprii una porta. Al interno sedeva un uomo. Era alto, sulla trentina, aveva i capelli scuri e l’aria stanca. Guardò il tizio che mi accompagnava
« Cosa c’è ?» chiese
«Signore.. il giovane Remus Lupin le vuole parlare»
L’uomo alzò gli occhi verso di me, Appena incrociai i suoi occhi mi sentii morire. Erano occhi gentili ma fermi
«Di cosa mi volevi parlare Remus?» chiese l’uomo in tono gentile.
«E’ lei Luke Garroway?» chiesi
«Si sono io. Cosa vuoi da me Remus Lupin?» mi rispose.
«Io sono qui per aiutare una mia amica.. una vampira» lui mi guardò penetrante e stranito.
«Come mai un Figlio della Luna si mette ad aiutare una Figlia della Notte? È innaturale. Noi odiamo i vampiri.»
«Io non sono del tutto un licantropo. Sono anche un mago. Frequento il terzo anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts in Inghilterra.» chiarii
«E questa tua amica si chiama Bianca Olivier non è vero?» mi chiese sorridendo Luke.
«Si signore. Lei insieme ai Malandrini e a Lily è la mia famiglia. Mi ha aiutato e mantiene il mio segreto. Non è come tutti gli altri»
«Sai Bianca è una delle poche vampire insieme a Teresa a starmi simpatica. Non voglio una guerra con Camille , con Celia o con L’arcangelo. Ma non gli invito nemmeno a cena se capisci ciò che intendo.» mi disse.
« Capisco. Ecco io vorrei solo chiederle il permesso di poter rimanere a sostenere i miei amici e andare da Raphael»
«Certo e anch’io questa sera devo vedere l’Arcangelo. Ha convocato il Concilio» disse con tono grave Luke. Notai che non si riferiva mai a Raphael con il suo nome ma lo chiamava sempre “L’Arcangelo”.
«Perché lo chiamate ‘L’Arcangelo?’» chiesi curioso.
« Perché lo rispetto e lo temo. Sono stato un Nephilm molto tempo fa, uno Shadowhunter. L’ho incontrato e non c’è esser e più temibile di lui.» così dicendo si alzò e mi accompagnò fuori. Prendemmo il suo vecchio Pick-up e ci dirigemmo verso la parte nord della città.
LILY
La Torre degli Angeli era un lussuoso complesso fuori città. Era un grattacielo enorme. Ed era completamente bianco, di un bianco luminoso e bellissimo alla luce della luna. Avvicinandomi mi resi conto che in realtà c'erano le finestre. Non l’avevo notate prima perché dal interno arrivava una luce abbagliante che nascondeva i contorni delle finestre. Potter e Black al mio fianco erano stupiti quanto me.
« Ma come diavolo..? » disse Potter. Lo intruppa e una figura ammantata. La figura avanzò verso di noi. La riconobbi solo quando la figura fu colpita dal raggio della luna. Era Tess. La barista vampira del Blood Magic. Quella che mi aveva accompagnata nella Città Lucente.
«Tess!» dissi sorpresa.
« Ciao Lily. Raphael min ha ordinato di condurvi da lui. Loro chi sono?» chiese indicando con un canno della mano Black e Potter. Rispettivamente alla mia destra e alla mia sinistra.
« Loro sono i miei amici James Potter e Sirius Black» li presentai. Tess sorrise e ci guidò verso l’entrata.. somigliava alla hall di un albergo . c’era una scrivania dietro la quale sedeva una vampira dal aria cinese. Lei fece un cenno a Tess e l’altra annui. Ci guidò verso un ascensore. Guardai pavimento era di marmo bianco e lucido gli ascensori invece erano di metallo. Tess premette un pulsante e le porte si aprirono la cabina del ascensore. Io e Potter stavamo per entrare quando ci accorgemmo che Black fissava l’ascensore con espressione teorizzata
«Io su quel coso non ci salgo!» disse. Non riuscivo a crederci Sirius Black aveva paura di un innocuo ascensore babbano! Il mondo stava per finire!
«Non dirmi che hai paura Black?» lo sfidai.
Non scherzare Evans! Quel coso è una macchina infernale!»
Protestò Black Tess intervenne.
«Mi dispiace ma è l’unico modo per salire. A meno che tu non abbia le ali»
«Va bene» disse Back con un tremolio nella voce.
Con un po’ di titubanza Black salì. L’ascensore ci portò su sempre più su fino ad arrivare al tetto. Li si fermò e Black corse al parapetto per vomitare. Il tetto era spazioso e la brezza leggera mi accarezzava la pelle. C’era un tavolo con otto sedie disposte in circolo. Notai che il tetto era illuminato quasi a giorno dai boleti della città lucente. Ma me ne accorsi solo in seguito perché ero impegnata a guardare l’uomo al centro del tetto. Forse definirlo uomo fa pena diciamo che era un angelo. Si questo è il termine esatto. La prima cosa che mi colpii del Arcangelo Raphael furono gli occhi. Erano di un azzurro purissimo, intenso:sembrava quasi che un artista celeste avesse triturato degli zaffiri per mescolarli ai suoi colori,e gli avesse dipinto le iridi con il più fine dei pennelli.. La leggera brezza sollevò i capelli neri dell’arcangelo. In realtà, definirli neri sarebbe stato banale e riduttivo. Erano corvini e contenevano echi della notte, che c’era sopra le nostre teste. Aveva un taglio scalato, al altezza della nuca, che lasciava scoperti i lineamenti marcati del viso.. Si, era bellissimo, ma possedeva la bellezza feroce di un guerriero, o di un conquistatore. L’immensa potenza di quella creatura era marchiata a fuoco in ogni centimetro quadrato di pelle.. e poi c’erano le ali, le piume erano di un bianco tenue sembravano spolverate d’oro. Ma un occhiata più attenta mi rivelò che ogni singolo filamento di ogni singola piuma aveva una punta dorata. Non sapevo bene come comportarmi.
« Lilian Evans, presumo» disse con una voce musicale e bellissima l’arcangelo. Di colpo ero diventata muta. Per fortuna Potter mi salvò. Gli rivolsi un sorriso di gratitudine
«Si lei è Lilian Evans Io sono James Potter e il ragazzo che sta vomitando non molto elegantemente laggiù è Sirius Black» disse Potter con un tono apparentemente sicuro di sé
«James Potter e così sei tu il ragazzo per cu gli Olivier si sono trasferiti qui. Finalmente ti conosco»
«Sono proprio io Signore.» rispose Potter abbassando la testa.
«Non sono qui per giudicare questa notte sono qui per ascoltare James Potter» gli rispose l’Arcangelo
«Vorremo che Bianca tornasse in Inghilterra con noi» dissi
« Perché dovrei acconsentire? Datemi un motivo. Ognuno di voi mi dica perché tiene così tanto al ritorno di Bianca Celia Olivier in Gran Bretagna»
Ci pensai per un attimo poi risposi
«Perché è una persona solare gentile, buona a cui voglio bene è diventata una sorella per me.»
« Tu James Potter? » Chiese Raphael
« Voglio rimediare ai miei errori. Voglio dimostrarle di essere migliore di così» disse Potter. E per l’ennesima volta mi chiesi che cosa avesse fatto a Bianca.
« Io invece voglio che ritorni perché la amo. La amo più di quanto abbia mai amato qualcuno in vita mia» disse Black.
« Bene. Sono tutte motivazioni giuste e profonde. Come dicevo alla signorina Lilian non posso fare niente da solo. ma ho convocato il Concilio Proibito»
«Il Concilio Proibito? Che cos’è?» chiedemmo in coro.
« Il Concilio Proibito è un consiglio convocato da me. A cui tutti i capi delle più importanti comunità soprannaturali delle città devono partecipare. I membri sono sette. Ci sono io che ripresento gli angeli e sono a capo del consiglio Camille la Venerabile Vampira per i figli della Notte i vampiri. Luke Garroway per i figli della Luna i licantropi. La Regina del popolo fatato per le fate, Per i figli di Lilith, gli stregoni li stregoni c’è il Sommo Stregone di Brooklyn Magnus Baine per gli Shadowhunters, i nephilm o i Cacciatori che dir si voglia c’è la direttrice del Istituto di New York Maryse Lightwood infine c’è la nostra somma sacerdotessa vampira Dafne. Se il concilio delibererà che Bianca può tornare a Hogwarts allora Celia non potrà opporsi»
« Perché è proibito?» chiese Potter
« Perché non potete assistervi solo uno di voi potrà rimanere al consiglio. Gli altri dovranno aspettare di sotto.»
«Evans resta tu» mi disse Potter lo guardai sbigottita.
«Che cosa?» chiesi stupita.
« Resta tu sei la più indicata Andiamo Sir» disse prendendo Black e iniziando ad arretrare.
« Bene dobbiamo solo aspettare ora» disse Raphael
NDA Allora che ne pensate? Vi piace il Cross-over con Shadowhunters? e che ne pensate del arcangelo Raphael? Spero mi darete un vostro parrer!
Alla prossima!
Baci Marty Evans