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Autore: yellowloid    29/09/2013    5 recensioni
{ mini-long | rating giallo/arancione | shonen-ai | contenuti forti }
§
In un orfanotrofio apparentemente abbandonato, si cerca di trovare la perfezione.
Nessuno sa come; tutti i giorni, si ripete la stessa cosa: tutti, bambini e professori, giocano al Kagome.
In quest'orfanotrofio nascono degli amori impossibili, incorniciati da tragedie e sangue.
'Chi è l'uomo dietro di te?'
§
Basata su 'Kagome, Kagome', delle Vocaloid Miku Hatsune e Luka Megurine.
Pairings: BanGaze, HiroMido, accenni HeatNepper e varie altre pair accennate.
Contenuti forti! Se vi infastidisce lo splatter, sconsiglio di leggere molto vivamente.
Ci si vede dentro e mi raccomando, se vi piace, recensite! ^^
Genere: Horror, Mistero, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Maquia aveva sempre avuto dei ripensamenti riguardo all’essere considerati dei professori. Anche il gruppo Epsilon era formato da degli orfani, ospiti del Sun Garden. Ma ormai, erano dei sensei, per gli altri ragazzi.

Tagliare la testa a Reina non le era piaciuto per niente. Era sua amica, e l’aveva ghigliottinata! Non se lo sarebbe mai perdonata. Tutto quel sangue, dopo l’impatto della mannaia col collo della ragazza, l’aveva a dir poco disgustata; e vedere la testa dell’amica cadere a terra, gli occhi sgranati, i capelli leggermente spettinati… Era stato shockante, e Maquia era dovuta correre in bagno per non vomitare lì, davanti a tutti.

Aveva passato circa tre quarti d’ora chiusa in bagno, ed era ancora là dentro, quando una voce conosciuta la richiamò da dietro la porta chiusa a chiave.

-Maquia.-. Era Zell, uno dei membri del gruppo Epsilon, che la chiamava.

-C-Che vuoi…?- chiese con un filo di voce la ragazza, ancora stordita.

-Nostro padre ci vuole vedere, è importante. Sbrigati, o Hitomiko-san ci rimprovererà. Vado a chiamare gli altri, tu intanto vai!-.

Detto questo, il rumore dei passi del ragazzo fece capire a Maquia che si era allontanato nel corridoio. Fantastico, ora che voleva Kira?

 

Tutto il gruppo Epsilon era riunito nello studio del padre, e quest’ultimo non sembrava dell’umore migliore.

-Ci ha fatto chiamare?- chiese Desarm a bassa voce, quasi avesse avuto paura di infastidirlo.

Dopo qualche minuto di silenzio, Kira si alzò e fece cenno a tutti di seguirlo nella Camera del Kagome.

§§§

Quella che provava Hiroto per Midorikawa non era semplice amicizia. O meglio, da quando si erano conosciuti erano diventati migliori amici, ma col tempo si erano conosciuti sempre di più, e Hiroto ormai era fermamente convinto che quella che provava per Midorikawa non fosse amicizia, ma un’emozione ancora più forte.

E proprio questo lo preoccupava.

Per qualche motivo, i professori non erano mai stati d’accordo con l’instaurare legami troppo stretti tra orfani. In effetti, nemmeno tra fratelli c’era mai stato molto legame: Hiroto non aveva mai visto Ai e Shuuji abbracciarsi, sebbene sapesse che i  due si volevano molto bene.

Però, Kiyama era certo di una cosa: se i professori si accorgevano che tra due ospiti c’era un legame un po’ troppo forte, i due in questione finivano direttamente a giocare con loro. Non importava se agli altri sorgevano dei dubbi, l’importante era solo distruggere quel legame.

E Hiroto era preoccupato, molto. Se i sensei si fossero accorti che lui provava qualcosa per Midorikawa, sarebbero sicuramente stati uccisi… E il rosso non avrebbe mai lasciato che Ryuuji venisse ucciso.

 

Kiyama entrò in mensa, seguito da un più che silenzioso Midorikawa. Dalla sera prima, dopo il loro abbraccio, il verde non gli aveva più rivolto la parola. Si sentiva in imbarazzo? Aveva paura?

Hiroto gli fece cenno di sedersi al tavolo più vicino, e Ryuuji obbedì. Mentre si sedeva, però, gli si avvicinarono correndo Nepper e Heat, componenti del gruppo Prominence.

-Midorikawa! F-Finalmente ti abbiamo trovato!- esclamò quello con la fascia intorno alla testa, mentre cercava di riprendere fiato. Doveva aver corso molto.

-Ti… Ti dobbiamo dire una cosa!- iniziò Heat –Abbiamo scoperto… Abbiamo scoperto che Diam…-.

Ryuuji si anzò di scatto dalla sedia, facendo sussultare i due amici.

-Che è successo?!- chiese, impaziente di scoprire quel che i due volevano dirgli sull’amico. Hiroto lo osservò, sorpreso.

Nepper prese coraggio e parlò, quasi in un sussurro.

-Abbiamo scoperto che Diam è ancora vivo!-.

Nel sentire quelle parole, Midorikawa guardò Hiroto. Entrambi capirono subito cosa voleva il primo, e uscirono dalla mensa, diretti in un luogo ben preciso.

§§§

Qualcosa di soffice e setoso frusciò contro il braccio di Gazel, ancora mezzo addormentato. Il rumore dei passi svelti di qualcuno nel corridoio lo fece svegliare definitivamente.

Ma che ore erano? Aveva dormito tutto il giorno?

Si scostò leggermente, per poi rendersi conto di cosa c’era nel suo letto, a fianco a lui. Anzi, di chi c’era a fianco a lui.

Infatti, dalle coperte fuoriusciva un ammasso di capelli rossi, dalla forma improponibile. L’albino ci mise un po’ a elaborare a cosa somigliava quella capigliatura… Era così familiare…

Un tulipano.

Un stramaledettissimo tulipano rosso fuoriusciva da sotto le sue coperte. Dal suo letto.

Con braccia e gambe, spinse bruscamente via il ragazzo che aveva accanto, che cadde a terra e si svegliò imprecando.

-Brutto…- provò ad insultarlo Burn, ma notò subito qualcosa di strano.

-C-Cosa diavolo ti è saltato in mente?!- urlò Gazel. Il tulipano si accorse del rossore che ricopriva le guance di Gazel, e ghignò.

-Non ho deciso io di venire nel tuo letto, sono stato costretto. Stanotte i professori stavano facendo delle ricognizioni, non so bene il perché, e…- si interruppe un attimo, vedendo che il ragazzo di fronte a lui non lo stava più ascoltando.

-E quindi, beh…- decise di prenderlo un po’ in giro, anche se in realtà quel che stava per dire era la verità; ma non l’avrebbe mai ammesso.  -Mi sono infilato nel tuo letto perché pensavo che ti volessero portare via, ghiacciolino. E se ti portassero via, io con chi starei?-. Ghignò per l’ennesima volta, il colorito dell’amico ormai raggiungeva il bordeaux.

Non fece in tempo a ridere di lui che gli arrivò il cuscino in faccia.

-Brutto idiota, inutile, senza apparente intelligenza, stupido, tulipano senza contegno.- Gazel era arrabbiato? Aveva perso la sua calma? A stento riusciva a crederci lui stesso!

-Beh, ti ha dato davvero tanto fastidio avermi nel tuo letto?- chiese Burn malizioso, ma Gazel era già uscito dalla stanza, lasciandolo a rivolgere domande al muro.

 

Erano le undici del mattino. Perché aveva dormito così tanto? E come mai non si era accorto della presenza di Burn vicino a lui? Queste erano le domande che affollavano la mente di Gazel, mentre percorreva il corridoio per recarsi in mensa.

Ma soprattutto, perché i sensei stavano facendo delle ricognizioni nelle camere da letto, e per giunta durante la notte?

L’albino si massaggiò le tempie. Stava impazzendo, ne era certo. E aveva paura, paura di morire o di veder morire Burn… Quel ragazzo… Cos’era questa sensazione che continuava a provare quando pensava al tulipano?

Improvvisamente Gazel smise di camminare, resosi conto di dov’era finito. Probabilmente, assorto nei suoi pensieri, non si era accorto di essere arrivato all’angolo tra l’altra parte del corridoio e la porta della Camera del Kagome. Rabbrividì. Là dentro, il giorno prima, erano morte Rhionne e Reina, e aveva notato che anche Diam del gruppo Gemini Storm era sparito.

Sentì delle voci provenire da dietro la porta. Sapeva che non avrebbe dovuto origliare, e che se l’avessero scoperto sarebbe morto di sicuro, ma quelle voci appartenevano a Kira e ad alcuni sensei della Epsilon, e sembrava discutessero di qualcosa di importante.

Si appoggiò alla porta della camera, tendendo l’orecchio.

 

-Ahem. Spiegami cosa stai facendo attaccato alla porta della Camera del Kagome, idiota.- disse Burn, che mentre percorreva il corridoio aveva notato Gazel in quella posizione e gli si era avvicinato.

-Sh! Sta zitto, tulipano. –sussurrò il ragazzo, facendogli cenno di avvicinarsi. –Sembra che Kira e il gruppo Epsilon stiano discutendo di qualcosa.-

Burn esitò un attimo, poi si avvicinò di più, mettendosi nella stessa posizione dell’amico, poggiato alla porta.

-Fammi spazio, voglio ascoltare anche io.-.

§§§

-Ascolta, Midorikawa. So che vuoi salvare Diam, ma… Non mettiamoci in pericolo anche noi. Sta attento.- sussurrò Hiroto, nascosto dietro l’altra entrata della Camera del Kagome. Il verde gli sorrise.

-Tranquillo, ce la faremo. E anche Diam, se è davvero vivo, si salverà!- disse Ryuuji. Anche la sua voce era ridotta ad un lieve sussurro, per non farsi scoprire.

Il sorriso di Ryuuji… Hiroto sorrise di rimando, quanto amava quel sorriso.

Ma non posso amare questo sorriso, lo metterei in pericolo.

-Diam dovrebbe essere nascosto in qualche stanzino nella Camera, dobbiamo scoprirlo e riportarlo indietro.- continuò il ragazzo dai capelli verdi.

-Però, Ryuuji…- Hiroto si fece improvvisamente serio.  -Dobbiamo fuggire. Lo sai, vero? Potremmo portare anche Diam. Intendo, appena lo salviamo fuggiamo. Che ne pensi?-.

Midorikawa si rabbuiò. Voleva fuggire, eppure qualcosa glielo impediva, e non sapeva cosa.

-C-Ci penseremo.- la voce del verde tremò un po’, e Hiroto pensò di essere stato troppo diretto.

-Va bene… Ora salviamo Diam.-

§§§

Ascoltatemi bene, ragazzi. Qui la questione è seria.-. Seijirou Kira era in piedi davanti al gruppo Epsilon e alla figlia, Hitomiko.

-Ultimamente ho notato che alcuni di voi esitano un po’ a giocare. Ad esempio tu, Maquia.- la ragazza sobbalzò; -Ieri hai esitato nel tagliare la testa a quella ragazza, Reina. Ebbene, non dovete avere questo tipo di esitazioni. Ricordate che noi stiamo cercando la perfezione! E solo facendo esperimenti sulle parti del corpo umano riusciremo a trovarla. L’immortalità e la perfezione, sono queste le cose  che vogliamo ottenere. Quindi, ve lo ripeto, non esitate!-.

Zell strinse forte la mano di Maquia, che aveva iniziato a tremare.

-Ora, Desarm, dacci una dimostrazione.- continuò Kira, facendo un cenno a Hitomiko; la donna si diresse verso una porta chiusa a chiave e la aprì: era un piccolo stanzino, nel quale era stato rinchiuso qualcuno.

La donna trascinò quel qualcuno verso il centro della stanza, e appena il corpo fu colpito dalla flebile luce della lampadina accesa che pendeva dal soffitto, i sensei della Epsilon indietreggiarono, sconvolti.

La persona davanti a loro, imbavagliata e legata stretta con alcune corde, le lacrime agli occhi per lo spavento, non era altro che Diam del gruppo Gemini Storm.

Desarm guardò Seijirou, mentre Hitomiko gli si avvicinava e gli porgeva una mannaia di media grandezza.

Non pensavano davvero che avrebbe ucciso Diam?! No, non l’avrebbe fatto. Mai.

-Io… Non posso.- sibilò, osservando il ragazzo davanti a lui, in lacrime.

A Kira quasi cascò la mascella. –Come non puoi ucciderlo?!- chiese, infuriato. Non riusciva a credere che Desarm, capitano del gruppo Epsilon, il suo sottoposto di cui più si fidava, si rifiutasse di uccidere quel ragazzo.

-Semplicemente, non posso. Mi dispiace.-.

Fu un attimo, e Kira gli strappò di mano la mannaia, per poi scagliarsi contro Diam per ucciderlo; il ragazzo legato lanciò un urlo soffocato dai singhiozzi e dal bavaglio intorno alla bocca, ma prima che la lama lo colpisse proprio sul cranio, una voce interruppe l’esibizione di Kira.

-Padre! Sta fermo, non toccarlo!-. Era Hiroto, che aveva spalancato la porta dell’entrata secondaria, dietro la quale erano nascosti lui e Midorikawa, ed aveva fatto irruzione nella Camera, seguito da Ryuuji.

-Hiroto?! Come ti permetti di entrare nella Camera del Kagome senza il permesso di nostro padre?!- sbottò Hitomiko, ma venne completamente ignorata dal fratello adottivo.

-Hiroto!- urlò Kira, lasciandosi scivolare di mano la mannaia. Ryuuji corse a prenderla, per poi raggiungere Diam.

-N-Non ti muovere, padre.- ordinò Kiyama, ma Hitomiko si fiondò verso Midorikawa e Diam con in mano un’altra mannaia, e per poco non colpì in pieno il verde, che la anticipò e le colpì il viso con la lama che teneva in mano. Dal viso della donna iniziò a fuoriuscire molto sangue, mentre lei urlava e si copriva gli occhi con le mani, lasciando cadere a terra la mannaia.

I ragazzi della Epsilon la soccorsero, ma non sapevano cosa fare per salvarla. Invece Desarm corse verso Diam e Midorikawa, abbracciando possessivamente il primo, che aveva ancora le guance leggermente umide dalle lacrime versate fino a quel momento. Midorikawa sorrise nel vedere Desarm rassicurare e coccolare Diam: sapeva della loro relazione, ma sapeva anche che i due potevano mai passare molto tempo insieme, dato che uno era un sensei e l’altro un semplice ospite del Sun Garden.

§§§

-Wow! Midorikawa ha appena colpito in faccia Hitomiko! Con una mannaia! Morirà di sicuro, o comunque diventerà cieca. Tu che ne dici, ghiacciolino?- chiese tutto entusiasta Burn, mentre osservava dalla porta socchiusa quel che succedeva all’interno della Camera del Kagome.

-Morirà, secondo me. Un colpo di lama di mannaia  dritto in mezzo agli occhi lascia il segno. Anzi, ti uccide e basta.- affermò l’albino, partecipando, a modo suo, all’entusiasmo dell’altro.

-Ehi, vogliamo entrare anche noi? Ci divertiremo!- propose Burn. Gazel assottigliò gli occhi, sospettoso. Ci rifletté un po’ su, poi sospirò.

-Ok.-.

E i due spalancarono la porta della stanza, irrompendo rumorosamente e osservando il lago di sangue intorno al corpo ormai senza vita di Hitomiko.

-Avevo ragione, è morta.- dissero all’unisono i due, guardandosi complici.

§§§

Hiroto notò che Burn e Gazel erano entrati nella stanza, mentre schivava un altro dei colpi di mannaia del padre. Velocemente, si avvicinò a Midorikawa, Diam e Desarm.

-Usciamo da qui!- gli urlò, mentre i tre lo seguivano.

Burn e Gazel, intanto, lottavano contro alcuni membri del gruppo Epsilon, istigati da Kira a lottare contro di loro. Gli altri li raggiunsero e li trascinarono correndo fuori dalla Camera del Kagome; tutti insieme, poi, corsero nella camera di Nepper e Heat.

Hiroto non trovò il tempo di riflettere sul perché suo padre li aveva lasciati fuggire così facilmente. In effetti, nessun altro membro del gruppo Epsilon li aveva seguiti, il che era sospetto.

 

-Ma che è successo?!- esclamò Nepper, vedendo Desarm che teneva in braccio Diam, ancora legato e con il respiro affannato.

-Non c’è tempo, fateci entrare in camera.- disse frettolosamente Hiroto, e il gruppo si fece strada verso il letto di Nepper, sopra il quale venne steso Diam, dopo essere stato slegato; Heat, seduto sul suo letto, osservò la scena, incuriosito e allo stesso tempo impaurito, mentre gli altri si sedevano sul pavimento per pensare alla mossa successiva.

-Ragazzi, penso sia arrivato il momento di dirvelo.- prese parola Hiroto; -Io e Ryuuji vogliamo scappare. Non sappiamo quando e come, ma al più presto possibile, anche perché sicuramente mio padre starà pensando a come farcela pagare...

-Non abbiamo deciso niente, Hiroto.- lo interruppe Midorikawa. Il rosso lo guardò interdetto, e incrociò il suo sguardo: glaciale. Non esprimeva nessuna emozione, insolito per gli occhi di Midorikawa, che di solito facevano intendere subito come si sentisse il ragazzo. Però… Questa volta era diverso. Per la prima volta Hiroto percepì una punta di rabbia nello sguardo e nelle parole dell’amico.

-S-Scusa? Non vuoi scappare?-.

Gazel, Burn e gli altri sentivano la tensione salire.

-Non è che non voglia… Insomma, ecco… L-Lasciamo perdere.- e, mentre finiva di pronunciare le ultime parole, Midorikawa fuggì correndo fuori dalla stanza.

Burn e Gazel si guardarono, poi guardarono Hiroto; Nepper e Heat guardarono preoccupati Desarm, che assisteva Diam.

-Vado a parlargli.- disse Hiroto, uscendo anche lui.

-Fate attenzione!- gli urlò dietro Heat, mentre Nepper lo stringeva a sé, preoccupato.

 

Midorikawa era seduto a terra, in un angolo alla fine del corridoio, un po’ lontano dalla camera di Nepper e Heat. In quel momento non sapeva cosa pensare: fuggire significava non avere più un posto dove dormire, mangiare, vivere. Ed era preoccupato per questo fatto, perché sicuramente non ce l’avrebbero fatta. Però, rimanere al Sun Garden significava continuare con quel maledetto gioco, e man mano sarebbero tutti morti.

E poi, lo preoccupava il fatto che Hiroto si comportasse in modo così strano con lui. Certo, ricevere attenzioni dal rosso era magnifico, considerando quel che provava Ryuuji per lui; però sapeva benissimo quel che facevano i professori quando tra due ospiti dell’orfanotrofio si creava un legame troppo intenso.

Strinse le ginocchia al petto. Non sapeva più cosa fare… Delle lacrime gli rigarono le guance, mentre nascondeva il viso sulle gambe.

-Hey… Mido-chan.-.

Hiroto. Perché quel ragazzo riusciva sempre a trovarlo, in qualunque posto lui si trovasse?

-Lasciami in pace…- singhiozzò Ryuuji, disperato. Kiyama si avvicinò lentamente, inginocchiandosi a terra.

-Midorikawa… Guardami.- gli prese il viso tra le mani e gli asciugò delicatamente le lacrime, mentre Ryuuji continuava a singhiozzare forte e si asciugava anche lui il viso.

-Ryuuji… Ryuuji. Smettila di mentire a te stesso, a me e agli altri. Vuoi fuggire?-.

Silenzio, interrotto solo dai singhiozzi del verde.

-Allora?- insistette Kiyama.

- … Non lo so. Ho paura di morire, Hiroto…-.

Ryuuji tese timidamente le braccia verso il rosso, che sorrise: il suo amico era così dolce…

Si abbracciarono. Mentre Midorikawa stringeva forte la stoffa della sua maglietta, Hiroto gli stampò un bacio sui capelli.

Riuscirò a proteggerlo, io devo proteggerlo. E’ arrivato il momento, non mi importa più di nient’altro.

Midorikawa… Se ti dicessi che ti amo, cosa faresti?

Ryuuji lasciò la presa sulla maglia di Hiroto, scostandosi leggermente dall’abbraccio.

-C-Che hai fatto?!- esclamò, arrossendo visibilmente. Kiyama sorrise.

-Ti ho dato un bacio in testa, no?-

-E-Ecco… Io…-

-Ryuuji, non farti tanti problemi. Certo, anche io sono preoccupato, ma tu ti stai disperando. In qualche modo ne usciremo, ok? Lasciati andare…-.

Il viso di Hiroto si avvicinò lentamente a quello di Midorikawa, e, quando le loro labbra si unirono in un tenero bacio, nessuno dei due riusciva ancora a crederci.

Eravamo migliori amici e ora siamo fidanzati.

Come ho fatto a non capire prima che ti amo?

Ora che le nostre labbra sono unite con dolcezza, sorrido.

E’ tutto così magico, in questo momento.

 

 

§ Angolo del Kagome §

Hola!  Riesco ad aggiornare, finalmente. Che dire, questo capitolo è stato difficile da scrivere. .-.

Che dico, tutta la storia è difficile da scrivere! Devo ancora chiarirmi alcune cose .u. Però ce la posso fare, perché anche se è difficile questa storia mi sta prendendo molto! E alcune questione me le sono già chiarite. ùwù

Allora, parlando del capitolo… E’ stato chiarito per quale motivo al Sun Garden vengono fatti gli esperimenti, ovvero per ottenere l’immortalità e la perfezione umana.

E basta. Nei prossimi capitoli scoprirete il perché delle ricognizioni notturne dei professori e scoprirete anche tutto il resto. Piano piano, con calma, vi si chiarirà tutto. c:

Poi, oddio… Ho fatto morire Hitomiko, perché odio anche lei. Cioè, come per Reina, la odio però allo stesso tempo come pg mi piace. Non so come spiegarlo! XD

A proposito: Midorikawa ha praticamente ucciso Hitomiko, e forse può sembrare strano che Hiroto non abbia provato niente per la morte della sorella adottiva. Però, ho deciso che in questa storia, pur essendo figlio adottivo di Seijirou Kira –mi sono ricordata il suo nome! XD- e fratello adottivo di Hitomiko, Hiroto è completamente indifferente verso di loro, perché non ha mai approvato la questione del Kagome e degli esperimenti.

Lo so, è una cosa complicata, ma scialla. ^^

Uh, poi, penso di aver inventato una nuova coppia. Una crack, ovviamente, perché io adoro creare nuove crack impensabili. Questa volta, ho pensato alla Desarm*Diam. E sto iniziando ad adorarli. Perché dai, se ci pensate insieme sono stupendi. *^*

Se avete notato, c’era un accenno alla ZellMaki. Poi gli accenni alla HeatNepper. *^*

E in questo capitolo Hiroto e Midorikawa si sono dichiarati e fidanzati, yay! *^*/

Vi è piaciuto? Recensite! Neh, io vi do appuntamento al prossimo capitolo e vi saluto.

Chu!

Kis-chan ♥

  
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