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Autore: Eleonora_86    01/10/2013    1 recensioni
Storia di violenza, tra le mura di casa. Jessica racconta, in prima persona, una breve parte della sua vita. Una parte però così importante che cambierà tutto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Passo tutto il tempo in auto a contare e ricontare i giorni ma non c’erano errori. Sei giorni di ritardo. Il giorno dopo avrebbe dovuto andare in farmacia per fare un test di gravidanza.
 
                “Ti sei addormentata?” il tono freddo e nervoso di Luca mi fa rabbrividire. “No” sussurro. “allora scendi, muoviti” nemmeno mi ero resa conto di essere già nel parcheggio di casa. Scendo dall’auto ed entro appoggiando la borsa sul tavolo.
 
                “Vado a cambiarmi, amore” non aspetto la sua risposta e mi chiudo in bagno. Nella mia testa si affollano mille pensieri diversi. Prima mi vedo con il pancione a fotografarmi mentre cresce, come fanno le altre mamme che poi postano le loro foto su facebook, poi mi vedo con Luca che culla il bambino, la bacia e… ciack
 
                “Ci sei caduta in quel bagno?” il rumore della cinghia che schiocca mi fa rabbrividire “Esci”
“Devo farmi una doccia, amore. Puzzo ancora di vino…” dico sorridendo, ma non apro la porta. “Ho detto esci, nuda” ripete. Deglutisco spogliandomi lentamente. Di nuovo non apro la porta. “Mi manca poco, faccio presto, un attimo ed esco”
 
                “Ho detto ORA!” tuona. Sospiro e mi avvicino alla porta. Il tempo di girare la chiave e mi investe l’equivalente di un treno in corsa. Mi afferra per i capelli tirandomi fuori dal bagno, mi tira così forte che finisco a terra, sbattendo la testa contro la cassettiera. Per un istante vedo tutto nero ma mi riprendo poco prima di sentire lo schiocco della cinghia sulla schiena. Mugolo senza fiato sentendo i colpi successivi che mi sferzano la pelle.
 
                “Sei una troia” mi ringhia “Quante volte ti ho detto di non flirtare con quel coglione di mio fratello?” le sue parole mi gelano il sangue. Suo fratello? “Basta Luca! Non ho flirtato con Marco, non gli ho nemmeno parlato!” mi difendo invano. Un colpo più forte mi prende sul viso, il labbro si spacca iniziando a sanguinare. Gli altri colpi sono veloci e potenti, tanto da farmi mancare il fiato. Istintivamente mi raggomitolo coprendomi la pancia con le ginocchia e nascondendo come posso il viso. Pregarlo di smettere avrebbe solo incrementato la sua ira. Lui continua a colpirmi fino a quando, esausto, se ne va imprecando e insultandomi.
 
                Sento scattare la serratura della porta della camera mentre mi chiude dentro. Non provo nemmeno ad alzarmi, so che non ci riuscirei. Mi tremano le gambe e mi viene da vomitare. Mi rannicchio e piango silenziosamente fino ad addormentarmi.
   
 
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