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Autore: SashaJohnson    03/10/2013    3 recensioni
Liz Payne: "Nella mia vita non è mai mancato niente, neanche l'amore, anzi, soprattutto l'amore. Ma da quando è successo quello che è successo, l'amore mi manca. Non esiste più l'amore nella mia vita. Ho bisogno di qualcuno che mi dia amore, ma quello vero, che si può fare con un semplice sguardo o una semplice carezza, perchè l'amore è il motore di tutto, senza di esso non c'è vita"
Hope Stevens: "Ho sempre avuto tutto dalla vita, non mi mancava niente, fatta eccezione per una cosa: l'amore. Quel sentimento di cui conosco solo il nome ma che non ho mai provato; quel sentimento che ho cercato per 4 fottutissimi anni ma che non ho mai provato. Qualche anno fa alzavo lo sguardo verso il cielo e sussurravo -Dammi amore-. Ora non credo più nell'amore... le esperienze mi hanno insegnato che l'amore non esiste"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi di scatto. Un rumore proveniente da sotto mi aveva svegliata. Non seppi dire cosa fosse, forse una porta che sbatteva, non lo so. Ero ancora abbracciata a Liz, che ora dormiva profondamente e aveva smesso di piangere. Cercai di staccarmi da quell'abbraccio il più delicatamente possibile. Guardai l'orologio sul comodino: erano le 3:00 di notte. Beh, colpa del rumore o no mi sarei svegliata comunque... colpa del fuso orario. Mi alzai dal letto il più silenziosamente possibile e uscii dalla stanza.

La casa era immersa nell'oscurità, e dovetti appoggiarmi alla parete per evitare di inciampare. I continui rumori di passi provenienti dal piano di sotto più il lungo corridoio immerso nel nel buio mi ricordarono tanto una di quelle case dei film horror, e in teoria quello era il momento dove spuntava il fantasma che ti faceva rizzare i capelli oppure usciva l'assassino con un coltello insanguinato in mano. Mi rimproverai mentalmente, dovevo smetterla di farmi questi film mentali, qualcuno avrebbe pensato che mi facevo qualcosa.

E poi perchè mi stavo ponendo questi problemi? Molto probabilmente era solo Liam che aveva un pò di sete, non c'era niente di cui preoccuparsi. Ma la curiosità continuava a divorarmi e non sapendo resistere scesi le scale sempre cercando di non far rumore e trattenendo quanto più fiato potevo. I rumori si fecero più vicini man mano che mi avvicinavo, poi, tutto d'un tratto cessarono. Il cuore mi martellava nel petto, non sapevo che fare, quei rumori anche se non molto rassicuranti almeno mi davano l'idea di non essere da sola.

Ora invece quel totale silenzio mi metteva i brividi. Deglutendo continuai a vagare alla ceca. "Su assassino, dove sei? Perchè mi devi mettere ansia? Uccidimi e basta!" Pensai. Ok, forse bevevo troppo caffè. Senza rendermene conto andai a sbattere contro qualcosa. Ma dalla massa sembrava più un qualcuno. Aprii la bocca ma non ne uscii nessun suono e senza pensarci due volte feci partire un calcio alla rinfusa. Sentii la persona gemere dal dolore e allora io scappai alla ricerca di un posto sicuro, o per lo meno di un interruttore.

Arrivata davanti le scale le luci si accesero e io mi bloccai sul posto con i brividi a fior di pelle. Ecco, ora l'assassino mi avrebbe uccisa e poi avrebbe seppellito il mio corpo in giardino. "Hope, da domani niente più caffè" pensai iniziando a insultarmi in mille modi diversi. E poi, se fosse stato un vero assassino mi avrebbe già uccisa. Respirai profondamente, e dopo aver spostato una ciocca dei miei capelli color mogano dietro l'orecchio i voltai verso dove ci sarebbe dovuto essere "l'assassino".

Infatti, ma somigliava a tutto tranne che ad un assassino. Era un ragazzo che poteva avere più o meno la mia età, capelli ricci e castani, molto più alto di me e da un bel fisico... non bello come quello di Liam dovevo ammettere, ma a modo suo era attraente. Gli occhi non potevo vederli, li aveva chiusi a causa del mio calcio. <<Chi sei?>> gli chiesi cercando di non sembrare una bambina in trappola. Il ragazzo, piegato ancora in due dal dolore, aprii gli occhi, due occhi verdi simili a smeraldi, e voltò la testa verso di me.

<<Il ragazzo a cui hai appena dato un calcio nelle palle.>> rispose lui. Io alzai gli occhi al cielo "Ma che intuizione Sherlock" <<Chi sei?>> gli chiesi nuovamente cercando di mantenere il controllo. Lui si alzò in piedi, e solo allora mi accorsi di quanto fosse alto e carino. Si avvicinò a me e mi porse una mano. <<Harry, Harry Styles>> "Ah bravo, ora mettiti a fare pure la presentazione alla James Bond." Questo qui secondo me era uno che se la tirava. Non gli strinsi la mano e lo guardai. <<Bond, James Bond>> gli risposi.

Lui mi guardò un attimo cercando di cogliere il sarcasmo, poi sorrise rivelando due fossette bellissime ai lati della bocca: io amavo le fossette. Cercai di reprimere quel pensiero concentrandomi sull'individuo. <<Mi prendi per il culo?>> mi chiese ritirando la mano che io avevo deciso di non stringere. Sorrisi nel modo più stronzo che conoscessi. <<Pensavo che tu stessi facendo la stessa cosa con me>> gli risposi. Lui mi guardò, sorrise strafottente e si avviò verso la cucina, dandomi le spalle.

Uno che se la tirava e per giunta maleducato. Mi ero trovata l'assassino peggiore di tutti. Lo seguii sempre cercando di mantenere le distanze. <<Si può sapere chi diavolo sei?>> gli chiesi acida mentre lui ficcava la testa in frigo e la usciva con una bottiglia d'acqua in mano. Lui posò la bottiglia sul piano e mi fissò <<Te l'ho già detto>> io chiusi le mani a pugno. Dio quanto era snervante quel ragazzo.

<<Non è di mio interesse sapere il nome del mio assassino visto che probabilmente non vivrò abbastanza a lungo per raccontarlo alle autorità>> sbottai. Lui alzò la testa di scatto, mi guardò dritto negli occhi con una strana luce e all'improvviso scoppiò a ridere. <<Un... un assassino? T... tu davvero credevi che...>> gli spasmi causati dalle risate erano così violenti che non era in grado di comporre una frase di senso compiuto. Ok... ora la voglia omicida stava venendo a me.

<<Mi dici cosa c'è di tanto divertente?>> gli chiesi incrociando le braccia sotto al seno. Lui smise di ridere e mi guardò sempre con un sorriso stampato in faccia: cercai di non far cadere il mio sguardo su quelle fossette che probabilmente mi avrebbero fatto sciogliere, non importava chi ne fosse il proprietario. <<Liam poteva avvertirmi che TU eri stupida>> disse indicandomi. A sentire pronunciare Liam mi concentrai di più su di lui.

<<Conosci Liam? E aspetta un secondo... mi hai dato della stupida?>> gli chiesi, l'ultima delle due domande quasi urlando. Lui sorrise ancora. <<Si, ti ho data della stupida e si, conosco Liam. Sono uno dei suoi amici coinquilini>> disse appoggiando con le mani al piano di lavoro. CHE COSA? Un coinquilino che si aggirava per casa in modo furtivo quando Liam mi aveva assicurato che non sarebbero venuti fino a domani? Ma che cosa stava succedendo?

<<Liam ha detto che saresti venuti domani mattina e che per stanotte avreste dormito fuori>> gli ricordai. Lui bevve a cannolo dalla bottiglia e dopo essersi scompigliato i capelli con la mano tornò a guardarmi. <<Infatti doveva essere così, ma io ho avuto qualche imprevisto. Quindi eccomi qua>> disse sollevando le braccia come se fosse la cosa più normale di questo mondo. Ma questo non era affatto normale. Niente nella nostra vita, quella mia e di Liz, era normale da qualche giorno.

Lo guardai con diffidenza mentre si chinava per posare la bottiglia. Decisi che per me era troppo. Mi voltai e salii le scale. Arrivata alla fine sentii che il riccio mi chiamava. Io sbuffai e mi affacciai <<Che vuoi?>> gli chiesi infastidita. Lui sorrise. <<Tu sei Hope, giusto?>> chiese dolcemente. Io fui colta di sorpresa, non mi aspettavo quel tono. Molto ingenuamente annuii in risposta alla sua domanda. Lui allorà mi scoccò un'occhiata strana, quasi maliziosa. Mi fece l'occhiolino e poi se ne andò.

Io alzai gli occhi al cielo e mi avviai verso la mia camera. Quel ragazzo mi dava totalmente sui nervi, era il classico tipo "Sono figo e so di esserlo" mentre magari al posto del cervello aveva della segatura. Entrai in camera e mi appoggia alla porta con le mani dietro la schiena. Eppure aveva degli occhi davvero belli, dei capelli ricci che avrei voluto toccare per vedere se erano morbidi... e poi quelle fossette... "Oh, vaffanculo" pensai reprimendo il modo con cui stavo pensando a quell'idiota e rimettendomi a letto... ma non riuscii a dormire.








Angolo Autrice
*si fa piccola piccola* Ciao ragazze! 
Allora, che ve ne pare del capitolo? E' schifosamente corto e schifosamente schifoso, vero?
Già, lo penso anche io. 
Beh... non c'è molto da dire... in questo capitolo conosciamo meglio Hope e il suo carattere e poi entra in scena Harry, lo stronzo che però andando avanti con la storia... no basta, non dico niente. 

Voglio ringraziare la dolce AngelCruelty che mi ha lasciato una stupenda recensione. 
E ringrazio anche la mia gemellona shannen shelter alla quale voglio un casino di bene.
E mia cugina, che ha inspirato il ruolo di Liz e che continua a spronarmi.
Ora vado, ci si vede.
  
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