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Autore: frames    05/10/2013    11 recensioni
«E se potessimo rimanere giovani per sempre? Se esistesse il modo di far invecchiare una foto al posto tuo, proprio come succede nel Ritratto di Dorian Grey, tu che faresti? Se ti proponessero di rinunciare alla vecchiaia, alle responsabilità, ai figli, ai nipoti, alle abitudini, alla stanchezza fisica per rimanere bloccato a 18 anni, tu accetteresti? Io si, cazzo se lo farei. Amo la mia vita, anche se è un casino, anche se mi viene il mal di testa a pensarci. Dovremmo rinunciare a tutto questo, dimenticare queste sensazioni, per diventare le madri e i padri di qualcuno? No, grazie. Se potessi fermerei il tempo in questo istante. La spiaggia, il rumore delle onde in lontananza, la testa leggera a causa dell’alcool, la brezza che fa muovere i tuoi capelli, il cielo infinito sopra di noi. Venderei l’anima pur di rimanere giovane, giovane per sempre. E tu?»
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III

 
Sei freccette blu erano ordinatamente disposte in fila nella scatola di legno grezzo poggiata sul tavolino basso, Zayn le fissò per qualche istante prima di prenderne tre.
Bevve un ultimo sorso dalla sua Carlsberg ghiacciata per poi posizionarsi di fronte al bersaglio, che era stato appeso al posto di uno dei costosissimi quadri di arte contemporanea che la madre di Liam adorava tanto.
Harry Styles, che aveva appena concluso il suo turno, lo fissava con la fronte corrucciata seduto sul bracciolo di una poltrona bordeux disposta all’ingresso del lussuoso appartamento a Chelsea. 
Era strano vederlo in quell'ambiente, sembrava fuori posto con la sua camicia azzurra Ralph Laurent abbottonata fino all'ultimo bottone e lo sguardo vacuo e annoiato di uno che non riesce ancora a spiegarsi il perché si trovasse in quel posto.
Alle loro spalle, nell'immenso salone di casa Payne, ormai coperto da una coltre di fumo, si stava svolgendo il party.
Di solito quelli come Styles li trovavi in fila davanti ai locali ‘posh’ di Londra, insieme ai suoi compagni di squadra, ragazzoni pieni di steroidi con muscoli enormi e un cervello minuscolo.
«Allora Malik, vediamo se almeno queste le tiri meglio dei rigori!» lo stuzzicò il riccio alzando la voce per sovrastare il rumore della musica e poggiò sul tavolo l’ennesima birra che si era scolato.
Zayn scoccò la prima freccetta che andò ad incastrarsi in un punto tra il secondo e il terzo anello, finse di non ascoltarlo poiché sapeva esattamente dove voleva arrivare Styles.
Lo provocava, lo prendeva in giro sui suoi punti deboli e non aspettava altro che una reazione, un briciolo di reattività per prenderlo a pugni.
Non c’era da domandarsi il motivo per cui non fossero mai stati amici,tutti sapevano che erano semplicemente troppo diversi, appartenevano a due gruppi opposti.
«Tocca a me?» chiese Liam disinvolto arrivando giusto in tempo dalla cucina per il suo ultimo turno. Un nuovo gruppetto di ragazzi ancora stranamente sobri per la media erano appena entrati dalla porta e cominciarono a confondersi tra gli altri.
«Quanta cazzo di gente hai invitato?» chiese Niall sovrappensiero mentre osservava Zayn tirare via le freccette dal bersaglio e contare i punti ottenuti.
«Circa venti persone…» ammise il ragazzo prima di dare un occhiata alla pista e stringersi nelle spalle divertito alla vista del triplo della cifra.
L’enorme salotto, illuminato soltanto dalle luci intermittenti provenienti dalla lampada stroboscopica, era colmo di gente.
I studenti più grandi del St. David’s College erano sparsi per tutta la stanza, tre avvenenti ragazze ballavano in piedi sul divano di pelle bianca che era stato spostato sotto la parete per creare spazio, alcuni ragazzi stavano gareggiando a chi riuscisse a finire per primo la propria birra senza mai prendere fiato, una ragazza con dei vistosi capelli verde acqua stava fumando una canna in solitaria seduta a gambe incrociate in un angolo della stanza.
Circa una trentina di persone si stavano scatenando al centro della sala dimenandosi al ritmo frenetico dell’ennesima hit house che un ragazzo biondo con il cappellino girato sulla testa stava mixando dalla sua console amatoriale.
Ragazze e ragazzi si muovevano fluidi e avvinghiati, scuotevano la testa e alzavano le braccia al cielo di tanto in tanto.
Zayn lasciò Liam e Harry alla loro partita a freccette da cui sembrava dipendere il predominio sulla scuola, a volte proprio non riusciva a capire quelle situazioni.
Si appoggiò ad una parete libera e perlustrò la stanza attentamente, scrutando ogni volto, ma ci mise pochissimo a trovarla, nonostante la scarsa illuminazione.
Megan nel suo abito aderente si stava scatenando al centro della pista, muoveva la testa facendo ondeggiare i capelli biondi e aveva un bicchiere mezzo vuoto in mano che alzò più possibile nel tentativo di non rovesciarne il contenuto.
Il moro non poté trattenersi dal pensare che fosse bella vestita così, con quella risata spontanea sulla bocca e gli occhi che brillavano per l’entusiasmo e l’alcool. Ballava da sola, ballava per sé stessa.
L’aveva notata dal momento in cui aveva messo piede in quella casa qualche ora prima, ancora un po’ timida e titubante per poi vederla rilassarsi e scatenarsi come non si aspettava mai avrebbe fatto.
Meg evidentemente si accorse di essere osservata poiché alzò gli occhi proprio nella sua direzione puntandolo con lo sguardo. C’era qualcosa di diverso nei suoi occhi, quella volta.
Zayn non si mosse di un millimetro, si limitò a mantenere il contatto, la fissava con gli occhi famelici del predatore che ha individuato la sua preda.
Era consapevole del suo ascendente sulle ragazze, il fascino del bad-boy, quel pizzico di mistero che si portava dietro gli permettevano di portarsi a letto qualsiasi fanciulla gli interessasse.
La differenza quella volta però era che la preda non sembrava avere gli occhi docili e impauriti dell’agnello, sembrava essere una leonessa a sua volta. Quel dettaglio lo incuriosiva tremendamente.
Nella penombra della stanza vide comparirle un mezzo sorriso compiaciuto sulle labbra, labbra sottili e invitanti. 
Era lei ad averlo in pugno, come un burattino imbambolato di fronte all'oggetto del suo desiderio.
Megan chiuse gli occhi per un attimo e si lasciò andare con la testa all'indietro, frammenti di luce le illuminavano la pelle diafana e lentigginosa.
Quando li riaprì si ritrovò Zayn di fronte, la osservava con lo stesso sguardo con cui l’aveva guardata dal primo momento: curioso, indagatore, interessato, magnetico.
Sorrisero entrambi, la caccia era finita. Erano entrambi in trappola, entrambi prede dell’altro, non c’erano né vincitori né vinti in quel gioco di sguardi.
Il beat della canzone diventava sempre più incalzante, i loro volti erano distanti pochi centimetri e l’elettricità di quel momento faceva vibrare l’aria che li circondava.
Era come se fossero capitati per caso in un campo magnetico, inesorabilmente erano attratti l'uno dall'altra senza nessun motivo particolare, solo in base alle leggi della fisica.
Megan sentì la mano del moro poggiarsi sul suo fianco, percepì il suo respiro così vicino da solleticarle le guance e non riuscì a formulare nessun pensiero razionale nella propria testa.
Nessuno dei due ebbe il tempo di fare la propria mossa, Valerie comparse dal nulla e trascinò Meg per un braccio tra la folla.
Ancora un po’ stordita e abbagliata dalle luci forti che erano accese nell’altra stanza, Megan ci mise qualche attimo a focalizzare il fatto di trovarsi in una cucina.
Era ampia, perfettamente pulita e arredata con mobili dal design ultra moderno che caratterizzavano tutta la casa.
Intorno al bancone in legno scuro posto di fronte all'angolo cottura c’erano tutti gli altri; Liam stava versando del ghiaccio tritato dal mixer ad un bicchiere per prepararsi un cocktail, Louis si avvicinò all'isola della cucina seguito da una bionda ossigenata che sembrava stargli alle calcagna, in quel momento anche Zayn entrò dalla porta lanciando una lunga occhiata espressiva a Megan.
«Dove vi eravate cacciati? Vi stavamo cercando!» annunciò Holly troppo entusiasta, lei e Niall se ne stavano seduti su degli sgabelli alti accanto al bancone mentre Harry appoggiato ad una parete vicina osservava disinteressato la situazione.
«Siete pronti per giocare a ‘Never Have I Ever’?» chiese Liam senza lasciare a Megan e Zayn il tempo di pronunciare una sillaba.
«Io non gioco» asserì svogliato Louis. Quella sera sembrava una persona diversa, triste e spento.
«Perché hai paura che possa scapparti qualche verità scomoda?» lo accusò Valerie che stava prendendo dalla dispensa dei bicchierini da shots e porgendone uno ad ognuno dei presenti. Louis la guardò in cagnesco.
«Ti va di andare a ballare?» propose la biondina tirando Louis per un braccio. Nonostante la sua presenza e il fatto che l’avesse seguito come un ombra tutta la serata lo avesse irritato moltissimo, si rese conto che in quella situazione lo aveva appena salvato.
«Non capisco perché hai presentato quella ragazza a mio fratello..» esordì Holly rivolta al fidanzato una volta che Louis aveva lasciato la stanza.
«Che palle, Holl! Pensavo di fargli un piacere, non so..magari può aiutarlo con quel suo piccolo problemino» sbottò Harry stizzito. Kelsey gli era sempre sembrata una bella ragazza, un po’ petulante, ma in fondo simpatica. 
«Adesso basta! Cominciamo a giocare, conoscete tutti le regole del gioco?» chiese Valerie, al collo portava la collana con lo stormo di rondini che aveva rubato quel pomeriggio al centro commerciale.
«Io no» protestò Megan avvicinandosi agli altri, si ricordò del suo buon proposito: integrarsi. 
«Allora, ognuno di noi avrà uno shot…» continuò la mora evidentemente brilla, riempì il bicchierino di fronte a Megan di liquido bianco per poi berlo lei stessa e scoppiare a ridere. 
«A turno ognuno fa una confessione che comincia con ‘Non ho mai..’, chi invece lo ha fatto deve bere» proseguì Liam nella spiegazione prendendo la bottiglia da Valerie e riempiendo i bicchieri di tutti: Holly, Harry, Niall, Valerie, Liam, Megan e Zayn.
«Non ho mai bevuto così tanto da farmi la pipì addosso» cominciò Valerie quasi urlando, nessuno degli altri sollevò il suo shot ma si limitarono tutti a guardarla perplessi mentre beveva il suo.
«Se nessuno beve, chi ha detto la frase deve farlo» aggiunse Holly per spiegare quello che stava accadendo, Megan sorrise spontanea.
«E se a bere è uno solo deve spiegare dettagliatamente il motivo per cui beve» concluse la spiegazione Zayn. Megan annuì convinta, aveva capito lo scopo del gioco: bere più possibile.
«Non ho mai fatto sesso con un delfino» affermò Liam serio inaugurando il giro e scatenando le risate di tutti i presenti, Harry Styles compreso.
«Qualcosa di serio, Liam!» lo pregò Holly piegata in due dalle risate. 
«Non ho mai detto una bugia ai miei genitori» tentò Megan, tutti sollevarono i loro shots e li scolarono in un solo sorso.
«Non ho mai vomitato addosso a qualcuno» disse Holly, i bicchieri che erano stati appena riempiti furono svuotati di nuovo. 
«Non ho mai girato un filmino amatoriale» dichiarò Harry su di giri beccandosi un occhiataccia da parte di Holly.
Liam e Zayn si guardarono e scoppiarono a ridere rumorosi prima di bere. 
«Scommetto che eravate voi due i protagonisti, giusto?» chiese Harry ridendo a crepapelle insieme a tutti gli altri. 
Molti bicchieri e molte dichiarazioni imbarazzanti dopo erano quasi tutti completamente ubriachi.
«Aspettate ne ho una io! Non ho mai fatto sesso con un professore» disse Valerie in un lampo di lucidità, sogghignando e voltandosi improvvisamente verso Megan che rimase impietrita a quelle parole.
Holly scoppio a ridere, solo quando si rese conto che nessuno la seguiva, ma tutti fissavano Meg, a sua volta ammutolì.
Fu come se qualcuno le avesse buttato un secchio d’acqua ghiacciata in pieno viso, Megan si risvegliò da quello stato di assopimento e in un attimo capì tutto: l’invito alla festa, loro che si presentavano a  casa sua e si comportavano da amiche, il gioco.
Era stato tutto frutto di un contorto piano di Valerie per renderla vulnerabile, la stessa Valerie che in qualche modo era arrivata alla verità che lei aveva cercato di nascondere in ogni modo, la verità dalla quale era scappata.
Era stata una stupida a fidarsi, a credere di poter aver un occasione per riscattarsi.
Megan sorrise beffarda, prese il suo shot e lo avvicinò alle labbra per bere sotto gli sguardi sconvolti e incuriositi di tutti, ma poco prima di farlo e quindi ammettere ciò di cui Valerie l’aveva appena accusata, allontanò il bicchiere e lo rovesciò direttamente sul volto della mora.
«Sei una troia!» urlò con le lacrime che avevano cominciato a solcarle il viso prima di scappare via correndo. Zayn la seguì immediatamente, senza pensarci due volte.
«Che cazzo fai Valerie?» sbottò Holly mentre gli altri ancora sbigottiti erano rimasti nel silenzio più assoluto osservando la scena.
«Qual è il tuo problema Carotina? Mi ha dato della troia quando è lei quella che va a darla in giro a uomini più grandi di lei! Non ti sembra ridicolo?» disse tamponandosi con un fazzoletto il viso bagnato dall’alcool.
«Non ti rendi conto che la gente potrebbe avere dei sentimenti?» le chiese Holly con la voce rotta, si era alzata e stava urlando a pochi centimetri dal volto dell'amica.
«Lei si è messa contro la persona sbagliata, forse nessuno l’ha informata ma sono io la stronza da queste parti!» affermò Valerie imperturbabile puntellandosi su entrambe le mani per sollevarsi a sedere sul bancone.
Holly si avvicinò di un altro passo all'amica che la fissava interrogativa dall'alto, sentiva la mani formicolare per il bisogno di darle un ceffone e provare a scuoterla da quello stato di cattiveria pura. 
Poi si rese conto che forse non era una condizione momentanea, realizzò che Valerie si era sempre comportata così con tutti, aveva preso in giro Megan per il suo passato, Louis per essere gay, Niall accusandolo di essere uno psicopatico.
Aveva preso in giro la stessa Holly, ogni volta che poteva, sminuendola, ridicolizzandola davanti a tutti ogni volta che ne aveva avuto l'occasione.
Come se trattare gli altri da inferiori l’avesse resa migliore.
«Andiamocene ragazzi!» disse Holly con un filo di voce rivolta al suo fidanzato e al suo migliore amico che la seguirono fuori da quell'appartamento.
Anche Liam si alzò dal suo posto e si dileguò nell'altra stanza dove il resto degli invitati senza accorgersi del piccolo dramma che si era appena svolto in cucina ancora ballava senza pensieri. 
«Non ho bisogno di nessuno di voi!» affermò Valerie cinica prendendo la bottiglia di tequila ancora aperta che giaceva sul bancone e portandosela alle labbra.
 
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Sinceramente? Questo capitolo non mi piace.
Perché inizialmente doveva essere diverso, perché ho dovuto tagliarlo, perché c’è qualcosa che non mi convince.
Però mi sono resa conto che è passato più di un mese dall’ultima volta che ho aggiornato e non mi sembrava giusto farvi aspettare così tanto, soprattutto visto che siete state davvero in tante a recensire e mi avete reso felicissima! Grazie mille ancora!
Non sono riuscita ad aggiornare prima perché tra l’inizio del quinto anno di liceo, il corso per la patente, la mia partner tedesca dello scambio culturale che è stata qui e altre cose varie ho avuto pochissimo tempo da dedicare alla scrittura.
Spero che nonostante sia passato molto tempo siate ancora disposte a leggere la mia fan fiction e spero di non deludere le vostre aspettative.
Eccovi un altro frammento della vita di questi ragazzi, da qui inizia la story-line vera e propria, da qui probabilmente capirete molto di più ogni personaggio.
Mi sto impegnando per essere più originale possibile, non voglio annoiarvi o cadere nel banale di qualcosa di già letto.
Ah! Conoscete qualcuno che fa banner per fan fiction su richiesta? Perché il mio fa davvero schifo, e mi piacerebbe averne uno carino ma non so proprio a chi chiedere.
In caso, fatemi sapere nelle recensioni!
Non so che altro dire, per qualsiasi altra cosa risponderò alle vostre recensioni (:
RIFERIMENTI:
-«Sono io la stronza da queste parti» è una citazione di Blair Waldorf, Gossip Girl, 3 stagione.
- ‘Never Have I Ever..’ è un gioco conosciutissimo, credo sia stato fatto in quasi ogni serie tv! io in particolare l’ho visto per la prima volta in One Tree Hill.
- nello scorso capitolo vi ho presentato Megan come Freya Mavor, questa volta scopriamo che Valerie è 'interpretata' da Cher Lloyd
- il riferimento al magnetismo e alle leggi della fisica sono un omaggio alla mia professoressa di matematica e fisica, il mio idolo AHAHHAAHHAAHHA no dai scherzo.

A presto, xx!
ila.
  
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