Libri > Vampire Academy
Segui la storia  |       
Autore: _joy    07/10/2013    4 recensioni
Ambientata durante "Morsi di ghiaccio" - A complicare il già difficile rapporto tra Rose e Dimitri, all'Accademia è arrivata Tasha Ozera. Innamorata di Dimitri, tenta di convincerlo a seguirla come suo Guardiano. E la vacanza sulla neve non fa che aumentare il dolore e la gelosia di Rose verso quella che sembra ormai una coppia. E Lissa...anche Lissa sembra conquistata da Tasha. E comunque, nella sua vita ormai Christian sembra la priorità. E così, sola come mai prima, Rose si ritrova a pensare con nostalgia al periodo della loro fuga e, in particolare, al loro soggiorno a NY, quando vivevano tra gli umani e si chiamavano... Blair Waldorf e Serena Van der Woodsen
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Perdiamo entrambi il controllo in meno di un secondo.
 
Se l’ho preso di sprovvista, non lo dà a vedere.
Anzi.
Le sue mani mi circondano la vita e poi salgono a stringermi il seno, quindi mi solleva come se fossi fatta di niente e mi tira sul tappeto davanti a lui.
Io non sto certo con le mani in mano.
Da qualche parte, confusamente, mi chiedo se è l’ultima volta nella mia vita in cui bacerò Dimitri.
Se fosse, deve essere un bacio per cui vale la pena morire: è l’unica cosa che ho ben chiara.
Affondo le mani tra i suoi capelli e premo le labbra contro le sue con foga.
Lui sembra non avere fretta: saggia le mie labbra con tutta la calma (e la perizia) del mondo e, poi, sento la sua lingua cercare la mia.
Mi sciolgo, letteralmente.
Mi adagio tra le sue braccia e godo della sensazione di sentirle attorno a me, così forti e sicure.
E poi, senza smettere di baciarmi, Dimitri infila le mani sotto la mia camicia, sfiorando delicatamente la mia pelle nuda.
Avvampo.
Ho caldo, freddo, ho i brividi.
Poso le mani sul suo petto e lo sento stringermi più forte in risposta.
È la beatitudine.
È la riprova di quello che ho sempre pensato: è perfetto, per me.
È lui e non può essere che lui.
Dimentico il rancore, la paura, la mia follia mentre quest’uomo meraviglioso mi stringe.
 
Ora sì, che mi sento donna.
 
Con Dimitri non mi servono gli abiti, i trucchi, le cure di bellezza.
Ora sì che sono la Rose che voglio essere, quella in cui la guerriera e la bambola si fondono.
La rivelazione mi colpisce come uno shock.
Ho cercato tanto… e la risposta era qui, tra le sue braccia.
 
Mi sembra che passino mille estati di sole, almeno fino a quando una stizzita tossetta ci richiama alla realtà.
Dimitri allontana le labbra dalle mie ma mi resta vicinissimo, gli occhi torbidi e scurissimi fissi nei miei.
Io non capisco più niente, so solo che annaspo in cerca d’aria e artiglio la sua camicia, improvvisamente consapevole che non so cosa farà ora.
Mi lascerà, di nuovo?
O significa qualcosa il fatto che mi tiene ancora tra le braccia?
Lo vedo guardare verso la porta e incupirsi.
Io, invece, chiudo un attimo gli occhi e cerco di ripetermi conto che la Terra non può essersi spostata dal proprio asse, anche se a me sembra così.
Poi seguo il suo sguardo e vedo Chuck Bass fissarci con odio dalla porta.
Marcia nella stanza e mi rivolge un’occhiata velenosissima.
«Blair» mormora, mellifluo «Mi spiace interrompere le tue attività mattutine…»
Dimitri fa per alzarsi.
Io stringo più forte la sua camicia, ma lui dolcemente allontana le mie mani.
Prima di rivolgersi a Chuck mi sistema la stoffa sulle spalle: mi rendo conto ora che sono in disordine e che la camicia ormai mostra più di quello che nasconde.
Quindi, si alza e lo fronteggia e, sì, Bass è in difficoltà.
Dimitri è alto, imponente, inquietante.
Torreggia su Chuck e la sua espressione certo non invita a un confronto rilassato.
Credo sia la prima volta in tutta la mia vita in cui vedo questo damerino sgonfiarsi come un palloncino bucato.
Non si dicono nulla, non ce n’è bisogno: Chuck abbassa lo sguardo, sconfitto, e Dimitri si volta verso di me.
Con mia grande sorpresa, mi sfiora il viso e mormora solo:
«Stasera»
 
*
 
Stasera cosa?
Come?
 
Sono di nuovo sotto la doccia, perché non sapevo cosa fare e mi aggiravo per la suite come un’anima in pena.
In più avevo paura che Bass venisse a chiedermi spiegazioni, quindi mi sono tuffata qui dentro.
Gioco con i getti d’acqua e l’idromassaggio mentre ripenso al bacio.
Cosa significa?
Per me tutto.
Ma per lui?
E stasera?
Stasera cosa?
 
Alla fine non ce la faccio più e chiamo Lissa.
Lei sembra felice di sentirmi, mi parla del museo e mi chiede se voglio raggiungerla a Central Park.
Accetto senza nemmeno pensarci.
So che sono una codarda, ma non voglio essere qui quando Nate rientrerà.
Devo pensare.
Mi serve aria.
 
Mi vesto, prendo la borsa e sgattaiolo nell’ascensore.
Esco all’aria aperta e cammino fino a Central Park: ho bisogno di aria fresca per schiarirmi le idee.
Passeggio per i sentieri e le gambe mi portano verso la gigantesca pista di pattinaggio su ghiaccio.
Mi appoggio alla ringhiera e fisso le persone che ridono, pattinano, si divertono.
In realtà, non mi soffermo su nulla: sono persa nei miei pensieri.
Poi, sento una mano infilarsi sotto il mio braccio.
Non ho bisogno di voltarmi per sapere chi è.
«Ciao» mormoro.
«Ciao» bisbiglia Lissa, appoggiando la testa sulla mia spalla.
Restiamo entrambe in silenzio per lunghi minuti, poi lei si volta e dice qualcosa a Christian, che si allontana con sua zia.
«Andiamo a dare da mangiare ai cigni?» mi chiede poi Lissa.
«Liss, è gennaio…»
«Ah, cavolo…» si morde un labbro, pensierosa «Vuoi pattinare?»
Chiaramente non è entusiasta dell’idea: è un’offerta generosa, lei non ama particolarmente l’attività fisica, a differenza mia.
Sorrido e scuoto il capo.
«Che ne dici di cioccolata calda e due chiacchiere?»
 
Ed è quello che facciamo e, alla fine, siamo solo noi due.
Lissa rispetta il mio silenzio iniziale e non mi fa domande su Tasha o Dimitri o su ieri sera, si limita a raccontarmi le reazioni di Christian di fronte alla città, ai musei, ai party e ai negozi.
Io annuisco e ascolto e sento una sensazione di calore diffondersi in me.
So che Lissa non sta usando la compulsione, ma è come se il mio corpo si rilassasse.
Dopo la rivelazione di questa mattina, so più che mai che ho sbagliato con Nate.
Ho sbagliato con Lissa.
Ho sbagliato con un sacco di cose, insomma.
E ora, averla vicina sembra riportarmi in prospettiva.
Quando sospiro pesantemente, lei smette di parlare e mi lancia un’occhiata preoccupata, per poi dire:
«B… va tutto bene? Non sei obbligata a parlarmi dei tuoi problemi, certo… Lo so che ultimamente non abbiamo molto parlato di quello che stava succedendo. So anche che è colpa in gran parte mia. Ma… ci ho molto pensato in questi giorni, quando ho scoperto che NY senza di te non è divertente. Insomma… se tu vuoi…se vuoi, io sono qui»
«Liss…» scuoto il capo «Sono stata una vera stronza. Mi dispiace»
«No, no… Io lo capisco, che ti senti oppressa. Ieri Christian me lo ha fatto notare e io… Rose, non potevo immaginare…»
Sento l’ansia, la sua ansia, trapelare attraverso il nostro Legame e di riflesso, come ho sempre fatto, mi affretto a rassicurarla.
«Smettila, non sei tu. Sono io. Senti, la situazione più o meno è questa. So che si avvicina il diploma e, dopo quello, l’assegnazione ufficiale dei Guardiani. So che mi è stata data un’altra possibilità, so che essere assegnata alla Principessa Dragomir significa dover dimostrare di essere la migliore e…»
«Ma che dici?» mi interrompe, sgomenta «Certo che sei tu il mio Guardiano! Noi abbiamo il Legame! Nessuno potrà mai proteggermi meglio di te!»
«Liss, io lo devo meritare» rispondo, categorica «Il legame è importante, ma non basta. Io devo essere brava! Stiamo parlando della tua vita!»
«Ma tu sei brava!»
«No, io me la cavo, il che è diverso»
Lei si appoggia allo schienale della poltroncina di velluto su cui è seduta e mi fissa, perplessa.
Poi, mi lascia senza parole:
«Sai, Dimitri ti ha davvero cambiata… in un modo in cui neppure io sono mai riuscita a fare»
 
Per un attimo, il mio cuore si ferma.
Ma lei prosegue, inconsapevole di quello che ha scatenato in me:
«Insomma, non so come abbia fatto, ma ha educato una Rose seria, prudente e responsabile. Non che mi dispiaccia, sia chiaro… Ma non voglio che ti metti in testa di non essere abbastanza! So che sei sotto pressione, ma so anche che sei eccezionale! Lui…»
«Lui non c’entra» la prevengo, perché ora che sono tornata a respirare preferisco evitare un altro infarto «Sì, Dimitri mi ha insegnato tanto e ne sono consapevole. Non è solo questione di allenamenti e tecniche di lotta… Mi ha insegnato altro. Di più. A questo punto, anche se è folle pensarlo, in me c’era una parte responsabile e saggia che lui ha portato alla luce…»
Lissa ride e io respiro di sollievo.
Prima di perdere il coraggio, concludo sperando di sembrare leggera:
«Vedrò di farne tesoro per quando non lo avrò più come mentore»
Lei batte le palpebre.
«Cosa? Perché dici così?»
Scrollo le spalle.
«Cose che ho sentito. Forse…»
Non riesco a terminare la frase, non so come fare.
Ma ci pensa lei.
«Ma io non credo, sai? Dimitri è molto serio e responsabile con te e me… E poi ieri Tasha parlava di Atlanta ma lui le ha detto che i suoi progetti sono tutti all’Accademia»
 
Il mio cuore fa un triplo salto mortale.
Cerco di calmarmi, di non illudermi, di ripetermi che lo ha detto per Lissa, per non farle capire che loro…
 
«Cosa?» balbetto, con una voce che non sembra neppure la mia.
«Sì, Christian ha chiesto a sua zia se pensava di tornare a Minneapolis, allora lei ha parlato di Atlanta e ha chiesto a Dimitri se non pensava che fosse una bella città per vivere. Allora lui ha scosso la testa e ha detto – sai, in quel suo modo serio – che non lo sa, perché al momento il suo orizzonte è tutto nel Montana. Per questo mi sembrava strano… Rose?»
Lissa mi fissa preoccupata, probabilmente perché sto andando in iperventilazione.
Dimitri… Dimitri, cosa sta…?
I miei pensieri si rincorrono impazziti.
Sento a malapena Lissa che dice:
«Certo, mi spiacerebbe molto perdere Dimitri… ma non se ti fa sentire così»
Mi trattengo a stento dallo scoppiare in una risata isterica.
È che se perdessi Dimitri che mi sentirei davvero  così.
Così fuori di testa, per la precisione.
«Liss» rispondo, categorica «Dimitri è il migliore. Punto. E tu devi avere il migliore»
Lei sorride.
«La migliore io ce l’ho davanti. I migliori, se sarete voi due. Ma io posso prescindere da chiunque, tranne che da te»
Mi salgono le lacrime agli occhi a sentire la fiducia e il calore della sua voce, l’affetto che dal Legame si riversa in me e mi scalda il cuore.
«Liss» mormoro, con le labbra tremanti «Ho fatto un casino»
In un attimo, lei è passata dalla mia parte del tavolo e mi ha presa tra le braccia.
Mi rifugio nel suo abbraccio e lei mi stringe e mi accarezza la schiena.
«Cosa? Cos’è successo?»
«È Nate» singhiozzo «È tutto un casino, un enorme casino! Liss, non so come ho fatto, tutto quello che tocco diventa un casino…»
Lei mi accarezza i capelli e mi lascia sfogare.
Quando mi asciugo con rabbia quelle stupide lacrime, mi ordina un’altra cioccolata calda e mi prende la mano.
«Parliamo, se ti va» mi dice.
 
«Io volevo solo… staccare la spina» dico «Mi sembra che mi manchi l’aria, mi sembra di aver perso me stessa… Più divento abile come Guardiana, più sento che mi sfugge l’altra parte di me, quella che è Blair, quella che è bella, sofisticata… quella che è donna»
«Ma tu sei talmente femminile anche se…»
«Io non mi sento così!» ribatto, infiammandomi «Non mi sento più così! È come se per essere la migliore dovessi estirpare un lato di me… Mi sento persa! So che sembra una cosa stupida e infantile, se paragonata alla tua vita e alla vita dei Moroi che siamo chiamati a proteggere… Ma io mi ci sento, Liss. Sarò stupida, ma mi ci sento. Io sono una persona, sono fatta di due parti! Ho diciassette anni, provo ancora la voglia di avere cura di me, di essere carina, senza che questo mi faccia passare per una stupida senza cervello!»
Lissa batte le palpebre di fronte al mio ardore.
«Rose, frena… Aspetta, perché voler essere carina ti renderebbe stupida?»
«Perché tra i Guardiani io sono una fuori dagli schemi! Perché se dico che voglio passare una settimana di vacanza rilassandomi da sola tutti mi guardano come se meditassero di internarmi in un ospedale psichiatrico!»
Lei ha il buon gusto di arrossire.
«Sono mortificata, Rose» mi dice «Lo so che tu hai tutto il diritto di farti una vacanza, solo che…»
Esita, ma io aspetto che finisca la frase.
«… Non sono abituata all’idea che tu voglia stare senza di me. Che tu non mi voglia con te»
Sospiro.
«Liss, non volevo che la prendessi sul personale, davvero. Lo so che ho fatto la stronza. Mi dispiace. È solo che… è come se fosse la mia ultima occasione. Il mio spazio. Poi torneremo all’Accademia e sarà solo lezioni, allenamenti, allenamenti, allenamenti! Volevo un momento mio, un momento da regalare a quella Rose che ama ancora questa vita!»
«Ma dopo l’Accademia, noi…»
«Dopo l’Accademia, se tutto andrà come spero, io sarò il tuo Guardiano! Liss, significa turni di metà giornata con il mio partner per guardarti le spalle! Significa che, se andrai a fare shopping, io non entrerò più in camerino con te per provarci i vestiti insieme, ma starò fuori a controllare che nessuno tenti di ucciderti!»
«Mi sembra esagerato…»
«No Liss, non capisci!» le afferro un braccio e la scrollo, arrabbiata «È finita la fase delle amiche irresponsabili e incuranti! Non sarà più così! Non sarò mai più così irresponsabile da portarti in giro per il mondo per divertimento!»
Un po’ dell’ansia che io provo da settimane si fa strada in Lissa: lo sento, il Legame mi permette di esplorare le sue emozioni come se fossero le mie.
Pare sgomenta.
«Non avevo mai pensato… Non voglio che per colpa mia…»
Le lascio il braccio.
«Liss, ecco perché non te l’ho detto. Perché avresti detto subito che è colpa tua. Invece no, è il mio lavoro; o meglio, sarà il mio lavoro. Val bene un piccolo sacrificio. Per questo una settimana da sola mi sembrava…bè, solo un piccolo prezzo…»
Lei annuisce, con gli occhi umidi.
«Mi spiace per non averlo capito» mormora «Mi spiace per non aver capito che… Per essere stata così egoista da pretendere che NY fosse una cosa nostra e, insieme, per averci portato gli altri»
Le sorrido: so che ha capito.
Manhattan era il nostro sogno dorato: un posto dove eravamo solo noi due, giovani, folli e irresponsabili.
Senza regole, senza doveri.
Senza differenze tra noi, alla pari.
Dove io potevo essere quella forte e volitiva, ma anche quella glamour e regina.
 
Dio mio, sono proprio una stronza egocentrica.
 
Le asciugo una lacrima.
«Non piangere, Liss» la consolo come ho sempre fatto, come farò sempre «Alla fine, New York era un bel sogno… Un sogno dei mesi che ci abbiamo passato. Ma ho scoperto che non è più meravigliosa come credevo. Mi piaceva pensare che fosse così. Ma… ero io, che la idealizzavo perché ci ho riversato le mie frustrazioni e l’ho voluta vedere come la soluzione ai miei problemi»
Lei torna a stringermi la mano.
«Parlamene, Rose»
Annuisco.
«Cosa devo fare con Nate?» mi esce di getto.
Lei sorride, comprensiva, e riprendiamo a parlare come abbiamo sempre fatto.
 
 
Quando la riporto a Central Park è pomeriggio inoltrato.
Camminiamo per i viali a braccetto, come abbiamo sempre fatto.
Commentiamo le mise di tutte le ragazze che vediamo – e sono tante – ma, come sempre, Lissa conclude che noi siamo le più glamour e meglio vestite.
E poi li vediamo.
Christian e Tasha stanno pattinando sulla pista, tra la gente, molto più a loro agio ora che il sole si è abbassato nel cielo.
Lissa mi abbraccia e mi dà appuntamento al party di stasera, poi corre a raggiungerli.
Io ami appoggio alla balaustra e guardo i pattinatori, pensierosa.
 
E poi lo sento.
Sento la sua presenza ancor prima della sua mano che mi sfiora la spalla.
«Sei pensierosa» afferma, a bassa voce.
Io annuisco e reclino la guancia sulla mia spalla, sopra la sua mano.
Restiamo immobili per un po’, quindi gli dico:
«Devo andare. A più tardi»
«Dove vai?» chiede.
Alzo gli occhi a incontrare i suoi.
«A spezzare un cuore»
 
Mi stringo nelle spalle e mi incammino.
 





NdA: vi rubo un solo attimo per ricordarvi la mia pagina Facebook per tutti gli aggiornamenti: https://www.facebook.com/SerenaVdwEfp

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Vampire Academy / Vai alla pagina dell'autore: _joy