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Autore: HLLNZ_life    08/10/2013    4 recensioni
-Voglio fare l'amore con te-
Harry lo guarda dolcemente, con un velo di preoccupazione.
-Ma hai il pancione amore... sei sicuro?-
-Sicurissimo, è da mesi che attendo questo momento-
E Harry allora obbedisce.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Okay ragazze/i, questo capitolo è DECISAMENTE a rating rosso.
Perciò se siete minorenni, o fate finta di nulla e lo leggete (basta che poi non andate da mammina a dirle ciò che avete letto) oppure uscite da questa pagina :)
Per gli altri... beh spero di non esser stata proppo precisa o altro nei dettagli.
Buona letture bellissimi c:







Guidava a una velocità folle, ma a Harry non importava… non se nella sua mente la voce di Louis al cellulare che gli chiedeva di andare da lui si ripeteva continuamente, come un cd rotto.
“Ho bisogno di te”
Il cuore del riccio potrebbe scoppiare da un momento all’altro; è sempre stato un ragazzo premuroso, che chiede a tutte le persone che conosce come stanno, se può fare qualcosa per loro… ma c’è dell’altro adesso, che sta facendo accelerare il suo respiro: sapere che Louis ha lasciato Zayn.
“Quale altro motivo dev’esserci per avermi chiamato e detto quelle parole se non questo?!”
Dopo pochi minuti, si ritrova davanti alla villa; Harry la guarda bene, con i suoi smeraldo, e sospira.
“La nostra casa”
“Tornerò a viverci?”
“E se non si fosse lasciato con Zayn?”
“Se è solo una scusa per chiedermi di fargli un favore?”
“E se…”
Harry scuote la testa, come se stesse cercando di eliminare quel groviglio di pensieri confusi che gli occupano la mente.
Ormai è lì, a pochi metri dall’abitazione.
“Louis ha bisogno di me”
E’ con quest’ultimo pensiero che si decide a uscire dalla sua Range Rover e avviarsi verso l’ingresso.
Non fa a tempo a suonare al campanello che la porta si apre improvvisamente, e due braccia a lui familiari gli cingono il collo.
«Louis…» mormora
Il castano singhiozza, per poi sussurrare sulla sua spalla: «Sei qui…»
«Io sarò sempre qui, per te, Louis» dice il riccio accarezzandogli la schiena.
Il liscio si stringe di più a lui, cercando calore e affetto, per poi singhiozzare fortemente e respirare con fatica.
Harry si scosta, gli mette una mano sul petto e una sulla schiena e: «Respira Lou, fallo con me. Inspira… espira… inspira… bravo, amore, così»
Louis gli sorride dolcemente, per poi chiudere gli occhi, fino a ritornare a respirare normalmente.
«Amore mio…» sussurra Harry, baciandogli la fronte.
Passano alcuni secondi, poi il riccio prende per mano il castano ed entra con lui in casa.
Una volta chiusa la porta alle loro spalle, il più piccolo guarda negli occhi il maggiore.
Si scrutano a vicenda, intensamente; esistono solo loro, non c’è nessun’altro al mondo.
«Ti faccio una tisana, uhm?» gli domanda d’un tratto Harry.
Louis l’osserva ancora, per poi incrociare le braccia al petto e sussurrare: «No, grazie… Ho solo… s-solo…»
I loro occhi si incontrano nuovamente.
Louis si avvicina ad Harry; appoggia il capo sul suo petto e: «Ho solo bisogno di starti vicino…»
Il riccio sorride flebilmente; lentamente cinge un fianco di Louis e con l’altra mano gli accarezza i capelli.
«Sono qui con te… stai tranquillo» gli risponde.
Il liscio alza il capo, si alza sulle punte dei piedi e fa scontrare le loro labbra, in un dolce e per nulla malizioso bacio a stampo.
Il riccio abbassa di più il volto verso quello dell’altro e gli morde il labbro inferiore.
Le loro lingue s’incontrano dolcemente; si toccano, s’intrecciano… si staccano entrambi, per poi sedersi sul divano.
«Mi dispiace per tutto quello che è successo…» dice il riccio, gli occhi rivolti verso il basso.
Louis fa lo stesso e: «Anche a me… Zayn è… è sempre stato gentile con me… mi ha sempre dimostrato amore, mi proteggeva tutti i giorni, anche troppe volte» conclude con una leggera risata.
Harry ascolta, senza fermarlo;
Louis si vuole sfogare? Bene, lui glielo lascerà fare.
«E… e mi sento un mostro adesso… quello che gli ho detto, per… per averlo scaricato in… in quel modo. I-io…» il castano sospira pesantemente e conclude: «I-io non sono sicuro di aver fatto la scelta giusta»
Sono quelle parole che fanno spalancare gli occhi e scattare verso l’alto il capo ad Harry.
Il suo respiro accellera, i battiti del cuore fanno altrettanto, la testa gli gira vorticosamente.
“Se ne sta pentendo”
“Vuole tornare da lui”
“E’ la fine”
“Non ci saranno più Louis e Harry, ma Louis e Zayn”
“No, ti prego… non ora che stava tornando tutto come prima “
Louis si volta verso il riccio e, vedendolo sbiancare, con le mani a torturare i capelli, lo scuote.
«Harry? Oddio che c’è? H-Harry!»
“Dio cos’ho fatto…” pensa il castano
«N-non puoi dire così… non puoi dire che tutto quello c-che sta succedendo non doveva… e… no… non è uno sbaglio. E stata la scelta giusta, Louis. Sì, la scelta giusta»
Il liscio, comprendendo, anche se difficilmente, le parole del moro, gli prende il volto tra le mani e: «No, Harry, no… Non intendevo dire che stare adesso, con te, è la scelta sbagliata. No amore, non potrei mai pensarlo!»
«Ti prego» mormora Harry, guardando con occhi liquidi quelli dell’altro «Non tornare da Zayn»
Louis sorride flebilmente e: «Non potrei mai farlo»
Il riccio gli accarezza il pancione delicatamente e: «Vi amo… ti amo»
«Anche io ti amo»
«Non sai quanto ho aspettato questo momento- mormora ancora il più piccolo, per poi scostare le mani di Louis dal viso e baciarlo.
L’altro ragazzo lo asseconda e, sospirando, schiude le labbra.
Il riccio lo bacia con foga, facendo intrecciare le loro lingue.
Sarà per gli ormoni a mille, o per il ragazzo davanti a sé... fatto sta che ora Louis si ritrova a cavalcioni su Harry, che ha poggiato le mani sui suoi fianchi.
Louis inclina la testa di lato e struscia la sua lingua sul palato del riccio. Quest’ultimo inspira forte dal naso.
Passano pochi secondi, prima che il castano si scosti dalle labbra di Harry, producendo un forte schiocco, e muova lentamente il bacino su quello dell’altro.
Il moro getta la testa all’indietro e geme flebilmente.
«D-Dio mio…»
«H-Harry…» sussurra il castano, per poi fiondarsi nuovamente sulle sue labbra.
Il riccio stringe le mani sui fianchi dell’altro e gli fa velocizzare i movimenti del bacino; le loro erezioni sono a  contatto, dure sotto il tessuto dei jeans.
Harry bacia e lecca il collo del castano, che struscia maggiormente i loro corpi, in preda al piacere.
«Amore… a-aspetta» lo ferma Harry
«Che c’è?»
«Non voglio venire così…»
Il liscio lo guarda e poi sussurra: «Fai l’amore con me, Harry…»
«M-ma hai il pancione, amore… non ti farà male?»
Louis scuote la testa: «Non m’importa, non mi farà male, se lo farò con te… ti prego, Harry… aspetto questo momento da… da mesi»
Passano alcuni secondi, prima che il moro gli domandi: «Sei sicuro Louis?»
«Sicurissimo» esclama l’altro, per poi togliersi da sopra le sue gambe, prendergli la mano e salire le scale.
Una volta arrivati al piano superiore il castano si affretta a far entrare Harry nella sua stanza.
Il riccio lo avvicina a sé e lo bacia con foga.
Le mani di Louis accarezzano possessivamente il petto del moro, mentre quest’ultimo gli palpa il fondoschiena, per poi spostarsi sul davanti.
Il liscio gli lascia una scia di baci, che parte dal petto ancora coperto dalla t-shirt fino alla mascella, per poi dedicarsi alla parte preferita dal più piccolo: l’orecchio destro; lo morde dolcemente, lo lecca e lascia dei baci sul lobo.
“Questo è troppo” è il pensiero del riccio, prima di togliergli i pantaloni, sfiorandogli di proposito la patta.
«Oddio i-io…»
Harry si affretta a interromperlo facendo combaciare le loro labbra.
Ad un tratto Louis si stacca e: «Sta scalciando, la sento» dice, con il tono di voce più alto di un’ottava.
Il riccio lo guarda, per poi sorridere e poggiargli una mano sul ventre.
«La senti Harreh? E’ la nostra bambina»
Harry alza lo sguardo, che poco prima aveva abbassato, e: «Sì, la sento, Lou. Sono così felice-
I loro occhi si incontrano ancora una volta… il verde e l’azzurro insieme, finalmente tornati a fondersi.
«Dov’eravamo rimasti?» sussurra Louis, maliziosamente.
Harry ride flebilmente, per poi togliere la maglietta al liscio.
Le loro labbra si cercano ancora una volta, fino ad incontrarsi e permettere alle loro lingue di fare altrettanto.
Louis indietreggia, Harry lo segue; il primo, arrivato al lato del letto, si stende e il riccio gli va sopra, con delicatezza.
“Non voglio farti male, amore”
Il castano, in cerca di maggior contatto, muove verso l’alto il bacino; purtroppo, però, il pancione ostacola il tutto, facendolo, così, sbuffare.
Harry si stacca e, guardandolo e accarezzandogli una guancia, gli domanda: «Che c’è amore?»
«Il pancione… non mi permette di avere in contatto bene i nostri corpi»
Il riccio sorride a quell’affermazione e: «Tranquillo amore… sistemo tutto io, okay?... Lascia fare a me»
Louis annuisce, e allora Harry si spinge un po’ più indietro, ritrovandosi a circondargli il bacino e con le loro erezioni una sopra l’altra; si toglie i jeans neri, non riuscendo a resistere molto: iniziavano a essere troppo stretti.
«H-Harry muoviti»
Il moro ride: «Quanta fretta, amore»
«Ti voglio, ti sembra abbastanza per capire?!» urla Louis, ormai eccitato al massimo.
«Buono Lou, adesso risolviamo la tua situazione» sussurra Harry, per poi abbassarsi e iniziare a baciargli il collo; con la lingua va a stuzzicargli i capezzoli, facendoli diventare turgidi, per poi scendere e arrivare alla pancia; è lì che Harry decide di essere il più delicato possibile: ci lascia sopra dei piccoli baci e qualche leccata.
Scende ancora con la bocca fino all’ombelico, dove simula l’amplesso.
Il più piccolo, in quel momento, sente una mano di Louis toccargli i capelli e spingergli, poco dopo, la testa verso il basso.
«H-Harry ti prego…» lo supplica, ormai al limite.
Harry lo accontenta e arriva al suo membro eretto; lo guarda e, anche se ancora coperto dai boxer, ci soffia sopra.
«Cazzo…» mormora Louis, inarcando in modo osceno la schiena.
Il riccio mette una mano sul fondoschiena del liscio e quest’ultimo, capendo, alza il bacino verso l’alto; il riccio gli toglie l’unico indumento rimasto e poi, con disappunto del liscio, si ferma.
Passano pochi secondi di silenzio, prima che il castano gli domandi, con un pizzico d’irritazione nel tono di voce: «Perché ti sei fermato?»
Harry lo guarda e, senza parlare, si priva della maglietta, per poi gettarla in un punto a caso della stanza.
«Ora capisco…» dice l’altro, guardandolo spogliarsi.
Il riccio, una volta completamente nudo, si china e prende dalla tasca dei jeans un preservativo.
Louis, vedendo la carta argentata, e sapendo che il suo ragazzo è solito prendere quelli classici, emette un verso di disappunto e: «Ancora i preservativi classici? Ma io volevo quelli gusto fragola!»
Harry si avvicina al comodino accanto al letto e apre il primo cassetto, trovandoci dentro un tubetto di lubrificante.
«Oppure alla ciliegia! Mh sarebbe stato eccitante!»
Il più piccolo gli lancia un’occhiataccia, per poi posizionarsi in mezzo alle sue gambe e, con un dito, stuzzicargli l’apertura.
Louis serra gli occhi e geme, colto alla sprovvista.
«A-anche quelli alla banana andavano bene… Anzi no!» continua senza sosta.
Harry toglie il dito e sparge la crema sulla sua mano.
«Direi che quelli al kiwi fanno schifo. Quelli proprio no… Insomma, si s-»
«Vuoi stare zitto Lou?! Parli troppo, amore»
Louis s’imbroncia un po’ e incrocia le braccia al petto.
Harry ride flebilmente.
«Avanti Lou, non te la prendere. Rilassati» dice, per poi infilare due dita nella sua apertura.
Il più grande spalanca la bocca, da cui esce un ringhio acuto, e inarca la schiena, piantando le mani sulle spalle di Harry; quest’ultimo lo guarda e, dopo aver sforbiciato per vari minuti, inserisce il terzo dito.
«Porca… Harry…» mormora ancora Louis.
Il riccio muove le dita, facendo cerchi immaginari.
Louis sente che non ce la fa più ad aspettare, altrimenti viene subito, quando Harry si china e lascia un bacio umido sul membro.
«Cristo Harry sbrigati»
Il riccio, sentendo ciò, ritiene che il liscio sia preparato abbastanza; sfila le sue dita dall’orifizio del suo ragazzo e, tenendogli le gambe sollevate,lo penetra con più delicatezza possibile.
«D-Dio…» geme Louis, gli occhi che guardano il soffitto, le labbra schiuse, la schiena inarcata e i muscoli tesi.
Harry si sporge verso il suo viso e gli bacia le labbra, mordicchiandogliele con i denti in modo che si potrebbe definire tenero.
Quando sente i muscoli di Louis rilassarsi, Harry inizia a spingere il bacino verso l’alto e successivamente verso il basso, il tutto molto lentamente.
Il più grande trattiene il respiro per qualche secondo, sentendo un leggero senso di dolore.
Il moro avvicina le labbra a un orecchio dell’altro: «Tranquillo, amore. Adesso passa»
Louis annuisce; una volta abituato spinge maggiormente il bacino verso quello del riccio.
Pochi minuti dopo, gli unici rumori che si sentono sono i loro gemiti sconnessi e rochi, le loro pelli che si toccano ripetutamente, quasi come uno scontro e lo strusciare dei loro corpi.
«Harry… n-non credo di resistere…» gemito «molto»
Il ragazzo sopra di lui lo guarda intensamente, per poi annuire e sussurrare: «Anche i-io… Louis»
Una spinta più forte delle altre tocca la prostata di Louis, che si ritrova a gemere esageratamente, spalancando occhi e bocca, e inarcare la schiena per la milionesima volta.
«H-Harreh… lì» gemito «Fallo di nuovo»
Il riccio obbedisce e spinge nuovamente, toccando il punto dell’altro.
«S-sì…» mormora Louis, in estasi.
«Credo c-che… di s-star per…» dice l’altro, con espressione altrettanto estasiata.
«D-Dammi la mano Harry»
Quest’ultimo non se lo fa ripetere due volte e intreccia le dita delle sue mani con quelle di Louis.
«Ora guardami negli occhi» continua il liscio.
L’azzurro e il verde s’incontrano ancora una volta; sembrano toccarsi, come il cielo e la terra.
Le spinte si fanno sempre più decise, il ritmo sempre più veloce, le loro pelli sempre più calde, i loro corpi sempre più sudati ed eccitati.
L’erezione dura come il marmo di Louis sfrega contro il ventre di Harry; una mano del riccio si stacca da una mano di Louis, e va a stimolare il membro d quest’ultimo.
«Cazzo, i-io… Harry, non-non ce la faccio più…»
Harry, in tutta risposta, aumenta il ritmo, fino a trovarne uno molto, troppo veloce.
«Ti amo Louis»
E’ con quelle tre parole che Louis viene, urlando il nome dell’altro.
Quest’ultimo lo segue qualche secondo dopo, anche lui dicendo il nome del suo ragazzo.
Il riccio, poco dopo, esce dolcemente dal castano e si sdraia a pancia in su.
Il più grande lo guarda sorridendo, per poi circondargli con un braccio il fianco e posare il capo nell’incavo del suo collo.
«Ti amo anche io Harry»
 
 




 


Sono le 18.00 quando Louis si sveglia, a causa di un dolore improvviso al ventre.
Si accarezza la pancia e si volta verso sinistra per vedere la sveglia, ma quando ruota il capo verso quella direzione, gli occhi si spostano sul corpo di Harry, addormentato accanto a lui, nudo in tutto il suo splendore.
Un piccolo sorriso spunta sul suo volto, trovandosi, poco dopo, ad affondare una mano nei suoi ricci.
Harry emette un piccolo sbuffo, anche se ancora nel mondo dei sogni.
Il castano lascia scorrere la mano più giù, verso al guancia, prendendo a tracciare dei percorsi invisibili con l’indice e il medio.
Ride flebilmente quando trova la fossetta che caratterizza il sorriso del più piccolo.
Le dita scendono delicatamente, finendo per sfiorare le labbra del riccio.
Louis, incantato dal rossore di esse, ci fa scorrere sopra il pollice.
I gesti sono lenti, delicati… come se Harry fosse un cristallo.
Il suo sguardo cade sulla vena sporgente del collo; col capo si avvicina ad esso e ci lascia un bacio.
Schiude le labbra per permettere alla lingua di leccare una porzione di pelle.
«Buon giorno Lou»
E’ con quella frase che il liscio di ferma, si scosta e: «Buon giorno» gli sussurra timido, o meglio… imbarazzato.
Harry lo guarda malizioso.
«Mh… e che bel buon giorno!»
Il più grande avvampa ancora di più, se possibile, e abbassa lo sguardo.
Il riccio lo guarda.
“Sei dannatamente bello Lou”
Si posiziona dietro il castano, facendogli poggiare la schiena contro il suo petto, gli cinge i fianchi con le mani e: «Amore mio…»
Il castano accenna un sorriso e poggia la testa sulla spalla del suo ragazzo.
Quest’ultimo è sceso con le mani, arrivando ad accarezzargli il ventre.
Harry, in quel momento, non riesce a non pensare che il suo membro è a contatto con il fondoschiena di Louis; infatti, secondi dopo, sospira e muove il bacino lentamente.
Al liscio si spezza il respiro e: «H-Harry…»
L’altro ragazzo gli bacia il collo, mentre con una mano scende più giù, andando a lambire e stimolare la mezza erezione del castano.
La bolla di desiderio, di amore, in cui sono racchiusi i due ragazzi, viene presto scoppiata dal suono del campanello.
«Chi cazzo è?!» sbotta il riccio.
«N-non lo so, vado a vedere» risponde l’altro, staccandosi di malavoglia dal corpo del più piccolo, per poi recuperare un paio di boxer e scendere lentamente al piano inferiore.
Dopotutto ha il pancione, deve stare attento!
Una volta arrivato all’ingresso apre la porta di casa e, senza nemmeno guardare chi c’è davanti a lui, urla: «Chi è che rompe i cogl…»
Si blocca appena vede che Zayn lo sta guardando, con degli scatoloni, presumibilmente vuoti, in mano.
«Z-Zayn…» sussurra flebilmente
Il ragazzo sospira e: «Ciao… Louis»
«I-io…»
«Sono venuto a prendere le mie cose» lo interrompe l’altro, dicendo tutto d’un fiato.
«S-sì, certo. Non mi asp-»
«Amore mio chi è?» urla Harry sulle scale, bloccandosi a metà di queste vedendo alla porta Zayn.
 Quest’ultimo guarda prima lui, poi Louis, accorgendosi di due particolari: sono in boxer e sono entrambi eccitati.
«Scusatemi, non volevo interrompere nulla» riesce a mormorare, per poi abbassare lo sguardo ed entrare in casa.
«No, no. Mi disp-» Harry si blocca appena riceve un’occhiataccia dall’ex ragazzo di Louis, intento a salire le scale.
«Ci metto pochissimo» dice, con sguardo malinconico, per poi sparire in una delle stanze del piano di spora.
I due ragazzi si guardano.
«Figura di merda» sussurra Louis, chiudendosi bruscamente la porta alle spalle.
 
 





 
Zayn, con due scatoloni pieni tra le mani, si avvia al piano di sotto, fermandosi in mezzo all’ingresso, dove Harry e Louis sono intenti a far scontrare le loro lingue; il primo accarezza il volto del castano, mentre quest’ultimo ha le mani poggiate al petto del più piccolo.
Zayn, con gli occhi già lucidi, tossisce falsamente.
I due ragazzi si voltano di scatto e si staccano, come scottati.
«Ehm… ho finito. Me ne vado»
Louis lo guarda per qualche secondo, per poi annuire.
«Ti… ti accompagno alla porta» mormora, titubante.
Zayn si limita a fissarlo, per poi seguirlo.
Una volta varcata la soglia, trovandosi fuori dalla villa, si volta e, guardando Harry, dice: «Prenditi cura di lui, mi raccomando» indicando col capo Louis.
Quest’ultimo abbassa lo sguardo e il riccio, guardandolo, intreccia le dita della mano con la sua.
«Lo farò, te lo prometto» risponde Harry, con gli che brillano.
Zayn poggia giù gli scatoloni e poi, con passo incerto, si avvicina al castano.
Con una mano solleva il suo volto; lo guarda attentamente, perdendosi nei suoi occhi azzurri.
«Addio Louis» mormora, per poi annullare la distanza e far combaciare le loro labbra in un leggero bacio a stampo.
Il più grande sente la presa di Harry farsi più stretta, più forte.
Zayn, percependo l’insistente sguardo del più piccolo su di sé, decide di staccarsi dal liscio; sospira, guarda l’altro ragazzo e: «Addio… Harry»
«Addio Zayn» dice in risposta l’altro, atono.
Il ragazzo di Bradford incurva le labbra in un piccolo sorriso, si abbassa a raccogliere le sue cose e, una volta raddrizzatosi, guarda per l’ultima volta i due ragazzi; mentre si allontana dall’abitazione, camminando per le vie, una lacrima traditrice gli scorre sulla guancia, sbattendogli in faccia, ancora una volta, quanto la sua vita, in amore, sia complicata.
 
 
 






 
E’ mezzanotte.
Louis scende uno scalino alla volta, molto cautamente, poggiando una mano sul pancione e l’altra sulla ringhiera.
Una volta scese le scale, si affretta ad andare in cucina e aprire il frigorifero.
Trova una fetta di torta al cioccolato decorata da frutti di bosco e marmellata; si lecca le labbra a quella vista e si affretta a prenderla, portandola alla bocca, già pronta a divorarla.
«Che mangi Lou?» la voce di Harry, roca e sensuale, interrompe i movimenti del liscio; quest’ultimo arrossisce all’inverosimile, cercando di nascondere la fetta dietro la schiena.
«Ti ho visto amore, è inutile che nascondi» sussurra il riccio, sorridendo in modo spavaldo, avvicinandosi al suo ragazzo.
Louis abbassa lo sguardo e: «N-Non nascondo nulla»
«Si certo Lou» risponde l’altro ironicamente
Il più grande sbuffa e, con tono da bambino capriccioso, dice: «Harreh! Non ho mangiato nulla oltre al pranzo e la cena… ho fame»
Harry ride.
«Sicuro Lou? A me sembra che tu abbia mangiato abbastanza»
«Non è v-vero… questo pomeriggio mi sono trattenuto… te lo giuro» dice l’altro.
Il riccio lo guarda malizioso e: «Lo so, Louis… Lo so»
«Non volevo rovinare i nostri momenti intimi, ecco… quando abbiamo fatto l’amore, oggi, ad essere sincero avevo… ehm… un certo languorino e-e, pur di n»
Il più piccolo lo zittisce baciandolo, tenendogli il volto tra le mani.
«Grazie amore, per averlo fatto… grazie»
Louis gli sorride e: «Nulla amore, lo farei altre mille volte per te»
Harry si stacca, prendendogli la mano libera tra la sua, intrecciandoci le dita.
«Sono mie…» sussurra.
«Cosa?» domanda il castano, guardandolo negli occhi.
«Le tue labbra» dice il riccio, accarezzandole con il pollice.
Louis aggrotta le sopracciglia, continuando a non capire.
«Zayn le ha baciate» spiega, alla fine, l’altro, con una scintilla strana negli occhi.
«Mi tocca ribaciarle… il suo sapore non lo voglio sentire. Tu sei mio, come ogni parte del tuo corpo» sussurra, prima di avventarsi sulle labbra del suo ragazzo.
Louis chiude immediatamente gli occhi, sospirando piacevolmente.
La fetta di torta che aveva tra le mani cade a terra, sporcando il pavimento.
Il più grande si scosta velocemente dal riccio.
«Harreh! Guarda cos’hai fatto…» dice con tono molto simile ad un capriccio.
L’altro lo fissa e: «Cos’ho fatto?! Ma se ce l’avevi in mano tu!» ribatte nascondendo un sorriso sotto i baffi.
«Mi hai distratto tu!» replica ovvio il castano.
Passano alcuni secondi, poi un singhiozzo del maggiore spezza il silenzio creatosi.
«Amore che c’è?» mormora preoccupato Harry, accarezzandogli il pancione.
Louis lo guarda con occhi lucidi.
«E adesso cosa mangio?»
La risata roca di Harry gli fa capire che, molto probabilmente, non mangerà nulla.
 
 
 







Sono le 3:40 quando Louis spalanca gli occhi e scatta seduto sul letto.
Si porta una mano al ventre e sente delle fitte dolorose colpire quella parte.
“Louis ce la puoi fare. Sopporta. E’ solo la tua bambina che scalcia”
Il castano inspira ed espira lentamente, cercando di concentrarsi.
Quando pensa che il dolore sia attutito, sia diminuito, fa per sdraiarsi nuovamente, ma ecco che le fitte tornano, più insistenti.
Si gira verso Harry e, scuotendolo, lo chiama: «Harreh…»
Quest’ultimo sembra non sentire.
Al castano stanno salendo le lacrime agli occhi.
«Ti prego Haz svegliati, mi fa male la pancia» lo supplica.
Il corpo di Louis inizia a tremare.
“Louis fatti forza. Non abbatterti. Calmati”
I suoi pensieri d’incoraggiamento vengono subito messi da parte appena il dolore lo fa piegare in due.
«Ti prego Harry svegliati… non ce la faccio più» singhiozza il castano.
Dopo l’ennesima fitta il ragazzo non può far a meno di urlare.
E’ lì che Harry si sveglia di soprassalto, si gira verso il lato accanto al suo del letto e il sangue smette di circolargli nelle vene.
«Oh Dio Lou che succede?!»
L’altro non risponde, ha il sospiro mozzato in gola.
«Cazzo amore stai tranquillo ti prego»
Si mette dietro al castano, facendogli poggiare la schiena contro il suo petto.
«Avanti piccolo so che puoi farcela» gli dice dolcemente, accarezzandogli le guance con una mano e la pancia con l’altra.
Si sporge a baciargli il collo delicatamente, per distrarlo un po’; sembra non funzionare, perché Louis continua a dimenarsi.
Il riccio inizia a preoccuparsi molto seriamente, il panico inizia a sovrastare tutte le altre sue emozioni.»
«Louis ti porto in ospedale» dice serio, senza esitazioni.
«No, l’ospedale no! Ti prego, ti prego ti prego ti prego»
Harry lo osserva da dietro, riuscendo a notare le lacrime solcargli il viso e le smorfie di dolore.
«No tesoro ti ci porto lo stesso, stai troppo male» detto questo si alza e, con passo felpato, recupera le sue scarpe e un giaccone.
Dopo esserseli messi addosso fa alzare delicatamente Louis, e gli fa indossare un maglione.
Gli bacia le labbra, per poi prenderlo in braccio e andare al piano inferiore.
Una volta arrivato all’ingresso prende le chiavi di casa e, cercando di velocizzare il passo, si chiude la porta alle spalle, una volta fuori, e si dirige verso la macchina.
“Amore resisti ancora un po’”
 
 
 





 
Alle 4.30 del mattino, la gente all’ospedale è poca, e Harry se ne frega altamente di ella, continuando a camminare nervosamente avanti e indietro.
«Mi scusi signorino, la può smettere?!»
Il riccio si volta, fulminando con lo sguardo una donna di mezza età con il viso contratto in un cipiglio irritato.
«Secondo lei?» dice in risposta.
La signora, ora rossa dalla rabbia, sta per ribattere, quando un medico esce da una stanza e: «Il signorino Styles? Venga con me»
Il riccio deglutisce e si avvia col dottore dall’altra parte del corridoio.
Si fermano davanti a una porta.
«Aspetti qui» gli ordina il medico.
Harry annuisce, per poi sedersi in una delle sedie poste accanto alla stanza d’ospedale e aspetta impazientemente.
Passano alcuni minuti, prima che il dottore di prima lo richiami e lo faccia entrare.
«Harreh!» esclama Louis, sdraiato su un lettino, in buona salute; e lì Harry giurerebbe di mettersi a piangere dalla gioia.
E lo fa.
Il castano lo osserva e, preoccupato, gli domanda: «Che succede Harry? Cos’hai?»
Il più piccolo lo raggiunge a falcate e lo abbraccia di slancio, facendo sgorgare delle lacrime dagli occhi.
«Stai bene…» si ripete, sorridendo contro l’incavo del collo del maggiore; quest’ultimo rafforza la stretta e: «Certo che sto bene, amore» dice, con ovvietà.
Il riccio ride flebilmente, poi si scosta e lo bacia a stampo,.
Un finto colpo di tosse riscuote i due ragazzi dal loro paradiso personale.
«Signorino Styles, il suo ragazzo, il signorino Tomlinson, sta bene, come vede. I dolori che aveva erano, diciamo, normali, dovuti al progredire della gravidanza. Perciò stia tranquillo… nulla di grave»
Le parole sono dette con distacco, indifferenza, ma sul volto del medico appare un sorriso.
«Grazie dottore, ne sono felice» commenta sincero il riccio, per poi girarsi nuovamente verso Louis.
Quest’ultimo gli sorride dolcemente, per poi invitarlo a sedersi accanto a lui.
Una volta sedutosi, Harry gli prende la mano, carezzandola dolcemente con il pollice.
«Vi lasciamo soli» dice un’infermiera appena entrata nella stanza, ai piedi del letto, sorridendo un po’ troppo apertamente al maggiore.
Quest’ultimo ricambia e Harry lo guarda scocciato, stringendogli di più la mano tra la sua.
Una volta che la donna e il dottore se ne vanno, Louis ridacchia divertito.
«Smettila idiota» lo rimprovera Harry.
«E così… sei geloso, eh?» commenta l’altro, gli occhi luccicanti.
Il riccio arrossisce, per poi abbassare lo sguardo e: «Devo fare una telefonata urgente, torno subito amore»
Si alza, gli bacia le labbra e poi si dirige fuori dalla stanza.
Prende il cellulare, attento a non farsi né vedere né sentire dal suo ragazzo, e compone il numero.
Due, tre squilli dopo il mittente risponde.
«Pronto?»
Harry sospira pesantemente e: «Zayn? Sono Harry…»
«Ah… che è successo? Sta bene Louis? Si è fatto qualcosa?» gli domanda a raffica il moro.
Sul viso del riccio compare un piccolo sorriso e. «No… no no. Diciamo che ora sono in ospedale e-»
«Oh mio Dio che cosa è capitato a Louis?» Zayn è preoccupato e allo stesso tempo terrorizzato.
«Nulla di grave, tranquillo. Solo malori al ventre»
Sente Zayn sospirare e sussurrare: «Grazie a Dio solo questo…»
«Senti Zayn…» si affretta a dire «Ti… ti ringrazio, per tutto»
L’altro ragazzo tace dall’altra parte della cornetta, e allora Harry continua.
«Sì, insomma… so che hai fatto tantissimo per Lou. Gli sei sempre stato accanto, lo hai aiutato in ogni momento… te ne sono grato. Davvero»
«Una sola cosa Harry»
«Cosa?» domanda l’altro, curioso, ma anche confuso.
«Non farlo soffrire, Harry. Amalo come l’ho amato io. Anche di più, se puoi»
Il più piccolo ritorna davanti alla camera d’ospedale e guarda Louis.
«Tranquillo Zayn. Ora vado. Ciao»
Riattacca.
Una volta entrato nella stanza, rivolge uno sguardo a Louis; quest’ultimo lo guarda attentamente.
Harry si siede accanto a lui e gli accarezza dolcemente la cute.
«Hai parlato con Zayn vero?»
Il più piccolo sgrana gli occhi e: «C-com-»
«Ho sentito soltanto l’ultima frase, prima che tornassi qua dentro… Quando l’hai salutato» spiega velocemente l’altro.
Il riccio lo guarda dolcemente e poi: «Sì, amore, ho chiamato Zayn»
«E… che vi siete detti?» domanda curioso il liscio.
L’altro scuote la testa.
«Nulla, tranquillo»
Il maggiore lascia perdere, così annuisce e abbassa lo sguardo.
«Non… non mi hai risposto prima»
«A cosa?» aggrotta le sopracciglia il riccio.
«Se… se eri geloso» spiega brevemente Louis.
Harry sorride teneramente, per poi chinarsi, sussurrare: «Sì, lo sono. Tu sei solo mio Boo Bear» e baciare il suo ragazzo sulle labbra, come nei migliori film d’amore.
 
 
 


 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE

Okay, lo so, è da mesi e mesi che non pubblico questo capitolo ç.ç
Purtroppo tra vacanze, scuola e tanto altro non sono riuscita a scriverlo prima.
Spero mi perdoniate.
Non so quanti capitoli manchino alla fine, precisamente.
Spero non molti, altrimenti dovrete aspettare altri 3654782364 anni prima di leggere gli altri capitoli.
Dettagli ahahah.
Va beh, grazie mille per seguire questa storia, metterla tra le preferite e ricordarla.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
E' luuungo, molto; precisamente 16 pagine di Word.
Ooookay c:
Me ne vado.
Ciao bellezze, alla prossima volta c:


#S.:3
  
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