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Autore: EffieRiot    03/04/2008    1 recensioni
Due testi, scritti addirittura l'anno scorso... ma che sono e sepre saranno... non è una delle solite storie fatte, però, questa volta... questa volta è tutto vero... perchè la vera amicizia, non si inventa...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il testo scritto da me... mentre ancora piango per quello scritto da lei.

LA VERA AMICIZIA



La vera amicizia. Cos’è la vera amicizia? Per me, la vera amicizia, è una cosa bellissima e inspiegabile. Ma la cosa che mi rende più felice, è che io posso trovare la vera amicizia quando voglio. Mi basta aprire la rubrica del mio cellulare e cercare un numero ben preciso. Il SUO numero. In questo periodo è sotto “sorellina-ina”. Mi diverto molto a dargli nomignoli strani. Come lei si diverte a darli a me.
Tutto è cominciato tre anni fa, con una semplice telefonata il primo giorno di Agosto. Anzi, in verità è cominciato tutto molto prima. Mi ricordo ancora quella mattinata di metà Settembre. Ero in una stanza piena di persone che non conoscevo. L’unico viso familiare era quello di mia madre. Vedevo tantissimi bambini che avevano la mia età. Alcuni piangevano, altri gridavano…e una mi guardava. Non so perché le sorrisi. Aveva l’aria di chi è spaventata dal mondo che la circonda, ma non per quello si arrende. Era aggrappata alla gonna di sua madre, che ora è come una madre anche per me. Io scrutavo lei, e lei scrutava me. Era così carina, con i capelli poco più scuri dei miei sciolti sulle spalle e gli occhietti verdi che si guardavano intorno curiosi. Quella fu la prima volta che ci vedemmo. Nei primi tempi delle elementari, facevo riferimento a lei quando dovevo chiedere qualcosa a qualcuno. Era l’unica persona che conoscevo abbastanza bene da rivelarle qualcosa di me. Sono sempre stata abbastanza selettiva nel dare fiducia alle persone, anche se faccio amicizia facilmente. Ormai sono sette anni che ci conosciamo, ma solo da tre io e lei siamo diventate inseparabili.
Per tornare alla telefonata menzionata prima…era un pomeriggio come tanti altri. Ormai era cominciato Agosto, e le vacanze erano nel pieno dello splendore, ma nonostante questo io ero molto annoiata. Andai a prendere il mio diario di scuola, dove avevo annotato tutti i numeri di telefono dei componenti della mia classe. Arrivai alla pagina dei nomi che cominciavano per E o per F. Arrivai al nome che stavo cercando, Elena, quando il nome sotto esso mi andò sott’occhio. Decisi di chiamare lei, era da tanto che non la sentivo.
BIP, BIP, BIP
“Pronto?” era sua madre.
“Pronto? Sono °°°°°°°°°, un’amica di ********, è in casa?”
“Certo! Te la passo subito!” mette una mano sulla cornetta e la sento gridare
“*****! È per te”
Aspetto qualche secondo, poi la sua voce.
“Pronto?”
“Ciao! Sono °°°°°°°°°”
“…ciao!” sembrava spiazzata. In quel momento mi sentii molto in imbarazzo.
“ti serve qualcosa…?”
“a dire il vero… volevo solo parlare.”
Sembrò restare un attimo a riflettere su quello che avevo detto.
Io vivevo con degli adulti, e spesso stavo a ascoltare quello che dicevano. Grazie a loro ero diventata una bambina sveglia e con una dose di cultura generale leggermente più alta del normale. Sapevo dell’esistenza di cose che nessuno della mia età aveva mai sentito nominare, e sapevo benissimo che con lei avrei potuto parlarne. Anche se io ero stata educata in quel modo particolare, lei era sempre e comunque un passo avanti a me e questo mi faceva sentire bene. A ripensarci ora non ricordo nemmeno di cosa abbiamo parlato, e mi sembra molto stupido che non potessi parlare a altri di quelle piccole cose.

Tutti gli anni facciamo una mini-festa il primo Agosto, per ricordare l’inizio della nostra amicizia e quella telefonata.

Se mi chiedessero quali sono le passioni che ci accomunano e di cui parliamo più spesso, starei ore e ora a stilare la lista, e probabilmente ne tralascerei alcune. Faccio prima a dire quali passioni NON abbiamo in comune. A lei non piace il pesce! Mentre io lo adoro….

Noi abbiamo imparato molto l’una dall’altra. Grazie a lei ora sono più sicura di me stessa, più positiva verso le mie capacità. In generale ha migliorato molti miei aspetti, e grazie a lei sono diventata una persona migliore. Una grande cosa che mi ha dato è la voglia di migliorare sempre di più. Per lei sono come una sorella, anche se lei per me è qualcosa di più. È un modello da seguire, come una sorella maggiore. Da lei ho ancora molte cose da imparare, e un giorno io e lei saremo allo stesso livello. Ma ora è giusto che le cose siano così. Lei è a un livello più alto di me, ma grazie alla determinazione che mi ha donato presto saremo pari.

Però, anche la vera amicizia ha i suoi intoppi. Capita che DISCUTIAMO, e io mi sento terribilmente male. Di solito piango a dirotto per la paura che la cose più bella che mi sia mai capitata finisca in un secondo. Mi sento ridicola, ma non posso farci nulla.
“Non ne posso più di te! Perché devi sempre essere così egoista! Pensavo che sapessi che in realtà sono molto fragile! Ma forse mi sbagliavo” grida lei. Sembra davvero furiosa. Lo sa benissimo che la capisco.
“Sei insopportabile! Mi sembri mia madre!” Rispondo. Non sono mai riuscita a tenera a bada la mia linguaccia, con lei!
“tu non puoi essere sempre in competizione con me! Lo capisci! Non è normale essere sempre in lotta!”
Quello si che mi fa male. Comincio a piangere come mai, sentendomi una vera scema. Vorrei scappare, vorrei rintanarmi sotto un cuscino come fa il mio gatto. Ma non posso, allora le rispondo.
“noi non siamo sempre in lotta…. E poi come puoi non capire… io mi metto in competizione con te perché cerco continuamente di raggiungerti, di raggiungere il tuo livello… anche se probabilmente non ci arriverò mai…”
Non sono arrabbiata, sono solo triste in quel momento. Lei rimane spiazzata. Cominciamo a guardarci negli occhi. Capisco benissimo di averla fatta soffrire, e lei capisce benissimo che ho accettato il mio errore. Senza nemmeno una parola ci abbracciamo, e lei mi carezza la testa mentre sfogo tutta la stizza piangendo sulla sua spalla.

Non basterebbero tutti i libri del mondo per descrivere la nostra amicizia, perché è qualcosa di talmente enorme che è palpabile nell’aria in qualsiasi momento. La nostra situazione ricorda un po’ i film, ma questa volta è tutto vero. Ora devo andare, ho voglia di parlare un po’ con lei. È l’ultimo giorno di Luglio e dobbiamo organizzarci per domani.

“Pronto?”
“Ciao! Sono °°°°°°”
“…ciao! Avevi bisogno qualcosa?”
“no a dire il vero volevo solo parlare…” sorrido
“….ok! Parliamo!...”





questo è il mio testo... spero vi siano piaciuti e che, come me, abbiate provato qualcosa dentro leggendli.

















TUTTO QUESTO PER DIRE UNA SEMPLICE FRASE.....
TI VOGLIO BENE.


Lo sai che amo fare le cose in grande^^
  
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