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Autore: M_Cullen    10/10/2013    1 recensioni
Demetri e Alec, due giovani ragazzi, vivono felicemente la loro storia d’amore, ignari di ciò che la vita ha in serbo per loro. Qualcosa sconvolgerà per sempre la loro esistenza.
Tratto dal primo capitolo:
[…]
“Te lo prometto, amore mio… niente potrà mai separarmi da te. Anche se in verità, prima o poi, la vita ci riserverà qualcosa di inevitabile…” abbassai lo sguardo, cercando in tutti i modi di scacciare quell’orribile pensiero dalla mente, quando Alec mi bloccò le labbra, premendo un dito su di esse.
“Shh… nemmeno quella potrà dividerci… dove andrai tu, andrò anch’io. La morte non riuscirà a separarci… il nostro amore è più forte.”.
Genere: Dark, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec, Demetri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Capitolo 2
 
 



 
Demetri
 
 
 
Sono passati ormai mesi dalla notte in cui quell’essere demoniaco mi abbandonò nella foresta, lasciandomi sospeso tra la vita e la morte, in una sofferenza tale che non esistono termini capaci per descriverla.

Credevo fossi morto, e senza dubbio avrei preferito esserlo.

Quando mi risvegliai da quell’incubo che mi incendiava l’anima, mi ritrovai disteso al suolo, completamente sano, nessuna lesione… mi sentivo nuovo.

Un solo ed implacabile desiderio: avevo sete… tanta sete. L’unica cosa che riusciva a colmarla era il sangue. Ero diventato un vampiro… un demone. Un vero e proprio pericolo, soprattutto per te, amore mio.

Quella sera sarebbe dovuta essere una delle migliori della nostra vita, ma evidentemente il destino ha voluto diversamente.

Se non fossi tornato a casa, nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, ed io ti avrei ancora tra le mie braccia, con al collo un piccolo ciondolo con su incise le nostre iniziali, simbolo del nostro amore.

Invece lo avevo ancora in tasca, quel mio regalo che non avresti mai indossato.

Lo stringo tra le dita, pensando che è tutto ciò che mi rimane di te, perché l’unica cosa che mi resta da fare, è starti lontano.

Mi vengono in mente tutte le notti passate insieme, quando, sdraiati sul tuo letto, ti stringevi al mio petto, chiedendomi di rimanere.

Non sono riuscito a mantenere nessuna delle mie promesse, e mi odio per questo.

Hai paura della notte? Io sono il male. Mi nascondo dalla luce, in cerca delle tenebre. Come potresti mai amare un essere del genere?

Ti supplico… ricordati di me come il ragazzo mortale che ero un tempo. Delle lunghe passeggiate spensierate sulla spiaggia… dei nostri baci intensi, pieni di passione, di vero amore.

Mi sento morire mentre ti osservo nel tuo piccolo letto, durante le tue lunghe notti insonni, in cui non fai altro che piangere e quando poi esausto ti addormenti, con le labbra tremanti, inconsapevolmente pronunci il mio nome ad alta voce, implorandomi di restare.

Non dormi sonni tranquilli. Quali incubi ti tormentano, amore mio?

Credi che io provi gusto a lasciarti nella sofferenza?

Credi che ti abbia abbandonato, forse? Non è così...

Trascorro interi giorni e intere notti ad osservarti in silenzio, mentre il tuo volto si riga di infinite lacrime amare, che in vita tua non avevi mai versato, se non di gioia. E ad ogni lacrima che scende sul tuo viso, io muoio un altra volta.

Tu, così fragile e indifeso, ti abbandoni al tuo dolore, ed io resto impotente davanti ad esso, privo di speranza.

Sul comodino tieni ancora la nostra foto, che tu baci ogni sera prima di andare a letto, come se io fossi morto… lo sono, amore mio, ma fisicamente ti sono qui accanto… mi nascondo da te, non riesci a vedermi, né a sentire il mio freddo respiro sulla tua pelle.

Riesci a percepire la mia presenza?

Smettila di piangere e prova a rassegnarti, fa come se non fossi mai esistito, come se la morte mi abbia rubato a te. Aiutami a dimenticare quello che eravamo, e se solo anche un tuo sorriso fosse in grado di riportarmi in vita, io non ne avrei mai abbastanza di te.

La vita ci ha riservato questo destino, senza donarci la possibilità di trascorrere maggior tempo insieme... senza donare a me la possibilità di tenerti più a lungo tra le mie braccia. Ma adesso è troppo tardi, ed io sono così lontano. Anche se fossi in grado di sfogarmi, non avrebbe senso... ti ho perso per sempre, ed io sarò come un fantasma tormentato dal dolore, in cerca di se stesso, perché è questo ciò che eravamo... due corpi e un’anima.

Ma ormai la mia anima è andata perduta... non sono più il ragazzo che ero un tempo... sono diventato un mostro, un demone, ed io mi faccio schifo da solo, mi odio per quello che ti sto facendo. Non vale la pena versare lacrime per un essere come me, che dovresti imparare a dimenticare e da cui dovresti fuggire. Tu non meriti me, non meriti questo dolore.

Perché non ti rassegni?

Come potresti vedermi diversamente? Se scoprissi l’amara verità su di me, sulla mia anima eternamente dannata, fuggiresti via e smetteresti di amarmi.

Respiro a fondo, lasciando che il tuo profumo divampi dentro di me. Le tue labbra morbide e calde… vorrei poterle toccarle con la punta delle dita, ma posso solamente immaginarlo...  farti del male mi ucciderebbe. L’unica alternativa rimastami è tentare ancora una volta di andarmene via, lontano da te, lontano dai ricordi, ma non riesco.

Può un cuore congelato, provare dei sentimenti? Paradossalmente, il mio sì, e non ha mai smesso di farlo.

Continuo ad amarti come dal primo momento, e niente potrà mai cancellare quello che c’è stato tra di noi.

Sembravi così sicuro di te, quando mi dicesti che niente avrebbe potuto dividerci… mi avevi quasi convinto, ma evidentemente ti eri sbagliato, amore mio... la morte è riuscita a separarci.

Adesso ti osservo mentre, tra un singhiozzo e l’altro, ti addormenti esausto tra quelle morbide lenzuola impregnate del nostro amore.

Le stringi tra le dita, come se ci fosse il mio corpo avvolto in esse… come quando sfioravi la mia pelle mentre accaldati, facevamo l’amore.

Non esistono termini idonei per descrivere il brivido paradisiaco che mi travolge mentre provo a sfiorare le tue labbra infuocate… sento il tuo calore, la tua morbidezza, il tuo sapore, e il pensiero di non poterti riavere mi distrugge.

Ti dimeni nel sonno, tendendo le braccia verso di me come se volessi afferrarmi, impedendomi di fuggire… ma appena in tempo mi sottraggo ad esse, osservandoti da lontano mentre ti svegli, ricominciando a versare infinite lacrime, che mi uccidono per l’ennesima volta.




 
  
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