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Autore: NagmerrieCircus    11/10/2013    1 recensioni
Ho sempre odiato il circo, sempre, fin da quando ero piccola.
I pagliacci mi fanno paura e non li trovo affatto divertenti e dire che per vivere uccido demoni... e quelli non mi fanno nessun effetto. Proprio per questo motivo erano almeno venti minuti che cercavo di trovare una spiegazione che giustificasse il fatto che io,Madge Grey, mi fossi appena risvegliata in un maledetto tendone da circo, con un mal di testa lancinante ed un braccio fasciato.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando mi svegliai intuii che doveva essere all'incirca ora di pranzo, per via della luce che filtrava dal tendone -completamente vuoto- insieme all'adorabile profumo di arrosto e patate che rese il mio risveglio perfetto. Da anni sognavo di svegliarmi con il pranzo pronto. Subito però mi ricordai che io non ero rimasta li per mangiare bensì per rimettermi in forma e proseguire la mia caccia al demone. Con somma gioia scoprii che il mal di testa si era affievolito parecchio così provai a sedermi sul letto.

"Bene nessun problema, niente emicrania. Posso andare." Mi misi in piedi senza problemi, anche se dopo poco iniziai ad avere delle fitte alla tempia destra, dove ero stata colpita. Il braccio fasciato mi pulsava già da prima, probabilmente per via di una contusione che mi ero provocata cadendo nel bosco, ma importava poco tanto era il sinistro. Ovviamente ero vestita come la sera precedente:con un paio di pantaloni di jeans scuri,pieni di buchi e sporchi di fango ed una semplicissima maglietta a maniche corte bordeaux. I miei anfibi super consumati erano ai piedi del “letto” accanto a me. Li infilai velocemente ed il mio pensiero corse subito al coltellaccio che mi portavo appresso dall'inizio del mio vagabondaggio, nascosto negli stivali. Notai che era semi nascosto sotto il letto, sopra al mio amatissimo zaino nero. Lo presi e lo riallacciai intorno alla caviglia, nascondendolo all'intero degli anfibi. Controllai che nello zaino ci fosse tutto:le due pistole,tre magliette di ricambio,un altro paio di pantaloni e la giacca. Decisi legarmi i lunghi capelli -di un intenso biondo rame- in modo che non mi dessero troppo fastidio, erano ricci ed ingombranti nell'eventualità di uno scontro mi sarebbero stati d'impiccio. Ok perfetto, ho tutto, sono pronta ad andarmene.

Non feci neanche in tempo a finire di pensare alla mia fuga che Charlotte entrò trotterellando con un lecca-lecca in bocca ed un piatto pieno di pietanze dall'aspetto ripugnante ma dal profumo invitante.

«Ben risvegliata!» mi disse con il suo solito tono allegro, sghignazzando senza motivo «Stavo venendo a portarti il pranzo! Sì, sì...il pranzo. Però se sei sveglia vieni di la con noi, almeno stiamo tutti insieme, che cosa carina! Già...»

«Si, che bello. Non vedevo l'ora.» in quel momento desiderai spararmi un colpo in testa, fino ad un secondo prima ero ad un passo dalla libertà... si può essere più sfortunati di così?

Fui trascinata fuori da una saltellante Charlotte che mi tirava per la maglia, sformandomela più di quanto già non lo fosse e fischiettando allegramente.

Uscita dal tendone vidi in lontananza le rovine di quella che un tempo era una una grande e prosperosa città. Le carcasse delle auto, oramai inutilizzate, erano già state sequestrate dal re che aveva dato l'ordine di fonderle per ricavarne armi. Ciò nonostante alcuni frammenti, come fanali e copertoni, erano sparpagliati al suolo arrugginiti.

I tre tendoni che componevano il circo erano situati nel mezzo di un'ampia radura stepposa. Alla nostra sinistra si trovava il bosco in cui mi ero avventurata la sera precedente, una macchia fertile nel bel mezzo del nulla più assoluto.

Charlotte mi trascinò all'interno del tendone più piccolo. La stoffa che componeva il tendone era di un blu molto scuro. All'interno vi era un grosso tavolone in legno, mal messo e sporco degli avanzi di pasti precedenti. Verso il fondo il tendone si agganciava ad un baracchino di legno mezzo marcio di cui riuscivo a vedere solo la porta ad arco, di un verde scuro su cui era inciso a caratteri gotici: “Circo di Nagmerrie”.Tutt'intorno ricadevano drappi rosso scuro che mi impedivano di vedere il resto della baracca.

Dalla porta uscì un ragazzo, portava dei piatti pieni di arrosto e patate per poi andare a depositarli sul grande tavolone.

Charlotte si fermò appena oltre l'ingresso annusando l'aria soddisfatta. «Wow! L'arrosto, sì sì l'arrosto...mi piace l'arrosto. Dove sono tutti? Non si mangia?»

Il ragazzo che portava i piatti la guardò con fare paterno e le sorrise.«Adesso arrivano. Inizia a sederti.»detto questo si sedette a sua volta e mi guardò gentilmente indicandomi una sedia di fronte a lui. Una volta seduta lo osservai brevemente. Era alto, piuttosto magro. Gli occhi color nocciola erano gentili, in netto contrasto con i lineamente seri e spigolosi del volto. I capelli, castano scuro, erano stati pettinati all'indietro con qualche ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte. In testa aveva un cappello da cuoco palesemente improvvisato, era fatto di carta di giornale. Indossava un paio di pantaloni semplici neri ed una camicia bianca.

Mi sorrise ancora e mi resi conto che lo stavo squadranto dalla testa ai piedi, senza curarmi del fatto che mi vedesse.

Mi tese la mano e disse: « Ciao! Io sono Willis, tu devi essere quella nuova.» continuava a sorridermi, lievemente imbarazzato. «Adesso arriveranno anche gli altri!»

«Wei!» Gli dissi in segno di saluto. «Io sono Madge...»

Non sapendo cosa dire mi zittii, creando uno di quei silenzi imbarazzanti in cui generalmente ci si fissa la punta delle scarpe, sperando che ci suggerisca un motivo di conversazione.

Fortunatamente poco dopo dalla porticina della cucina uscirono Zack, Heiden ed un altra ragazza dai lunghi capelli neri con riflessi rosso mogano. Immaginai che fosse l'altra componente del circo di cui aveva parlato Zack in precedenza, non era molto alta ma era piuttosto magra. Il viso ovale era leggermente imbronciato mentre lanciava sguardi feroci, con occhi d'ambra, ad Heiden. Portava una canottiera bianca lunga fino a metà coscia che all'altezza della vita era fermata da una cintura borchiata, sotto aveva delle calze molto pesanti nere e tutte bucate.

Zack mi vide e mi sorrise « Ben svegliata. Come stai? Sono contento che pranzi con noi.»

«Io invece no, perché non te ne torni a dormire?» Heiden mi guardò con un sorrisino provocatorio stampato in faccia.

«Perché la dolce Charlotte ci tiene al fatto che io mangi con voi e ci rimarrebbe molto male se io me ne andassi, vero?» Lo guardai fingendo un espressione tenera ed innocente. Charlotte, ingenuamente, mi assecondò.

« Sì sì, è vero. Vero, vero, vero! È così carino mangiare tutti insieme. A te non piace Heiden?» Gli rivolse uno sguardo così spietatamente mieloso che mi venne improvvisamente il diabete.

Heiden non sapendo cosa rispondere, la guardò sbuffando e poi disse in tono scocciato: «Sì, sì. Va bene Charlotte. Adesso mangiamo che ho fame!» Poi però mi fulminò con lo sguardo. Se parlava Charlotte restava tranquillo e lasciava correre ma se parlava qualcun altro subito scattava.

L'altra ragaza non mi disse nulla, non fece nemmeno un commento riguardo alla mia presenza. Mi guardò un secondo di traverso e subito dopo si fiondò ad occupare la sedia accanto alla mia, ogni tanto mi lanciava qualche occhiata ma restò tutto il tempo in silenzio come Heiden, al contrario del resto del branco che continuava a fare discorsi assurdi su pesci volanti e galline ubriache. Non ne capii molto ma non riuscivo a fare a meno di ridere tra me e me, erano troppo assurdi.

A fine pasto ci fu il momento dedicato alla digestione sonora. Non avevo mai sentito così tanti rutti uno dopo l'altro in vita mia. È stato un momento molto intenso.

Terminata la fase digestiva Zack decise che era arrivato il momento di affrontare il discorso interrotto nell'altro tendone.

«Ok, mi sembra sia giunto il momento di riprendere il discorso di prima.» Disse in tono solenne.«Sunny e Willis sono già stati informati! Allora pensandoci a lungo sono arrivato alla conclusione che.....dovremmo come minimo sapere come ti chiami.»

«Tu sei arrivato a questa conclusione?» Heiden lo guardava accigliato.

« Certo, chi altri se no?» rispose tranquillamente

« Bha, sai io prima ho ripetuto la tua stessa frase almeno tre volte!»

«Non è mica vero, io sono arrivato a questa conclusione tutto da solo.»

Heiden lo guardò inclinando la testa con fare interrogativo.

«Bhe si in effetti me l'ha chiesto solo due volte, non tre!» dissi sorridendo. « E comunque io mi chiamo Madge. Madge Grey.»

Willis e Zack mi sorrisero mentre Charlotte iniziò a sghignazzare dondolandosi sulla sedia. Heiden mi guardò abbozzando un sorrisetto, finalmente era riuscito a scoprire come mi chiamavo.

Improvvisamente Sunny si girò verso di me e la sua espressione seria ed impassibile si trasformò di punto in bianco in un espressione solare e gentile, mi tese la mano e disse:« Piacere io sono Sunny, sono la funambola...»

rimasi un secondo a fissarla stranita dal suo che cambiamento, poi ricambiai il suo sorriso e le strinsi la mano «Molto piacere!»

« Ok va bene, adesso che sappiamo il tuo nome e che anche Sunny si è presentata possiamo andare avanti con il discorso!» Riprese Zack. «Dalle informazioni che ti sei fatta sfuggire sono arrivato a dedurre che...»

«Tu sei arrivato a dedurre?» Heiden l'aveva interrotto nuovamente fissandolo alzando un sopracciglio.

« Si infatti, TU sei arrivato a dedurre?» Questa volta però Willis rincarò la dose, anche se sempre in tono gentile.

« Ok, ok va bene! Willis ed Heiden sono arrivati alla somma conclusione...ma perché non potete farmi passare per quello intelligente?»

«Semplice.» disse Heiden in modo disinvolto «Perché non lo sei!»

«Dai Heiden! C'è modo e modo di dire le cose, per quanto possa essere vero devi impara ad essere più educato!» lo riprese Willis ma lui, incurante, fece spallucce ed incitò Zack a continuare.

« Ok, dicevamo...» riprese per niente offeso dai modi di Heiden.« NOI siamo arrivati a dedurre che tu stai dando la caccia allo stesso demone che stiamo cacciando noi per poter avere delle informazioni. Giusto?»

«Giustissimo!» dissi, ormai arresa al fatto di dover raccontare a quegli strani soggetti la storia della mia esistenza.

«Perché?» Mi chiese tranquillamente Zack.

« Ho bisogno di informazioni riguardo al demone che ha ucciso i miei genitori e rapito mio fratello, so che è un demone superiore e so che solo i demoni Maklumat hanno fonti sicure anche a quei livelli. Solo che evidentemente non aveva voglia di farsi beccare.» Dissi tranquillamente tutto d'un fiato.

Zack si zitti è rimase a guardarmi interdetto. L'espressione di Charlotte si era improvvisamente intristita, probabilmente era una ragazza sensibile, fin troppo. Sunny, invece, mi fissava in silenzio come se avessi dovuto aggiungere dell'altro.

«Ah, mi spiace per la tua famiglia.» disse Willis senza sbilanciarsi.

«È ovvio che non voleva farsi beccare!» esordì Heiden senza mostrare il minimo interesse.

«Cosa intendi?» gli risposi in modo mediamente calmo.

«Bhe chi è l'idiota che si vorrebbe far beccare da una ragazzetta isterica, con un coltellaccio nascosto negli stivali e due pistole demoniache?»

«Hai frugato nel mio zaino?» Domandai sapendo già la risposta.

« Bhe, ovvio! Mi sembrava il minimo...ma comunque non è questo il punto. Di questi tempi i anche i demoni Maklumat si sono messi sotto il comando dei grandi signori quindi non c'è più nessun infiltrato disposto a passare informazioni ai cacciatori come te, come noi. Non si sa come mai ma a quanto pare i demoni iniziano a radunarsi sotto il potere di uno dei Grandi Signori. C'è qualcosa sotto, il problema è che non si sa cosa sia!» Disse il tutto molto tranquillamente,come se non ci fosse nulla di strano.

«Cavolo, potrebbe essere un problema.» Dissi cercando di passare sopra alla violazione della mia privacy. «Bhe, ne sai parecchio al riguardo!»

«Hihi! Heiden è il più informato! Sì, sì mooolto informato!» Charlotte continuava a ridacchiare come se fosse incredibilmente fiera di questo fatto.

«Esatto io sono colui che sa.» aggiunse Heiden lodandosi da solo.

«Che sa cosa, esattamente?» Lo sminuì Sunny, palesemente irritata dal fatto che Heiden avesse iniziato a parlare. Evidentemente anche a lei irritava il suo modo di respirare ma a quanto pare la cosa era reciproca.

Lui la guardò in cagnesco e dalla sua gola uscì un ringhio che aveva ben poco di umano. Restai immobile a guardarlo, così come fecero tutti gli altri. Ero allibita, mai e poi mai mi sarei aspettata una reazione ddel genere. Poi improvvisamente Willis si alzò e gli tirò una sberla sul coppino, Heiden si girò a guardarlo male. In quel momento Charlotte aveva iniziato a picchiettargli la mano sulla testa in modo affettuoso elui, come se niente fosse si calmò.

Willis mi guardò tranquillo.«Scarseggia di autocontrollo...»

Rimasi un momento a fissarli, erano tornati alla stessa calma di poco prima, come se non fosse successo nulla.

Iniziai a riflettere sulla stranezza dei soggetti che mi circondavano ma improvvisamente il mio filo di pensieri fu interrotto da Zack che gridò all'improvviso: « Fermi tutti! Questa volta io e solo io sono arrivato a formulare questa domanda.»

Tutti puntarono i loro sguardi su Zack che si era accovacciato sulla sedia e sventolava per aria una forchetta per attirare l'attenzione.

«Come fai a sapere che ad uccidere i tuoi genitori e a rapire tuo fratello sia stato un demone? E soprattutto come fai ad essere sicura che fosse un demone superiore?»

«Wow. Cavolo Zack sei riuscito a partorire una domanda intelligente!» Heiden lo guardava leggermente stupito « Sul serio! È sensata... sei sicuro di sentirti bene?»

«Ebbene si! Sto da favola...a quanto pare è giunto il mio momento, la mia prima domanda intelligente in 22 anni di vita!»

«Complimenti Zack, sono fiero di te.» Si congratulò Willis. Io intanto cercavo un secondo per riuscire a rispondere alla prima domanda intelligente di Zack ma senza successo.

«Bhe cavolo, è un evento importante...» commentò seria Sunny «Bisogna fare qualche cosa.»

«Io propongo di fare un brindisi...» disse Heiden in tono solenne

«Uh-uh...un brindisi! Sì, sì un brindisi...che cosa carina!» Charlotte iniziò a battere le mani emozionata.

«Oh no Charlotte...tu sei troppo giovane per bere!» Willis aveva recuperato il suo tono paterno lasciando Charlotte delusa per la rivelazione. -Ma quanti anni ha questa ragazza?-

«Sì che bello, un brindisi in onore della mia prima domanda intelligente.» Zack iniziò a ridere tutto contento.

«Ogni scusa è buona per continuare a bere.» disse Heiden serio.

«Scusate, mi congratulo con Zack per la sua “prima domanda intelligente in 22 anni di vita”! Molto bravo,complimenti. Però mi fate rispondere alla domanda o prima fate il brindisi? No perché ho come la vaga impressione che parlare con voi da ubriachi sia una cosa impossibile...» Commentai tranquillamente.

Tutti insieme quei ragazzi mi mettevano di buon umore, tutti tranne uno ma sono dettagli insignificanti.

«Mmmh oltre che rompiscatole se pure guasta feste! Che noia...» Ecco il dettaglio insignificante però non era poi così insignificante. -Uffa che nervi! Stupido Heiden.-

Lo fulminai con lo sguardo e poi ripresi a guardare gli altri.

«Sì bhe, in effetti hai ragione...meglio rimandare a dopo il brindis.!» Mi sostenne Willis con il suo solito tono autoritario.

«Però dopo festeggiamo per forza!» Disse Zack un po' preoccupato.

«Sì sì, stai tranquillo.» lo rassicurò Sunny.

«Sì. Ed anche io bevo...Sì, sì! Lo sciroppo di mirtilli!» A Charlotte bastava bere, non le interessavano gli alcolici.

Heiden la guardò sghignazzando e poi con uno sguardo mi spronò a rispondere alla prima domanda intelligente di Zack.

«Dunque...» Cominciai a parlare «Sono sicura che quello fosse un demone perché l'ho visto. Avevo nove anni, una notte è entrato dalla porta d'ingresso buttandola giù come se niente fosse ed ha attaccato i miei genitori al muro senza neanche toccarli, gli è bastato guardarli un istante. Io e mio fratello Mat eravamo al centro della stanza terrorizzati, il demone continuava a fisse Mat che improvvisamente iniziò a gridare, si buttò sul pavimento contorcendosi.» Mi fermai un attimo, era passato molto tempo ed i racconti dettagliati non erano mai stati il mio forte. «Il demone mi guardò un istante, ricordo che aveva gli occhi rossi come il sangue, iniziai a tremare per la paura, le ginocchia mi cedettero e rimasi in ginocchio a guardare mi fratello agonizzante senza sapere cosa fare. Poi tutto si fermò il demone fece apparire un pugnale dal nulla e lo ficcò prima nella gola di mia madre e dopo in quella di mio padre. Temetti che avrebbe ucciso anche me e mio fratello ma si limitò a sorridermi, un sorriso che diceva “per questa volta ti è andata bene!” poi prese mio fratello, se lo caricò in spalle e sparì nel nulla!»

Finito il mio racconto nella stanza regnava il silenzio più assoluto, mi guardavano tutti con lo sguardo pietoso che si rivolge ai cani abbandinati in luoghi sperduti, eccetto Heiden che stava grattando via lo sporco dal tavolo pensieroso. Evidentemente mi ero lasciata andare un po' nel racconto anche se avevo sintetizzato parecchio. Ma se non gli avessi raccontato tutto non mi avrebbero creduto. -Ma a me che me ne frega se mi credono o no? Tanto me ne andrò qualunque cosa accada,giusto?- All'improvviso mi resi conto che quei ragazzi avevano sconvolto la mia esistenza solo in poche ore. Non sarebbe stato poi così male avere un pochino di compagnia durante i miei viaggi.

«È strano che un demone, specialmente se superiore, si interessi ad un ragazzino...soprattutto dopo aver fatto fuori la sua famiglia...» Heiden continuava a fissare il tavolo con la mente che vagava per trovare risposte ai quesiti che gli si erano formati ascoltandomi. «...Ed è altrettanto strano che ti abbia lasciata in vita, i demoni non sono soliti a clemenza e tanto meno a compassione... sei sicura che non ci sia dell'altro sotto? Ti conviene dirlo ora o per te andrà a finire male.»

Lo guardai cercando di capire cosa intendesse con male ma, intercettato il suo sguardo, mi resi conto che non volevo realmente conoscere i dettagli e gli risposi pacatamente. «Io non ne so molto, è per questo che sto investigando. Per questo e per ritrovare mio fratello. Dopo un paio di anni da quella notte decisi di voler scoprire cosa fosse successo a mio fratello così tornai nella mia vecchia casa ed iniziai a frugare tra le cose dei miei genitori. Dentro ad una valigia di mio padre trovai le due pistole che mi porto dietro e, facendo un paio di ricerche, scoprii che si trattava di armi demoniache. A quel punto iniziai a vagare seguendo la pista di informazioni che riuscivo a raccattare attraverso i demoni Maklumat ed altri cacciatori. È stato grazie a loro che ho scoperto che si trattava di un demone superiore.» Guardai Heiden sperando di averlo convinto della mia ignoranza in materia e poi spostai lo sguardo su Zack, Willis e Charlotte che mi guardavano con interesse completamente presi dai miei racconti. Poi notai l'espressione seria di Sunny che mi guardava nuovamente come se si aspettasse che aggiungessi altro. Solo che non avevo più nulla da dire, la parte più emozionante della mia vita è stata fino agli undici anni, poi è diventata una frenetica e monotona caccia al demone.

«Bene, sarà meglio per te che sia vero.» mi disse Heiden minaccioso.«Comunque mi dispiace!» aggiunse in tono più pacato lasciandomi sbigottita. Non credevo fosse capace di provare sentimenti che non fossero legati alla rabbia.

Willis dopo un momento di silenzio riprese a parlare con un tono di voce molto moderato, come se non volesse rovinare l'atmosfera. « Bhe, deve essere stata molto dura per te.»

«Veramente no. A mio modesto parere me la sono cavata abbastanza bene, magari non benissimo ma nemmeno male!» risposi sorridendo. Se c'è una una cosa che ho sempre odiato è fare la vittima,mi ha sempre dato ai nervi.

Lui mi sorrise a sua volta mentre tirava una gomitata ad Heiden che aveva iniziato a sghignazzare per la mia risposta.

«Bene, la lista si allunga, non sei solo rompiscatole e guasta feste ma pure piena di te! Impressionante, davvero...» Heiden nonostante le gomitate continuava a ridacchiare.

« Oh, io almeno non sono isterica e permalosa come te! Sarebbe veramente troppo...» ribattei ironicamente. Subito dopo però temetti che avrebbe reagito come aveva fatto con Sunny poco prima ma si limitò a dedicarmi un ghigno di sbieco, molto inquietante.

Zack iniziò a scambiare occhiate di intessa con gli altri del gruppo che a loro volta gli fecero cenno di andare avanti. Si schiarì la gola e riprese a parlarmi. «Bene, ora che sappiamo chi sei e cosa ti spinge ad inseguire quel Maklumat vorremmo farti una proposta.»

«Ehi, io però non mi fido mica di 'sta tizia!» Intervenne Heiden con nonchalance. «Potrebbe benissimo aver mentito!»

«In effetti, è possibile che lo abbia fatto...» Affermò Willis con tranquillità.

«Visto? Lo dice anche lui.» Heiden guardava gli altri cercando di capire cosa pensassero.

«Ho detto che è possibile, non che è sicuramente così! Dubito che ci abbia mentito, non avrebbe senso perché...»

«Bhe devi ammettere che di questi tempi... di gente che fa cose sensate se ne vede veramente poca!» A quanto pareva Heiden aveva il brutto vizio di interrompere la gente senza lasciarla parlare.

«Smettila di interrompere!» Lo riprese Willis un po spazientito dal suo comportamento ostile. «Fammi finire! Non avrebbe senso perché se noi fossimo dei sostenitori del re a questo punto sarebbe spacciata, visto che ha affermato di dare la caccia ai demoni e, secondo il re, questo sarebbe un reato.»

«Esatto!» Affermai io con convinzione ma improvvisamente mi venne un colpo.«Un secondo, non siete sostenitori del re, vero?»

«Se lo fossimo non ti avremmo raccontato ciò che ti abbiamo raccontato perché raccontandotelo avremmo infranto le leggi del re!» Esclamò Heiden con estrema naturalezza. Rimasi un attimo interdetta ma annuii subito dopo aver capito ciò che intendeva dire.

«ok, ora sei convinto?» chiese Willis. L'espressione di Heiden non sembrava propriamente convinta ma comunque fece cenno a Zack, rimasto in silenzio a seguire la conversazione, di continuare.

«Bhe, in sostanza ti vorremmo chiedere di unirti a noi.» Si zittì un secondo per farmi assimilare la notizia. Io rimasi perplessa, ovviamente. Era una proposta assurda non ci conoscevamo neanche e volevano che mi unissi a loro. Zack dovette accorgersi di questo mio pensiero così riprese a parlare cercando di convincermi. «Potremmo darti una mano a cercare informazioni, come avrai notato Heiden è molto bravo in queste cose e sicuramente è molto più indiscreto. E tu intanto potresti darci una mano ad ammazzare i demoni a cui noi diamo la caccia... sarebbe un vantaggio per entrambi ed in più avresti un supporto nel caso rimanessi ferita o altro.»

Effettivamente sarebbe stato un gran vantaggio, sicuramente mi sarebbero stati di grande aiuto ed Heiden poteva raccattare diverse informazioni molto utili per me, bastava che io li aiutassi ad ammazzare qualche subdola creatura, cosa che ero molto lieta di fare.

«Riconosco che la proposta sia parecchio allettante.» risposi facendo delle palline con la mollica del pane avanzato. «Però non sono molto convinta, dovrei girovagare con voi andando a caccia di demoni, giusto?»

«Sì, sì, sì! Giusto giustissimo! sarebbe bello vero?» Charlotte mi guardava con occhi sognanti.

«E voi invece mi dareste una mano a trovare informazioni utili, corretto?»

«Esatto! Uno scambio equo direi.» mi rispose Willis.

«In sostanza ci sfrutteremmo a vicenda!» Heiden oltre a scarseggiare di autocontrollo scarseggiava anche di tatto, era evidente che Zack e Willis avevano tentato di evitare di dire le cose così schiettamente per farmi sentire più a mio agio, mentre lui, in cinque secondi, mette tutto a soqquadro.

Però io ho sempre preferito sapere le cose così come stanno quindi quell'intervento mi fu gradito.

«Ok, grazie per la schiettezza. Però non avete considerato il fatto che io sappia ben poco di voi. Chi siete? Da dove venite? Cosa fate e perché lo fate? Non mi avete detto nulla di tutto ciò. E visto che io vi ho raccontato di me vorrei sapere qualche cosa di voi. Anche perché io sono particolarmente curiosa!»

Zack mi guardò sorridendo ed annuì complice. «Effettivamente è vero, non potresti mai accettare così alla cieca!» Si interruppe e guardò Willis. «Posso?»

Willis annuì con un cenno della testa e Zack riprese a parlare.

«Noi siamo un gruppo di ragazzi che girovagano a caccia di demoni e fino a qui c'eravamo arrivati tutti. Il circo è solo un modo per attirare gente e fare i soldi che ci permettono di viaggiare, tra l'altro serve anche per attirare i demoni che tendono ad andare dove c'è gente che si diverte. Veniamo dal castello del re, ma nonostante questo non siamo suoi seguaci, anzi, non lo tolleriamo proprio.» A quelle parole tutti iniziarono a sorridersi a vicenda e Charlotte iniziò a borbottare tra se.

«E perché lo odiate a tal punto?» Domandai incuriosita.

«Per una serie di ovvi motivi che non siamo tenuti a spiegarti, ecco tutto.» Heiden mi dedicò un altro dei suoi sorrisetti e poi ricominciò a scrostare il tavolo. Strano passatempo il suo.

Lo guardai di traverso e poi guardai Sunny con fare interrogativo, quella ragazza era incredibilmente silenziosa ma mi ispirava fiducia. E dire che i peggiori serial killer sono quelli più calmi ed indiscreti!

«È semplicemente un tiranno con le manie di protagonismo» mi sorrise lei.«Ottimo soggetto su cui sfogare la propria frustrazione, anche se non lo abbiamo mai visto!»

«Grazie, si spiegano molte cose.» dissi scherzosamente. «E come avete fatto a scoprire l'esistenza dei demoni?»

Ci fu un momento di silenzio poi Zack rispose.« Bhe, ecco...al castello ce ne sono parecchi, vivono li senza problemi. Abbiamo sempre saputo della loro esistenza. Ci siamo insospettiti quando il re ha imposto al popolo il silenzio sulla loro esistenza così abbiamo iniziato a fare delle ricerche ma a quanto pare ne è venuto a conoscenza e...» le parole sembrarono morirgli in gola, non disse più nulla, rimase fermo a fissare un bicchiere.

«Siamo stati cacciati dal castello.» Sunny terminò la frase un pò pensierosa, poi diede un paio di pacche affettuose sulla spalla di Zack che si riscosse e riprese a parlare.

«Da quel giorno abbiamo deciso di dare la caccia ai demoni cercando di scoprire cosa stessero architettando al castello ma le informazioni sono veramente poche.» Mi guardò allegro. «Ed ecco spiegato il “da dove veniamo,cosa facciamo e perché lo facciamo”! In quanto a chi siamo...Io sono Zackary Ernest, ho 22 anni e adoro i macachi!»

Cosa centrassero i macachi credo che non lo scoprirò mai.«Molto piacere MacacoMan!» Mi è sempre piaciuto dire macaco.

«Io sono Willis Fitzpatric, ho ventisei anni. Sono il cuoco della ciurma e diciamo che sono anche una specie di supervisore, li tengo d'occhio in modo che non facciano troppi casini!» Mi disse sorridente.

«Avevo intuito!» Risposi gentilmente.«E comunque molto piacere. A te non piacciono i macachi?»

Si mise a ridere e in tono garbato mi disse che i macachi gli erano indifferenti.

«Io sono Sunny Jones,molto piacere. Ho ventiquattro anni. Sono la seconda in comando dopo Willis! »

«Piacere Sunny!» Decisamente quella ragazza mi ispirava fiducia.

«Io sono Heiden Laorche, ventidue anni come Zack ma i macachi non mi dicono nulla di che, hanno la faccia da idioti.»

Nel dirmelo non mi guardò nemmeno in faccia. «Mmmh, ok.» Gli risposi io.

«Cos'è a me non dici “piacere di conoscerti”?» Non sembrava minimamente offeso, era evidente che lo faceva solo per rompere le scatole.

«No, Heiden Laorche non te lo dico!» Gli sorrisi dolcemente per prendendolo in giro.

«Oh, che persona malvagia... sono sicuro che questa notte non chiuderò occhio!» rispose ironicamente scimmiottando la vocina di una damigella in difficoltà che fece scoppiare a ridere Zack che cadde a terra tirandosi dietro due piatti, che ovviamente finirono a pezzi. A quel punto tutti iniziarono a ridere. Tutti, tranne Willis che si mise le mani tra i capelli fissando i cocci. Poveretto doveva essere veramente difficile tenerli a bada.

Quando ebbero finito di ridere Charlotte saltò sulla sedia agitando le mani per attirare la mia attenzione.

«Io, io, io! Tocca a me, parlo io!» disse ad alta voce.«Io sono la mitica Charlotte Laorche! Sì, sì!» Concluse con soddisfazione.

Io rimasi un attimo interdetta.«Laorche?»

Heiden appoggiò la testa sul tavolo come se fosse esausto. «È mia sorella minore.» Prese un pausa. «Per cortesia Lotte puoi scendere dalla sedia? Dai forza...»

Charlotte lo guardò sghignazzando e dopo un attimo obbedì scendendo dalla sedia.

Quella notizia mi lasciò sbigottita. Non si assomigliavano minimamente ne fisicamente e ne caratterialmente, anzi, erano l'esatto opposto.

«Seriamente?» Lo guardai mentre cercava di tener ferma sua sorella, aggrappandosi all'orlo del suo vestito, ancora con la testa appoggiata al tavolo.

«No, per scherzo.» ribatté lui ironicamente, alzando finalmente la testa per guardarmi con in suoi intensi occhi verdi. «Certo che è vero. Come potrei mentire su una cosa simile...»

Zack si mise a ridere.«Dai povera Lotte! Bhe comunque non siete propriamente due gocce d'acqua.»

«Si, per fortuna di Charlotte. Se no pensa che schifo!» Era piuttosto evidente che Sunny lo aveva detto solo per irritare Heiden, lo odiava proprio.

Heiden, da brava testa calda che era, si lasciò subito prendere dalla provocazione e, ancora intento a far sedere sua sorella, fulminò Sunny con lo sguardo ma Willis che evidentemente voleva evitare una scenata come poco prima poggiò la mano sulla spalla di Heiden e, sorridendogli affettuosamente, gli strinse il nervo con tutta la forza possibile.

«Ahi! Pirla, mi hai fatto male.»

«Ops, scusa non volevo.» Willis utilizzò nuovamente un tono paterno ma il suo volto tradiva una leggera irritazione. «E comunque non si dicono certe parole, non te l'hanno insegnato i tuoi genitori?»

Heiden rimase un attimo in silenzio, pensieroso. «Veramente no!» Esordì in fine. «Però so che...»

«Bene, allora vorrà dire che te lo dovrò insegnare io...o lo capisci da solo?» Per la prima volta fu Willis ad interrompere Heiden.

«No, credo di averlo capito.» Gli sorrise docilmente lui, ma non appena Willis si voltò a guardare me e Sunny, iniziò a mimare con la bocca diverse imprecazioni. -Peggio dei bambini!-

«Comunque, tornando a noi...» Zack riprese la parola riportando la mia attenzione su di lui.«Ci siamo presentati tutti adesso è giunto il momento... qual'è il verdetto?»

Io rimasi un attimo in silenzio soppesando le mie possibilità. Certo, avere qualcuno che mi avesse aiutata a trovare informazioni e mi avesse sostenuto in caso di necessità sarebbe stato un bel vantaggio, ma se la loro caccia ai demoni li avesse portati lontani dalla mia pista io mi sarei ritrovata in svantaggio ed inoltre avrebbero rallentato le mie ricerche. Quindi arrivai alla conclusione che continuare a cacciare informazioni per la mia strada sarebbe stato più comodo anche se, in caso di estremo pericolo, non avrei avuto un supporto.

Esposi la mia diagnosi finale e tutti mi ascoltarono in silenzio. Alla fine del discorso nessuno parlò Charlotte sembrava rattristata da quella notizia e gli altri stavano assimilando il concetto. D'un tratto Heiden alzò il bicchiere.

«Benissimo, propongo un altro brindisi per festeggiare la lieta notizia! Oggi è un giorno importante in cui Zack fa domande intelligenti e le straniere se ne vanno.»

«Ti odio dal profondo del cuore Heiden...» Era la prima volta che dicevo a qualcuno che lo odiavo, fu veramente intenso.

«È vero dobbiamo festeggiare per la mia domanda.» Zack iniziò a fissarmi con degli occhioni degni di un cucciolo.«Rimani almeno per il brindisi.»

«Sì, sì! Per il brindisi dai!» Anche Charlotte mi dedicò uno sguardo mielosissimo.

«Va bene, però solo per il brindisi...perché se no poi fa buio.»

«Oh, bene vado a prendere i bicchieri, Sunny mi dai una mano?» Willis si alzò tutto contento dirigendosi in cucina, se così la si poteva chiamare, seguito da Sunny. Quando tornarono ebbero inizio i deliranti festeggiamenti che io però abbandonai presto, dovevo rimettermi in marcia.



Eccomi con un nuovo capitolo.... sfortunatamente ancora nulla di emozionante!!! XD
Mi scuso per gli errori nel precedente capitolo e gioco d'anticipo scusandomi anche per eventuali errori in questo (L'ho riletto....velocemente, forse troppo)!!
Spero che vi incuriosisca almeno un pochettino e vi spinga a leggere il prossimo capitolo, che sarà decisamente più entusiasmante....forse!
Grazie per le recensioni, a presto!!! ^.^

  
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