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Autore: Morghana86    13/10/2013    0 recensioni
Guardò il cielo buio, tempestato di stelle, che sembravano poter venir inghiottite da un momento all'altro dall'oscurità"Non sarà un'impresa semplice ritrovare la persona che cerchiamo, questo è certo"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 – Reyka

Capitolo 1 – Reyka

 

Una lunga galleria illuminata solo da qualche torcia. Stava correndo. No, stava scappando! Riusciva a sentire il fiato del suo inseguitore sul collo, assieme al rantolo emesso dalla fatica per starle dietro.

Non osava voltarsi, sapeva che era dietro di lei.

Poi una luce in lontananza: accelerò la corsa. La fine della galleria corrispondeva però al bordo di un precipizio, al quale salto sapeva non sarebbe sopravvissuta. Si voltò di nuovo e lo vide: occhi rossi scavati che brillavano come fiamme nelle tenebre ed artigli lunghi ed affilati come lame. Non avrebbe mai permesso a quell'essere orrendo di ucciderla così saltò nel vuoto..

 

Aprì gli occhi madida di sudore, con la sensazione di disagio che ancora la pervadeva.

Ore 6:45 puntuali, il solito fastidioso trillo della sveglia squillò riempiendo la stanza.

Un braccio emerse dalla trapunta azzurra per spegnere l'orrendo marchingegno.

Qualcosa però continuava a disturbarla, come un peso alla bocca dello stomaco. Scansò la coperta quel tanto che bastava per vedere la sua gattina bianca acciambellata proprio dove sentiva il peso, che ronfava beatamene.

Reyka sorrise, sedendosi e facendo scansare la gatta che miagolò il suo dissenso.

“Oh avanti non fare l'offesa, fra poco tu tornerai a dormire mentre io no! Quindi non protestare e fammi alzare” la gattina in tutta risposta miagolò, per poi balzare sulla sedia della scrivania, tornando a dormire.

“Che gatta pelandrona!”

Aprì la finestra per ispirare la tiepida aria primaverile delle mattine di maggio. Mamma rondine, che quell'anno aveva costruito il suo nido tra i rami del faggio, che si allungavano fino alla finestra della stanza di Reyka, stava sfamando i suoi cuccioli e s'interruppe al brusco rumore della finestra che si apriva.

“Buongiorno mamma rondine” salutò la ragazza, stiracchiandosi.

L'uccellino pigolò, quasi a volerle rispondere. La ragazza lasciò la finestra aperta per godersi la brezza del mattino, mentre si preparava per andare a scuola.

Si girò verso il suo comodino e prese in mano la cornice bianca che vi era appoggiata sopra. Ritraeva un gruppo di ragazzi durante una vacanza al mare. Reyka strofinò il pollice sopra l'immagine di un ragazzo in basso a destra, sospirando. Riappoggiò a malincuore la foto, prendendo lo zaino in spalla e la sua adorata chitarra in mano, quindi scese le scale dirigendosi verso la cucina.

“Buongiorno mamma” salutò, dandole un bacio “dormito bene?”

“Buongiorno a te. Si dormito molto bene e tu?”

“Non molto” afferrò una fetta biscottata e ci spalmò sopra un cucchiaino di marmellata “Ho avuto un incubo” diede un morso “Però non ricordo bene cos'ho sognato...

La guardò negli occhi e le sorrise “era solo un brutto sogno, non ci pensare più” rispose, dandole una carezza affettuosa.

“Forse hai ragione” rispose Reyka tracannando la sua spremuta d'arancia.

Guardò l'orologio da polso, raccogliendo lo zaino e la chitarra, precipitandosi a

rotta di collo verso la fermata: come ogni mattina era in ritardo.

Puntuale alle 7:08 l'autobus numero 11 aprì le porte davanti la fermata. Ad accoglierla un autista più assonnato di lei, ammesso che fosse possibile. Mugugnò un 'giorno e raggiunse gli amici a metà autobus.

“Buongiorno” salutò Reyka con voce strascicata, sbadigliando.

“Ciao Rey” ricambiò il saluto Siria, la sua miglior amica “Dormito bene?”

“No malissimo, ho avuto un incubo...

“Di nuovo Michael ed Elise?”

“Hmm no no. Stavolta non c'entrano.. era qualcosa di pauroso ma non ricordo cos'era..”

“Passerà..” rispose l'amica sorridendole.

Elise era la nemica naturale di Reyka a scuola, si detestavano come cane e gatto e non c'era verso di farle rimanere in meno di due metri quadri senza che litigassero, anche con la scusa più sciocca. Ed il motivo era principalmente uno: Michael. Il ragazzo che piaceva ad entrambe, ma che non riusciva a vedere altro che due buone amiche, nelle ragazze.

Rayka sospirò, pensando alla situazione: non era tipo da buttarsi giù per sciocchezze, tra le quali rientravano anche i ragazzi e quelle che amava definire 'cotte adolescenziali' ma Michael era diverso. O almeno le era sembrato tale, quando gli era diventata amica.

Ragionava in modo più razionale e maturo rispetto ai coetanei, per questo avevano subito legato: lei reduce dal trasloco nella nuova città non conosceva nessuno, mentre lui, a causa delle troppe assenze dovute all'aiuto che dava nell'attività dei genitori, aveva perso un anno.

Accomunati dal fatto di non conoscere nessuno dei loro compagni, si erano avvicinati fino a diventare amici. Il problema era nato dopo qualche mese, quando Reyka iniziò a rendersi conto che non era solo amicizia il sentimento che la teneva legata al ragazzo; per non rovinare il bel rapporto creatosi però,non aveva ancora detto nulla.

La rivalità con Elise era invece nata durante una delle gare scolastiche di musica: entrambe quell'anno erano candidate al posto di prima chitarra, per il concerto che si sarebbe tenuto a fine anno, nel teatro interno la scuola. Elise fino a quell'anno non aveva avuto rivali: provenendo da una famiglia benestante aveva fin da piccola imparato a suonare; quell'anno però, durante le audizioni aveva avuto a che fare con un'avversaria degna di nota, della quale non aveva tenuto in considerazione. In più Reyka, era l'unico ostacolo che si frapponeva tra lei e Michael, per il quale non aveva mai nascosto i propri sentimenti.

“Oggi è il gran giorno vero?” domandò Siria, guardando la chitarra.

“Non me lo ricordare..” disse Reyka, alzando gli occhi al cielo.

“Paura?” domandò l'amica, alzando un sopracciglio.

“Di Elise? Ma per favore..” rispose Reyka sbuffando.

Quindi sei tranquilla?”

“Diciamo un po' di adrenalina, ma per il resto mi sento bene. Anzi ti dirò di più: non vedo l'ora cominci la gara così chiuderà il becco una volta per tutte quell'oca giuliva! Non ne posso davvero più di sentirla mentre si vanta davanti a tutti di quanto sia brava, di quanto sia ricca e di quanti ragazzi le fanno il filo..” Siria scoppiò a ridere.

“Hai uno strano modo di metabolizzare la tensione sai?”

“Ad ogni modo ce la metterò tutta” rispose la ragazza con un sorriso.

“Michael verrà a vedervi?” Il viso di Reyka si rabbuiò.

“Non può, ha le prove per le gare interscolastiche di atletica purtroppo

“Peccato.. beh vorrà dire che farò un salto io al suo posto, anche se il paragone non è dei migliori”

Reyka sorrise di cuore “Verresti davvero?”

“Non te l'avrei detto sennò” disse Siria dandole un buffetto.

“Sei un'amica” rispose Reyka sorridendole; non avrebbe perso, ne era sicura.

  
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