Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: dreamyD    13/10/2013    6 recensioni
Ennesima storia sui Malandrini come ne ho lette tante ma, dato che non posso conoscerle tutte, mi scuso se dovessero esserci delle somiglianze con altre storie. giuro che questa è tutta farina del mio sacco ma che ne so se magari qualcuno non ha un sacco simile al mio? Vorrei riuscire a raccontare la storia dei miei Malandrini dal primo al settimo anno e magari anche dopo chissà... Recensite grazie *dD*
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 





Tornare a sorridere
(prima o poi)

 

 






Sunshine abbassò il calice, bevendo l'ultimo sorso di succo di zucca e lacrime.

Alice la abbracciò, singhiozzando, sussurrando qualcosa che sembravano scuse. Scuse per cosa? Non aveva voglia i chiederlo. Mary si alzò all'improvviso e dopo aver stretto per un secondo in modo confortante e dolce il braccio di Sunshine si precipitò verso il tavolo Tassorosso, abbracciando Alex. James si allungò sul tavolo per afferrare la mano di Sunshine, Lily marciò decisa verso i Serpeverde, che si stavano alzando per andarsene, afferrando Severus per le spalle e dicendogli di volergli parlare. Sirius guardò James e Sunshine, circondata dalle braccia di Alice, osservata con attenzione da Remus, poi Peter, che si asciugava gli occhi convulsamente, cercando di fermare le lacrime. Gli diede una pacca sulla spalla, facendogli un piccolo sorriso e lui ricambiò grato. Emily singhiozzava con Corinne, Jenelle se ne stava immobile, come se attorno a lei non ci fosse stato niente e nessuno, sconvolta. Gli altri della squadra cercavano di consolare le ragazze come potevano. Tutti parlavano e vociavano, ricordando Sam, esprimendo la loro opinione, piangendolo.

Sirius alzò gli occhi al soffitto. Il cielo buio era striato da nuvole sottili, le stelle brillavano lontane.

Sentì che gli occhi pungevano, ma non cedette e mandò giù il nodo che aveva in gola. Si alzò e prese James per una spalla, facendolo alzare. Spinse Frank, che guardava Alice senza avere il coraggio di avvicinarsi ulteriormente, addosso alla ragazza. Lui la prese gentilmente per mano, allontanandola da Sunshine. Remus abbracciò la ragazza e la portò via, seguendo James e Sirius, seguito da Peter e da mille sussurri e voci.

Nessuno si mise sulla loro strada. Jared li guardò andare via, ma per una volta girò lo sguardo dall'altra parte, incrociando gli occhi di Regulus, pieni per una volta di un sentimento che però non riuscì a decifrare, prima che lui coprisse quella luce con il solito ghiaccio. Sembrava malinconia, ma era più calda, più dolorosa.

Jared, contravvenendo alla regola non scritta tra loro di “niente contatto fisico”, gli mise una mano sulla spalla e lo condusse via. Quella sera l'aria era troppo pesante anche per dei Serpeverde incuranti di tutto come loro.

Non l'avrebbe mai ammesso, ma forse Bindweed sarebbe stata davvero una perdita. Era buono. Non pensava che quella fosse una grande qualità, ma non poteva negare che lo fosse. E non lo si poteva odiare. Lo si poteva disprezzare, prendere in giro, pensare che fosse un povero tonto, ma era impossibile odiarlo. E poi era davvero un portiere molto bravo.

Jared scosse la testa. Meglio. Così li avrebbero battuti più velocemente alla partita successiva.

Non rispose all'occhiata interrogativa di Regulus quando sbuffò, contrariato dai suoi stessi pensieri. Lo fece entrare per primo in Sala Comune come sempre e poi lo lasciò lì, filando in camera.

Ogni tanto avrebbe desiderato essere uno schifoso Tassorosso inutile o un vomitevole Grifondoro, con la loro stupida e insulsa capacità di esprimere i loro sentimenti e ciò che provavano. Molto raramente. Di solito li disprezzava e basta.

Non essere stupido. Lo vorresti anche ora. Così potresti capire che cos'è questo peso che senti nel petto.

No. Andava bene così. E non aveva nessun peso nel petto, soprattutto nessuno che assomigliasse a senso di colpa e di perdita.

 

**

 

Sirius guardava con gli occhi spalancati James che studiava.

Dopo cena si erano tutti ritirati in camera, ma essendo ancora presto non avevano voluto mettersi a dormire. Sirius aveva provato a intavolare qualche discorso, con l'aiuto di Peter, ma non c'era riuscito.

E ora James stava studiando. E non una cosa qualsiasi. Stava studiando Storia della Magia!

Sirius, con in mano la macchina fotografica che Regulus gli aveva regalato anni prima, quando ancora si consideravano fratelli, gli aveva fatto praticamente un intero servizio fotografico, dando come risposta alle sue protesta il motivo che “ogni evento tanto raro e strano deve essere documentato per essere trasmesso ai posteri come prova schiacciante che una volta anche tu hai studiato Storia della Magia”.

Ora però si era stufato anche di quello e si limitava a fissarlo, disteso a pancia in giù sul letto con il mento tra le mani.

«Smettila.» sbottò ad un certo punto James, chiudendo il libro talmente di colpo da far trasalire Peter, facendogli fare un buco sulla pergamena sulla quale stava scrivendo i passaggi chiave di una guerra goblin.

«Non ho altro da fare.»

«Potresti studiare anche tu, che ne dici, Sirius? Manca solo un mese e mezzo agli esami.» tentò Remus.

«Non mi va. Voglio fare qualcosa. Qualcosa di utile, di interessante, di bello.» spiegò Sirius.

«Di utile? Tipo?» chiese incuriosito James.

«Non lo so! Qualcosa che mi distragga e mi tenga la testa occupata.»

Remus guardò Sirius con uno sguardo consapevole e dolce, che però cancellò subito prima che l'altro potesse accorgersene. Finalmente aveva capito che cosa c'era che non andava. Erano ore che aspettava quel momento. Sirius non si era mai sfogato come faceva James, non aveva mai pianto come faceva Peter, non aveva detto niente di ciò che provava e pensava. La morte di Sam e lo stato d'animo di Sunshine e in generale l'atmosfera del castello doveva averlo scosso, ma lui era andato avanti come niente fosse, diventando solo un po' più teso e cupo. E ora voleva fare qualcosa che gli tenesse la testa impegnata: era sicuramente un segno che il suo autocontrollo cominciava a cedere e che se avesse continuato a pensarci sarebbe scoppiato. E Sirius odiava mostrare le sue emozioni quindi, piuttosto che lasciarle uscire, preferiva sommergerle sotto qualcos'altro.

Remus non sapeva se quello fosse un metodo molto salutare, non faceva bene a nessuno trattenere le proprie emozioni, chiuderle a doppia mandata dentro di sé per non mostrare a nessuno la propria “debolezza”, ma era evidentemente il metodo preferito di Sirius, quindi l'unico modo che aveva per cercare di farlo sentire meglio era ritardare il momento dello scoppio e trovargli qualcosa di “utile e interessante” da fare.

«Vi ricordate che qualche tempo fa Sirius aveva avuto un'idea bella, utile e interessante?» fece pensoso, i meccanismi del cervello già al lavoro.

«No.» risposero in coro gli altri tre.

«La mappa!» sbottò Remus alzando gli occhi al cielo.

Vide un lampo di consapevolezza passare negli occhi di Sirius, seguito da un mezzo sorriso rivolto a lui. Aveva capito che Remus aveva capito.

«La mappa! Ma certo! Quella con tutta la scuola compresi i passaggi segreti e le persone che si muovono!» esultò James appena ebbe capito di che cosa stavano parlando.

«Wow sarebbe bellissimo riuscire a fare una cosa del genere, ma come si fa?» domandò Peter, gli occhi che brillavano.

«Immagino che bisognerà cercare qualche incantesimo e serviranno molte notti in giro per il castello, anche se non credo che sarà un problema per voi due. Sarà un lavoro lungo e faticoso, ma immagino ne varrà la pena.» Remus estrasse un foglio e una piuma, mentre gli altri Malandrini si raccoglievano attorno a lui e cominciò a fare un elenco delle cose da fare e da cercare.

Quando Frank entrò nella stanza si sorprese di trovare i suoi quattro compagni di stanza seduti sul letto di Remus, chini su alcuni fogli di pergamena, intenti a confabulare a bassa voce.

«Ragazzi, che state facendo?» sapeva che era una pessima domanda da fare a quei quattro che complottavano, ma che ci poteva fare se era curioso?

«Oh stiamo..studiando.» gli sorrise James. Troppo sorridente e troppo innocente per convincerlo. Meglio non indagare.

«Allora Frankie, com'è questa storia della Prewett?» domandò invece Sirius, ghignando e voltandosi completamente dalla sua parte. Frank arrossi, lasciando cadere il libro che aveva in mano e chinandosi a raccoglierlo mentre rispondeva.

«Quale storia? Siamo amici credo.»

«Amici? Fratello, lei piangeva sulla tua spalla prima!» ridacchiò James.

«Ma come amici. Cioè non piangeva sulla mia spalla perchè siamo amici, ma lei sa che io cioè sono suo amico e se vuole ci sono per lei sempre. Cioè quando posso perchè ho anche altre cose più importanti da fare. Non che ci sia qualcosa di più importante degli amici ma lei è solo una amica da poco e non che questo sia meno importante ma non c'è niente e poi a lei non piaccio di sicuro. Non che a me interessi ma..» Frank si sentiva le guance in fiamme mentre Sirius e James ridevano.

«Amico, lei ti piace proprio eh?» fece James.

Frank abbassò la testa, incapace di controbattere, temendo di rimettersi a sproloquiare senza contegno.

«Bè sai che ti dico? Secondo me hai ottime possibilità! E poi lei è davvero carina, vi ci vedo insieme. Vedrai che ce la farai.» continuò James, sorridendogli amichevole.

«Anche secondo me. Sei gentile e coccoloso dopotutto e mi pare che questo sia quello che cercano le ragazze nei ragazzi. Se non trovano me ovviamente.» aggiunse Sirius.

«Lascialo perdere, buona fortuna Frank. Spero davvero che tu riesca a metterti insieme a lei, sareste una coppia carina.» si inserì Remus.

«Ma al dire il vero...non credo di piacerle.» sospirò Frank.

«Oh non preoccuparti! Ti aiuteremo noi!» propose James.

Frank spalancò gli occhi terrorizzato, ma non riuscì a fare altro se non annuire e mormorare un ringraziamento.

Remus lo guardò con partecipazione, anche se quello che si leggeva nei suoi occhi era forse pietà, oltre che una punta di sadico divertimento.

Per tutta la sera Sirius e James non fecero altro che dare consigli piuttosto improbabili a Frank, come “cammina con il petto in fuori e l'aria da duro” o “passati le mani tra i capelli” o ancora “dalle nomignoli come piccola o dolcezza”.

La mattina dopo Frank scese a colazione con la schiena dritta, il petto in fuori, i capelli scompigliati e un'aria depressa che a tratti cercava di rendere più “da duro”. Quando salutò Alice con un “buongiorno dolcezza” tutto quello che ottenne fu uno sguardo perplesso e subito dopo una risata in faccia.

«Non dovresti ascoltarli lo sai, devi essere solo te stesso.» cercò di aiutarlo Remus, tirando gomitate a Sirius che stava morendo dal ridere, tanto da avere difficoltà a respirare. Peter cercava di calmare James che batteva i pugni sul tavolo, incapace di parlare, il fiato mozzo per le risa.

«Peccato che il me stesso faccia pena.» sospirò sconsolato Frank, guardando di sottecchi Alice che ridacchiava con Mary.

«Non è vero Frank! Le stai simpatico perchè sei tu e lo sai!»

«No invece. Sono solo il povero imbranato che le fa pena.»

«Frank smettila! Vai da lei e chiedile con il tuo solito modo se vuole studiare con te oggi.» ordinò perentorio Remus.

Frank lo guardò con gli occhi spalancati, sorpreso da quell'improvvisa veemenza, ma poi obbedì di malavoglia, alzandosi.

«Ehi Frank!» lo salutò Alice, coprendosi la bocca per non mostrare il sorriso.

Frank sospirò interiormente, maledicendosi per aver ascoltato quei due, sentendo Mary che rideva apertamente.

«Ehi Alice. Scusa per prima era...una scommessa con Sirius.» inventò lì per lì, cercando di suonare convincente.

«E hai vinto?» domandò curiosa Alice.

Frank indicò Sirius che si asciugava le lacrime per il gran ridere e cercava di riprendere fiato.

«A quanto pare, no.» sospirò.

«Mi dispiace. Dai siediti, fai colazione con noi.» lo invitò Alice, sorridendo candida e facendogli spazio sulla panca, tra lei e un ragazzo del sesto anno.

«Grazie.» senza riuscire a credere a quella fortuna, Frank si sedette emozionato e riprese la sua colazione, cercando di non fissare Alice.

Poteva essere bella anche quando mangiava un muffin? Evidentemente sì. Era così dolce e minuta, con quel viso tondo e i capelli lunghi e scuri, gli occhi grandi e sorridenti.

«Perchè mi fissi? Ho qualcosa in faccia?» domandò lei arrossendo, accorgendosi del suo sguardo.

Frank si maledì, ecco aveva fatto di nuovo la figura dell'idiota.

«No no scusa, stavo solo pensando e mi sono incantato...» a guardare te.

«Oh ok.»

Ecco, adesso di sicuro stava pensando a quanto faceva pena quel povero deficiente che aveva di fianco! Perfetto!
«Senti, ti andrebbe di studiare con me oggi pomeriggio? Mi piacerebbe avere qualcuno con cui ripassare.» mormorò, incapace di guardarla negli occhi, tenendo lo sguardo fisso sul piatto.

«Ti andrebbe davvero? Io ho delle difficoltà in Difesa, ci sono delle cose che davvero non riesco a capire, mi aiuteresti tantissimo! Lily odia dover spiegare più di una volta le stesse cose, a Sunshine non ho il cuore di chiederlo e Mary studia sempre con Alex, quindi...»

Frank alzò gli occhi sorpreso, incontrando quelli luminosi e pieni di entusiasmo di lei.

Le faceva davvero piacere? Non poteva crederci!

«Certo che mi andrebbe! Così tu potresti aiutarmi in Incantesimi, sei così brava!» Frank abbassò di nuovo gli occhi, arrossendo, ma lei rise.

«Ok allora siamo d'accordo? Oggi pomeriggio in biblioteca?»

«Per me è perfetto!»

«Ali vieni? Mi avevi promesso che mi avresti aiutato con quella conclusione prima della prima ora.» chiamò in quel momento Emmeline, alzandosi e prendendo la sua borsa, guardando l'amica con occhi supplicanti.

«Te l'aveva promesso Lily al dire il vero!» si lamentò Alice.

«Ma lei no c'è! Ti preeeego.»

Frank sorrise di nascosto. Non conosceva bene Emmeline. Sapeva che era timida ed era brava a scuola. Gli era sempre sembrata un po' altezzosa e se ne stava molto con due amiche Corvonero, ma a vederla con Alice sembrava una brava ragazza.

«Ok, arrivo Em, aspettami!» Alice sospirò, finendo la sua colazione in un lampo e alzandosi.

«Ci vediamo dopo.»

«Sì certo. Ciao Alice.»

«Ciao!»

Alice corse via, ridendo e chiamando Emmeline che l'aspettava più in là. Era così bella.

Poi Frank si girò e lanciò un sorriso pieno di tutta la sua gratitudine a Remus, che ricambiò con un gesto che sembrava un “figurati”.

La giornata era iniziata decisamente bene.

Solo in quel momento Frank si accorse che attorno a lui Sirius e James erano ritornati seri e cupi, finito lo scoppiò di ilarità per la sua figuraccia, e più di una ragazza abbracciava le amiche, asciugandosi gli occhi.

Come aveva potuto dimenticare ciò che era successo solo pochi giorni prima?

Qualche istante più tardi arrivarono anche Lily e Sunshine, la prima che diceva qualcosa alla seconda sottovoce, mentre l'altra scuoteva la testa. Con quei capelli chiari, gli occhi spenti, le occhiaie e la pelle più pallida del solito sembrava una statua di cera o un fantasma.

Le due ragazze si sedettero poco distanti e Frank riuscì ad afferrare la fine del discorso.

«No Lily, ho già perso anche troppe lezioni. Tra poco ci sono gli esami e non posso perderne altre. Posso farcela, davvero.»

«Mangia qualcosa almeno.»

«Non ho fame.»

«Sun, ti prego non...»

«Sto bene Lils, davvero. Vado a fare un giro prima delle lezioni.»

Sunshine si alzò di nuovo, gli occhi che sembravano incapaci di mettere a fuoco ciò che le stava attorno, fissi su qualcosa al di là. Sparì dalla porta, seguita dagli sguardi di molte persone.

Nessuno notò Jared che si illuminava e sussurrava qualcosa a Regulus: «Ho appena avuto un'idea.»

«Per quella faccenda?»

«Sì. Non preoccuparti, andrà alla grande.»

«Jared. Non esagerare.»

«Stai tranquillo Regulus, tutte mi adorano.»

Poi con un sorriso Jared scivolò via, seguito dallo sguardo ghiacciato di Regulus.

 

**

 

Sembrò strana la velocità con cui tutto tornò alla normalità, o quasi.

Le giornate di sole riuscirono a convincere gli studenti, anche se impegnati a studiare, a godersi la luce fuori, dando colore anche alle guance bianche di Sunshine e a far disperare Lily per colpa delle lentiggini che spuntavano di nuovo. Lo studio stancava e teneva impegnati tutti, così da permettere loro di non pensare troppo a ciò che era successo. La sera andavano a letto e piombavano subito in un sonno profondo. Persino Sirius e James furono visti chini sui libri, anche se nessuno andò a controllare che libri fossero.

Per tenersi impegnato infatti Sirius, che non aveva la minima intenzione di passare più di un'ora al giorno a studiare (ora che si trasformò in due sotto le minacce di morte di Remus), aveva convinto anche James a fare qualcosa di più costruttivo.

Passavano i pomeriggi a cercare incantesimi per far “vivere” l'inchiostro, incantesimi per poter far sì che la mappa mostrasse sempre tutti i presenti al castello, senza mai sbagliare, incantesimi per riuscire a disegnare ogni passaggio segreto, corridoio e camera senza doverli fare tutti a mano, insomma si tenevano occupati.

In più, dopo una Luna Piena disastrosa, in cui si erano allontanati troppo lentamente dal Platano, dopo che avevano deciso di accompagnare Remus e tenergli compagnia finchè non si sarebbe trasformato e avevano rischiato di essere sbranati, James e Sirius si erano rilanciati nello studio degli Animagus.

Così parte del pomeriggio la passavano con Remus e Peter a studiare, parte in biblioteca o distesi a terra in camera chini su altri libri, due sere alla settimana erano dedicate agli Animagus, all'insaputa degli altri, e una sera a settimana allo studio dei corridoi e dei passaggi segreti.

Inoltre James aveva gli ultimi allenamenti, dato che la partita conclusiva si sarebbe tenuta da lì a poco, contro Serpeverde, e Sirius non ne perdeva uno, seduto sugli spalti a guardare Bob che si reinseriva nella squadra.

Nessuno parlava più di Sam e anche i Serpeverde si erano tenuti per loro tutte le battute sarcastiche che avrebbero potuto fare.

Le cose sembravano andare avanti abbastanza bene.

Il giorno in cui Sunshine rise di nuovo, coprendosi la bocca e asciugandosi gli occhi che si erano inumiditi subito dopo, James annunciò che avrebbero festeggiato e invitò anche le ragazze ad uno spuntino a base di dolci e cioccolato in camera loro. Cercò di chiedere a Lily di uscire, cosa che non faceva da tempo ormai, e lei gli rifilò un secco no. Frank e Alice chiacchierarono tutta la sera, lui pendendo dalle sue labbra e lei, inconsapevole di ogni attenzione, parlando di quel ragazzo carino di Tassorosso che le aveva chiesto di uscire con lei l'ultima gita ad Hogosmeade.

Marlene si lasciò mettere un braccio sulle spalle da Sirius, ma chiacchierò allegra con Remus. Emmeline, che era venuta costretta dalle amiche, cercò di parlare con Peter, riuscendo persino a divertirsi. Sirius scoprì che dopotutto, ora che non si dava più tutte quelle arie da gran donna, Mary era davvero carina, anche se un po' vanitosa e civettuola.

Un giorno, poco prima dell'inizio degli esami, Alice si mise con il Tassorosso e Frank sorrise dicendole “sono felice per te”.

La sera stessa Lily trovò Sunshine seduta sul davanzale, intenta a leggere una lettera di Angie e a risponderle sorridendo, sembrando serena per davvero. Quella sera per la prima volta Lily non si svegliò nel cuore della notte per andare a controllare che Sunshine stesse dormendo e fosse tranquilla (la trovava troppo spesso sveglia, le guance bagnate di lacrime e finivano per dormire insieme)

Quando Lily scoprì delle lettere che riceveva Sunshine, era il terzo giorno di esami.

Stavano ripassando insieme Trasfigurazione, sedute in riva al lago, i piedi a mollo e Lily faceva domande a Sunshine, il libro aperto in grembo.

Ad un certo punto sentì qualcosa sfiorarle la caviglia sott'acqua e con un sussulto balzò indietro, facendo cadere il libro sull'erba.

Dalla copertina uscirono dei fogli di carta, scritti con una calligrafia elegante.

«Cosa sono questi, Sun?»

«Delle lettere. Non so chi me le scrive.» rispose arrossendo lei e raccogliendole in fretta, nascondendole contro il petto.

«Lettere belle o lettere brutte?» chiese preoccupata Lily, cercando di sbirciare.

«Lettere belle.» Sunshine arrossì ancora di più, facendo un piccolo sorriso che Lily ricambiò maliziosa.

«Hai un ammiratore segreto?!»

«Ma no Lils! Non lo chiamerei così! È solo qualcuno che mi scrive.»

«Ti prego, fammi leggere!»

Sunshine esitò, ma alla fine annuì, sconfitta e le porse le lettere.

La prima aveva una data di diverse settimane prima.

25 Aprile

 

«25 Aprile e tu non mi hai detto niente per tutto questo tempo?» domandò un po' offesa Lily, notando come fosse di qualche giorno successiva al funerale di Sam.

«Leggi e zitta!» ridacchiò Sunshine.

25 Aprile

Cara Sunshine,

posso dirti cara Sunshine vero? Forse no, non mi conosci nemmeno! Forse è meglio cominciare così. Ciao Sunshine Moor, mi dai il permesso di scriverti queste lettere? Vorrei farlo perchè tu sei triste e sola e voglio starti accanto. Di sicuro dirai che ci sono modi ben più semplici per starti vicino, ma non ho...non ho il coraggio di venire da te, salutarti e dirti “ehi, sappi che io sono qui”, così ti osservo da lontano e ti scrivo queste parole, sperando che tu capisca che ciò che dico è sincero.

Ora posso chiamarti Sunshine e basta? Spero di sì.

Sai, ti sto guardando anche ora. Sei pallida Sunshine, ti prego, mangia qualcosa. Fa male al cuore vederti così sai? Quanto vorrei poter venire da te, stringerti la mano e fare qualcosa per il tuo dolore. So che è difficile crederci, ma andrà meglio. Va sempre meglio alla fine. Il tempo passa, i giorni volano e il dolore diminuisce. No, forse non diminuisce, ma diventa più facile sopportarlo. Troverai altre cose a cui pensare, a cui dedicarti e anche se resterà sempre un vuoto in quella parte buia del tuo cuore, illuminata da candele di ricordi di lui, le altre persone che ti amano faranno luce e il fioco lume delle candele sbiadirà. Resterà lì, ma ne sarai meno consapevole.

Sto andando fuori tema vero? Ma forse non c'era neanche un tema. Volevo solo dirti che, se mi vorrai, sarò qui, con la mia penna e il mio cuore, accanto a te. Fammelo sapere. Non vorrei farti richieste, ma se mai vorrai avermi lì vicino a te, scrivilo e metti la lettera nell'armatura davanti all'aula di Incantesimi. Non protesterà, te lo prometto.

Io sono qui

 

«Oh ma che animo romantico e poetico!» rise Lily.

«Non prenderlo in giro! È dolce.»

«E gli hai risposto? Ovvio che sì, che stupida! Che gli hai risposto?»

«Gli ho risposto solo giorni più tardi, non mi convinceva per niente, sembrava solo un brutto scherzo. E gliel'ho detto. Che non sapevo se fidarmi, che non mi aveva neanche detto il suo nome, che non sapevo chi era e lui mi ha risposto così.»

12 Maggio

Cara Sunshine,

ormai non ci speravo quasi più! Pensavo che non avessi neanche letto la lettera o che avessi deciso che non volevi avere a che fare con me, ma poi ho trovato la tua lettera e il mio cuore ha fatto un balzo nel petto. Controllavo l'armatura ogni giorno e non avevo mai trovato niente. Ormai lo facevo solo per abitudine, ma ho fatto bene ad aspettare!

So che non ti fidi di me e ti capisco, davvero. Una persona che potresti conoscere ma che non sai chi è che ti scrive e nemmeno si firma? Sospetto. Cerca di capirmi però, non ho il coraggio, dopo averti aperto un poco il mio cuore, di presentarmi davanti a te, con il terrore che tu potresti non considerarmi nemmeno. Lo capisci questo? Vorrei fare davvero qualsiasi cosa per farti felice e speravo che qualche parola, scritta con il cuore, lenisse un po' le tue ferite, ma se non è così basterà una tua parola e me ne tornerò nel buio.

Però non devi avere paura di me, questo te lo giuro. Non voglio farti del male o qualsiasi altra cosa tu tema. Voglio che tu sia di nuovo felice. Il tuo sorriso è così bello. Il mio cuore si spezza un po' di più ogni giorno che passa senza che io lo veda. Sei sempre così triste, Sunshine. Vedo le persone che ti stanno attorno cercare di farti sorridere, di alleviare il tuo dolore, di sollevare quella nuvola di tristezza che ti trascini dietro, ma non ci riescono. Lasciati aiutare Sunshine. Restare triste e piangerlo per sempre non lo riporterà in vita, non lo farà felice. Chiunque ti voglia bene e te ne abbia mai voluto vuole solo vederti felice, Sunshine, credo che anche lui lo vorrebbe.

Ora però ho paura, mi sono spinto troppo in là? Ti ho ferita? Ho rovinato quel nulla che avevo tra le mani?

Se è così perdonami, parlo guidato dal cuore e lui non sa quando fermarsi.

Scrivimi ancora, se vuoi.

Io sono qui

 

«E dicevi che questo non è un ammiratore segreto? Tesoro, hai presente quanto romanticismo da diabete c'è in queste righe? Puah, troppo zucchero!»

«E tu sei troppo acida. È dolcissimo. In un primo momento l'ho trovato esagerato, mi sembrava finto. E poi quello che aveva detto di...lui...mi sembrava troppo. Poi però ho risposto e l'ho ringraziato e gli ho detto che le sue lettere mi facevano sorridere, almeno un po'.»

«Che romantica.»

«Oh stai zitta!»

18 Maggio

Cara Sunshine,

oh tu non sai quanto mi hai reso felice! Ti faccio davvero sorridere? Oh sì, lo vedo, stai sorridendo! Riconosco la mia lettera, la stai rileggendo? Il cuore potrebbe scoppiarmi di gioia in questo momento. Stai rileggendo la mia lettera e stai sorridendo! Non posso quasi crederci.

Scriverò mille volte, ogni giorno anche solo poche parole, solo per vedere quel pallido sorriso! Oh fallo di nuovo, ti prego! Vorrei venire lì e sedermi accanto a te, supplicarti di sorridere ancora e ancora, ma non posso farlo.

 

«Oh ti prego, non dirmi che sono tutte così! Credo mi ci vorrà un po' di insulina!» scherzò Lily, interrompendo la lettura. «Ti prego dimmi che c'è qualcosa di più interessante!»

«Sei davvero impossibile! Bè c'è quella volta che gli ho chiesto almeno un indizio su chi fosse e mi ha detto che lo conosco ma che se sapessi chi è forse non vorrei più scrivergli.»

«Ti ha detto così? E allora chi potrebbe essere? Fino a qui avrei scommesso su un Tassorosso, timido e sdolcinato, ma con questo...»

«Bè o è un Grifondoro che conosco molto bene e che sa di non piacermi o...»

«O è un Serpeverde.» concluse al posto suo Lily.

«Infatti. Solo che non riesco a immaginare un Serpeverde che mi scrive queste cose.»

«Io non ho i pregiudizi di Potter, ma neanche io sinceramente ce lo vedo uno di loro a scrivere queste romanticherie.» rifletté Lily.

«E quindi? Hai qualche proposta?»

«E se fosse..Black?» domandò pensierosa Lily.

«Sirius? No no, conosco la sua scrittura, è diversa! E poi scrivermi cose del genere? E dirmi che non ha il coraggio di venire da me? Naaaah.»

«Però pensaci Sun, magari è un modo per sviarti!»

«E allora a questo punto può essere chiunque, anche...Peter!»

Le due ragazze scoppiarono a ridere, ma abbandonarono la Trasfigurazione per parlare di quelle strane lettere, facendo supposizioni ed elucubrazioni di ogni genere.

Ad un certo punto un piccolo gufetto si posò accanto alla mano di Sunshine.

«Oh Merlino, ti prego non dirmi che è lui!» esclamò Lily, mentre Sunshine arrossiva e prendeva il foglio di pergamena dalla zampa del gufetto che poi volò via.

«Pare di sì.»

«Fammi leggere!»

Le due ragazze si chinarono insieme sulla lettera.

 

10 Giugno

Ehi Sun,

ti vedo sai? Seduta sulla riva del lago con Lily Evans.

 

«Oh Godric, è qui?» le due ragazze alzarono contemporaneamente la testa, osservando con occhio critico i dintorni. Poi tornarono alla lettera.

 

No è inutile che tu ti guardi intorno, so che l'hai fatto, non mi scoprirai. Se mi diverto a fare così? Vuoi la verità? Molto.

Mi piace giocare con te così. È come essere un po' amici no? Anche se in realtà non sai chi sono così è più facile sentirsi vicini no? O almeno lo è per me. Ecco sono stato di nuovo inopportuno vero? Sono terribile. No, non ridere, è la verità, non imparerò mai a starmene zitto!

Cosa fai con Lily? Studiate? Non vi serve, sono sicuro che sapete già tutto. Ma perchè allora ridete? Vorrei scoprirlo, ma immagino che l'unico modo che avrò per farlo sarà aspettare che tu decida se dirmelo o no. La mia curiosità è nelle tue mani, Sunshine.

No, smettila di ridere. Anzi no, non smettere, amo quell'espressione che hai, con gli occhi accesi e le labbra rosse.

Sono inopportuno di nuovo? Può essere, ma mi piace così.

Io sono qui.

 

«Ma ora è inquietante! Sapeva esattamente quello che avresti fatto!» esclamò Lily, vedendo che le reazioni di Sunshine erano state esattamente quelle descritte nella breve lettera.

«Mi conosce, mi osserva, sa quello che faccio, non è inquietante!»

«Non è inquietante? Che razza di stalker! E “io sono qui”? Sembra una lieve minaccia!»

«Lily, non sai proprio riconoscere il romanticismo neanche se te lo mettono davanti al naso vero? Sei tremenda.»

Lily le fece una linguaccia che l'altra ricambiò con una spintarella leggera.

«Ma allora ti piace!»

«Ma no! Come fa a piacermi una persona che non conosco? Ma è dolce. E romantico.»

«Oh smettila di dire quella parola, mi da il diabete!»

«Cosa, romantico? O dolce?»

Lily la spinse verso l'acqua, afferrandole il braccio per non lasciarla cadere.

«Dillo ancora e ti butto!»

«Certo, ok! Lo sai che sembri un inquietante incrocio tra Sirius e James in questi momenti, vero?»

«Non insultarmi, Moor!»

«Ecco appunto.»

Scoppiarono a ridere, poi guardarono ancora tutto intorno a loro, cercando di trovare il “misterioso diabetico” come l'aveva chiamato Lily.

Sparsi per il parco c'erano molti ragazzi, i più vicini, quelli che potevano averle riconosciute, erano dei Tassorosso del settimo anno, qualche ragazza sotto agli alberi e qualcun'altra che prendeva il sole, un paio di coppiette al limite della Foresta e dei Serpeverde sotto ad un tiglio.

E poi c'erano i Malandrini ovviamente. Remus e Peter parlavano, probabilmente si stavano interrogando a vicenda, e Sirius e James erano dall'altra parte del tronco, chini su un grosso libro dalla copertina blu.

«Secondo me è Peter Minus.» disse tutta seria Lily.

«Oh Peter, Peter perchè sei tu, Peter?» declamò con tono tragico Sunshine, facendo ridere Lily.

Sotto all'albero, Sirius alzò gli occhi dal libro, giusto in tempo per cogliere la risata di Lily e Sunshine, che allargava le braccia ed esclamava qualcosa con aria patetica e teatrale, scoppiando poi a ridere.

Seguendo il suo sguardo, anche James individuò le due.

«Hai visto la Evans, Sirius?» domandò sognante, scompigliandosi i capelli senza pensarci.

«Sì, l'ho vista Jamie, non mi sembra diversa da un'ora fa. Hai visto Sun? Ride.» fece notare Sirius.

«Già. È bello.» sorrise James.

«Davvero.»

James guardò Sirius, sorpreso dal tono strano con cui l'aveva detto, ma non disse niente, non riuscendo a decifrare il suo sguardo.

«Hai finito con l'elenco?» domandò invece, osservando il foglio di pergamena che Sirius aveva in grembo.

«Sì. Abbiamo il riassunto delle cose da fare, passo passo.» rispose fiero Sirius.

«Non resta che provare.»

 

-Fine Capitolo-

 

 

 

Spazio dell'Autrice

Yeeeeee! Finalmente un capitolo meno depresso!!! Era ora!!! Allora....

  1. Per prima cosa spero di avervi fatto ridere almeno quanto mi sono scompisciata io scrivendo l'immensa sdolcinatezza diabetica di quelle lettere inquietanti dello stalker. No seriamente, io sono dalla parte di Lily, quel tizio è inquietante! E non provate a chiedermi che è perchè anche se lo indovinate vi dico di no solo per mantenere la suspance (che non sono capace di creare)

  2. Frankie, dolce Frankie. Non so se si capisce (ceeerto come no xD) ma shippo moltissimo Frank e Alice e loro sono dolciossissimi. Lui poi è un cucciolotto quindi....ok questo punto è inutile

  3. Finalmente finiti i casini tornano fuori la mappa e gli Animagus! E dall'anno prossimo si impegneranno molto di più con queste cose, promesso.

  4. Grazie alle sante persone che recensiscono anche se questa volta eravate di meno :(anche se vi capisco. Pure io sono impegnatissima, non so neanche come ho trovato il tempo di scrivere!! Ci credo che è venuta fuori una cosa sclerante! Comunque a parte questo, grazie mille a Jeis, Miss_Riddle Starkey e marauder11. Non posso neanche dirvi quanto vi adoro!!

  5. Un grazie speciale per la mia AleJackson. In questi giorni ci sentiamo troppo poco!! (finisco qui e sono da te, amor).

  6. Voglio spiegare meglio quello che ho detto l'altra volta. L'ho buttato lì e ho creato solo confusione, scusate! Allora alla fine di questa storia manca un solo capitolo e poi sì, questa storia sarà finita. Questo però solo perchè già è lunga, se dovessi fare davvero tutti e sette gli anni (se non muoio prima uccisa dalla scuola o dal fangirlamento) verrebbe incredibilmente lunghissimissima quindi ho deciso di suddividerli in tre storie diverse. È come..oddio sono incapace di spiegarmi...come una trilogia (anche se non avrei mai il coraggio di usare una parola figa come trilogia per le mie schifezze qua xD)! Spero di essere stata più chiara, ma qualsiasi cosa abbiate da chiedere fate pure!

    Oh, e ovviamente la storia nuova verrà postata più o meno nei soliti tempi, come se fosse solo un altro capitolo.

    Cavoli sono proprio tremenda nello spiegarmi

Vabbeneeeeee, ora sparisco!

Baci <3

*dD*


                         Image and video hosting by TinyPic           Image and video hosting by TinyPic
 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dreamyD