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Autore: Femke    08/04/2008    2 recensioni
Severus Piton non è quel sembra.
Che sia peggio di quel che appare?... Oppure no?
Capitolo primo: Come pretendere che gli altri accettino la tua natura se neanche tu ne sei in grado?
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SL 2

SECONDO CAPITOLO

 

Oggi è il 23 dicembre e questo significa che tra due giorni sarà Natale.

Il giorno dell’anno che odio di più, e vi assicuro che ci sono delle ottime ragioni:

prima di tutto gli alunni nel periodo pre-natalizio sono sovreccitati, ergo più insopportabili del solito, e non è che normalmente siano degli angioletti!

Secondariamente, ci sarà Albus che mi stresserà per tutto il giorno per un qualsiasi motivo gli venga in mente. Avete presente com’è nei giorni normali? Bene ora moltiplicate il suo comportamento per un migliaio di volte e otterrete il risultato che mi tocca sorbire a Natale.

La terza ragione è che non mi potrò allontanare da Hogwarts e il motivo è legato alla quarta motivazione, la quale è la cosa più degradante ed umiliante che mi succede durante l’anno, che inizia il 25 dicembre e prosegue per quindici giorni. Ben due settimane di atroci torture!

Inoltre quest’anno per rincarare la dose c’è la riunione dell’ordine il 26 e temo che dovrò essere presente per forza. Di conseguenza dovrò uscire dal castello.

L’ultima volta che l’ho fatto sono morte cinque persone inutilmente. Senza contare che incontrerò Black……….

 

OH MIO DIO!

Sarà presente anche Lupin! Perfetto! Mi toccherà bere una quindicina di pozioni calmanti per la fame.

Dovete sapere che il sangue di licantropo è particolarmente nutriente, senza pensare a quanto sia buono, ed aver fatto l’ultimo pasto completo una settimana fa non aiuta il mio autocontrollo, messo già alla prova da tutto quello che succederà in quei giorni.

Devo convincere assolutamente Silente ad esonerarmi dal partecipare all’incontro!

Così pensando mi dirigo a passo spedito nell’ufficio del preside.

 

 

 

 

 

 

Due ore. Per due ore ho cercato di convincerlo, ma non c’è stato niente da fare. Ritiene che io non possa trascorrere tutti i natali della mia vita da solo, che abbia bisogno di un po’ di compagnia.

Non so cosa mi abbia trattenuto dal saltargli alla gola.

Non si è mai domandato il perché di questa mia scelta? Per mia fortuna no, ma mi fa montare una rabbia incredibile!!!

Torno nelle mie stanze, ma una sorpresina mi attende davanti alla porta. La Umbridge.

-posso fare qualcosa per lei?- le chiedo inespressivo

-avrei bisogno di altro veritaserum- ci mancava solo questa! Non ho intenzione di dargliene altro, ne ho sprecato un sacco rendendolo inutile in modo da non permettergli di ingannare gli studenti, ma adesso basta!

-mi dispiace, ma ha finito tutta la mia scorta- mi lancia un’occhiata stizzita

-e allora che cosa aspetta, ne prepari dell’altro!- ha deciso di morire precocemente per caso?

-non sarà pronto tra meno di un mese- le dico calibrando molto bene il mio tono di voce cercando di non essere troppo aggressivo

-molto bene!- detto questo si volta e si allontana producendo un rumore alquanto irritante con i tacchi delle sue schifosissime scarpette rosa shocking.

Un brivido di ribrezzo mi sale lungo la spina dorsale, ma decidendo di ignorarlo entro nella mia camera preparandomi mentalmente al periodo più brutto della mia vita.

 

 

 

 

 

I miei occhi si aprono di scatto. Ho il respiro affannato e un mal di testa da primato, senza contare la fame spropositata.

Guardo l’ora 12.35 pm. È ufficialmente iniziato.

Mi alzo in piedi cautamente e le fitte allo stomaco si fanno più persistenti. Bevo più di una pozione calmante, ma sono come acqua fresca. Devo mangiare qualcosa!

Mi vesto velocemente e guardando il mio riflesso nello specchio mi rendo conto che il mio aspetto non è più quello del professore di pozioni, ma di un vampiro con gli occhi iniettati di sangue.

Mi teletrasporto nella foresta proibita, qualche piccolo animale dovrebbe bastare.

 

Rientro al castello poco prima dell’alba, mi sento decisamente meglio. Spero di resistere almeno fino a domani l’altro. Bevo altre due pozioni per impedire alla mia pelle di liquefarsi al sole e mi accorgo di un pipistrello appeso ad una trave del soffitto.

Allungo un braccio e l'animale decide di cambiare appoggio approfittando del mio arto.

Un messaggio legato alla zampa.

Dovevo aspettarmelo.

Slego il fogliettino ed apro la finestra per rilasciare il pipistrello, ma esso non si muove evidentemente aspettando una risposta al messaggio.

Lo apro e un' espressione sorpresa si stampa sul mio volto.

 

 

 

William mi ha risposto positivamente ed altri si sono uniti a lui e a Clara, sono tutti impazienti di conoscerti.

L'appuntamento è per domani a mezzanotte alla stamberga strillante. So che hai la riunione dell'ordine, ma non è possibile posticipare.

 

(spero presto) tuo

Lucius

 

 

 

Sono sconvolto dalla stupidità di Lucius. Come si può scrivere cose come “spero presto tuo” alla fine di un messaggio del genere?!

E scommetto che è stato William a scegliere il giorno dell'incontro, “non è possibile posticipare” certo come no. Uno più bastardo di lui lo devo ancora conoscere!

Afferro con rabbia un pezzo di pergamena su cui sono obbligato a scrivere una risposta affermativa e lo lego alla zampa del messaggero, il quale senza indugiare vola via.

Guardo l'ora, le otto.

La colazione sarà già iniziata e dato che oggi è il 25 sarà pieno di dolci e caramelle.

Con uno sforzo immane faccio tornare l'aspetto del professore di pozioni ed esco dalla stanza.

Non sono ancora entrato in sala grande che l'odore disgustosamente stucchevole della colazione del giorno mi fa venire la nausea.

Per mia fortuna sono presenti pochi professori e sono libero di sedermi il più lontano possibile dal preside.

Bevo una tazza di caffè nero, che purtroppo non riesce a farmi passare la fastidiosa sensazione di avere le farfalle nello stomaco. Una delle reazioni che odio di più!

Vedo la Umbridge avvicinarsi al tavolo degli insegnanti e rivolgermi uno sguardo piuttosto strano, ma non ci faccio caso, anzi colgo l'occasione per alzarmi ed andarmene prima di essere trattenuto.

 

Torno nella mia camera, oggi non voglio incontrare nessuno. Non sono in vena né di essere coinvolto in una conversazione con Albus sulle decorazioni di quest'anno, né di venire ossessionato dalla Umbridge per il veritaserum.

 

 

 

 

Il giorno dopo più che un vampiro sembro uno zombie.

Ho un'emicrania incredibile e lo stomaco che mi brucia dalla fame, sono le sei di mattina e questo pomeriggio devo trovarmi a Grimmuald Place. Prima di allora devo assolutamente fare un pasto completo, altrimenti non resisterò neanche cinque minuti chiuso in una stanza con un licantropo e almeno dieci persone.

Non ho l'energia per riassumere l'aspetto del professore così decido di teletrasportarmi direttamente nei bassifondi della Londra babbana.

È presto e non c'è nessuno in giro, senza scoraggiarmi inizio a vagare senza meta nella speranza di incontrare anche un solo essere umano.

Purtroppo però percepisco un odore ben noto, ma non molto gradito, almeno in questo particolare momento.

-heilà è da molto che non ci vediamo!- mi volto e un uomo, o meglio, un vampiro comodamente appoggiato al muro mi sta guardando con una luce negli occhi che ho già visto e, nonostante sappia che con lui non corro alcun rischio, mi fa nascere un forte brivido

-che ci fai qui William?- gli domando inespressivo

-niente di che, ho sentito il tuo odore invitante e mi son detto perchè non andarlo a salutare?- mi si avvicina, è poco più alto di me, ha i capelli corti e biondi sparati in tutte le direzioni ed un ghigno sarcastico stampato sul volto.

-non sei cambiato di una virgola- affermo incrociando il suo sguardo

-posso dire lo stesso di te, ma mi chiedo perchè tu continui ad andare in giro conciato in quel modo, facendo finta di invecchiare- mi chiede squadrandomi

-perchè non posso far sapere a tutti della mia natura- rispondo freddamente

-mi sembra logico, come pretendere che gli altri accettino la tua natura se neanche tu ne sei in grado?- il suo sguardo adesso è canzonatorio

-non so di che stai parlando- faccio finta di nulla, ma so benissimo a cosa si sta riferendo

-non fare lo gnorri, se fossi in pace con te stesso non saresti qui a cercare disperatamente di sfamarti, ci sarebbe Lucius, sarebbe lui a soddisfare le tue esigenze- mi lancia un'occhiata eloquente, ma io dopo avergli lanciato uno sguardo di sfida mi teletrasporto di nuovo ad Hogwarts ed affamato ed infuriato mi dirigo a passo spedito verso le mie stanze, preparandomi mentalmente ad una giornata d'inferno.

 

 

 

 

Me lo lasciate un commentinoinoino? Grazie!!!!^^

   
 
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