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Autore: xitsgabs    17/10/2013    2 recensioni
«Sei pronta per il tuo primo anno ad Hogwarts?» domandò suo fratello, di solo un anno più grande. Lei si voltò e gli sorrise gioiosa, annuendo velocemente come se le avessero chiesto se le sarebbe piaciuta una nuovissima Nimbus Duemilauno per Natale.
«Non vedo l’ora, Ron!» disse felicemente, battendo le mani. Sentì qualcosa, una strana melodia. Guardò chi c’era affianco a suo fratello e sorrise, capendo che la melodia era la risata di Harry.
Si è realizzato un sogno, spero che sia così anche per l’altro.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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1° Capitolo “Cappello Parlante”

Arrivarono alle undici meno cinque davanti alla piattaforma nove e tre quarti e la piccola Weasley guardava con impazienza quel muro. Erano arrivati in leggero ritardo, ce l’avrebbero comunque fatta. Con discrezione, lei, sua madre, Fred, George, Percy, Ron, Harry ed Hermione e il signor Weasley entrarono, uno alla volta (tranne Ginny che entrò con sua madre, essendo la sua prima volta), ritrovandosi davanti al treno che aspettava che si facesse l’orario giusto. Uno volta giunte le undici, salirono sullo scompartimento e la rossa decise di mettersi insieme al trio.

Hermione si sedette accanto a lei, cingendole le spalle con il braccio e sorridendole. Era una tale brava ragazza, Ginny la stimava moltissimo. Era difficile mettersi nei guai e avere il massimo dei voti in tutte le materie contemporaneamente.

«Sai» sussurrò la ragazza del secondo anno «qui nessuno di noi morde.» era da quella mattina che la più piccola dei Weasley non spiccava parola. Era così elettrizzata da non riuscire a parlare, però la sua elettrizzazione si trasformò anche un po’ in paura.

«E se non mi mettesse in Grifondoro?» sussurrò con un filo di voce, a voce talmente bassa che nemmeno Hermione la capì. Ma Harry, che stava davanti a lei, sì.

«Non sempre il Cappello ha ragione. Pensa che, secondo lui, io dovrei essere un Serpeverde.» disse, tentando di sembrare incoraggiante. Non era bravo con le ragazze. A malapena lo era con le persone del suo stesso sesso. Anche per questo tentava sempre di parlarle poco, non sapeva bene come trattarla e Ginny Weasley era la ragazza più timida che conosceva. «Ma tu, Ginny, tu sei una Grifondoro. Non puoi essere altro che una Grifondoro. Ti dirò di più, sarai l’orgoglio della nostra casa.» disse Harry e fu certo di essere riuscito davvero a portarle via un po’ di paura, lo capì quando notò i dolci lineamenti della ragazzina rilassarsi. Gli spuntò un dolce sorriso sul volto, orgoglioso di essere riuscito a tranquillizzarla.

«Grazie, Harry» disse Ginny, sorridendo a sua volta.

Arrivarono la sera stessa e Ginny, insieme agli altri ragazzi del primo anno, fu scortata da Hagrid fino alla scuola. Una volta entrati, ci furono tutti i convenevoli. Si presentarono le quattro case, si parlò piuttosto generalmente della meravigliosa storia di Hogwarts e, alla fine, si arrivò al momento del Cappello Parlante. La Weasley arrivò praticamente alla fine e si avvicinò, titubante, all’antico e malandato cappellone. Prese un respiro profondo e poggiò l’enorme copricapo sulla sua testa, ma con grande sorpresa, bastò solo che l’oggetto sfiorasse la sua chioma rosso fuoco per dare il verdetto. «Un’altra Weasley, eh? Non c’è bisogno neanche di pensarci: GRIFONDORO!» quasi tutto il tavolo della casata color oro e rosso scarlatto si alzò in piedi ad applaudire. Ginny sorrise felice e, quasi correndo, arrivò vicino al trio. Fu rapita in un abbraccio stritolante di Hermione, che le ricordò, sussurrando all’orecchio, che l’avrebbe resa tra le prime della classe. Ron spostò l’amica, così da poter abbracciare anche lui sua sorella. Harry invece non si avvicinò, ma alzò i suoi pollici in su. Questo bastò, anche se l’undicenne avrebbe amato un suo abbraccio.

Il banchetto d’inizio fu splendido, esattamente come se lo immaginava. C’erano le migliori pietanze e, più venivano mangiate, più aumentavano. I suoi occhi si illuminavano nel vedere quella magia, che per quanto potesse essere di poco conto, per lei era eccezionale.

«Sono così felice» sussurrò quasi senza accorgersene. Harry sorrise, ricordando il suo stesso entusiasmo un anno prima. Sapeva che Ginny avrebbe fatto grandi cose, ne era più che convinto. Era una Weasley dopo tutto, era brillante già per questo. I suoi due fratelli maggiori che avevano finito di studiare ad Hogwarts, studiavano grandi cose dall’altra parte del mondo, Percy era un prefetto, Fred e George erano dei combina guai ma erano tra i migliori combina guai di Hogwarts, mentre Ron era come loro, però lo caratterizzava il suo grande coraggio. L’anno prima era disposto a sacrificarsi solo per salvaguardare Hogwarts ed Harry sapeva che in quella scelta, c’era anche un po’ d’affetto nei confronti della sorella minore, che tanta aspettava di poter studiare magia.

Una volta finito il banchetto, Percy accompagnò tutti i Grifondoro nella loro Sala Grande, rendendoli anche a conoscenza della nuova parola d’ordine, che veniva modificata di anno in anno. Preso dalla stanchezza, però, Harry andò nel suo dormitorio e si mise sotto le coperte, seguito da Ron. Non sembrava il ritratto della felicità, ma l’amico non ci diede troppo peso pensando che fosse il sonno che gli giocava brutti scherzi e si addormentò.




***
Lo so, non è esattamente il massimo, ma sono ancora agli inizi. Il prossimo capitolo tenterò di renderlo più interessante.
Però, lasciatemi qualche recensione, vi prego :c
  
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