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La piccola bottiglia di vetro roteava veloce sulle mattonelle di madreperla, rumorosa. Attorno ad essa, seduti a cerchio, dei giovani ragazzi la osservavano con i volti accesi dall’ansia e gli occhi sfavillanti dall’attesa del risultato. Rallentando sempre di più, il collo della bottiglia si fermò accusatoria davanti alla sua prescelta: una ragazza dalle lunghe trecce bionde come il sole. Con un gridolino sconvolto la ragazza afferrò il volto tra le mani, attirando le risate divertite dei compagni. “E’ il tuo turno, Penelo!” Vaan, seduto accanto a lei, le afferrò entrambe le mani per scoprirle il volto arrossato. Per tutta risposta, lei scosse la testa in segno di diniego. “NO, NO! Non posso dirlo!”
“Oh, andiamo.” Fran, la bellissima viera dall’età sconosciuta (Un giorno Vaan sarebbe riuscita a farsi dire l’età esatta) distese le lunghe gambe con pigrizia. Sembrava annoiata da quello –stupido gioco bambinesco di huma- come lo aveva definito all’inizio, ma erano bastate un paio di domande per accenderle una forte curiosità negli aguzzi come nocciola. Ashe, ormai regina, aveva abbandonato momentaneamente i modi aristocratici per sporgersi verso la ragazza con le labbra catturate tra i denti, come una bambina. “Allora Penelo…con chi l’hai fatto la prima volta?”
“Tutte queste storie per un bacetto. Voi donne siete proprio incredibili.” Mormorò Balthier, delinquente a livello mondiale. Seduto accanto a lui, Bash gli lanciò un’incredula occhiata. “Hai il coraggio di parlare dopo aver detto di aver baciato un ragazzo scambiandolo per una donna?!”
“Ero ubriaco.” Borbottò l’altro in risposta, nascondendo il volto infiammato nel collo della compagna. “Oh, va bene.” Sospirò Penelo, strizzando gli occhi. Tutti trattennero il fiato, l’aria palpabile intrisa di attesa. “E’ stato Vaan, ok? E’ adesso basta.”. Il ragazzo sgranò gli occhi e spalancò la bocca talmente tanto che Larsa, accoccolato con la testa sulla spalla di Bash, si domandò se potesse toccare il pavimento. “IO??Ma Penelo…”
“Prossima persona!” Ashe afferrò la bottiglia, girandola con un forte scatto del polso. Era da tanto che nessuno di loro si riuniva in quel modo, persi in piccoli giochi senza alcun pensiero per il dovere. Sbadigliando assonnato, Larsa chiuse gli occhi. Non dormiva da giorni ormai, ma rare erano le occasioni in cui tutti riuscivano a incontrarsi e di certo non voleva perdersi quell’occasione. D’altronde, il sonno non gli mancava tanto per quando si stendeva nel letto, ma erano gli incubi che faceva a costringerlo a tenere gli occhi spalancati nel buio fino al sorgere del sole. Piccole urla divertite gli fecero comprendere che la bottiglia si era fermata. Schiuse piano gli occhi…trovando il maledetto tappo che lo indicava. Con un sussulto, si drizzò mentre tutti gli occhi si puntavano curiosi verso di lui. “Allora?” Lo incoraggiò Bash con una spallata. “E’ troppo piccolo per averlo già fatto.” Enunciò Balthier. “Chiedetegli del primo bacio.”
Primo bacio.
Quasi come se quella fosse stata la parola d’ordine che aspettava da tempo, i volti davanti a lui si sovrapposero l’uno all’altro, confondendone i colori fino ad assumere le sembianze di un’enorme chiazza grigia: il colore dei ricordi.
“Fratello!” Un piccolo
Larsa di otto anni correva incespicando per il lungo corridoio del palazzo. Il
castello era grande, enorme per i suoi grandi occhi ingenui, ma sapeva dove si
trovava l’oggetto del suo interesse e quando arrivò in biblioteca con il
fiatone, lo trovò con un libro aperto in grembo e uno sguardo interrogativo
negli occhi che lo osservavano, di quel grigio-azzurro tanto simile ai suoi.
Vedendolo così sconvolto Vayne chiuse con uno scatto il libro, con un misto di
curiosità e divertimento. L’etichetta imponeva che un sovrano possedesse un
certo atteggiamento e comportamento che decadevano del tutto quando i suoi
occhi si posavano sul fratellino minore. Era piccolo per la sua età, ma
possedeva le ossa slanciate e agili del combattente. E il suo volto era simile
alla porcellana, candida e perfetta priva di imperfezioni, che nulla era in
confronto a quegli occhi grandi e i capelli neri ribelli. Il suo cucciolo, così
lo chiamava quando suo padre non lo sentiva. Altrimenti avrebbe rimproverato i
modi teneri con cui loro si esprimevano quando erano da soli, anche se si
trattava solo di qualche carezza. Gli imperatori non potevano crescere
smidollati. “Che ti prende, Larsa?”
Il piccolo gli si parò
davanti a grandi falcate, sebbene il fiatone gli avesse tolto un po’ di colore
dalle guance. Con mani tremanti, gli porse un piccolo bigliettino spiegazzato.
Accigliato, Vayne lo aprì, rivelando l’infantile disegno di un cuore con parole
sdolcinate incise dentro. “Eh…”
“Me lo ha fatto Layra,
la mia fidanzata.” Alzando gli occhi al cielo, Larsa gli si sedette in grembo
senza aspettare un consenso, con uno sguardo implorante negli occhi. “Bhe è
bello.”. Vayne gli accarezzò i capelli, perplesso. Non riusciva a capire cosa
avesse il fratello per comportarsi in quel modo. “No, non lo é. Lei non mi
piace. Oggi ha provato a baciarmi!” Per fargli comprendere il disgusto, tirò
fuori la lingua rosea assumendo un’aria talmente buffa che il giovane
imperatore non poté trattenersi dal ridere. Layra, la fidanzatina che loro
padre gli aveva scelto, era una bambolina bionda dai grandi occhi smeraldini.
Possedeva già l’atteggiamento tipico delle donne altezzose e viziate, ma dalla
prima volta che i suoi occhi si erano posati sul fratello, non aveva smesso di
rincorrerlo con disegni, moine e paroline dolci che Larsa odiava. Aveva creduto
che, con il passare del tempo, il fratello avrebbe accettato questo fatto, ma
non sembrava così e più i mesi passavano, più Larsa si ombrava e chiudeva in sé
stesso come un riccio, tenendo negli occhi un velo opaco che nascondeva un
segreto. “E’ normale che lei ti baci, fratellino. Un giorno dovrete sposarvi e
portare la…”
“Casata dei Solidor
allo splendore. Faremo figli maschie che saranno imperatori così che i nostro
nome continui a regnare in eterno nei regni. Si, si lo so. Ma non la voglio
baciare. Lei non mi piace. Tu mi piaci.”
Con un sospiro, Vayne
posò il libro che ancora teneva in mano sul comodino accanto. prevedeva una
lunga discussione. “Larsa, te l’ho già spiegato. Il bene che provi per me è
diverso da quello che proverai un giorno per una donna.”
“Ma io non voglio volere bene per forza a qualcuno! Io ho te!”
“Ma Larsa.” Una mano
sugli occhi fece comprendere al minore la sua esasperazione. “Io sono tuo
fratello e ci amiamo in maniera diversa. Quando avrai una donna la vorrai
baciare, accarezzare, proteggere…è diverso capisci?”
Per un secondo, il
piccolo rimase in silenzio. Storse le labbra, le mordicchiò piano, inclinò il
volto e sgranò gli occhi. Poi, quando arrivò alla fine dei suoi pensieri,
illuminò il volto con un enorme sorriso. “Quindi se tu ami una persona desideri
baciarla!”
“Esatto!” Vayne
sorrise in risposta, con un moto di soddisfazione nel corpo. Finalmente!
“Allora cucciolo,
adesso che hai compreso puoi riprendere il disegno e…”
Non riuscì a finire la
frase. Le labbra del fratellino si erano posate con una velocità impressionante
sulle sue, zittendolo. Gli occhi di Vayne si posarono increduli sul soffitto,
mentre le braccia di Larsa gli cingevano il collo. Quando si staccarono, per
eterni attimi entrambi rimasero in silenzio. Gli occhi di Larsa brillavano
d’argento alla luce del sole, liberi da quel velo che prima li ottenebravano.
Vayne li osservava incredulo, troppo era lo sgomento anche solo per muoversi.
Con delicatezza, la fronte del fratello si appoggiò contro la sua e per la prima
volta, Vayne non vide in lui un bambino bisognoso di coccole: vide
l’adolescente pronto ad uscire dal suo guscio per affrontare il mondo con tutti
i suoi pericoli. Incantato, osservò il piccolo naso dritto coperto d’efelidi
che si tingeva d’imbarazzo, gli occhi coronati dalle folte ciglia scure che si
posavano nuovamente sulle sue labbra, il sospiro spezzato che si infrangeva sul
suo volto. “Hai ragione fratello.” Disse. “Io non ti voglio bene. Io ti amo.”
Non comprese mai
perché in quel momento il suo cervello non si attivò per ricordargli le milioni
di cose che sarebbero accadute ad un solo suo gesto. Entrambi uomini, entrambi
fratelli…il volto disgustato del padre, gli occhi increduli del popolo,
l’orrore nel comprendere quello che il fratellino minore aveva appena detto con
incredibile leggerezza. Seppe solo, che le labbra di Larsa erano la prima cosa
che desiderava davvero dopo anni, e senza nemmeno rendersene conto, le catturò
con impeto, con l’intenzione di non lasciarle andar via mai più.
“Terra chiama Larsa!”. Scuotendosi, il giovane imperatore vide le mani di Vaan agitate davanti al suo viso. Occhi perplessi intorno a lui, in attesa. Con un sospiro, abbassò il volto, massaggiandosi gli occhi. A tutti, quel gesto apparve solo il sintomo di una forte stanchezza che i doveri di un imperatore portavano per tutta la vita. In realtà, quel gesto era solo l’amaro tentativo di cacciare indietro brucianti lacrime. Larsa alzò gli occhi, osservò gli latri e sorrise.
“Non me lo ricordo.” Il petto, non gli era mai bruciato tanto forte.
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eccomi tornata per voi con un nuovo capitolo! Adesso, so che in teoria non
dovrei mettere una scena così incestuosa, ma spero che a nessuno di voi abbia
disgustato , perché a me l’idea del primo bacio del giovane Larsa col fratello
attirava tantissimo! Nel caso perdonatemi! Un grazie di cuore *.* a Whitemushroom: Sono davvero felice che ti sia piaciuta la
mia storia e spero davvero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Anche Larsa e Vayne sono i miei
preferiti e credo anche io che il prezzo che il piccolo imperatore abbia pagato
sia stato trascurato in parte. Proprio per questo, con questa piccola fiction
ho voluto fargli avere una sorta di “rivincita” Un bacione!
E un bacio e un grazie a tutti voi che leggete soltanto!
Colgo l’occasione, (si rompo le scatole XD) per promuover e il mio libro, uscito da poco e ordinabile dalle librerie e on-line: Evil flower, un piccolo romanzo Fantasy gotico ambientato nel xvi secolo. Per chi fosse interessata (la storia é incentrata anche su una coppia yaoi quindi non credo che molti uomini siano interessati XD) mi contatti con messaggi privati. Alla prossima. Astharte.