Erano passate un paio d’ore e Draco ancora non era tornato.
“Orami sto preoccupando! … Dove sarà finito Draco? E se lo avessero preso?”
“Ginny datti una calmata! … Draco se la sa cavare da solo!”
Le rispose il fratello e proprio in quel momento il ragazzo dai capelli
ossigenati si materializzò.
“Dovresti ascoltare tuo fratello!”
A quella voce la ragazza si girò verso il proprio ragazzo e gli gettò le braccia
al collo.
“Ho scoperto cosa sta succedendo là fuori!”
A quelle parole Harry si avvicinò all’amico.
“Parla!”
”Sono qui per noi! … Tutto il loro interesse per l’altro tuo stesso l’hanno
perso sapendo quello che avevano qui … qualcosa di molto più appetitoso!”
“Dobbiamo fare qualcosa! … Se lo prendono è la fine per noi … e per loro …”
“Mi sono letteralmente stancato del loro comportamento! … Sicuramente quei
ragazzacci ,senza neanche una traccia di educazione, sanno qualcosa!”
Disse il professor Piton letteralmente scocciato. A quel punto decise di
affrontarli e scoprire cosa sapevano.
“Non agire d’impulso Severus!”
Detto questo Silente decise di avvicinarsi ai ragazzi.
“Desidero che voi mi seguiate!”
“Perché?”
Chiese Ginny.
”Perché credo che voi dobbiate delle spiegazioni a tutti quanti!”
A quelle parole i ragazzi rimasero in silenzio.
“Harry dobbiamo dirglielo! Forse potranno aiutarci!”
”NO! HERMIONE NON POSSIAMO!”
”INVECE DOVREMO!”
”NON SI DISCUTE!”
”Harry … ti prego … fallo per me!”
A questa affermazione il ragazzo non riuscì a ribattere, e così decisero di
seguire il preside.
“Per favore, voglio l’attenzione di tutti voi!”
Disse Silente a tutti i presenti.
“L’inganno non è mai la strada giusta!”
Disse l’anziano uomo ai ragazzi prima di lasciarli.
“Se dobbiamo tenere un discorso, facciamolo come si deve!”
Disse Luna, salendo sul tavolo, per poi essere imitata dagli altri.
“Sono proprio curioso di sentire che cosa hanno da dire!”
”Hai ragione Harry! Anche a me non convincono!”
Disse Ron.
“Credo che per potervi far capire ciò che facciamo e come ci comportiamo,
dobbiamo iniziare dall’inizio … quando tutto cominciò …”
Disse molto lentamente Harry.
“Dopo il mio primo anno ad Hogwarts incominciò l’ascesa di Voldemort …”
A quel nome molti tra i presenti sussultarono.
“… ancora paura per questo nome? … Non potete immaginare ciò che ha fatto! … Le
nostre difese erano modeste e “tu-sai-chi” …”
Disse alzando gli occhi al cielo.
“si riprendeva velocemente … troppo velocemente e io non riuscì a impedirgli di
prendere la pietra filosofale … da quel giorno la distruzione più totale …
iniziando dall’attacco a Hogsmeade che provocò molti morti tra studenti e
professori di Hogwarts e anche molti feriti …”
Harry fece una pausa, si vedeva che ciò che diceva gli provocava molto dolore e
Draco vedendolo così decise di continuare al suo posto.
“Non riuscivo a credere che mio padre fosse una di quei figli di puttana … mi
dicevo che aveva fatto bene … ma quando vidi tutti quei cadaveri … quando vidi
mia madre … esamine che tirava l’ultimo respiro … l’ho odiato con tutto me
stesso … aveva attaccato lo stesso sapendo che sua moglie e suo figlio erano
presenti … Misi insieme tutti i pezzi e capii molte cose grazie anche ai miei
migliori amici … e mi unì a loro, con la promessa di vendicare mia madre e
vedere la fine del potere oscuro.
Poi il ragazzo si girò verso sé stesso.
“Mi fa ribrezzo vedendomi com’ero! … Ti ucciderei senza pensarci due volte, sai?
… Sei solo uno stupido bambino viziato, troppo pauroso per capire veramente che
quello che tu credi non ti proteggerò ma ti distruggerà!”
Poi distolse lo sguardo e continuò.
“Le nostre difese si indebolivano … e i membri dell’Ordine non ci facevano
partecipare a niente, perché volevano proteggerci! Che cazzata! Noi volevamo
combattere e non stare con le mani in mano mentre gli altri morivano! E così
contro tutto e tutti formammo il nostro esercito l’E.S.! quando lo scoprirono si
incazzarono di brutto ma non riuscirono a fermarci, perché la verità è che
avevano bisogno di noi!”
Draco si fermò vedendo che Ron voleva parlare.
“Non immaginate a che allenamento ci siamo posti pur di essere in grado di
fronteggiarli. Abbiamo allenato il fisico, la mente e lo spirito Siamo riusciti,
ognuno di noi, ad acquistare poteri immensi. Mentre intorno a noi le perdite
crescevano. Ho perso mio fratello Percy e sua moglie Penelope, avevano un
bambina di appena 3 mesi alla loro scomparsa di cui ora si occupano mio fratello
Fred e Katie, momentaneamente prigioniera. Ho visto la mia famiglia distruggersi
George prigioniero, mio padre rapito e torturato ed infine Charlie morto pochi
giorni fa. Abbiamo dovuto pagare anche per tradimenti di persone che credevamo
sincere … come ad esempio il professor Piton che non ci ha pensato due volte a
venderci e tornare dal suo vecchio padrone causando le morti della McGrannit, di
Vitius la cattura di Sirius, Hanfgrid e chi più ne ha più ne metta!”
Disse con molto rancore nel cuore prima di rilasciare la parola ad Harry.
“Abbiamo bisogno del seme della speranza per salvare il nostro Mondo. Hogwarts è
stata rasa al suolo e tutto ciò che una volta brillava ora brucia e muore … non
abbiamo molto tempo!”
Quando il ragazzo finì di parlare la porta di spalancò, facendo entrare
innumerevoli mangiamorte.
La maggior parte dei ragazzi si nascose e pochi altri, insieme ai membri
dell’Ordine e ai ragazzi che poco prima parlavano si cimentarono nel
combattimento.
Harry sguainò la sua katana e con estrema agilità atterrò numerosi mangiamorte.
Più combatteva, più la sua rabbia e odio verso tutte quelle persone aumentavano.
La sua spada diventò inarrestabile e intorno a lui si creò una barriera
protettiva.
Luna sembrava una ballerina impazzita che lanciava i suoi shuriken
apparentemente a casaccio, ma che invece colpivano bersagli precisi. Con la sua
capacità di poter controllare gli elementi alternava shuriken infuocati ad
fortissime raffiche di vento per poi passare ad onde soffocanti ad radici che
spuntavano dal nulla e colpivano numerosi mangiamorte immobilizzandoli.
Draco con il suo bo alternava colpi ben assestati paralizzanti ad attacchi
mortali, aprendo il bo e sfoderando le due lame affilate. Tra la sua agilità nel
muoversi e trasformarsi disorientava chiunque avesse intorno.
Hermione benché non molto in forze non voleva assolutamente starsene in un
angolo, voleva combattere. E così si lanciò nella battaglia estraendo i suoi sai
e materializzandosi e smaterializzandosi continuamente lasciando il tempo agli
avversari di avvertire solo i colpi da lei scagliati senza mai localizzarla.
Ron si muoveva rapidità e facendo muovere con incisività i nunchako colpendo
numerosi nemici e con il suo potere, con una semplice alzata di mano poteva
uccidenderlo modificando semplicemente la loro struttura molecolare.
Ginny sembrava una furia. I suoi movimenti erano incessanti e iracondi. I suoi
shuriken colpivano i mangiamorte con estrema precisione mentre altri li
scagliava dall’altra parte della sala con il semplice sguardo.
La battaglia infuriava, fino a quando …
“Bravi! Molto bravi!”
Disse il Signor Oscuro facendo il suo ingresso nella sala.
Tutti si fermarono ad osservarlo impauriti, mentre molti cadevano a terra
esausti per la battaglia. Poi con un gesto Voldemort riuscì ad immobilizzare
tutti i presenti nella sala e fece segno ai sui seguaci di ricomporsi e mettersi
sull’attenti.
“Bene! Bene! Non un Harry Potter … ma due!”
Entrambi gli Harry impazzivano per il dolore, la testa sembrava dovesse
esplodergli da un momento all’altro.
Tutti avevano paura, non avevano assolutamente idea di quello che ora sarebbe
successo.
“Ma c’è una cosa che voglio! Una cosa che ho scoperto che sta per arrivare
qualcosa che mi renderà potentissimo e che mi libererà da quel maledetto di
Harry Potter!”
Disse girandosi verso un Hermione quasi esamine ancora con i sai in mano.
“NON OSARE TOCCARLA LURIDO BASTARDO!”
Ma il Signor Oscuro non fece una piega e fece segno ad uno9 dei mangiamorte di
portarla a lui.
Harry voleva fare qualcosa ma sembrava incapace a muoversi.
La ragazza non poteva agire in nessun modo aveva paura di quello che avrebbe a
lei e …
”… al tuo bambino!”
Disse Voldemort interrompendo i pensieri della ragazza facendo gelare
l’atmosfera nella sala poi puntò la propria mano verso il ventre della ragazza.
“Grazie al figlio di Potter il mio potere sarà assoluto e chiunque soccomberà!”
Disse emettendo una risata stridula e fastidiosa e poi iniziò il rito. Hermione
urlava dal dolore, era sicura che non ce l’avrebbe fatta, poi il suo ventre
s’illuminò come se qualcosa dentro di lei stava resistendo all’attacco.
Harry non ce la faceva ad assistere a quella scena e con tutte le sue forze
riuscì a liberarsi dal sortilegio che lo teneva immobile. La testa gli
scoppiava, ma continuava a camminare imperterrito e chiunque gli si avvicinava
veniva sbalzato via. Il Signor Oscuro continuò imperterrito, fino a quando
riuscì avvicinarsi ad Hermione anche se poi cadde a terra e con uno sforzo
enorme riuscì solamente a prendergli la mano ma quando ciò accadde scoppiò una
luce accecante e quando essa scomparve tutti i mangiamorte e Voldemort
sembravano spariti nel nulla.
Al centro della stanza c’erano Hermione ed Harry uno di fronte a l’altro
lievitando a mezz’aria, dal ventre di lei e dalla cicatrice di lui si
materializzarono due semi che unendosi ne crearono uno grande e brillante. Tutti
i presenti nella stanza chiusero gli occhi spinti da una fora sconosciuta e da
ognuno dei loro cuori uscirono piccole luci di speranza che entrarono nel grande
cristallo che sprigionò un altro fascio di luce che ricostruì tutto ciò che era
distrutto e che fece tornata Hogwarts come nuova e che fece guarire qualsiasi
ferita provocata in battaglia.
Harry ed Hermione era a terra mano nella mano con gli occhi chiusi.
I loro più cari amici gli si avvicinarono.
“Ragazzi svegliatevi! … Forza! Vi prego!”
Disse Ginny disperata.
Lentamente entrambi i ragazzi aprirono gli occhi e i loro amici gli saltarono al
collo felicissimi, quando un pianto soffocato attirò la loro attenzione.
Girandosi videro ujn essenza luminosissima che pian piano prendeva la forma di
un bambino avvolto in fasce.
Hermione lo prese tra le braccia.
“Il nostro bambino!”
Harry le si avvicinò ed entrambi erano persi nel guardare il loro bambino.
Harry guardò quella scena, vedeva l’altro se stesso e l’altra Hermione e
rivedeva dentro di sé suo padre e sua madre, era convinto che anche loro se
fossero stati costretti sarebbero morti pur di proteggerlo. Quasi
involontariamente fece scendere la sua mano lungo il fianco andando a cercare
quella di Hermione che rimase colpita da quel gesto e senza pensarci gliela
strinse nella sua.
Domani un altro giorno sarebbe nato e comunque fosse stato, senza dubbio per
entrambi le dimensioni, sarebbe stato migliore di quello appena concluso.