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Autore: zainsmoon    19/10/2013    2 recensioni
"Non chiamarmi bambola." Ringhiai.
“Aggressiva la ragazza.” Disse sollevandomi il mento con due dita.
Assottigliai gli occhi, per poi allontanarmi da lui infastidita. Girai i tacchi e mi avviai verso Abbie, che mi guardava confusa. Prima di entrare nell’aula di filosofia però, sentii chiaramente Liam urlare.
“Bel culo Hemmings!”
Prima o poi gli avrei spaccato la faccia, poco ma sicuro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzai di malavoglia dal mio letto caldo e scesi sbuffando in cucina a fare colazione.
Ogni mattina era sempre la stessa storia, non sentivo la sveglia e finivo sempre per entrare in ritardo a scuola.
Quello stupido edificio con quegli stupidi individui. Ritornai al piano di sopra lavandomi i denti in tutta fretta, mi spazzolai i capelli corvini e mi vestii con un semplice paio di jeans e una felpa blu notte.
Mi piacevano i colori scuri, mi piaceva il buio. La notte, l’oscurità. Di fatti amavo il colore dei miei capelli, ma non quello dei miei occhi. Erano di un azzurro chiaro, quasi verdi. Tutti rimanevano a bocca aperta ogni volta che incrociavano il loro sguardo col mio, ma io li odiavo. Soliti occhi che ti lasciano senza parole. Una noia insomma.
Sbuffai nuovamente mentre  mi mettevo la cartella sulle spalle e salutavo con un cenno della mano mia madre e mio padre che stavano tranquillamente facendo colazione. M’incamminai verso una stradina secondaria, una specie di scorciatoia che avevo scoperto circa due anni fa. Sfilai dal taschino dei jeans il cellulare con le cuffiette e me le misi nelle orecchie, mettendo a massimo volume The A Team di Ed Sheeran. Quell’uomo era un poeta, riusciva a calmarmi con la sua voce dolce e le sue frasi piene di significato. Sentii il telefono vibrarmi nella mano sinistra.
Da: Abbie

"In ritardo? Sei sempre la solita. xx"

La mia migliore amica. Sorrisi mio malgrado e rimisi il telefono nella tasca dei jeans, senza risponderle. Sarei arrivata in classe di lì a pochi minuti.
Aprii la porta dell’aula e mi fiondai vicino ad Abbie, sorridendole.

“Hemmings, quando si deciderà ad arrivare in orario una volta tanto?” Mi chiese retorico il prof di trigonometria.

“Mi scusi.” Cantilenai per la quarantesima volta in quel mese.

Eravamo appena a ottobre e già non ne potevo più di quella scuola.
Mi girai di lato per prendere il quaderno degli appunti, quando vidi un ragazzo dagli occhi color caramello fissarmi. Liam Payne. Sogghignò divertito quando inarcai un sopracciglio, sorpresa. Volsi gli occhi da un’altra parta, sentendomi lievemente in imbarazzo. Liam Payne. Il solito ragazzo misterioso, affascinante, capo della squadra di basket, noto anche come il più adorato da tutte le ragazze della scuola. O dovrei dire, da tutte le galline della scuola. Sbuffai. Di nuovo. Non mi aveva mai guardato o rivolto la parola in nessuna occasione o per un motivo particolare, apparte per stuzzicarmi e rendermi ogni tanto la vita un inferno. Lo odiavo. Era uno stupido, ecco tutto. Un cazzone, ad essere precisi. Credeva di essere figo con quegli atteggiamenti da bullo, ma a me dava solo il voltastomaco. Dopo poco suonò la campanella di fine ora, e mentre ringraziavo tutti i santi mi diressi fuori dall’aula, nei corridoi. Ruotai la manovella e composi il mio codice, aprendo così il mio armadietto.  Presi i libri della lezione successiva, e vidi una mano dalle lunghe dita chiudermi l’anta. Mi girai lentamente, ritrovandomi nuovamente quelle pozze color caramello guardarmi. Con la differenza che ora erano a pochi centimetri dai miei, e si potevano notare alcune pagliuzze dorate che spuntavano ai lati delle pupille. Si poggiò con una spalla al mio armadietto, incrociando le braccia e sorridendo beffardo.

“Ciao, Elizabeth.” Sussurrò divertito.

“Che diavolo vuoi?” Di solito non ero sgarbata con le persone, ma con lui era un caso a parte.

Alzò le mani in segno di resa.

“Calma bambola.” Mi apostrofò ridacchiando.

Mi avvicinai al suo viso, guardandolo truce.

“Non chiamarmi bambola.” Ringhiai.

“Aggressiva la ragazza.” Disse sollevandomi il mento con due dita.

Assottigliai gli occhi, per poi allontanarmi da lui infastidita. Girai i tacchi e mi avviai verso Abbie, che mi guardava confusa. Prima di entrare nell’aula di filosofia però, sentii chiaramente Liam urlare.

“Bel culo Hemmings!”

Prima o poi gli avrei spaccato la faccia, poco ma sicuro.


-Ciao a tutti, aw.
Sono Valentina e ho scritto una fanfiction a tema Liam. Perchè è stato quello che mi ha colpito di più. 
Mi scuso se è molto corto, ma diciamo che questa è l'introduzione dei due personaggi principali, ossia Elizabeth e Liam. Lei tranquilla, un pò timida e con tanta personalità, lui strafottente e affascinante. 
Recensite e ditemi cosa ne pensate, un bacio. <3

 
  
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