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Autore: RossediSera    19/10/2013    2 recensioni
Una storia a 4 mani, ma una storia a 4 mani molto particolare quella che vi apprestate a leggere.
Le autrici scriveranno un capitolo a testa ma senza conoscere cosa viene scritto dall'altra quindi una trama è difficile da esprimere...
Diciamo che se vi piace la Scorose, se vi piacciono Lily, James, Victoire e tutti i favolosi membri della New Generation compresi di intriganti OC beh questa è la storia che fa per voi.
Ambientata al settimo anno di James e Dominique farete qua dentro un tuffo full immersion nella loro storia insieme a noi!
ps. Il What if? è presente poichè Hugo e Lily in questa storia non sono due anni più giovani di Albus, Rose e Scorpius ma solamente un anno...per dare un po' di pepe!
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: James Sirius/Dominique, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Partenze e ritorni


{King‘s Cross - 01 Settembre 2022}


“Ron svelto con quella valigia, piantala di parlare con Fred, dobbiamo muoverci.”

“George ti sembra il momento di raccontare dei passaggi segreti a Roxanne? Non ha ricevuto abbastanza richiami dalla McGrannitt?”

“Molly Weasley quest’anno non ho intenzione di ricevere nemmeno un gufo da parte di Vitius che mi dica che sei arrivata in ritardo a lezione per sperimentare quando in alto potevi salire sul Platano Picchiatore senza finire schiacciata al suolo!”

Le voci delle consorti Wesley e dell’ormai segretario del Ministro Percy rimbombavano all’interno del grande atrio della stazione londinese più famosa nel mondo, mentre un’orda barbarica di teste rosse invadeva di valige e animali più disparati le varie entrate ai binari.
Il giorno della partenza per Hogwarts era finalmente arrivato e il rituale di accompagnamento che si era creato già dal primo anno del giovane Ted Lupin, unico non Weasley che aveva avuto la fortuna di ricevere il medesimo trattamento della famiglia di filobabbani più conosciuta, si ripeteva.
Gli addetti ai lavori della ferrovia ormai da anni si chiedevano chi fossero quegli strani personaggi che ogni anno nei medesimi due giorni riempivano di ancora più caos la già caotica stazione.
Chi portava in braccio uno stranamente tranquillo micio, chi giocava a lanciarsi una puffola pigmea fuxia che appariva ai babbani come uno strano peluche e chi, sotto gli occhi incuriositi e straniti dei passanti trasportava volatili e rettili in ampie gabbie poggiate su ancora più grandi bauli invecchiati.
In mezzo alla mandria di maghi e streghe impazziti si mimetizzavano tre teste castane, due fratelli e un cugino, impegnati a borbottare fra loro qualcosa, allontanatisi dagli adulti della famiglia.
Apparentemente tutto era tranquillo ma Ginny Weasley dietro di loro li fissava in modo alquanto sospetto.
Vedere i due figli a parlare fra loro senza tirarsi dietro qualche incantesimo o almeno una scarpa era una cosa più unica che rara e ciò comportava solo una cosa: pericolo.

“Lily…sai mica cosa stanno combinando Albus e James insieme a Fred?”

Le parole della donna erano rivolte alla sua ultimogenita che, contrariamente ai fratelli maggiori, stava raccontando con molta intensità la propria ultima scoperta all’interno dell’orto della Tana sui folletti e sulla loro malvagità a un’attenta Roxanne, che stava preferendo ai mille rimproveri della madre la compagnia della ben più esuberante e svampita Lily Potter.

“Zia temo che stiano organizzando l’ultimo piano…e mi sorprende che ancora Hugo e Louis non si siano uniti ad ascoltare l’ennesimo complotto di cui saranno esche."

Rose. La risposta non poteva che arrivare da quel concentrato di furbizia e intelligenza che era la figlia di Hermione Granger.
Se qualcuno avesse voluto conoscere tutti i risvolti psicologici, sociali e intimi della grande famiglia Weasley gli sarebbe bastato chiedere alla primogenita di Ron.
Tutti si fidavano di lei, tutti avevano timore delle sue reazioni e venivano sconquassati dalla sua fiumata di parole.
Quella mattina, quando Fred aveva accidentalmente fatto cadere un ragno finto nella tazza coi cereali di Dominique si era visto arrivare una scarpa in testa da James, che aveva dato vita a una sottospecie di incontro clandestino di box, per difendere l’onore della sua cugina preferita, come la definiva lui.
I due fra uno strattone e l’altro avevano decisamente portato avanti quel finto litigio per troppo tempo, esagerando, come al solito, e abbattendo uno dei vasi preferiti di nonna Molly.
Il gelo era calato nella grande cucina addobbata dai mille cugini, non tanto per il rumore provocato dalla caduta del vaso ma dallo stridio che aveva prodotto la sedia di Rose, che si alzava lentamente da tavola voltandosi con le mani sui fianchi verso i cugini, esattamente nel medesimo modo in cui anche la nonna era solita fare con tutti i figli quando erano più giovani.
Era bastato lo sguardo della ragazza dai lunghi capelli ricci e fiammanti a congelare sul posto i due malandrini e a spingerli immediatamente a raccogliere ogni singolo frammento.

“Victoire? Victoire? Dove diavolo è finita vostra sorella?”

Fleur, abbarbicata al braccio del marito con un’espressione arrendevole in viso, cercava con lo sguardo la figlia maggiore, non trovando nessuna capigliatura bionda nei paraggi e, purtroppo per i suoi timori, neanche una dalle strane tinte celesti.
Ted e Victoire sparivano perennemente ogni volta che si recavano con la famiglia alla stazione per partire, nonostante entrambi non frequentassero più la scuola, al di fuori dell’anno che stava a partire dove entrambi sarebbero giunti ad Hogsmeade per iniziare a lavorare nel paesino, da Madame Piediburgo la giovane Wesley e da Zonko il ragazzo.

“Non temere Fleur spunteranno a breve, parola del tuo marito preferito!”

Il primo giorno di scuola non si scorda mai, ma quello dei Weasley si ripeteva quasi ogni anno, e anche quell’anno sembrava sarebbe rimasto nei ricordi di tutta la famiglia. Il nuovo anno iniziava e nessuno più dei cugini ne era eccitato, forse solo Gazza che poteva riprendere a torturare gli allievi dopo mesi di opprimente solitudine fra lui e la sua spelacchiata Miss Purr seconda, figlia della temibile gatta storica del custode e degna erede della madre.


{Intanto al binario 9 ¾ }


Busto bene eretto e portamento elegante, Draco Malfoy non era cambiato dai tempi della scuola ed anzi aveva migliorato la propria postura da nobile Purosangue.
Lui e la moglie, come ogni anno, avevano raggiunto la stazione di Londra con una decina di minuti di anticipo, per accompagnare il loro unico figlio al suo sesto anno nella scuola, per ottenere i magnifici obiettivi che già negli anni passati era riuscito a raggiungere.

“Mi raccomando Scorpius, non creare problemi, sai bene che non ho intenzione di far tracollare il nome della famiglia per una tua mancanza di giudizio. Non ti dirò di evitare incontri notturni o duelli nei sotterranei, erano alquanto divertenti ai miei tempi ma…almeno non farti scoprire.”

Il ragazzo tirato in causa annuì, mentre continuava il lento passo strascicato dietro alla scia dei genitori, evitando di parlare per non scatenare le ire della donna bionda che non perdeva occasione per ricordargli qualsivoglia dettaglio riguardante la sua mancata attitudine all’ordine e alla disciplina.

“Scorpius se anche quest’anno mi costringi a inviarti nuovi abiti potrei davvero arrabbiarmi.”

Le parole della donna non mancarono a tardare, portando un ghigno soddisfatto sul volto del biondo giovane Serpeverde, che non poteva certo comunicare alla madre che i propri soldi non potevano essere investiti nell’acquisto di abiti nuovi di proprio pugno perché impegnati in un più redditizio e vantaggioso intento: l’acquisto per sé e per Evan di Fire Whisky invecchiato e accuratamente nascosto da occhi indiscreti in un anfratto delle fondamenta scolastiche da loro ideato appositamente per evenienze di quel tipo.

“Tranquilla mamma, quest’anno non ce ne sarà bisogno.”

“Lo hai detto anche l’anno scorso, e quello prima ancora….”

“E continuerà a dirlo anche l’anno prossimo Signora Malfoy.”

L’ultima voce ad unirsi a quella conversazione fece sbuffare un mezzo insulto all’erede della famiglia di Mangiamorte, assieme a un sorriso d’intesa che regalò al produttore di quel suono: Evan Lion Harper.
Figlio di ex-Mangiamorte, biondo come l’amico e eterno avversario alla famiglia di rossi dello schieramento opposto al proprio.
Evan e Draco potevano essere tranquillamente scambiati per fratelli, se non fosse stato per i profondi occhi scuri di Evan che apparivano quasi irreali su quel viso pallido circondato da capelli tanto chiari.

“Buongiorno giovane Harper…tuo padre e tua madre?”

“Sono rimasti al Paiolo Magico signor Malfoy, non avevano intenzione di entrare a contatto con questi stupidi babbani per neanche due minuti. Hanno preferito accompagnarmi e salutarmi fuori dalla stazione.”

La famiglia di Evan era, se possibile, ancora più chiusa e bigotta di quella dell’amico. Ciò poteva essere dovuto al fatto che il padre non era mai stato davvero indagato dopo la Seconda Grande Guerra Magica e che la famiglia Harper era uscita molto più pulita da quella faccenda rispetto a Draco e Lucius.
Non c’era quindi da sorprendersi che anche il giovane ragazzo esprimesse senza problema alcuno il proprio disgusto verso una razza inferiore come quella babbana e ancora di più verso i Mezzosangue, unione deleteria e scellerata tra maghi insulsi e tali abomini della natura.
Bastò qualche secondo perché i due giovani permettessero agli adulti di precederli e iniziassero a parlottare fra loro, dopo alcune settimane di lontananza a causa dei viaggi e degli impegni che entrambi avevano dovuto portare avanti, da degni eredi Purosangue di nobili casate.

“Evan mi vuoi spiegare cosa intendevi con quel biglietto? I tuoi piani maligni e malevoli sono sempre così esaltanti, ma temo che questo ci porterà diversi problemi… Mi sbaglio?”

Draco Malfoy aveva fatto il proprio il proprio salto di livello intellettivo durante il suo sesto anno, il figlio Scorpius, diversamente, già durante il proprio quinto anno aveva dimostrato tutta la propria furbizia e le proprie strabilianti capacità, messe in atto non soltanto per ottenere i migliori risultati in ambito scolastico, ma per attuare tecniche di raggiro o conquista con le varie compagne di scuola.
Non era quindi difficile per lui prevedere che quando Evan trattava argomenti delicati come quelli con parole del genere e con un livello di euforia tale da fare invidia a un bambino la notte di Natale, le cose non potevano che mettersi in uno stato ambiguo e pericoloso.

“Ho un piano geniale per umiliare, deridere e far capitolare la famiglia-piccola comunità-orda di Weasley…E le vittime prefissate sono le più in vista! E sai benissimo a chi mi riferisco, signor -sono il primo della classe a Pozioni e lo sarei in tutte se non fosse per quella sciattona di Rosarospa Weasley-”

Colpito e affondato avrebbe commentato un babbano in quel momento.
Mai nominare la giovane Corvonero di fronte a Scorpius Hyperion Malfoy se si voleva rimanere in vita. Mai nominarla se non si è Evan Lion Harper ovviamente, e non si ha quindi anche la capacità di contenere l’aura di terrore e sangue omicida che prendeva ad aleggiare attorno al ragazzo al solo sentire l’iniziale di quel nome.
La competizione fra Malfoy e Weasley era sempre stata alta, ma mai nessuno di loro di era trovato a lottare anche in ambito scolastico, probabilmente perché privi di una tecnica e una tenacia tale da poter riuscire al meglio in quel campo.
Con Rose e Scorpius tutto era cambiato. Dal loro primo anno scolastico non avevano fatto che gareggiare silenziosamente e con ogni mezzo per superarsi, provocando lo sbalordimento dei professori e diverse crisi isteriche agli amici, costretti non solo a sopportare le loro lamentele e i loro insulti, ma anche i vari scontri in corridoio che arrivavano a coinvolgere tutti i Serpeverde e tutta l’infinita ciurma di teste rosse.
E se non ci pensavano quei due a scatenare le discussioni in corridoio la palla passava piacevolmente fra le mani di Lily Potter e Evan Harper, degni guerrieri moderni, emblema entrambi della propria casata e decisi a sradicare il potere e l’ascendente l’uno dell’altro.
Se gli scontri tra Malfoy e Weasley nascevano e si portavano avanti a parole e insulti dei più coloriti e fantasioni, fra Potter e Harper la situazione era ben diversa e le frasi calcolate lasciavano spesso il posto a spintoni e incantesimi che distruggevano le magnifiche decorazioni del castello e portavano alla Preside McGrannitt giornate mai noiose e prive di eventi.
E dalle parole del giovane Serpeverde quell’anno quei problemi non se ne sarebbero andati, più probabilmente anzi sarebbero diventati ancora più grandi e difficili da contenere.
Il primo giorno di scuola era arrivato e con lui anche il ritorno alla normale vita da adolescenti di quei ragazzi, di cui tutto si poteva dire meno che non fossero pronti per rendere difficile la vita scolastica di tutti… professori inclusi.

 

Nota dell'autore:

Eccoci qua con il primo capitolo! Non succede ancora granchè, siamo agli inizi ma che volete farci, l'attesa è la parte migliore! Conosciamo un po' in generale i membri della nostra storia, certo noterete lo stile diverso che contraddistingue me, l'autrice F-, dalla mia compagna A- ma è proprio questo il bello!
Spero che troverete ancora interessante questa storia dopo il mio capitolo e che aspetterete in ansia, come la sottoscritta, che arrivi il prossimo capitolo stilato dalla cara A-.
Beh le spiegazioni più importanti sono già state date e a me va solo di dirvi che spero sia un po' passata l'interpretazione personale che ho dei vari personaggi che sono stati accennati in questo capitolo! 
Basta, mi dileguo.

F-
  
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