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Autore: cicia123456    21/10/2013    4 recensioni
"Credi sarebbe successo comunque, se le bombe di Gale non ti avessero..."
"Si. Lei e Gale sono troppo simili, Peeta è il suo opposto, lui è il suo yang. Lui la completa."
-
Qualcuno guarda quei due dall'alto, li segue mentre cercano di riprendersi dalla guerra.
La fine del canto della rivolta, visto e narrato da una dolce paperella.
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Primrose Everdeen, Rue, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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giardino fiorito cap 6
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I giorni passano e giù l'aria torna cupa, i monumenti inviati da Capitol hanno riaperto le ferite non ancora guarite di tutti i cittadini di Panem.

Le famiglie dei distretti sono dovute tornare al lavoro, stanno cercando dividere le poche scorte rimaste, in modo che tutti abbiano la stessa quantità di cibo, e anche se molti ci sono abituati, avere lo stomaco vuoto rende sempre tutti più tristi e nervosi.

Un pomeriggio trovo Rue, con i piedi immersi nel laghetto pronta a tuffarsi, quando lei si accorge della mia presenza, quasi imbarazzata abbassa il capo.

«Che stai facendo?»

«Mia sorella continua a chiedere di me nel sonno, ho pensato che se i fiori possono scendere giù.» Io la guardo triste, e lei vedendo la mia espressione sbuffa seccata.

«So che è stupido Prim! Ma volevo provarci! Solo per accarezzarla mentre dormiva.» Io in un primo momento rimango seria, ma dopo scoppio a ridere ricordandomi di un fatto ovvio.

«Ma se non sai nuotare!» Rue mi guarda mettendo il broncio.

«Di certo non posso morire di nuovo affogata.»

«Spostati, ci provo io.» Quando sento l'acqua bagnarmi le dita dei piedi provo un senso di pace assoluta, mi tornano in mente i momenti passati al lago con Katniss e mio padre, ma quando m’immergo e provo ad andare giù, non mi sorprendo trovando solo alghe e terra bagnata, siamo morte, nessun laghetto magico ci farà tornare sulla terra.

Quando riemergo, vedo Rue delusa, ma quando lei si accorge che la sto guardando, si affretta subito a tornare alla sua solita espressione serena.

«Ora capisco perché tu e Katniss andavate così d'accordo, non volete mai fare vedere a gli altri quello che provate» Lei cerca di trovare le parole per rispondermi a tono, ma evidentemente ci rinuncia, io rido un ultima volta e poi mi stendo al sole.

 

«Prim, vieni!» la voce di Rue mi sveglia dal mio sogno ad occhi aperti, quando la guardo, lei si limita solo a farmi segno con la mano di raggiungerla.

Nel lago scorgo subito la figura di mia madre e Annie Cresta, a quanto pare si è trasferita da lei, per tenerla d'occhio durante la gravidanza, ed io non posso esserne che contenta, almeno non è sola.

«Che succede Rue?» Nel laghetto non si vede niente di nuovo, a parte il gonfiore al ventre sempre più evidente della vincitrice del Distretto 4.

«Stai zitta e guarda!» Rue mi da un’occhiataccia, e mi indica una terza figura seduta nel divanetto.

-Johanna siamo liete di averti qui.- mia madre sta servendo il thè, mentre Annie è seduta a tavola.

-Mi hanno spedito loro qui, dicono che mi faccia bene, dicono che devo esorcizzare la paura dell'acqua.- mia madre continua a guardarla annuendo, mentre Annie continua a rimanere zitta persa nel suo mondo.

-Certo capisco, ti hanno già detto dove alloggerai?-

-Non ancora.- Annie all'affermazione di Johanna sembra svegliarsi un attimo.

-Puoi stare qui, il Villaggio dei Vincitori è vuoto.-

-Annie ha ragione, sei una vincitrice anche tu, dopo tutto. E poi è sempre piacevole avere accanto facce conosciute.- Mia madre sorride, vedendo Annie interloquire per la prima volta.

-Vedremo.- Johanna posa la tazza da cui ha bevuto, e guarda più attentamente Annie, lei neanche accorgendosene, si congeda dicendo solo -Sono stanca.-

Quando nella stanza restano solo mia madre e Johanna Mason, noto subito lo sguardo della vincitrice cambiare.

-Non mi dica che è quello che penso.- Mia mamma sorpresa e rammaricata, capendo a cosa si riferisce annuisce, e Johanna si alza dalla sedia.

-Come è potuto succedere? NO! Cioè lo so come si fanno i bambini, intendo dire, come mai si nota ancora così poco! Finnick è morto quattro mesi fa!- Johanna è rossa di un misto d’imbarazzo e rabbia.

-La prossima settimana entrerà nel quinto mese, suppongo sia successo proprio poco prima che suo marito partisse. Ha preso davvero poco peso, a volte è difficile farla mangiare, ma il bambino sta bene. - Mia madre ha assunto il tono professionale e continua spiegando quanto a volte le gravidanze siano diverse, e rassicura Johanna dicendo che conta di far prendere ad Annie degli integratori naturali.

-E lei come sta?-

-E' continuamente distratta, è venuta in ospedale da me per le nausee, credeva fosse un’intossicazione, anche dopo che gli ho detto che era incinta, l’ha rifiutato per settimane, ora credo lo abbia accettato ma non ne parla mai.- Johanna è visibilmente scossa.

-Credo che resterò qui, Odair non me lo perdonerebbe mai se la lasciassi sola.- Mia madre non fa domande, si alza e sale al piano di sopra a preparare una camera per la vincitrice del settimo Distretto.

Quando sbirciamo nella camera dove è sdraiata Annie, notiamo che è sveglia, ha lo sguardo smarrito, e si accarezza la pancia con una mano mentre sussurra una ninna nanna che né io né Rue conosciamo, quando la melodia finisce, vedo le lacrime di Annie, e d'istinto strappo il fiore che si è appena trasfigurato vicino alla mie mani, e lo getto nel laghetto.

«Mia madre si chiama come il fiore che hai appena regalato ad Annie Cresta.» Io guardo Rue e sorrido.

«Malva?»

«Già, nel mio distretto è un nome abbastanza popolare, si usa darlo alle figlie femmine come augurio per una vita fertile e feconda.» Io la guardo e sorrido, nel mio Distretto non si sceglieva come nome, nessuno augurava avere tanti figli per poi vederli morire negli Hunger games, ma si usava regalarlo alle donne che avevano scoperto di aspettare un bambino, un fiore per dare forza alle giovani madri.

Guardando la piccola vincitrice che piange in quel letto, senza famiglia, senza più suo marito, sono felice che mia madre sia lì con lei.

 

Dopo un paio di quelle che penso siano ore, torno al laghetto per vedere cosa sta facendo mia sorella.

E' seduta nel divano e sta accarezzando Ranuncolo, Sae è già in cucina che si destreggia tra le varie pentole mentre Haymitch e Peeta giocano a scacchi.

-Ci abbiamo già giocato vero o falso?- Peeta ha il volto concentrato mentre cerca di capire le future mosse del suo avversario.

-Vero. Ti ho insegnato io a giocarci quando siete tornati dai primi Hunger games.- Haymitch muove la regina, e risponde senza togliere gli occhi dalle pedine,

-Perché Capitol mi avrebbe dovuto farmi dimenticare questo?- E' leggermente infastidito, credo per via della partita che sta andando male.

-Ricorda ragazzo, negli scacchi come nella vita è la donna che intrappola il Re. Scacco Matto.- Haymitch sorride vittorioso mentre posa tutte le pedine dentro la scacchiera.

-Ti ho mai battuto?-

-No d'altronde questo è il mio talento.-

-Il mio suppongo dipingere, e il tuo Kat?- Mia sorella si volta, e lo guarda rossa in viso.

-Dolcezza si spacciava per stilista.- Peeta ride di gusto, mentre Haymitch prende posto a tavola.

-Non prendetemi in giro.- Kat si siede lontano dai posti di Peeta e il mentore e mette il broncio

-Odio non ricordare così tante cose.- E' solo un sussurro, ma tutti l’hanno sentito.

-Dovresti domandare più spesso allora.- Sae gli ha appena messo del purè e della carne nel piatto e lo guarda rassicurante.

-Sae ha ragione ragazzo.- Peeta annuisce e comincia a mangiare.

La cena trascorre tranquillamente, spesso scorgiamo Peeta a guardare intensamente Katniss, e viceversa, questo provoca in Rue i soliti lamenti su quanto siano scemi quei due.

Il mentore che si accorge di tutto, passa la cena sbuffando e facendo battute, che non fanno altro che far innervosire mia sorella.

Al solito la prima ad andarsene e Sae, seguita subito dopo da Haymitch che si congeda dicendo che si è appena ricordato le che oche non mangiano da due giorni, Peeta gli da un’occhiataccia ma lo saluta con il suo solito sorriso.

Nel salotto sono rimasti solo loro due, Katniss ha ripreso la sua postazione nel divano vicino a Ranuncolo e Peeta è seduto proprio di fronte, e stranamente è proprio mia sorella a parlare per prima.

-Se non ricordi qualcosa, puoi chiederlo ok? Proprio come quando eravamo a Capitol.- Peeta la guarda sorpreso.

-Grazie, ma non è facile, certe cose non è facile spiegarle a parole, è complicato perfino chiederle- Mia sorella lo guarda incuriosita, e lui continua. -Non ricordo tante cose, la maggior parte riguardano te, e quelli perlomeno capisco perché me li hanno tolti, ma altre cose tipo quella di oggi, o altre mille sciocchezze, non capisco proprio perché me le hanno levate, mi sento svuotato. Mi hanno fatto diventare esattamente quello che non volevo fin dall'inizio.-

-Una pedina dei loro giochi.- Peeta annuisce e sorride.

-Te lo avevo già detto vero?-

-Si, durante i primi Hunger games.-

-Vorrei poter sapere tutto quello che è successo realmente.- Katniss s’illumina.

-Potremmo chiamare Effie, e chiederle se può inviarci i nastri dei nostri Hunger games.- Peeta sorride amaramente.

-Non credo aiuterebbe, lì era tutta una recita.- Il sorriso dal volto di mia sorella svanisce, e Peeta lo nota. -Scusami. Non volevo dire quello, volevo farti capire, che mi hanno già mostrato i nastri, ma nella mia testa si sono create più domande che risposte.- Katniss annuisce e torna a pensare.

-Allora proseguiamo con il solito metodo.- Peeta le sorride, e si passa una mano tra i capelli.

-Mi ero dimenticato di dirti che ti ho portato la tela dell'altro giorno.- Il sorriso di mia sorella s’illumina.

-Appendiamola!- Peeta la guarda leggermente contrariato.

-E' tardi, aspettiamo domani.- Ma non c'è niente da fare, Katniss è già partita per cercare chiodo e martello, perciò a Peeta non rimane altro che andare all'ingresso a recuperare il quadro, dopo cinque secondi mia sorella è già lì.

-Dove lo vuoi messo?-

-Qui.- lei indica con la mano la parete accanto alla porta, e Peeta senza parlare prende il chiodino lo fissa e posiziona il quadro, Katniss vedendolo sorride contenta.

-Sei davvero bravo.- Lui sorride imbarazzato e si passa di nuovo la mano nei capelli.

-Grazie, ora vado, controllo le oche di Haymitch, credo che moriranno presto se non gli do da mangiare.- Katniss sembra un po' delusa, ma non fa storie come al solito.

-Ok a domani.- Peeta è sulla porta paralizzato, poi come se nella sua testa scattasse qualcosa, china il volto, bacia nella fronte Katniss ed esce.

Io ormai per abitudine mi giro a guardare l'espressione di Rue, che al solito è diventata un misto tra il rassegnato e l'entusiasta.

Mia sorella rossa in viso resta ad ammirare il quadro per quasi dieci minuti, poi vedo i suoi occhi che s’illuminano, si gira e corre verso la sua stanza, dal primo cassetto del comò tira fuori il vecchio libro della mia famiglia, scorre con gli occhi tra le varie pagine, e si ferma in una pagina, dove riconosco subito la sua scrittura e un disegno fatto chiaramente da Peeta.

-Lo posso aiutare.- E' solo un sussurro, ma il volto di mia sorella sembra prendere colore, senza neanche pensarci e senza guardare l'ora, scende giù e prende il telefono, cerca un numero in rubrica e preme il tasto verde di chiamata.

-Pronto, sono Katniss Everdeen.- Con Rue ci apriamo bene le orecchie per capire di chi è la voce che risponde.

-Si vorrei parlare con il Dottor Aurelius.-

«Non si può alzare il volume, sento a malapena!» Rue avvicina l'orecchio al laghetto, quando la vedo cadere in acqua scoppio a ridere, lei in un primo momento ride con me, ma poi rimette l'orecchio dentro l'acqua e mi fa segno di fare lo stesso. Resto felicemente sorpresa quando riesco a sentire la musichetta d'attesa proveniente dal telefono.

-Salve signorina Everdeen, è un piacere sentirla finalmente.- Mia sorella è rossa in viso, forse si è ricordata della promessa che aveva fatto a Peeta.

-Salve, mi scusi per l'ora, ma ci ho fatto caso solo adesso.-

-Non si preoccupi, ho provato spesso a chiamarla, perciò deduco che se ora ha improvvisamente voluto parlarmi, non mi resta altro che ascoltarla.- Il tono del dottore sembra incredulo, credo che si fosse completamente rassegnato al caso della famosa ghiandaia imitatrice.

-Veramente io non voglio parlare di me, cioè io c'entro, ma...-

-Ma?-

-Peeta.- Il dottore resta in silenzio, aspettando che Katniss continui, lei si ferma prende un bel respiro e continua. -Lui non ricorda tante cose.-

-Ne sono a conoscenza, Peeta risponde alle mie chiamate ogni giorno.- Katniss arrossisce di nuovo sentendosi leggermente in colpa.

-Io voglio aiutarlo, gli ho detto di farmi delle domande per riempire i suoi buchi ma credo che a lui venga difficile, perciò ho pensato che potremmo scrivere.-

-Scrivere?-

-Si, come abbiamo fatto prima dell'edizione della memoria, ho un libro di famiglia, dove da generazioni vengono annotati appunti su piante che potrebbero essere utili.-

-E voi cosa potreste scrivere?-

-Tutto! Tutto quello che vogliamo, potremmo scrivere degli Hunger games, della guerra, tutto quello che Peeta non ricorda, e che potrebbe leggere lì scritto nero su bianco.- Mia sorella è notevolmente entusiasta della sua idea.

-Un libro per ricordare eh? - Katniss resta in attesa, forse si aspettava una reazione entusiasta anche da parte del dottore.

-Si. Per aiutare Peeta.-

-Io credo che sia utile a entrambi, specialmente a lei signoria Everdeen.- Katniss rimane in silenzio non capendo.

-Non si limiti a scrivere solo le cose che sono successe, quelle Peeta le potrebbe vedere anche in dei filmati, faccia di più. Provi a mettere se stessa dentro quelle parole.- Katniss annuisce, anche se il suo interlocutore non la può vedere.

-Le invierò il materiale che le serve, così potrete iniziare la vostra terapia il più presto possibile.-

-Grazie.-

-Ah! Signorina Everdeen un’ultima cosa, mi risponda al telefono, così mi potrà aggiornare su come prosegue il vostro lavoro, ed io potrò finalmente fare il mio di lavoro.-

-Ok, lo farò. Buona serata.-

-Meglio dire Buona notte.- E detto questo la telefonata s’interrompe.

Per la prima volta mia sorella sorride senza avere il ragazzo del pane accanto, quando il telefono suona, sia Katniss che io e Rue siamo convinte che sia il Dott. Aurelius che si è dimenticato di dire qualcosa, per questo mia sorella risponde tranquilla.

-Pronto? Si è dimenticato di dirmi qualcosa?-

-Katniss?- La voce di mia madre mi fa spuntare un sorriso, mentre il volto di mia sorella si irrigidisce e sbianca.

-Mamma? Come mai hai chiamato?-

-Io volevo sentirti, non rispondi mai al telefono. Come stai?- La voce di mia madre trema, capendo che Katniss non è così ben disposta a parlare.

-Oh sto bene, va tutto magnificamente, ora devo andare stavo per andare a fare un bagno caldo, o allagherò tutto se non mi sbrigo.-

-Ok, ti chiamo presto.-

-Certamente.- Katniss preme il tasto di chiusura chiamata senza neanche dare il tempo a mia madre di rispondere, poi benché all'inizio fosse una scusa, sale di sopra e si prepara un bagno caldo, la ventata di entusiasmo portata dal libro per Peeta è decisamente passata.

 

Cambio visuale del lago, concentrandomi su mia madre, la vedo seduta, tiene ancora in mano il telefono, ha l'aria triste, e quando posa il telefono, continua a rimanere seduta con lo sguardo perso, la voce di Johanna la riporta alla realtà.

-Signora Everdeen, mi dispiace disturbarla ma non trovo più la mia borsa, l'ha spostata lei?- Johanna quando guarda in volto mia madre, si zittisce subito.

-Va tutto bene?-

-Le ho perse in un modo o nell'altro entrambe.- Poi mia madre si sforza di riprendere un’aria normale, si volta verso la vincitrice e sorride.

-Si scusa cara, ho messo la tua borsa dentro l'armadio della camera degli ospiti, Annie dorme?-

-Prima sono passata dalla sua stanza, l'ho sentita cantare piano una ninna nanna. Senza Finnick sarà dura riportarla alla realtà, è così fragile per fare la mamma.-

-Essere madri è sempre un compito difficile, ma è anche un dono naturale. Lo capirai anche tu prima o poi.-

-Oh, non credo ci sia questo pericolo, grazie mille e buona notte.- Detto questo Johanna Mason se ne va lasciando di nuovo mia madre sola.

Lei va in cucina, e si prepara una tisana con le erbe che usa per calmarsi, quando raggiunge la sua camera, trova un fiorellino di Malva sopra il comò, lo guarda e sorride commossa.

Fatti forza mamma, lei capirà, avete entrambe solo bisogno di tempo.











Angolo autrice: Salve a tutti! Ok questo è decisamente un capitolo di transito, perciò so già che non riscuoterà successo, ma a me personalmente non dispiace, ho finalmente introdotto il personaggio di Johanna, e ne sono immensamente felice.
Per il resto non mi dilungo in chiacchere, ringrazio al solito alle persone che seguono la mia storia, alle tre dolcissime ragazze che hanno recensito il capitolo precendete, non sapete che gioia che provo ogni volta che leggo quello che pensate!
Grazie veramente a tutte, scusatemi per il ritardo, per la cortezza del capitolo e per i pochi sviluppi amorosi tra Peeta e Katniss, ma giuro che prima o poi sti due si rifaranno!
Un bacio.
Cicia.


  
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