Spesso
mi ritrovo a pensare che
l'unica cosa che rimpiango dell'essere viva, è dormire.
Nel giardino fiorito, la notte non esiste, ci accorgiamo che i giorni
passano
solo guardando i nostri cari giù, ma dormire, e in
particolar modo sognare,
è davvero una cosa che mi manca.
Quando
ero ancora viva, la
maggior parte dei miei sogni, o perlomeno quelli lontani dai mesi della
mietitura dove svolazzanti fogliettini con scritto il mio nome
terrorizzavano
le mie notti, erano sempre colorati, dolci e tranquilli.
Dormire
e di conseguenza sognare
era l'unico modo per fuggire dalla realtà cruenta di vivere
nella povertà del
mio Distretto.
Spesso
sognavo mio padre, e anche
ora ogni volta che mi sdraio sotto il pino, provando a simulare la
sensazione
del sonno, penso spesso a lui e al perché non l'ho ritrovato
neanche nella
morte.
Non
so bene cosa mi aspettassi di
preciso, pensavo che una volta morti non ci fosse nulla, ma ora
comincio a
pensare che è come addormentarsi, il giardino fiorito
è il sogno da cui non mi
risveglierò più, e visto che ho accanto Rue e
posso guardare Katniss e tutti
gli altri quando voglio, mi sta bene così.
«Tuo
cugino sta parlando
con il vincitore del Distretto 3.» Rue mi scuote dai
pensieri, e dopo aver
collegato il cervello, capisco che per tuo cugino intende
Gale, incuriosita,
mi avvicino al lago e comincio ad ascoltare.
-La
Paylor mi ha detto che hai un
nuovo supplemento per la mia arma.- Gale è teso, si vede
chiaramente, sta in
piedi non guardando in faccia il suo interlocutore.
-Si,
ho pensato che ti sarebbe
piaciuta.- Beetee il vincitore che ha escogitato il congegno per
distruggere
l'arena dei giochi della memoria, ha la voce bassa, ed evita di
guardare
direttamente Gale negli occhi, concentrandosi sulla freccia che tiene
tra le
mani.
-Cos'è?
Che cosa ha di
particolare?- Gale è visibilmente incuriosito, anche se
cerca di tenere a bada
la sua parte soldato che ama le trappole.
-Ho
pensato che dopo quello che è
successo, dopo la guerra intendo, avresti gradito. Dentro la freccia
c'è una
dose di morfamina, quando la freccia viene scagliata e penetra la
pelle, la
morfamina viene rilasciata, e rilassa i nervi, alleviando il dolore.-
Gale ha un’espressione
strana, è arrabbiato, ma dal tono della sua voce quando
comincia a parlare
capisco che è il senso di colpa quello che lo rende
così freddo e furioso.
-Cos'è
Beetee ti senti in colpa?
Pensi che alleviare la morte della gente che uccido, mi farà
stare meglio?
Pensi che così troverò pace? O che questo ti
renda meno colpevole della morte
di quei bambini?!- Il suo volto è diventato rosso, e ora sta
urlando spietato
diretto all'uomo che gli sta seduto di fronte.- No! Non lo
farà! E una stupida
freccia non cambierà nulla! Tu lo sai per certo che
quell'aereo era il nostro
vero? Quelle maledette bombe che hanno ucciso Primrose le abbiamo
progettate
insieme vero?!- Rue mi stringe la mano, notando che sentendo il mio
nome sono
sobbalzata.
-Io...
Io sto cercando di fare il
mio meglio... ragazzo, la verità è che la guerra
è uno schifo! E' uno schifo
comunque, e no solo per la sorella di Katniss, io sogno ogni notte quei
bambini, maledico ogni attimo Snow, gli Hunger games e la Coin! Ho
visto così
tanta gente morire e tutt'oggi non mi sono abituato a vedere le persone
soffrire. E' questa la verità. E tu non dovresti prenderti
la colpa di tutto,
se la sorellina di Katniss era lì, è solo colpa
della Coin! Che diavolo ci
faceva una quattordicenne in piena guerra? E' stata lei ad accettare
che la
ragazzina andasse in prima linea. Anche Katniss c'è arrivata
quando ha
scagliato quella freccia contro lei e non contro Snow.-
-Ma
loro non ci
perdoneranno mai comunque... - Gale ha la voce spezzata quando
pronuncia quelle
parole, Beetee si alza e gli da una pacca sulle spalle.
Io
ripenso al loro che ha
pronunciato, che include anche me, e vorrei tanto trovare un modo per
fargli
capire che non deve sentirsi in colpa, non deve pensare che io lo odi,
che io
lo accusi di avermi indirettamente ucciso.
-Sono
sicuro che non sia così.-
E'
Rue stavolta a darmi in mano
un fiore che io personalmente non riconosco.
“Mia
madre mi diceva sempre che
l'Adonide è il fiore dei ricordi che fanno male, nel mio
distretto era uso
regalarli per aiutare il cuore a scacciare via i ricordi
dolorosi.” Sorrido a
Rue mentre lancio il fiore rosso nel laghetto, e lei ricambia il mio
sorriso
quando quello compare proprio vicino alla freccia sopra la scrivania di
Beetee.
«Anche
tu incolpi la Coin per la
tua morte?»
«Tu
incolpi il ragazzo che ti ha
trafitto con la lancia?»
«Tecnicamente
sì, ma non riesco a
odiarlo.»
«Anche
per me è così. E' questo
posto Rue, qui i brutti sentimenti non esistono.»
Dopo
un bel po' di tempo io e Rue
siamo ancora sedute vicine, abbiamo osservato le sue sorelline giocare
sotto un
albero, nel Distretto 11, molte persone hanno ricominciato a lavorare,
hanno
ripreso a coltivare la terra e a raccogliere i pochi frutti
sopravvissuti ai
bombardamenti, il padre di Rue è tra questi, lavora sei ore
al giorno, solo di
mattina.
Un
quarto di raccolto resta nel
Distretto, gli altri tre quarti vengono portati su dei treni, che
dividono la
merce per tutti gli altri 11 Distretti bombardati, la gente viene
pagata e non
viene trattata più come schiavitù, e questo rende
luminoso il viso di Rue.
Di
pomeriggio molti uomini del
Distretto volontariamente si danno da fare per costruire nuove case, in
modo
tale che tutte le famiglie possano avere un tetto, tutti danno una
mano, anche
i bambini aiutano, visto che non ancora una scuola dove andare.
Con
Rue notiamo che le persone
hanno un luccichio sempre più vivo negli occhi. Speranza.
Quando
cambio visuale, trovo mia
sorella che cammina avanti e indietro nel salotto, Ranuncolo che
è beatamente
sdraiato nella poltrona, la guarda come se fosse impazzita.
-Sae
a che ora hai detto che
vengono Peeta e Haymitch?- Katniss si ferma solo un secondo davanti al
camino,
ad attendere una risposta.
-Ragazza
ma che hai oggi?! E' la
terza volta che ti dico che il fornaio e il mentore verranno alle otto
come
tutte le sere!- Sae in cucina sbuffa spazientita, mentre taglia quella
che mi
sembra una carota.
-Ma
sono ancora le cinque!- Mia
sorella sbuffa a sua volta e riprende a camminare in cerchio.
-Ma
che fretta hai? Se hai
qualcosa da dirgli urgentemente, esci e vai! Così evito di
sentire il rumore
dei tuoi passi che scavano una fossa nel soggiorno!-
Katniss
non si premura neanche di
rispondere quando dopo aver preso una giacca, apre la porta ed esce da
casa.
Non
mi stupisco per niente quando
si dirige verso casa di Peeta, non avrebbe mai avuto così
premura per andare
dal vecchio Haymitch.
Quando
Peeta le apre la porta,
sia io sia Rue e perfino Katniss ridiamo della sua espressione e del
suo
aspetto, è coperto di farina dalla testa fino ai piedi e
nella mano destra ha
un guanto da forno sporco di farina anch'esso.
-Ehi
Kat che ci fai qui?- Peeta
apre la porta invitando mia sorella a entrare, e lei senza dire nulla
si fa
strada fino alla cucina.
-Che
odore di biscotti.- L'isola
della cucina di Peeta è piena di teglie di biscotti cotti o
ancora da
infornare, in un angolo c'è abbandonata una sac à
poche con della glassa rosa
dentro.
-Volevo
portartene un paio
stasera, ma visto che sei qui, mangiane quanti ne vuoi, credo di aver
esagerato
un po' con le dosi.- Mia sorella non se lo fa dire due volte, e si
siede in una
sedia alta accanto all'isola.
-Sono
buonissimi Peeta.- Lui
arrossisce, prende in mano la sac à poche di prima e inizia
a glassare i
biscotti con una disinvoltura impressionante.
-Sai
ho parlato con il Dottore.-
Peeta alza gli occhi dal biscotto, e guarda mia sorella entusiasta.
-Finalmente
gli hai risposto! Era
ora.- Katniss annuisce, portandosi alla bocca un biscotto a forma di
fiore.
-Si
gli ho esposto una mia idea.-
Mia sorella evita di dire che è stata lei a chiamare lui,
credo che non voglia
far capire a Peeta, che è lui, il motivo per cui ha parlato
con il dottor
Aurelius.
-Che
idea?- Si vede in faccia che
è curioso, ha perfino posato l'attrezzo dolciario che aveva
in mano, e ora
guarda Katniss, con entrambe le mani sotto il mento.
-Non
so se Snow ti ha rimosso
questo ricordo, ma prima dei secondi giochi, dopo essermi fatta male a
una
gamba- Peeta come se ricordasse qualcosa, sussulta, ma zitto continua a
guardare Kat negli occhi. -Bè mi hai aiutato ad aggiungere
pagine al mio libro
di famiglia, è un vecchio tomo sulle piante, io scrivevo e
tu disegnavi.- Mia
sorella si ferma e guarda il ragazzo che ha di fronte, sta cercando di
capire
se lui ricorda.
-Si,
noi scrivevamo delle piante
che avevamo visto nell'arena, tu mi guardavi disegnare. Vero o falso?-
Mia
sorella incassa il colpo e arrossisce, ma si affretta a riprendere il
suo
discorso.
-Si
è giusto. Vorrei scrivere con
te un libro, potremmo parlare degli Hunger Games, della guerra, dei
Distretti e
delle nostre famiglie, il dott. Aurelius mi ha detto che potrebbe
essere un
bene per entrambi, tu potresti fare chiarezza nella tua mente ed io
potrei
scacciare le ombre dalla mia.- Peeta continua a guardare mia sorella
affascinato, credo che ci sia qualcosa nella mente che lo tormenti, un
ricordo
che non riesce a ricordare se è vero o falso.
-E'
una buona idea.- Mia sorella
sorride sollevata vedendo che Peeta è d'accordo, anche se io
su questo non
avevo dubbi, depistato o no, quel ragazzo ha sempre fatto quello che
Katniss
voleva.
-Arriveranno
dei fogli, penne,
colori e quant'altro con il prossimo treno.- Kat prende quello che
credo sia il
settimo biscotto e resta zitta, credo che stia cominciando a
imbarazzarsi per
lo sguardo fisso di Peeta, dopo un po’, però non
ci riesce più e sbuffa.
-Che
hai da guardare?- Peeta
sorride, si alza e si avvicina a mia sorella.
-Ho
un ricordo del periodo di cui
hai parlato prima, proprio il giorno che ti sei fatta male, ti ho
portato io
nella tua stanza, ti ho messo a letto e tu mi hai detto di restare
lì con te, ed
io sono rimasto, finché non ti sei addormentata.- Katniss
è visibilmente rossa,
mentre Peeta sembra esser tornato quello di un tempo, il ragazzo che
sapeva
usare le parole durante le interviste con Caesar Flickerman.
-So
che è un ricordo vero ma
ricordo anche che tu volevi Gale, ti avevo trovato un paio di giorni
prima al
suo capezzale, ed era chiaro che eri innamorata di lui.- Katniss
abbassa gli
occhi, e si alza dalla sedia.
-Se
sai che è vero, e non vuoi
una conferma perché mi stai chiedendo tutto questo Peeta?-
Lui come se
d'improvviso si ricordasse che Katniss è lì,
cambia espressione e la guarda
serio.
-Forse
hai ragione, non dovrei
chiedertelo, scusa, è che a volte penso che non avessi
chiarezza su cosa ero io
per te, già prima che depistassero. E credo che neanche tu
ne abbia mai avuto
idea.- Mia sorella solleva gli occhi, e con le mani prende quelle di
Peeta, non
accorgendosene neanche.
-Lo
so... Io so che è difficile
per te ok? So che pensi che io sia sempre stata una grandissima
bugiarda e
manipolatrice, che abbia fatto tutto per finta, ma io...-
E
poi succede così, in un attimo,
Rue non ha nemmeno il tempo di lagnarsi, smette solo di respirare ed io
non ho
il tempo di prepararmi il cuore, lo bacia senza che nessuno se lo
aspetti,
tanto meno Peeta che in un primo attimo chiude gli occhi e si
abbandona, alza
perfino una mano per stringere mia sorella dai fianchi, ma poi scatta
qualcosa,
apre di scatto gli occhi e si allontana.
-Perché
lo fai?!- Katniss alla
domanda di Peeta resta un po' delusa. Lui è scosso, confuso
e la guarda come se
non sapesse bene cosa fare.
-Oddio
Peeta! Non lo so! Non lo
so perché quella sera ti ho chiesto di rimanere con me! Non
lo so perché
durante i giochi della memoria dormire tra le tue braccia era l'unica
cosa che
mi faceva rimanere sana di mente, non lo so perché avrei
sacrificato la mia
vita, pur di salvare la tua! Non so neanche perché quando
sei tornato da Capitol,
ho invidiato Finnick e Annie, mentre tu mi buttavi le mani al collo per
strozzarmi! E tanto meno ora non so perché ti ho baciato!
Io... non lo so.-
Katniss ha parlato così velocemente che è rimasta
senza fiato, Peeta la guarda
divertito ma anche deluso, dopo quella che sembra un’ora,
finalmente lui apre
la bocca e parla.
-Io
voglio che se un
giorno mi bacerai di nuovo, tu sappia perché lo stai
facendo, non ci sono più
telecamere che ci riprendono Kat.- Katniss alza gli occhi, credo sia
triste, o
forse arrabbiata, non si riesce a capire bene, non parla, non si muove
nemmeno,
lei lo guarda e lui la ricambia.
-Andiamo
da Sae ora.- E così
dicendo lui le porge la mano, che lei prende rossa in viso continuando
il suo
silenzio.
Accanto
a me, Rue finalmente
riprende a respirare.
Quando
cambio visuale
concentrandomi sulla vincitrice del Distretto 4, Rue non protesta,
credo che
stia ancora metabolizzando quello che è successo.
«Mi
sbagliavo, quei due mi
faranno morire di nuovo, ma d'infarto!»
Io guardando la sua espressione
non posso fare altro che scoppiare a ridere.
«Te
lo concedo, non me lo aspettavo
neanche io, e non mi aspettavo neanche la reazione di Peeta, anche se
ne sono
molto soddisfatta.» Rue annuisce guardandomi, facendomi
capire che è d'accordo,
è stranamente di poche parole, e questo non fa altro che
confermarmi l'idea che
deve essere rimasta davvero tanto sorpresa.
Dal
laghetto proviene il rumore
dello sciabordio delle onde del mare, Annie è seduta in riva
ad una spiaggia,
l'acqua le accarezza i piedi nudi, ha la sua solita aria persa, Johanna
invece
è in piedi dietro di lei, la guarda come farebbe una sorella
maggiore con la
minore, come Katniss guardava me, anche se sono sicura che lei sia
anagraficamente più piccola.
-Annie
dovremmo tornare a casa.-
Da come guarda terrorizzata l'acqua credo che la vincitrice del sette
sia
ancora ben lontana dalla guarigione.
Annie
non le risponde, resta
zitta, imbambolata a guardare le onde.
-Dylan.-
Lo dice sottovoce, come
se lo stesse dicendo a se stessa più che a Johanna.
-Dylan?
chi è?- Johanna è
confusa, si avvicina ad Annie e le siede accanto, stando attenta a non
sporgere
i piedi per non bagnarsi, Annie invece si porta le mani alla pancia, e
Johanna
finalmente capisce.
-A
Finn sarebbe piaciuto.- Annie
richiamata dal nome di suo marito, si gira, gli occhi diventano lucidi,
e la
mano si stringe ancora di più al grembo.
-Me
l’ha detto lui una volta,
significa grande marea.- Johanna le sorride, ed
esce dalla borsa quelle
che sembrano foto, ma che mi accorgo subito dopo, essere ecografie.
-Effettivamente
ha proprio la
faccia da Dylan.- Annie continua a guardare il mare, e quando Johanna
prova a
dargli le piccole immagini, lei la ignora continuando a guardare la
linea
indefinita tra il cielo e l'oceano, nello stesso istante un'onda
leggermente
più forte, bagna completamente Annie, e arriva anche a
Johanna Mason, che si
ritrae come se l'avessero bruciata.
-Annie
ti prego torniamo a casa,
sei fradicia.- Annie sentendo il tono implorante, finalmente si alza, e
segue
l'amica.
«Tu
hai visto cosa gli hanno
fatto quando era prigioniera di Capitol?» Guardo Rue,
ricordandomi che lei ha
seguito l'intera guerra da quassù, la sua espressione cambia
e mi annuisce.
«Sì,
ho visto tutte le torture,
ho visto lei, Peeta, e tantissime altre persone.» Io la
guardo immaginando il
dolore che deve aver provato, e lei continua.
«Ho
visto Peeta combattere con
tutto se stesso, per non darla vinta al veleno che gli iniettavano, era
un
gioco sadico, gli strappavano tutti i ricordi belli, e gliene creavano
di
brutali, l'ho visto urlare continuando a dire che non voleva, non
voleva fare quello
che loro gli dicevano, non voleva dimenticare, ha difeso Katniss fino
all'ultimo, preferiva prendersi pugni e botte piuttosto che ammettere
che
Katniss lo aveva tradito. Parlavano spesso, lei cercava di tenerlo
lucido, e
lui faceva lo stesso con lei. Era terribile Prim, io ho visto cosa gli
facevano, quella ragazza, la vincitrice, l'hanno quasi soffocata per
farle dire
tutto ciò che sapeva, anch’io avrei paura
dell'acqua al suo posto.»
Faccio
segno con la mano a Rue di
fermarsi, perché non riesco più a seguirla, o
meglio, non voglio.
E
così come ha fatto Rue prima,
strappo un fiorellino e lo lascio cadere nel lago.
Quando
Johanna Mason torna nella
sua stanza, si leva le scarpe bagnate e si dirige in bagno per prendere
un telo
per asciugarsi, trova un fiore di Adonide proprio sopra il lavandino.
Anche
lei deve scacciare dalla
mente e dal cuore i ricordi dolorosi.
Dopo
un po' torno a guardare mia
sorella e Peeta, che sono già rimasti soli dopo la cena,
sono seduti uno di
fronte l'altro nel tavolo del soggiorno, alcuni fogli sono sparsi sopra
il
ripiano, Peeta sta schizzando qualcosa mentre Katniss lo guarda assolta.
-Come
pensi che dovremmo
impostarlo?- Lui alza gli occhi dal suo disegno, e lei subito rivolge
lo
sguardo verso il foglio che tiene tra le mani, colta in flagrante
mentre lo
guardava.
-Credo
che prima dovremmo
raccogliere le idee, di cosa vuoi parlare?-
-Di
tutto quello che non voglio
dimenticare, di tutto quello che invece tu dovresti ricordare.- Lui la
guarda
affascinato, e lei imbarazzata prende una matita giusto per fare
qualcosa, lui
riprende a disegnare nel suo foglio, interrompendosi solo per cambiare
i colori
da usare.
Mia
sorella, invece nel suo
foglio comincia a scarabocchiare, intravedo dei nomi: Haymitch, Effie,
Cinna, Portia,
Venia, Octavia, Flavius , Madge, Rue, Thresh, Faccia di Volpe,
Plutarch, Annie,
Finnick, Johanna, Wiress, Beetee, Mags, Boogs, Coin, Snow, Primrose.
Certi
nomi li scrive con più
facilità, altri le provocano uno spasmo alla mano, come col
mio per esempio. Ma
crea la lista, l'elenco delle persone che devono essere ricordate.
Peeta
che nel fra tempo ha finito
il suo schizzo la guarda, e quando lei solleva gli occhi, le sorride
rassicurante.
Quando
le mostra il suo disegno,
mia sorella sorride, di un sorriso che mi riempie il cuore di gioia, e
quando
noto il disegno, non posso fare altro che sorridere anch'io.
-Nella
grotta, mi hai raccontato
la storia di come hai comprato Lady, di quanto era felice Prim,
vedendola con
quel fiocco rosa.- Mia sorella continua a guardare lo schizzo di Lady
che mi
lecca la guancia, e il sorriso non scompare, ma sembra allargarsi
sempre più.
-Peeta
è bellissimo! Sono cose
come queste che non voglio dimenticare.- Peeta è rosso per i
complimenti, le
passa il disegno e lei continua ad ammirarlo entusiasta, lui invece
prende la
lista dei nomi, dopo averla letta, fa una smorfia, prende una matita e
aggiunge
tre nomi.
Gale,
Katniss, Peeta.
Katniss
quando vede le aggiunte,
non dice nulla, anche se vedo dalla sua espressione che vorrebbe
controbattere,
ma quando guarda Peeta in faccia, annuisce e torna a guardare il
disegno.
Quando
lui si alza, le porge la
mano e la invita ad andare a dormire, dicendo che continueranno quando
arriverà
il treno, lei senza troppe parole prende la sua mano e lo segue come
una
bambina farebbe con il padre dopo essere stata rimproverata.
Quando
lui dopo nel letto la accoglie
al solito tra le sue braccia e mia sorella gli si stringe intorno
più del
solito, sia io sia Rue tiriamo un sospiro di sollievo.
Riesco
solo a pensare che non è
tutto perso e che Peeta sta finalmente facendo quello che serve per far
aprire
gli occhi a mia sorella.
Quando
Rue se ne esce con la
sparata “Era ora che portasse lui i pantaloni in questa
storia!” io non posso
far altro che cominciare a ridere come una matta dandole ragione.
Questo capitolo è stato bello tosto, all'inizio lo avevo immaginato molto diverso, anche il bacio è uscito all'ultimo, con l'euforia che mi porta ogni anno la settimana del mio compleanno, perciò quando l'ho scritto, ho deciso che visto che avrei postato questo capitolo oggi 16 novembre ( 20 fa, nascevo io ragazze, mi sto facendo vecchietta ;D) me ne sono approfittata per farvi e farmi un regalino! So che non è tanto, visto che con quei due siamo ancora in alto mare, ma meglio di niente.
Il loro rapporto si evolverà lentamente, perchè entrambi hanno da chiarire molte cose, per questo Peeta aggiunge i loro tre nomi alla lista, vuole che Katniss capisca che per lui è importante capire il suo ruolo.
E anche se noi sappiamo che tra lui e Gale non c'è mai stata una vera gara, lui poverino è molto insicuro, ed è giusto come dice Rue che sia lui per una volta a condurre le danze.
Per quanto ruguarda il fiore, la scelta è stata facile, era dall'inzio che pensavo di collegare Gale e Jo al fiore dei ricordi tristi. Perciò missione compiuta.
In fine ringrazio tutte le ragazze che mi hanno recensito, siete state davvero tutte gentilissime, sono davvero troppo felice che perdiate quei due minuti per farmi sapere cosa ne pensate, non potete capire quanto io tenga al vostro giudizio.
Ringrazio le 13 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite (non riesco davvero a crederci), e le 32 persone che invece l'hanno messa tre le seguite/ricordate. Vedere quei numeri che aumentano è sempre un colpo al cuore.
E poi ringrazio Elly24, che mi ha fatto sapere sia via recensioni che via posta privata quanto tenesse alla mia storia, incoraggiandomi ogni sera a continuarla. Sei stata davvero una spinta nei momenti di blocco. Grazie.
Per il resto tanti auguri a me! :D
Spero di sapere che ne pensate! Di nuovo grazie a tutte!
Un bacio.
Cicia.