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Autore: OneSoul    23/10/2013    1 recensioni
Tratto dal prologo:
-Martin, almeno, prometti che mi chiamerai- Liam era in lacrime, non riuscivo più a guardarlo negli occhi.
-Ti chiamo quando posso, ciao mi mancherai tantissimo- dopo queste parole mi voltai e andai verso l'imbarco, senza più voltarmi indietro.
Ormai quella non era più la mia vita, adesso dovevo ricominciare a vivere anche se tutto quello che mi rendeva felice lo stavo lasciando alle mie spalle.
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Questa è la storia di Martin una ragazza che si trasferisce in un altro paese perché il fidanzato l'ha tradita e arrivata li scopre di essere incinta. Un giorno, dopo quattro anni lo rincontra e questa volta per schiarirsi le idee decide di tornare a casa, all'inizio con l'intenzione di farsi una vacanza ma dopo prolungherà il suo soggiorno a causa del fatto che il figlio vuole conoscere il suo papà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TU SEI SOLO MIA E DI PAPA'

 

Continuavo a pensare a come sarebbe stato questo Natale, ero in aero da poco più di un ora e nella mia mente passava solo l’idea di come sarebbero state queste vacanze. Al contrario di me Sandro, che era al mio fianco, stava dormendo tranquillamente. Io ero agitata al solo pensiero di vedere Zayn e di stare nella stessa nazione, nella stessa città, nella stessa casa o addirittura nella stessa stanza con lui. Pensavo anche a Jawaad e al resto della mia famiglia, chissà cosa ne avrebbero pensato di Sandro e anche cosa avrebbe pensato lui di loro. Mia mamma sembrava contenta di conoscerlo, soprattutto perché sapeva quanto avevo sofferto e capiva che lui poteva aiutarmi a tornare felice.

-Signori passeggeri vi informiamo che l’aereo tra pochi minuti atterrerà, vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza, grazie- i miei pensieri furono messi a tacere dalla voce dell’hostess che annunciava l’atterraggio, a quel punto mi voltai verso Sandro e delicatamente lo svegliai.

-Buongiorno bell’addormentato- gli sussurrai piano quando aprì gli occhi.

-Siamo già arrivati?- chiese con la voce ancora impastata dal sonno. Io annui e gli diedi un bacio a stampo, dopo mi risistemai meglio sul sedile e tenendoci la mano aspettammo che l’aereo toccasse terra.

 

Arrivati davanti casa mia notammo alcune macchine parcheggiate nel vialetto, non sapevo proprio di chi potevano essere quelle auto per questo decisi di accelerare il passo e velocemente arrivammo al portone d’ingresso ornato con un enorme ghirlanda.

Natale sarebbe stato tra due giorni e a casa mia, come anche nelle altre villette del quartiere, c’erano decorazioni ovunque. Mi ricordai subito di quando da piccola con mio padre attaccavamo le luci nella veranda; quelli si che erano momenti belli, peccato che non sarebbero tornati.

 Vedendomi immersa nei miei pensieri, Sandro decise di suonare il campanello al posto mio. Subito dopo la porta si aprì e spuntò la mia splendida mamma con un sorriso a trentadue denti.

-Amore della mamma- disse buttandosi su di me- mi sei mancata tantissimo.

-Anche tu mamma- risposi ricambiando l’abbraccio.

Dopo poco ci fece entrare e ci ritrovammo in un salotto con una decina di persone. Non ebbi neanche il tempo di vedere bene chi fossero che subito un ragazzo si buttò su di me da dietro. Mi girai immediatamente e vidi che era Liam.

-Zio!!- mi misi ad urlare saltando su di lui.

-Martin non vedevamo l’ora che arrivassi- cercò di dire lui in risposta, anche se era schiacciato sotto di me visto che dopo il mio salto eravamo caduti entrambi a terra.

Mi alzai velocemente e incominciai a guardarmi intorno. Vidi che li nella stanza c’erano i ragazzi, i miei nonni e mio padre. Erano tutti li che aspettavano il mio ritorno, a questo pensiero una lacrima solitaria passò sulla mia guancia rossa a causa dell’euforia di attimi prima. Vidi anche Sandro imbarazzato poco lontano da me e mi ricordai che dovevo presentarlo agli altri.

-Ehm allora…- continuavo a dondolarmi con i talloni, non sapevo come incominciare e in che veste presentarlo. Amico o fidanzato? Bho, non lo sapevo neanche io figuriamoci cosa avrei detto loro.

-Quindi….volevo presentarvi Sandro- continuai prendendolo per il braccio in modo da farlo venire un po’ più vicino a me, poi subito precisai- è un mio amico.

-Piacere di conoscerti Sandro- arrivò mia madre e lo abbracciò. Anche gli altri piano piano arrivarono per salutarlo e per presentarsi, ma vedevo che Sandro guardava tutti in modo strano sembrava sorpreso ed era anche più imbarazzato di prima.

-Martin ma che ha il tuo amico?- mi domandò all’orecchio Louis.

-Non lo so, adesso glielo chiedo- mi avvicinai a Sandro- ehi ma che hai? Stai bene?.

-Si si…ma loro…loro sono- non riusciva a dire più di due parole di seguito. A quel punto capì anche il perché, lui non sapeva che i One Direction erano la mia famiglia, non gli avevo mai raccontato nulla, lui sapeva solo che venivo da Londra e che per motivi di famiglia mi ero trasferita a Milano. Mi ricordai subito dopo che lui non sapeva neanche di Jawaad e a quel punto mi chiesi dov’era.

-Sandro si loro sono i One Direction, ti presento mio zio Liam e il resto o quasi della band Harry, Niall e Louis- dissi sorridendo e indicandoli uno per uno, poi diedi voce alla domanda che mi ero posta qualche minuto prima- Ma scusate Jawaad dov’è?

-Tesoro Jaw è con Zayn, dovrebbe tornare tra poco- rispose mio padre e mi diede un bacio sulla fronte.

Tutti ripresero i loro posti in salotto e continuarono a fare ciò che stavano facendo prima del nostro arrivo, mentre io e Sandro salimmo al piano superiore per sistemare le valige nelle nostre stanze. Visto che ancora non era specificato bene quello che eravamo e anche per non creare confusione con Jawaad, avevo chiesto a mia madre di sistemarci due camere separate. Io entrai nella mia mentre lui in quella in fondo al corridoi. Si vedeva che era un po’ dispiaciuto di dormire separati però non volevo creare complicazioni, era meglio così.

Dopo aver sistemato la sua valigia, Sandro venne nella mia camera e dopo avermi aiutato a sistemare qualche maglione, mi prese per mano e incominciammo a scendere le scale. Tutti erano ancora in salotto a guardare la tv, ma mi sembrava di aver sentito anche altre voci. Quando scendemmo l’ultimo scalino capì che le voci in più erano reali e non solo frutto della mia mente, ancora stanca a causa del viaggio.  Entrammo in salotto e vidi un razzo correre tra i divani rincorso da Zayn, era bellissimo veder ridere Jawaad soprattutto se si divertiva con il suo papà come una vera famiglia ma la cosa brutta però era che non eravamo più una famiglia.

Ero appoggiata alla porta aspettando che mio figlio notasse la mia presenza. Sandro restava dietro di me e guardava la scena divertito, non sapeva perché mi ero fermata di colpo a osservarli ma non mi chiese niente.

-Jawaad hai visto chi c’è?- chiese Zayn al bambino, dopo essersi fermato e accorto di me. Il tono con cui lo disse fu indecifrabile, senza emozioni senza niente, ormai ero niente per lui e non sapevo neanche come tutto questo era accaduto.

-Mamma!!- gridò Jawaad precipitandosi da me e saltandomi in braccio. Sandro dietro di me sembrava impassibile, non sapeva cosa stava accadendo ma forse era davvero arrivato il momento di raccontare la verità.

-Amore mio, quanto mi sei mancato….sei cresciuto tanto- lo stritolai e incominciai a dargli bacetti dappertutto. In quel momento c’eravamo solo noi due, senza Zayn, senza Sandro, senza niente, solo io e mio figlio che ci abbracciavamo dopo più di un mese.

-Mamma non te ne vai più vero?- la voce che usò mi fece sciogliere il cuore, come facevo a dirgli che sarei dovuta tornare in Italia? E che se lui sarebbe voluto venire con me sarebbe stato lontano dal suo papà? Ormai si era affezionato a Zayn; dopo tutto anche se si era comportato male nei miei confronti si stava comportando da bravo genitore.

-Poi vediamo- risposi semplicemente sviando il discorso, lo feci scendere dalle mie braccia e mi voltai verso Sandro, quello era il momento di presentarlo a Jawaad e Zayn.

-Jaw lui è un amico della mamma e si chiama Sandro, salutalo- gli dissi indicandolo ma Jaw fece una smorfia e si attaccò alla gamba di Zayn. Non si era mai comportato così, cercavo di capire cosa aveva ma subito dopo Sandro parlò.

-Quindi Martin hai un figlio? Perché non mi hai mai detto niente?

-Scusa pensavo ti saresti allontanato da me- nemmeno finì la mia frase che mi ritrovai tra le sue braccia.

-Non lo dovevi neanche pensare, io ti voglio bene e ti resterò accanto- mi disse lui baciandomi la fronte. Mi staccai lentamente dall’abbraccio e sentì un colpo di tosse.

-Avete finito con le smancerie? Io dovrei passare, devo andare da Perrie- disse in modo arrogante Zayn passandoci in mezzo e allontanandoci con le braccia.

-Puoi comportarti come una persona educata?- gli chiesi vedendolo arrivare alla porta d’ingresso.

-Si..si…come dici tu- fece cenno con la mano come per farmi stare zitta. Che rabbia.- Ciao Jawaad ci vediamo domani- salutò Jaw con un bacio e uscì sbattendo la porta.

-Sandro scusalo, comunque lui era Zayn.

-Si so chi è perché conosco la band, ma non pensavo fosse così scorbutico. Nessuno lo descrive in questo modo ne i giornali ne le fan.

-Infatti lui è così solo quando ci sono io- poi continuai a dire- se non l’hai ancora capito lui è il padre di Jawaad- a quel punto Sandro annui e ci sedemmo sul divano. I miei genitori erano usciti a fare spesa, mentre il resto dei ragazzi era in giardino che giocava. Mi avvicinai a mio figlio che giocava sul tappeto con una macchina e mi misi a giocare con lui.

-Amore, perché non hai salutato Sandro?

-Non mi piace- rispose secco senza alzare la testa e continuando a giocare con le sue macchinine.

-Ma lui è bravo e poi è mio amico.

-No mamma, tu sei solo mia e di papà- rimasi spiazzata dalle sue parole, Jaw vedeva che io e Zayn non andavamo d’accordo, perché diceva queste cose? Qualche tempo fa potevo dire che ero di Zayn ma adesso per come mi trattava sicuramente ero la persona che più odiava al mondo.

-Mamma lo sai, come regalo di Natale papà mi porta a Disneyland…. in America- sentendo quelle parole mi salì una rabbia pazzesca, io ero li a Londra per stare con mio figlio e la mia famiglia per Natale e lui portava Jaw in America, no non poteva farlo.

-Cosa? Stai scherzando vero?

-No è vero ha comprato pure i biglietti- continuava a giocare come se quello che diceva non avesse nessun peso- ne ha comprato uno anche per te.

-Per…per me?- domandai rimanendo immobile guardando Jaw giocare.

-Non sei contenta mammina? Stiamo insieme- disse mio figlio avvicinandosi a me.

-Si..si amore- decisi  che per quella sera non avrei parlato più con Jawaad del viaggio in America, mi aveva presa alla sprovvista e quindi mi toccava parlare con Zayn, ma per farlo dovevo aspettare il giorno dopo.

 

Per il resto del pomeriggio stetti sul tappeto con la schiena appoggiata al divano mentre Jawaad stava seduto sulle mie gambe con il volto verso di me. Sandro invece stava sul divano e guardava la scena in silenzio, cercava di lasciarci la nostra privacy ma si vedeva che ci stava male a sentirsi escluso dalla situazione. Quando eravamo in Italia era il primo a sapere le cose e per ogni cosa che accadeva lì chiedevo consiglio a lui, qui a Londra invece era come ritrovarsi in un altro mondo dove tutto era diverso e dove lui non era più il centro dei miei pensieri.

 


 

Buon pomeriggio è da un bel pò di tempo che non aggiorno,

mi dispiace tanto ma in questo periodo non sono stata a casa.

Comunque credo che questo capitolo sia uno dei più lunghi

(anzi forse è proprio il più lungo).....vabbè l'importante è che vi piaccia,

per favore fatevi sentire. Vi ringrazio tantissimo perchè leggete la mia storia,

ci vediamo al prossimo capitolo....Baci OneSoul xx

  
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