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Autore: Raynella    23/10/2013    3 recensioni
"-buongiorno principessa!-disse ynhel con un insolita luce negli occhi-scommetto che ha di nuovo avuto quell' incubo....e non sospiri la prego, lo sanno tutti che i sogni delle famiglie regali sono spesso presagi; perché non me ne parla?-aveva uno sguardo quasi triste ma leawyn non rispose, era troppo presa dai suoi pensieri per badare alla cantilena che la dolce elfa le rivolgeva ogni mattina al suo risveglio, ma come poteva pensare che l' immagine di un elfo oscuro del nord e di uno silvano del sud che si tendono la mano per salvarsi dalla caduta di un burrone, nonostante i due popoli fossero rivali da oltre duemila anni, potesse essere veramente un momento del suo futuro mentre compiva non solo il suo destino ma anche quello del regno di serafin"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un rapimento improvviso


La piccola elfa aveva cavalcato tutta la notte sotto il temporale per arrivare il prima possibile a Famelyth: il suo volto era rigato di lacrime e gli occhi erano gonfi per il pianto, la mantella zuppa ed  i capelli bagnati le scendevano sulla faccia.
Leawyn era sfinita ma finalmente era arrivata, con le ultime forze si era recata al palazzo reale per dare l’allarme ed era stata accolta da numerosi sguardi preoccupati, ma all’elfetta non importava … pensava solo solo a quello che le era appena accaduto e cercava le risposte di mille domande dentro di sé, ma senza risultato.
 Ad un certo punto non ne poteva più di quelle manie affettuose e la sua espressione mutò radicalmente in una furiosa, allora si mise a gridare pretendendo spiegazioni, perché lei era la principessa e ne aveva il diritto, anche se era ancora piccola.
Così, tra qualche battibecco, le fu raccontato tutto ed ella capì che non avrebbe mai più rivisto la villa da cui era appena scappata …

«Leawyn prendi la mia mano forza! Leawyn!» la fanciulla era sul punto di cadere, aggrappata per miracolo alla sporgenza di un burrone. L’immagine era confusa. Una figura scura le gridava di tenderle la mano ma lei non ci riusciva, riprovava e falliva, poi avveniva tutto , in attimo la sporgenza si rompeva e lei si ritrovava a cadere di sotto lasciando che l’immagine divenisse scura …


«Nooo!» quella mattina Leawyn si svegliò di colpo, era affannata ed il suo corpo ricoperto da un velo di sudore; erano ormai settimane che faceva lo stesso sogno ma all’inizio non aveva voluto darci peso, ora invece cominciava a preoccuparla perché l’incubo si ripeteva sempre più spesso e più realistico.

«Buongiorno principessa!-disse Ynhel con un insolita luce negli occhi-scommetto che ha di nuovo avuto quell' incubo....e non sospiri la prego, lo sanno tutti che i sogni delle famiglie regali sono spesso presagi; perché  non me ne parla? »aveva uno sguardo quasi triste ma Leawyn non rispose, era troppo presa dai suoi pensieri per badare alla cantilena che la dolce elfa le rivolgeva ogni mattina al suo risveglio, ma come poteva pensare che l' immagine di un elfo oscuro del nord e di uno silvano del sud che si tendono la mano per salvarsi dalla caduta di un burrone, nonostante i due popoli fossero rivali da oltre duemila anni, potesse essere veramente un momento del suo futuro mentre compiva non solo il suo destino ma anche quello del regno di serafin …
«Allora principessa?» il filo dei pensieri dell’elfa fu interrotto e cercò velocemente una scusa mentre andava a cambiarsi, non voleva ammetterlo, ma era preoccupata.
Dopo aver scelto un abito ed averlo indossato il suo sguardo si incrociò con quello di Ynhel.
«Cosa c’è?»aveva chiesto Leawyn per interrompere quell’imbarazzante silenzio«ho un brutto presentimento»aveva risposto quella.
Un brivido percosse la schiena della principessa: sapeva fin troppo bene che Ynhel non sbagliava mai su certe cose, ma non voleva incidenti, soprattutto per quel giorno così importante per l’intero regno degli elfi silvani.
«Su su, si sbagliano tutti, per me sei solo stanca prenditi una pausa» e senza che la cameriera potesse replicare, l’elfa scivolò via dalla camera.

Si era radunata molta gene per sentire il suo discorso. "Forza ce la puoi fare, per tuo padre e per tutto il regno, perché oggi è un giorno importante e si festeggia la pace, dai forza!". Continuava a ripetersi.
Entrò nella sala e poté cominciare il suo discorso:«Gente del sud! Oggi siamo riuniti per festeggiare i mille anni di pace del regno, so che qua, in questa villa, si rischiò di ricominciare la guerra, ma non è accaduto e ora siamo qua, dove sono quasi stata rapita, ma gente ... siate allegri perché se c’è allegria c’è pace, ed è per questo che ripeto, festeggiamo!!»per tutta risposta si ebbe un sonoro applauso del pubblico, allora Leawyn si diresse in cortile.

Mentre scendeva le scale sentì una presenza alle sue spalle«Eh brava la mia Leawyn! Sei stata magnifica!» «Sath!».
Si conoscevano da quando era accaduto tutto alla villa, Farlow era morto per lei lasciando Sath e sua madre soli, Leawyn li aveva sostenuti ed erano diventai amici.
Da sempre la fanciulla aveva avuto un senso di inquietudine nel stare vicina al giovane elfo, che però era svanito nello scorrere degli, anche se a volte tornava …
«Come va Sath?» «Benissimo sua maestà, la prego di seguirmi nel cortile sul retrò dove potrò parlarvi in modo appropriato» aveva detto il giovane con tono elegante per burlarsi della ragazza.
Ella non si fece ripetere due volte la proposta e lo seguì senza esitazione: non era mai stata portata per le cose eleganti come balli e cerimonie, ma più per la battaglia … cosa strana per una del sud, di fatti questo particolare a volte la spaventava perché la faceva somigliare ai nord.

Si fermarono in un prato di ciclamini che emanavano un  buonissimo odore, Leawyn se ne riempì le narici.
Ci fu un attimo di silenzio in cui i due si osservarono; l’elfa risplendeva di luce propria con quei occhi color smeraldo e i capelli così biondi da diventare trasparenti alla luce del sole.
Lui aveva gli occhi ed i capelli color nocciola che lei adora.
« Ora che sei regina dovrai trovarti un marito …» aveva detto lui; ci fu un imbarazzante silenzio, perché non ci aveva mai pensato, quando sarebbe diventata regina (ovvero quel giorno) avrebbe avuto bisogno di un marito .
«Vorrei essere io quel fortunato …»la giovane cominciò ad arrossire e si sdraiò sul prato per nascondere la sua nervosità; "Ora mi dirà la storia di quella stupida tradizione del bacio di vero amore, del primo bacio d’amore o cos’ era …" continuava a pensare.
«Ma come posso esserlo se prima non mi baci» Leawyn si tirò su un po’ meno sicura e guardò Sath; si stava avvicinando tentando di far incontrare le loro labbra.
Cosa fare? Lo aveva sempre considerato un amico e si, un po’ le piaceva ma amore? Era amore quello nei suoi confronti? Il bacio avrebbe detto tutto e si lasciò andare.
Le loro labbra quasi si incontrarono quando, tutto in un istante, il corpo dell’elfo cadde incosciente, La regina fu presa alle  spalle e fatta addormentare con qualche sonnifero … poi tutto buio.

L’ultima cosa che ella provò fu la stana sensazione di gelo che aveva provato quando aveva visto tanti anni prima alla villa quella figura che aveva cercato di rapirla …


angolo autrice: salve popolo di efp^^, allora mi scuso per il ritardo ad aggiornare ma avevo molti impegni, inoltre il primo capitolo era orrendo, me ne rendo conto e spero che questo sia più di vostro gradimento.
grz a tt quelli che hanno recnsito o hanno inserito la storia nelle seguite, ricordate o preferite.
vi prego di recensire ancora, è tutto ben accetto visto che scrivo da cane
saluti
Raynella^^
  
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