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Autore: emmevic    23/10/2013    4 recensioni
Frammenti di vita di un dodicenne, ambientazione scolastica, minilong (tre capitoli appena ― prologo compreso).
Cit/: «Ehi, femminuccia, questo pomeriggio vieni a fare il bagno con noi?» Gabriele serra le palpebre e ignora la domanda, assieme alla saliva ingoia l'orgoglio, fagocitandolo e spingendolo giù, direttamente nello stomaco, poi volge lo sguardo alla lavagna e sospira.
Terza classificata allo Spoon River Contest indetto da ZKaoru69 sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rosso
Parte II
«Dare un senso alla vita può condurre a follia, ma una vita senza senso è la tortura dell'inquietudine e del vago desiderio - è una barca che anela al mare eppure lo teme.»
(Antologia di Spoon River)


«Femminuccia! ― gli urlano ― ehi, femminuccia, vieni qui: vediamo se sai nuotare!»
Lui dalla strada dirimpetto al mare li osserva, non avrebbe mai pensato di trovarseli lì, quei gradassi dei suoi compagni. È tentato di ignorarli, di tirare diritto anche in quest'occasione. Sarebbe facile, basterebbe fingere di non sentire, di non vedere nulla. Sarebbe semplicissimo.
Quasi si chiede come mai proprio adesso abbia deciso di uscire di casa per andare all'unica spiaggia del paese. Avrebbe dovuto intuire che loro sarebbero stati lì in una giornata così soleggiata.
Sarebbe ragionevole e comodo andarsene; ma questa volta Gabriele non si volta, non si tira indietro e si prepara ad abbattere il muro e a superare le proprie aspettative.
Colma in fretta la distanza fra la strada e la spiaggia, in un soffio si trova i piedi ricoperti di sabbia, precisamente quando si è tolto le scarpe? Ma non si ferma e presto la maglia e i pantaloncini giacciono al suolo.
La boa ― ha sentito dire da Antonio che sia inaccessibile, troppo lontana dal bagnasciuga per essere raggiunta ― in un attimo la adocchia e prende la propria decisione. È tempo di invertire la rotta, è pronto a cambiare le cose, a rivoluzionare la propria situazione: è il momento della ribalta.
Getta così d'impeto gli occhiali a terra, mente gli altri lo guardano in silenzio, poi si butta.

Ogni volta che un braccio si alza per poi abbattersi pesantemente contro la superficie cristallina, la riva si allontana di un metro e il gavitello si fa sempre più prossimo. Anche senza occhiali lo distingue, è lì che ― al solito ― luccica e sbeffeggia tutti, esibendosi pomposo in quel dondolio eterno che non conosce pace.
Quel rosso accecante, che riconoscerebbe in ogni dove, lo intravede anche attraverso gli spruzzi salati e ciò lo spinge a continuare, a non arrendersi, ad abbattere quei limiti che altri gli hanno imposto.
La paura finalmente scema del tutto e cede il passo alla certezza, quando infine lo tocca. E finalmente, finalmente c'è silenzio: hanno smesso di gridargli femminuccia; la mano intanto si appiglia vittoriosa con forza al galleggiante.


   
 
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