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Autore: TheSandPrincess    23/10/2013    6 recensioni
«Sei nuova»
La sua voce risuona nuovamente per la stanza, costringendomi ad abbandonare la mia ispezione.
«Non era una domanda.» noto, interdetta, tornando a guardarlo.
«Siamo cinquemila persone, in questo paesino. E io non ti ho mai vista prima» spiega, come se fosse ovvio «Quindi sì, posso affermare con certezza che sei nuova.»
Conclude la frase con un sorrisetto alquanto irritante, che io liquido con una smorfia.
Mi sta seriamente venendo voglia di staccarglielo personalmente dalla faccia, quel sorriso.

• • • • • • • • •
Guardo lo schermo della televisione, con aria afflitta.
Cinque ragazzi, uno più carino dell’altro, sfilano sul tappeto rosso, alla première di un film. Il loro film.
Tra di essi, ce n’è uno che indossa un completo scuro, con tanto di papillon.
Dicono sia la star nascente più desiderata d’America. Anzi, forse del mondo intero.
Ha i capelli ricci, troppo lunghi, troppo spettinati, e gli occhi verdi, che sembrano quelli di un gatto.
Spengo la TV.
Non ce la faccio a vederlo così.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If we ever meet again.
 
 
 

 



Epilogo.
 
 
 
 
 


 


«Cezia?»
Ti prego, dimmi che sto sognando.
«Cezia?»
Appunto.
Ma è mai possibile che non me ne vada una per il verso giusto?
Mi volto di scatto, per vedere mia madre che mi viene incontro con passo deciso, interrompendo con molta poca delicatezza la mia chiacchierata con Harry.
Ma grazie, mamma.
«Cezia, tesoro, dobbiamo andare» mi informa, guardando più Harry che me.
Conoscendola, si sarà sicuramente fatta un’idea del tutto sbagliata.
«Arrivo» rispondo, senza troppo entusiasmo.
Insomma: quando mi annoio mi dicono di cercare di divertirmi, e quando finalmente conosco qualcuno di interessante, che fanno? Mi trascinano via perché è ora di ripartire.
«Ti aspetto fuori» ammicca «Così vi potete salutare come si deve»
Ecco. L’avevo detto io che si sarebbe fatta un’idea sbagliata!
«Mamma, non..» cerco di spiegare, prima di essere bruscamente interrotta.
«Non metterci troppo, mi raccomando!» mi ricorda, prima di voltarsi e andare via.
Beh, certo, chi se ne frega se io avevo qualcosa da dire?
«Ugh.» sbuffo, appoggiando i gomiti sul tavolo. Possibile che mia mamma debba sempre agire nel modo meno opportuno? In qualsiasi occasione?
«Che succede?» chiede Harry, che probabilmente non ha capito un’acca di tutto quello che è successo. Anzi, sicuramente non ha capito un’acca: parlavamo in italiano! O, forse, il pezzo in cui mia madre ha spudoratamente ammiccato verso di lui l’ha afferato. Dopotutto, per quello mica serva una laurea in lingue.
«Devo andare» rispondo, deprimendomi più di prima. Al pensiero che dovrò salire in macchina, tenere mio fratello buono per altre cinque ore almeno, ascoltare le canzoni oscene che tanto piacciono ai miei genitori, tutto quanto mentre cerco disperatamente di trovare un modo per scappare lontano dalla famiglia di pazzi che mi è capitata, mi sento male.
«Ah» è il suo brillante commento «Ma.. Andare dove?»
Bene, adesso mi è pure diventato scemo Harry.
«Devo partire.» spiego, scandendo le parole, manco fosse demente «Andare via da qui.»
«Ah.»
Ok, forse lo è davvero, demente. O almeno, ci è diventato. Perché cinque secondi fa era molto più interessante dell’essere che si esprime a monosillabi che ho davanti in questo momento.
«Quindi…»
«Quindi cosa?» chiedo, leggermente irritata.
«Quindi non ci vedremo più?»
Un attimo.
Ha davvero chiesto se non ci vedremo più? L’ha davvero fatto?
«Non penso proprio» sospiro.
Non ho il coraggio di dire che sicuramente non ci vedremo più. Lui continuerà a vivere in questo buco di cittadina, io girerò per l’ennesima volta l’Inghilterra con i miei, e poi tornerò alla mia vita di tutti i giorni, nel mio paesino non più grande di uno sputo. E vissero annoiati e scontenti.
«Senti, ti va di scambiarci il numero di telefono?» chiede, titubante.
Io resto in silenzio, interdetta. Sto cercando di decidere se sto sognando o se il mondo ha semplicemente deciso di cominciare a girare al contrario.
Conoscendomi, sarà sicuramente la seconda: io non sogno ragazzi.
«O un indirizzo e-mail, qualsiasi cosa per rimanere in contatto..» aggiunge subito, notando la mia esitazione.
Ed è a quasto punto che decido che, qualunque cosa sia successa al pianeta Terra, quello in cui i ragazzi sono degli idioti, i genitori rompono le scatole, e i fratelli sono pestiferi, in cui ho vissuto per i primi sedici anni della mia vita, tanto vale approfittare di questo avvenimento assolutamente assurdo: tanto, che cosa potrebbe mai succedere di male?
«Perché no?» sorrido, finalmente.
E non posso sapere che poi, una volta a casa, mancherà il coraggio di scrivere per prima. Non posso sapere che, alla fine, l’indirizzo e-mail che mi sta scrivendo sul braccio con una penna uscita da chissà dove, non verrà mai usato. Come non lo può sapere lui.
Ma forse è meglio così.
Perché, al momento di salutarlo, sento come di aver guadagnato qualcosa.
Non so cosa, di preciso. Qualcosa.
Gli sorrido, prima di voltarmi e incamminarmi verso l’uscita.
E, a metà strada mi fermo.
Mi giro, lo guardo negli occhi. Devo ancora sapere una cosa.
«Che sei venuto a fare in biblioteca, alle tre di pomeriggio?» chiedo, curiosa.
Lui sorride, e forse è un sorriso addirittura più bello di tutti i precedenti.
Per una volta, non mi viene voglia di farlo scomparire.
Per una volta, me lo godo, quel sorriso.
«Aspettavo che accadesse qualcosa»
 
Bussano alla porta.
Chi diavolo mi cerca, a quest’ora, in una città che non è la mia?!
Apro, assonnata, e per poco non mi cade di mano il bicchiere d’acqua che stavo reggendo.
Davanti a me c’è un ragazzo dai capelli ricci, spettinati, e gli occhi verdi, come quelli di un gatto.
Dopo tanto tempo, riesco quasi a riconoscerlo.
Riesco quasi a scorgere Harry, quell’Harry che ho conosciuto qualche anno fa, nello spilungone che ho di fronte.
E, quando apre bocca, la mia impressione non può che essere confermata.
«Hai ragione» dice.
«Hai ragione su tutto.»


























Yaw.

E... Fine.
Mammamia, non ci posso credere che questa storia sia già arrivata a una conclusione. Sul serio. E' stato così bello scriverla!
Scrivere di Cezia, di Harry prima che il successo gli desse alla testa (perché sì, sono profondamente convinta che sia successo esattamente questo), scrivere, per una volta, una storia quasi lunga, con una sottospecie di trama.
Devo ammettere che sono soddisfatta di come, alla fine, sia venuto fuori questo lavoro :D
Spero che a voi sia piaciuto almeno un decimo di quanto sia piaciuto a me!
E vi avviso fin da subito che, a breve, farò l'ultimo aggiornamento di questa storia: aggiungerò la versione breve (nonostante la storia sia già contrassegnata come completa), quella scritta per il contest, in quanto è necessario pubblicarla ;)
E nulla, lemme know what you think :D
Cioddetto, je me ne vaje ;)

-TheSandPrincess-

 
  
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