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Autore: chiarassi    27/10/2013    1 recensioni
{Pairing principali: 2min;Jongkey}
Il compito a loro assegnato sembrava semplice: trovare il traditore sarebbe stato un giochetto da ragazzi, lo avrebbero consegnato al loro capo e sarebbero tornati a svolgere i lavori che erano soliti portare a termine. O almeno così pensavano.
 
Dal capitolo terzo:
«Se questo è tutto quello che hai, sei davvero un bravo ragazzo dalle mie parti».
«Tu invece sei un vero tipaccio» lo canzonò il ragazzo caramella.
Il moro decise di sfruttare al meglio questa occasione.
«Beh, così si dice in giro. Se vuoi posso darti io la roba»
«Come ti chiami, pivello?»
«Kim Jonghyun»
«Beh, Kim Jonghyun, hai ufficialmente attirato la mia attenzione».
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kibum si sentiva vulnerabile e quella sensazione non gli piaceva affatto.
Decise di dover parlare con Minho, che era ancora arrabbiato per la sera prima.
Quest'ultimo era sempre stato molto protettivo nei suoi confronti.
Anzi, lo era un po' con tutti. 
La loro amicizia si basava sul guardarsi le spalle a vicenda. Era così da quando si erano conosciuti.
Quello che lo irritava era il fatto che un pivello, arrivato da chissà quale scuola 'del cazzo', si permetteva di mettere in dubbio la sua autorità e voleva anche mettere le mani sul suo amico. Non andava affatto bene. Per prima cosa avrebbe pensato a rimettere a posto le cose con Minho, solo dopo avrebbe sistemato il nanetto strafottente.
Si avvicinò all'amico e gli punzecchiò la spalla con un dito.
L'altro si girò e non disse niente.
«Mi dispiace» esordì il biondo.
«Dici così ogni volta»
«Perché è la verità!» replicò alzando un poco la voce.
«Dici anche questo ogni volta».
Gli occhi di Kibum si arrossarono e si velarono di un sottile strato di lacrime.
Non sapeva veramente che dire. Quella con cui stava parlando era l'unica persona con cui non riusciva a reggere il confronto. 
Kibum la sentiva.
La smorfia da bambino che stava affiorando sul suo viso.
Arricciò le labbra e cercò di trattenere i singhiozzi.
«Non capisco come mai ti fai così tanti problemi se ogni tanto mi faccio di qualcosa» disse infine, mordendosi il labbro inferiore.
Ogni tanto? Era incocepibile.
Kibum si faceva di quella roba tutto il giorno e offrendo la droga anche a Taemin aveva superato veramente il limite per Minho.
Minho si poggiò stremato al muro dietro a sè, sospirando pensantemente. Lo squadrò e sospirò di nuovo: non voleva dargliela vinta anche questa volta quindi lo lasciò lì da solo, dirigendosi verso gli altri che intanto se ne erano andati.
Si allontanò con la consapevolezza che non avrebbe resistito ancora a lungo e che presto Kibum e lui avrebbero raggiunto un'accordo che poco dopo sarebbe stato violato, come al solito.
Il biondo strinse forte i pugni continuando a mordersi a sangue il labbro inferiore.
Iniziò a tremare e si mise le mani nei capelli, andandosi ad accasciare contro il muro su cui era poco prima appoggiato Minho.
Si sentiva sempre così male quando litigavano e questa volta sentiva di non poter fare nulla per rimettere le cose a posto. 
Forse era solo lo stress che lo fece crollare così tutto di un colpo, ma si convinse che la colpa era tutta di una sola persona.
Kim Jonghyun.
Gliel'avrebbe fatta pagare.
Si strinse tra le ginocchia e cercò di calmarsi.
Sarebbe stato il momento perfetto per un'altra cannetta.
In fondo, perchè no?

 
*   *   *



Kibum rimase con la testa tra le ginocchia per poco tempo. Le lacrime gli rigavano ancora le guancie quando alzò la testa per capire cosa fosse quel rumore ai suoi piedi. Appena capì che Kim Jonghyun, il ragazzo oggetto del suo odio più profondo lo stava guardando piangere, si asciugò le lacrime e si alzò in piedi.
Cercò di assumere lo sguardo più intimidatorio possibile, ma non risultò molto credibile a causa degli occhi arrossati ed il fondotinta rovinato.
Il moro lo fissò per un po' con un sorrisetto soddisfatto, poi cambiò improvvisamente espressione, sputando tra i denti un 'che schifo'.
«Cosa vuoi!?» rispose Kibum piccato.
«Niente, è veramente divertente osservarti mentre cerchi di fare il duro dopo un lungo pianto. Però, al contrario, non lo è sapendo che non sono stato io a farti piangere» sorrise di nuovo «ma mi accontenterò. Tanto succederà molto presto».
Il biondo continuò a guardarlo con astio. Non sapeva cosa dire e si sentiva troppo fragile in quel momento. Non aveva la forza di sostenere una discussione, per di più con quel gran bastardo che era il suo avversario. 
«Non sei più tanto forte senza il tuo bell'amichetto, neh? Non fai più il gradasso, sei solo una femminuccia in crisi ormonale senza di lui».
Kibum sentì riaffiorare le lacrime ma le ricacciò indietro.
«E tu, invece? Neanche lo hai un amico, e questo è il motivo per cui sei tanto fissato con me».
Jonghyun sembrò essere colpito su un tasto dolente e fece una smorfia, ma le sue labbra si ricurvano in un sorriso «E' molto carino. Minho intendo. Potrei farci qualche pensierino».
«Ti ho già detto di tenerti alla larga da lui!» sbottò il biondo, alzando la voce.
«E chi sei per dirmelo? Non siete più amici, o sbaglio?» continuò canzonandolo.
«Tu non sei suo amico e mai lo diventerai, lui odia i tipi come te».
«Non ne sarei tanto sicuro, le cose cambieranno presto».
Jonghyun si avviò convinto lungo la strada, cercando di raggiungere Minho, che non si era ancora allontanato troppo dopo aver abbandonato Kibum alla sua crisi di pianto.
«Byebye-buu» disse Jonghyun girandosi e lanciando un bacio al biondo che osservò la sua figura correre verso Minho.
Vide Jonghyun passare una mano sulla schiena dell'altro, per poi accarezzare il fianco e portare la mano fino al fondoschiena, dove rimase. 
L'ultima cosa che scorse furono i due ragazzi girare l'angolo e sparire dalla sua visuale. Kibum chinò la testa e si appoggiò con la schiena al muro.
Le lacrime ripresero a scorrere. 
Aveva ragione Jonghyun, era proprio una femminuccia.

 
*   *   *

 
Minho si girò appena sentì Jonghyun urlare una parola in inglese.
Notò subito Kibum, piangente, vicino al muretto e si sentì in colpa, consapevole di essere la causa del suo pianto. Tuttavia si convinse a tenere il broncio ancora per un po'.
Appena Jonghyun lo raggiunse lo salutò con un sorriso e si lasciò mettere la mano sul fianco. Girarono l'angolo e notò che Jonghyun era sceso più in basso, andando a toccare il suo bellissimo fondoschiena.
A quel punto lo scostò, un po' bruscamente. 
«Mh, che palle. Due mestruati siete, tu ed il tuo amichetto».
Minho lo guardò interrogativo.
«Io e chi?»
«Quello che hai lasciato a piangere accanto al muretto. Dovete aver fatto proprio una bella litigata, da come era ridotto. Ha reagito in modo diverso dal solito ai miei insulti».
«Hai infierito ulteriormente!» lo accusò Minho.
«Solo un pochino» sorrise.
«Tu non mi piaci Jonghyun, non mi piaci per niente»
Il più basso lo guardò interdetto e vacillò.
«E cosa me lo dici a fare?»
«Volevo solo che lo sapessi»
L'infima vittoria che aveva ottenuto pochi minuti prima gli sembrò irrilevante e si sentì di nuovo vinto. Non era abituato ad essere scavalcato così da gente comune come questi due. Era sempre stato un tipo molto emotivo, anche se non lo dava a vedere. Era impulsivo, spontaneo, e le sue emozioni si riflettevano totalmente nelle sue azioni. Per questo non era molto apprezzato dai superiori e tanto meno dai suoi coetanei. Si guardò intorno come per cercare una risposta per avere l'ultima parola. Non trovandola, azzardò la prima cosa che gli venne in mente per ferire Minho. E sbagliò imperdonabilmente.
«Pure tu, ti senti tanto grosso ma in realtà non sai niente! NIENTE! Tutte le persone che ti stanno intorno ti mentono e tu non le vedi. Credi che Taemin sia chi dice di essere? Povero illuso. Non è il tuo bambolotto è sol-»
«Zitto! Basta! Vattene!» gli urlò contro Minho, bloccandolo a metà frase.
Jonghyun alzò le mani in segno di resa.
«Ok capo, ma poi non ti lamentare. Io ti ho avvertito»
Un dubbio si insinuò nella mente di Minho e Jonghyun uscì nuovamente vincitore. Ma non era abbastanza. Si sentiva frustrato e non sapeva come rimediare a questo disagio. Maledisse la sua boccaccia, si era lasciato sfuggire troppo sul conto di Taemin. Quando era arrabbiato non riusciva a tenerla chiusa. 
Come quando era triste. 
Come quando era felice. 
Cercava di negare a sè stesso che tutto questo lo facesse per la Caramella.
Ma aveva ragione Kibum, era veramente fissato con lui.


 


Buooongiorno~
Mi sono resa conto oggi di aver fatto passare dieci giorni, quindi mi sono affrettata ad aggiornare. 
Ringrazio tantissimo Rainie_YaNG che ha recensito e mi scuso per il ritardo çç 
Non ho molto da dire, quindi alla prossima
 ♥♥

Ps. Mi sono resa conto rileggendo che i tre ragazzuoli hanno avuto molti sbalzi d'umore in soli cinque minuti, il che li fa passare un po' per nevrotici, e oddio non credo fosse quello l'effetto che volevo dare (o forse sì?), ma d'altronde saranno così un po' tutti fino alla fine (e poi, come già detto, questa parte l'ho scritta molto tempo fa quindi boh).
E mi sento un sacco di colpa per aver lasciato nostro caro Dubu molto, anzi moltissimo da parte. Io non so come giustificarmi, spero che nessuna maledizione divina si abbatta su di me.


  
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