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Autore: Juliet_99    27/10/2013    9 recensioni
Tratto dal prologo:
''Dipendente dalla droga, ho anche fumato alle volte. Spacciavo anche, ma non sempre. Sono sempre stata più tosto avara a riguardo, se è in mio possesso … è mia e basta. Sono di quest’idea da sempre.
Adesso sono anche un’assassina. L’ho ucciso. E vorrei essere morta con lui. Vorrei non sentire dolore, non sentire il mio cuore battermi dentro, accelerare i battiti oppure perderli.''
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Drugs.



 
Prologue;

Sono stata metà della mia vita a preoccuparmi di come avrei dovuto, in tutti i modi possibili evitare la morte, prendermene gioco, raggirarla, renderla lontana anni luce.
Adesso? Adesso vorrei soltanto morire. O forse lo sono finalmente. I miei occhi non vogliono aprirsi, i miei sensi non vogliono mettersi in moto, il mio corpo si rifiuta di fare ogni minimo movimento. Tutto, tutto quanto sembra fermo. O forse è solo la mia mente che vorrebbe fermare tutto e spegnersi nel silenzio di questo inferno di mondo. Anche se il silenzio, il vero silenzio, non esiste in questa merda di mordo. Il silenzio lo trovi soltanto in un caso, quando il tuo cuore accenna ad emettere il suo ultimissimo battito e dopo … il vuoto. Il silenzio. La pace.
La pace. Cerco quella, ma non la trovo da nessuna parte. Sembra quasi che scappi da me o che addirittura non esista. Ma io sono sicura che c’è, perché deve esserci.
Ma c’è un problema più grande … per una come me non ci sarà mai pace.
Ho ucciso una persona, l’ho fatto. Ho ucciso una persona, una delle più importanti della mia ‘vita’ diciamo così.  Il mio migliore amico. E perché poi … solo perché stava cercando di impedirmi di rovinarmi la vita un’altra volta con quella roba. Perché voleva che io mi togliessi dal giro. Perché voleva che io la facessi finita con quella roba.
Louis. Così si chiamava … e l’ho fatto fuori con le mie mani. O meglio con la mia auto …
 

-Yle … no! Non ti lascerò uscire da questa casa nemmeno sotto tortura, tu non la vai a prendere quella roba! Dammi quei soldi, ri mettili nel tuo cassetto e tienili da parte per il futuro … un futuro migliore di quello che ti stai costruendo adesso…-
La sigaretta in mano, la borsa sotto mano piena di verdoni per quegli stronzi che in tanto mi campavano costantemente da più di un’anno. –Spostati, mi fai perdere tempo!-
-Non mi stai nemmeno ascoltando, di nuovo cazzo. Ylenia tu da qui non ti muovi!- i suoi occhi brillavano alla fioca luce delle lampade del salotto di casa mia. Mi dice di lasciar stare, che non mi farà uscire di casa che … dovrei costruirmi un futuro migliore di quello che mi aspetta. Ma l’unica cosa che sento e a cui riesco a pensare è che … sono in astinenza. Ho bisogno di quella roba. Ho bisogno della mia droga, che mi fa sentire tanto viva quanto morta.
La morte … mmh, quante volte ci siamo scontrate io e lei, e quante fottute volte ho vinto contro di lei. Non vedo perché non possa continuare a vincerla, perché non debba continuare ad imbottirmi di polvere. E’ una cosa che mi fa sentire meglio quanto male. Ma a me non importa, mi piace così.
Oh si che mi piace così.
Prendo le chiavi della macchina poggiate sul tavolo, ci gioco per qualche secondo con le dita.
Mi lancio sulla porta.
La apro di scatto e provo a ri chiudermela di gran fretta alle spalle. Sento le urla di protesta di Louis riecheggiarmi alle spalle. Non mi fermo e corro. Corro fino al portone di casa, lo apro e guizzo fuori per strada.
Individuata la macchina con lo sguardo le corro in contro, infilo le chiavi nella serratura e mi infilo dentro, butto la borsa sul sedile del passeggere alla mia destra.
Metto in moto l’auto e comincio a camminare lungo la strada. Comincio ad accelerare.
Un attimo di secondo, vedo Louis sbucare dalla mia destra. Spalanco gli occhi urlando. Impatto. I cocci di vetro, il sangue, la puzza di fumo, il dolori lancinanti alla mia testa.. il buio. 

 
 
Dipendente dalla droga, ho anche fumato alle volte. Spacciavo anche, ma non sempre. Sono sempre stata più tosto avara a riguardo, se è in mio possesso … è mia e basta. Sono di quest’idea da sempre.
Adesso sono anche un’assassina. L’ho ucciso. E vorrei essere morta con lui. Vorrei non sentire dolore, non sentire il mio cuore battermi dentro, accelerare i battiti oppure perderli.
Oppure essere un vampiro. 
Sarebbe un’alternativa allettante spegnere le proprie emozioni per poi dover passare l’inferno per poterle ri attivare. Ma se io fossi un vampiro … le spegnerei e basta. Per non interessarmi più a nessuno, per non affezionarmi, per far si che tutto quello che faccio da quel momento in poi non abbia alcuna importanza.
Ma i vampiri non esistono ed io non lo sono, dico bene? E’ solo fantasia questa. Non sarà mai la realtà. E da una parte … è davvero un vero peccato.
Ma quando ri aprirò gli occhi, uccidermi non sarà un peccato.
Sarà del sangue versato … per una buona ragione … la mia pace.

 




Spazio autrice;
 
Salve a tutti, io sono Irene e questa è la mia nuova FF dopo tipo mesi che non riesco a scrivere come vorrei!Questo pomeriggio ho avuto questo lampo di genio e ... spero davvero che lo apprezziate e che il prologo vi faccia interessare alla storia!
Quindi spero vivamente di avervi incuriosito! Quando avrò un discreto numero di recensioni pubblicherò sicuramente il primo capitolo e spero vivamente di non deludervi (giuro che farò del mio meglio).
A presto!  Baci.

-Ire
  
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