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Autore: RedSonja    27/10/2013    3 recensioni
Ciao a tutti!
Sono tornata con una nuova ff!
Questa volta ho deciso di concentrarmi sulla coppia Inu no Taisho e Izayoi; una coppia di cui si parla poco ma che io trovo molto affascinante...
Sarà principalmente una fic Romantica, perciò mi scuso con tutti coloro che da me si aspettano del sangue.
Spero che la storia vi piaccia, perchè ci addentreremo nel passato del nostro Hanyou preferito!
Lì dove tutto ha avuto origine...
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, izayoi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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  La Neve e il Fiore di Ciliegio

Capitolo 1: Inverno


Faceva freddo quella mattina.
Quella notte aveva nevicato e le ancelle mi avevano pregato di non uscire; io non diedi peso alle loro parole: avevo sempre amato la neve e avevo voglia di fare una passeggiata, in fondo erano quasi due settimane che non mettevo piede fuori dal palazzo.
Dopo essermi avvolta in uno dei mie abiti invernali più caldi, uscii e attraversai velocemente il cortile del castello cercando di arrivare in fretta al borgo sul quale regnava la mia famiglia.
Adoravo andare al villaggio senza essere accompagnata da un gruppo di soldati che stavano attenti ad ogni mio minimo movimento e che impedivano agli abitanti di avvicinarmisi o anche solo di rivolgermi la parola; così spesso andavo a far loro visita da sola, mi piaceva ascoltare le loro richieste ed intercedere per loro presso mio padre.
Ma quel giorno era diverso: sentivo che il bosco mi stava chiamando.
Decisi di fidarmi del mio istinto e mi addentrai nella tana della natura, assopita sotto quello spesso strato di neve e gelo.
Proseguii a lungo, immersa in quel silenzio surreale, finchè non sentii un ringhio alle mie spalle; timorosa, mi voltai evidi di fronte a me un Oni gigantesco che mi guardava con occhi famelici.
Indietreggiai lentamente, ma finii per inciampare nella radici di un albero.
Caddi a terra.
Il demone mi sovrastava, mentre invano tentavo di rialzarmi.
Ero incastrata sotto quella maledetta radice.
L'oni si avvicinò ancora, protendendo la mano artigliata nella mia direzione.
Era la fine.
Apettai la morte.
Alcuni schizzi di sangue mi imbrattarono il viso e il corpo, scaldando la pelle con cui venivano a contatto.
Quel sangue era bollente, ma quel che mi impressionò di più fu il colore: vermiglio...Vivo.
Il sangue però non era mio, ma nemmeno dell'Oni che giaceva riverso a terra con la testa mozzata dal corpo.
Davanti a me stava uno Youkai, con la pelle e i capelli bianchi, candidi. 
Quello Spettro sembrava tutt'uno con l'atmosfera statica ed eterea che sembrava avvolgere la foresta.
L'unica nota di colore, che si stagliava in netta contrapposizione con quel bianco abbacinante che ci circondava, erano la sua armatura scarlatta e il sangue che gocciolava a terra formando una pozza ai piedi del Demone; sangue in parte dell'oni ucciso, che gli gocciolava dalla mano affusolata e munita d'artigli, e in parte suo, che imbrattava l'armatura ma di cui non era possibile vedere la ferita da cui sgorgava copioso.
Il mio salvatore si decise finalmente a volgere il suo sguardo verso di me.
Rimasi senza respiro.
Era bellissimo: un dio non avrebbe potuto superare la perfezione di quello spirito che mi fissava con i suoi sfuggenti occhi dorati.
Senza dire una sola parola mi si avvicinò e il mio cuore smise di battere, anche se non saprei dire se per paura o imbarazzo.
Con un solo colpo dei suoi artigli tagliò la radice che mi teneva prigioniera, per poi accasciarsi un momento dopo lì, davanti a me, sulla fredda neve.
Presa da una strana angoscia mi avvicinai a lui, voltandolo supino e poggiando una mia mano sulla sua fronte, lì dove un marchio blu a forma di luna calante risaltava sulla sua pelle lattea.
Scottava.
Aveva la febbre e perdeva sangue.
Ipotzzai che la ferita, o le ferite, potevano essere più di una, si stessero infettando e che avessero provocato la febbre che adesso faceva apparire il suo colorito, già di per sè pallido, decisamente esangue.
Dovevo portarlo al riparo, ma non sarei mai riuscita ad alzarlo, specie con indosso un'armatura, senza il suo, anche minimo, aiuto.
Presi a schiaffeggiarlo, dapprima delicatamente, ma vedendo che i miei colpi non sortivano effetto, aumentai la forza e alla fine Lui aprì gli occhi.
Solo che non erano più quegli occhi gelidi e calmi.
No.
Erano Rossi.
Come il Sangue.
Come i segni che gli attraversavano il bel volto e che, adesso, apparivano più irregolari.
Ringhiò
Un verso cupo e spaventoso.
Paura.
Rabbia.
Impotenza.
Questo era ciò che racchiudeva il suo ruggito, ma io non indietreggiai.
A Palazzo c'erano numerosi cani da guardia e da piccola ne avevo una paura folle perchè ringhiavano ogni volta che provavo ad avvicinarmi loro; vedendo il loro comportamento aggressivo e i mio timoroso, un giorno l'uomo che si occupava di addestrarli mi spiegò che finchè avessi avuto paura loro non mi avrebbero mai accettata, che dovevo dimostrarmi sicura e che solo quando ci fossi riuscita loro mi avrebbero permesso di toccarli.
Quel ricordo mi attraversò la mente, salvandomi probabimente da morte certa.
Assunsi l'espressione più serena e rassicurante che mi riusciva e mi avvicinai nuovamente a Lui.
Un altro ringhio.
Continuai ad avanzare, sussurrando parole rassicuranti nei confronti del Demone che continuava ostinatamente a ringhiare.
Mano a mano che mi avvicinavo però il suo ringhio si faceva sempre più simile ad un basso borbottio, finchè non giunsi a toccargli la guancia e quel verso si spense del tutto, facendo sì che i suoi occhi tornassero del colore del sole.
Mi guardò a lungo e mi sentii come se i suoi occhi riuscissero a scavare nelle profondità più recondite del mio essere, finchè non parlò e un brivido mi percorse la schiena
"Sei coraggiosa, Umana."
La sua voce era profonda e vibrante, sembrava antica di secoli e allo stesso tempo giovane, selvaggia e indomita ma anche pacata e razionale.
Deglutii a fatica, prima di riuscire a rispondere in un sussurro mentre sentivo un certo calore propagarsi dalle mie guance alle mie orecchie
"Grazie..."
Mi accorsi solo allora che la mia mano era ancora poggiata alla sua guancia, così un po' intimorita feci per allontanarla, ma la mano grande e fredda di Lui si poggiò tremante sulla mia
"Ti dò una mano ad alzarti, così ti posso portare in un rifugio dove potrai fermarti il tempo che le tue ferite si rimarginino e che la febbre scenda." gli dissi, vedendolo annuire piano ed alzarsi un po' barcollante.
Io lo sostenni, per quel che potevo, e lo accompagnai al rifugio che non distava più di un quarto d'ora di cammino da dove ci trovavamo.
Finalmente varcammo la soglia della capanna e Lui si accasciò stanco lungo la parete d'entrata.
Salii al piano di sopra dove si trovava tutto l'occorrente per la cura di ferite e tornai velocemente dallo Youkai, che vedendomi arrivare con tutto l'occorrente per medicarlo, alzò un sopracciglio e mi disse
"Non penserai sul serio di spalmarmi quegli intrugli sulla pelle...?." 
Dal suo tono di voce traspariva chiaro un po' di disgusto
"Certo, sei ferito e hai bisogno di cure!" gli risposi, avvicinandomi imperterrita e poggiando a terra tutte le erbe mediche e le bende.
"Tsk! Io non sono un debole essere umano che muore per un nonulla. Guarda." mi rispose, armeggiando con i lacci dell'armatura e sciogliendola, mostrandomi dapprima la sua veste scura e poi la pelle candida del suo petto scolpito sul quale si stagliavano varie ferite che perdevano sangue.
Nonostante quesi segni rossi deturpassero la sua pelle, arrossii pensando che davanti a me ci fosse non so quale dio, in tutta la sua perfezione di guerriero temerario.
Lui mi guardava con un sorriso divertito sulle labbra e con quei suoi enigmatici occhi dorati che adesso brillavano di una curiosità e un'ironia persistente in Lui.
Vidi i suoi occhi tornare rossi e le sue ferite guarire in un solo istante, prima che l'oro tornasse nelle sue iridi.
Ero a dir poco sorpresa...
"Visto?" mi domandò, avvicinandosi a me
"S-sì." risposi io, un po' timorosa di vederlo così vicino a me.
Le sue pupille si assottigliarono, divenendo simili a quelle delle fiere, per poi tornare normali.
Mi scrutava, ma non ne capivo il motivo...
Decisi di farmi coraggio e di domandargli qualcosa sulla sua identità: quel silenzio mi metteva a disagio almeno quanto Lui, un bellissimo quanto pericoloso e misterioso demone, con il petto muscoloso esposto alla mia vista e così vicino a me, così tranquillo e calmo tanto da sembrare una statua, se non fosse stato per il regolare alzari ed abbassarsi del suo torace.
"Cosa sei?" gli chiesi alla fine, dandomi della scema per la domanda.
Baka, baka, baka!
Cosa poteva essere?
Lui rispose con voce pacata
"Sono un InuYoukai."
Un Demone Cane.
Che strano senso dell'umorismo ha la vita...
Io che i cani i ho sempre temuti mi trovavo faccia a faccia con un demone simile.
Eppure provavo anche un insolito senso di tranquillità avvolgermi con Lui al fianco: in fondo mi aveva salvata senza pretendere nulla da me...
"Io sono un Umana, ma probabilmente te ne eri già accorto da solo..."
Sorrise.
Per un istante vidi il baluginare delle sue zanne micidiali e candide, simili alle lame di una spada
"Come ti chiami?" continuai, ormai curiosa di saperne di più 
"Inu no Taisho."
Generale Cane... Che razza di nome era?
"Non è il mio vero nome, ma sono conosciuto conquesto appellativo. E poi gli umani non riescono a pronunciare il mio nome. Chiamami così." spiegò lo Spettro, guardandomi negli occhi.
"Il mio nome è I..." la sua mano mi chiuse le labbra.
Spaventata tentai di ribellarmi, ma fu inutile....alla fine cedetti, smettendo di divincolarmi.
"Sh...non voglio sapere il tuo nome ragazzzina. Tutte le persone che sono in qualche modo legate a me finiscono col soffrire, e non voglio che accada anche a te. In fondo mi hai aiutato nonostante io sia un Demone e abbia minacciato di attaccarti."
Lo guardai sorpresa... Lui era preoccupato per la mia sorte?
Lentamente scostò la mano dala mia bocca, permettendomi di parlare nuovamente
"Ora sarà meglio che tu torni a casa ragazzina..." mi disse, scostandosi da me e indossando la parte superiore della sua veste e l'armatura
Io mi alzai un po' stupita di tutte queste attenzioni da parte sua, avvicinandomi a Lui per salutarlo
"Spero che possiate riuscire sempre nelle Vostre battaglie." gli augurai, prima di avviarmi verso la porta
"Aspetta!" mi fermò Lui, con voce risoluta di chi è abituato ad ordinare e vedersi obbedire
Docilmente mi voltai verso lo Youkai 
"Ditemi..." lo incoraggiai
"E' pericoloso per una donna, sopratutto umana e disarmata, attraversare da sola la foresta. Se me lo permettete vi accompagnerò fino all'uscita dela selva."
Decisi di punzecchiarlo un po', quel Demone mi era simpatico... Forse non tutti gli Youkai erano malvagi come i cantori amavano tratteggiarli nelle loro ballate
"Ma voi siete uno Spettro... per quel che ne so potrebbe essere altrettanto pericoloso viaggiare al Vostro fianco." 
Lui dovette capire che lo stavo mettendo alla prova, così mi rispose
"Ti sei fidata a restare sola con me per quasi un'intera mattinata e ti preoccupa mezz'ora di cammino insieme? E comunque io non uccido le donne... Non tutti gli Youkai sono delle macchine per uccidere, alcuni hanno anche un codice d'onore. Non nego di essere un guerriero sanguinario e spietato, ma io combatto lealmente e solo contro coloro che sono in grado di difendersi. Non c'è alcuna gloria nell'attaccare chi non può tentare di sconfiggerti..."
"Se è così allora direi che possiamo andare..." gli dissi, avvicinandomi al suo fianco e prendendo la sua mano grande e artigliata, fredda come il ghiaccio di cui condivideva il colore, nella mia, piccola rosea e calda.
Lo Spettro si irrigidì, per poi rilassarsi subito dopo, come se quel contatto l'avesse sorpreso, e insieme ci avviammo verso il villaggio.
Camminavamo in silenzio, la mia mano ancora intrecciata alla sua, mentre la calma intorno a noi sembrava volerci trasportare in quelle magiche fiabe che ascoltavo quando ero bambina; quelle fiabe in cui la Principessa si perde nel bosco e il suo Principe accorreva a salvarla, per poi sposarla e vivere per sempre felici e contenti.
Ma quelle erano favole... La realtà era un'altra cosa...
Io era una Principessa, ma sarei stata costretta a sposare qualche fedele servo di mio padre o un qualche regnante di un paese limitrofo, non sarei mai stata libera di amare colui che il mio cuore avrebbe scelto
Han-you
Youkai
Non capisco perchè io non possa essere libera di scegliere diamare liberamente uno Youkai o anche un Han-you... Qual è il problema?
Quello Spettro che mi era al fianco era la testimonianza vivente che i pregiudizi a volte ci impedivano di vedere il buono in chi è diverso da noi...
A me non dispiaceva la sua compagnia: anche se silenzioso e scostante mi aveva protetta, rischiando anche delle conseguenze, e mi stava portando al sicuro, quando non aveva alcun obbligo nei miei confronti.
Quello Youkai si era mostrato molto più Umano di tanti altri uomini che potevano essere comparati a bestie; la peggior feccia della terra: stupratori, assassini, briganti, mercenari, ladri... di scelta ce n'era tanta, eppure gli umani erano ancora convinti che i Demoni fossero degli esseri malvagi.
Non che non ci fossero dei Demoni assetati di sangue, ma esatamente come per gli esseri Umani, c'erano anche Spettri buoni e leali.
"Posso farvi una domanda?" gli domandai infine, spezzando quel silenzio intenso, ma non fastidioso o grave d'imbarazzo.
"Dimmi." mi rispose con voce sicura, voltando il suo viso nella mia direzione e piegandosi appena verso il basso
"Voi avete detto di essere un guerriero spietato... Ma a me sembrate una brava persona." gli dissi, sorridendogli con dolcezza. 
Chissà per quale motivo rivelargli che io non lo credevo un mostro come la maggior parte degli uomini di questa terra mi faceva sentire felice; ero convinta che potesse fargli piacere sapere che non tutti provassero paura nel vederlo, che non tutti lo considerassero un mostro.
Volevo spiegargli che mi sarebbe piaciuto parlare con Lui, riuscire ad essere sua amica... 
Il suo sorriso mi sciolse il cuore: era luminoso...caldo...
"Sai, sei a prima Umana che non ha paura di me... E' una sensazione strana non sentire l'odore della paura provenire da un Ningen, ma non è affatto sgradevole. Ora posso porti io una domanda?"
Annuii piano, fermandomi di fronte a Lui
"Perchè quando mi hai detto quelle parole e hai sorriso mi sono sentito bene? Perchè provo questo senso di protezione nei tuoi confronti? Io sono uno Youkai e gli Youkai non provano sentimenti..."
"Tutti provano dei sentimenti: anche gli animali... non vedo perchè questa possibilità debba esserti negata. Penso che quello che provi siqa affetto e riconoscenza nei miei confronti, perchè sono riuscita a guardare oltre le apparenze."
Lui mi guardò negli occhi, senza proferir parola, finchè non giungemmo al limitare del bosco
"Da qui in poi devi andare da sola: sai meglio di me che la tua gente non apprezza gli Spettri." mi comunica, guardandomi con quelle schegge dorate che hanno il potere di fermare il battito del mio cuore
"Aspetta! Solo un'ultima cosa!" gli urlai, trattenendolo per la manica della veste prima che scomparisse veloce come era venuto
"Dimmi, piccola Umana." mi esortò con voce dolce
"Promettimi che tornerai ancora! Io non so cosa sia questa sensazione che sento dentro di me, ma so che io e te siamo legati inidissolubilmente!" lo pregai, con le lacrime agli occhi
Lui mi asciugò le lacrime e con voce calma mi rispose
"Tornerò in quel rifugio con l'arrivo della Primavera. Aspettami, mia piccola Umana." 
Io annuii, per poi vederlo scomparire.

Non avevo bisogno di chiedermi se sarebbe tornato, perchè ero sicura che l'avrebbe fatto.
Ormai non potevo negare il legame che si era instaurato tra noi...
Tra me, una Principessa Umana, e Lui, uno Youkai...

Lui la Neve e Io il Fiore di Ciliegio.

Angolo dell'Autrice

Sciauuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!
Mi presento: il mio nome è RedSonja, piacere di conoscervi!!!
Per coloro che non lo sanno, io non sono brava nello scrivere storie romantiche ma questa coppia mi ispira molto; per di più questa ff nasce da un mio sogno ricorrente e così ho deciso di pubblicarla.
Originariamente nasceva come One-Shot, ma poi scrivendo ho capito che sarebbe stato troppo difficile condensare tutto in un solo capitolo, per questo sarà composta da più parti; sarà comunque più breve delle mie altre fic, non comprenderà infatti più di cinque chappy.
Che altro dire?
Mi sembra di aver scritto tutto per adesso...
Ah... Ringrazio tutti coloro che leggeranno e che commenteranno.
Fatemi sapere che ne pensate! (Si accettano critiche costruttive: a vostra completa disposizione per eventuali errori che riscontriate nel testo o, magari, parti poco chiare)
Vi consiglio infine di leggerla con Decode dei Paramore come sottofondo musicale... fidatevi, io l'ho scritta mentre ascoltavo quella canzone.
Per il momento vi lascio.
Baci<3<3<3<
RedSonja
Ancora una cosa, dedico questa ff a Charly_chan, a mizu_chan_foREVer e a bekkuzza_chan... Spero che vi piaccia, ragazze!!
  
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